Ricerca: sulle 90 vittime

Oggi leggo questa notizia: Stalking, un’emergenza continua – Novanta donne uccise nel 2012Qual è il paese occidentale in cui dall’inizio del 2012 sono state uccise 90 donne, molte delle quali a causa di possessività, gelosia, problematiche legate alla coppia scoppiata? La risposta, fornita dall’Osservatorio Nazionale Stalking, è l’Italia, dove i dati aggiornati al 10 settembre scorso parlano di 10 vittime al mese, molte delle quali assassinate da uomini che conoscevano, in seguito a una separazione o a un rifiuto.

E contemporaneamente queste osservazioni: Nel nostro Paese esiste la violenza sessuale, fisica, psicologica e economica verso le donne. Molte vengono uccise. Tutto questo deve finire e l’ideologia non ci aiuta, è un ostacolo. Ci vogliono le azioni e un pensiero che dia la direzione. Ma di questo se ne parla molto, dunque ne parlo meno io. Della violenza che subiscono gli uomini ad opera di femmine ne parlano in pochi. E siccome ce