La bigenitorialità

Una rondine fa primavera?
È quanto ha disposto il giudice Eloisa Pesenti accogliendo gran parte delle richieste avanzate dagli avv. Giancarlo e Ruggero Rubisse, che assistono un impiegato di 30 anni di origini siciliane che abita nell’hinterland della città. Il caso, che ha anche strascichi penali, è tutt’altro che chiuso, perchè si attende anche l’intervento dell’ufficiale giudiziario visto che la donna non pare abbia intenzione di obbedire a quanto stabilito dal giudice.
Lui e lei sono coetanei, entrambi di origini siciliane. Si trasferiscono a Vicenza e trovano lavoro nella stessa azienda: medesimo l’impiego, uguale lo stipendio. Si sposano e diventano genitori di una bambina, che oggi ha 4 anni.  Il rapporto poi entra in crisi; il marito sospetta che lei frequenti qualcun altro, ma non ha alcuna prova. Nel frattempo il legame si logora e lei chiede la separazione. In una situazione “normale” i due coniugi avrebbero trovato un accordo per la divisione delle spese, della casa, degli assegni e per la gestione della figlia. La moglie però ha chiesto l’addebito al marito. Il quale, per non diventare cornuto e mazziato, ha deciso di investire dei quattrini per vederci chiaro.
Consigliato dai suoi legali, si è rivolto ad un investigatore privato che ha fatto bene – per il marito, s’intende – il suo lavoro. E cioè ha fotografo e filmato la siciliana in atteggiamenti inequivocabili con un altro uomo, un vicentino di 40 anni, fra l’altro con più di qualche grana con la giustizia; di recente è stato rinviato a giudizio. E lo 007 ha ricostruito che la relazione con lui andava avanti da un bel po’.
Quando i legali del marito hanno presentato la corposa documentazione in tribunale, la donna deve essersi sentita mancare. La decisione del giudice è stata conforme a quanto emerso: la separazione va addebita a lei, che ha tradito bellamente il marito. E pertanto la casa è stata assegnata a lui, che ha la prevalenza dell’affido della figlia. La madre deve pertanto pagare una quota per il mantenimento della bimba.
I problemi sono emersi subito dopo. Il mutuo di quell’appartamento dove la famiglia viveva quand’era unita lo pagano assieme, moglie e marito. E lei non se ne vuole andare per nessuna ragione. Anzi, quando il marito è andato ad invitarla a fare i bagagli, lei lo ha minacciato pesantemente senza immaginare che lui la stava registrando. Morale: è stata denunciata in procura anche per minacce e dovrà affrontare un processo penale.
La coppia è tornata davanti al giudice civile, che ha imposto alla donna di lasciare quella casa al massimo entro quindici giorni. Lei ha ribadito di non sapere dove andare. Il marito, per essere certo di rientrare a casa sua, dovrà affidarsi ad un ufficiale giudiziario per avviare una pratica analoga a quella di uno sfratto per morosità.
I tempi sono lunghi, almeno un paio di mesi, ma la donna lì non può restare e dovrà trovarsi un’altra sistemazione, a meno che non intenda correre il rischio di vedersi denunciare penalmente altre volte.
 
I paladini della bigenitorialità, che sbandierano a destra e manca il loro principio ispiratore, ovvero “il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori”, improvvisamente nel loro sito esultano per l’assegnazione di un affido esclusivo. Al padre.
Madre abusante, violenta, pericolosa per il minore? No, semplicemente fedifraga.
Non che io approvi il tradimento, sia chiaro. Ma questa è un’altra storia.
 
Il Dott. Gaetano Giordano, psicologo e avvocato, uno dei più convinti sostenitori del disegno di legge 2454 relativo all’affido condiviso, ha affermato recentemente in un suo intervento sul Manifesto: “Nell’aspro e spesso dissennato dibattito che si è acceso intorno all’esistenza della PAS, ci si dimentica però di notare come sia la conflittualità legale e i “premi” che essa mette in ballo, ad avere un peso determinante nel generare il fenomeno. Cosa accadrebbe se avessimo un tipo di procedimento giudiziario non basato sulle polarità “vincitore/vinto” – “torto/ragione”, “vittoria/sconfitta”, “migliore/peggiore” e via dicendo? In una cultura del “torto/ragione”, “giusto/sbagliato”, “vero/falso” individuati come criteri premianti per le regole di una relazione genitoriale, a mio avviso non c’è posto per i bambini, che possono solo esistere quale frutto di una reciproca relazione”.
A quanto pare, però, questi discorsi valgono solo visti dalla parte dei papà.
Se ad essere punita dalla cultura del torto/ragione, vittoria/sconfitta, migliore/peggiore è la donna, allora tutti a brindare a questo nuovo nucleo familiare monogenitoriale.
Che tipo di primavera sta arrivando con questo disegno di legge?

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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8 risposte a La bigenitorialità

  1. Legolas ha detto:

    La notizia riportata non parla di affido esclusivo al padre; si parla di “prevalenza”. La parola “esclusivo” l’ha introdotta Lei nel commento. Non c’e’ scritto da nessuna parte che madre e figlia non potranno avere un rapporto continuativo.
    Inoltre questa signora “ha minacciato pesantemente” il marito. In questo blog, le minacce da un uomo a una donna sono sempre sottolineate con gran forza (e concordo). Se invece è una donna a minacciare un uomo, il Ricciocorno non si indigna ?

    • Questo post, caro Legolas, è scritto per sottolineare le contraddizioni di quelle associazioni che pretendono una divisione matematica del figlio al 50%, e pretendono che la residenza alternata diventi la norma da applicare a tutte le separazioni, a prescindere dalle diverse situazioni familiari cui dovrebbe essere applicata. Non è evidente la contraddizione? L’affido “prevalente” va bene quando ad ottenerlo è il padre, ma è ingiusto quando il genitore collocatario è la madre? Cercare di far passare ME per discriminante, nel momento in cui denuncio un atteggiamento evidentemente discriminatorio, è una fallacia logica, Legolas, che si chiama “tu quoque”.

      • Inoltre: dal punto di vista legale “affido prevalente” non significa assolutamente nulla. Si parla di “collocazione prevalente” nell’ambito di un affido congiunto, ed è quello che i “Genitori Sottratti” contestano a gran voce, come si può leggere nel loro sito…

  2. Legolas ha detto:

    La notizia sul sito originale cominciava così: “Il tribunale ha disposto che sia la moglie adultera a pagare una quota di mantenimento al marito; che la casa coniugale resti a lui; che la figlia venga gestita con l’affido condiviso, ma con prevalenza al padre.”
    Il Ricciocorno non ha ricopiato quelle tre righe in questo post.
    Invece ha dato la notizia che questi genitori sottratti avrebbero esultato “per l’assegnazione di un affido esclusivo” e per un “nuovo nucleo familiare monogenitoriale”.
    Non è il modo corretto di riportare una notizia. Le parole sono importanti.
    Inoltre l’articolo nulla dice sui tempi di permanenza… Può darsi anche che l’accordo successivo sia stato per il 50%, non lo sappiamo.
    Io non sto parlando oggi qui di discriminazione, parlo di correttezza dell’informazione.

    In ogni caso potrebbe pure darsi che questi G.S. siano incoerenti (io non sono il loro difensore). E l’incoerenza è grave o no? Se la troviamo grave, dobbiamo sforzarci per primi di evitarla. Come ha scritto proprio il Ricciocorno in un post sul “tu quoque” : il fatto che X critichi una certa azione e poi lui stesso compia quella azione, “potrebbe magari portarci a definire X un ipocrita”. Ecco, appunto.

    Ma voglio darLe un’occasione in più per dimostrare che in questo blog non c’è spazio per discriminazioni. Ripeto la domanda a cui non ha ancora risposto: le minacce di una donna ad
    un uomo (reato, art. 612) sono da condannare oppure no?

    • Come ho detto precedentemente, non sono io che discrimino, e ogni parola scritta su questo blog ne è la testimonianza.
      Ovvio che tutti i cittadini dovrebbero essere uguali davanti alla legge, a prescindere dal sesso, dall’etnia, dalle credenze religiose, dall’orientamento sessuale ecc. e chi mi legge assiduamente non ha mai avuto dubbi in proposito alla mia correttezza su questo punto.
      Non sono io che ho problemi con il genere delle persone. Ad avere problemi con il genere delle persone è l’associazione Genitori Sottratti, che prendevo di mira con questo post.
      Se avessi voluto trarre in inganno i miei lettori fornendo false informazioni, sarei forse stata tanto sciocca da mettere il link all’articolo originale?
      Tutti i miei post sono forniti di link, per permettere ai miei lettori di verificare ed eventualmente correggermi se commetto degli errori. Di solito non mi offendo, anzi ringrazio.
      C’è però il fatto che stai evidentemente passando al setaccio il blog dal primo all’ultinmo post in cerca di appigli ai quali aggrapparti per accusarmi di qualcosa.
      Non so quale sia la tua crociata, e non mi interessa saperlo.
      Sappi però che non sei così sottile e arguto come credi di essere…

      • Legolas ha detto:

        No, non credo di essere particolarmente sottile né arguto… non ho poi questa grande opinione di me o di quel che scrivo. Non mi aspetto nessun ringraziamento, anzi sono io che ringrazio Lei per l’ospitalità: questa è casa Sua e Lei potrebbe cestinare le mie parole, invece le pubblica, quindi grazie.
        ( Perchè “crociata” poi ? Nessuna crociata qui. Legolas è un elfo… non c’è fanatismo tra gli elfi ),

      • Perché, in quanto amministratore, posso leggere il suo indirizzo email. Che mi incuriosisce parecchio… E’ un fan di Ridley Scott? O un medievalista?

  3. Balian (the artist formerly known as Legolas) ha detto:

    … allora è meglio che io cambi il mio pseudonimo, se Le piace di più questo.
    ( Avrà forse notato che Balian e Legolas si somigliano parecchio… )
    Del film Kingdom of heaven mi piacciono molte cose. Balian ha coraggio ma non è un fanatico, combatte perché deve ma preferirebbe la pace, e rispetta il valore di chi è nello schieramento avverso. In molti passaggi chiave del film la parola chiave è: “rettitudine”. E certi dialoghi mi han colpito: “Che uomo sei se non provi a rendere il mondo migliore?” Il giuramento dei cavalieri “Non abbiate timore innanzi ai vostri nemici, siate impavidi e retti così che Dio possa amarvi..Dite il vero anche se vi conduce alla morte, salvaguardate gli indifesi.” “La santità sta nell’agire rettamente: secondo ciò che decidete di fare ogni giorno, sarete un uomo buono, o no.”
    Mi ha anche colpito il suo percorso di vita, dal dolore per la perdita della donna che aveva amato, al riscatto mettendosi in gioco per un ideale più grande.

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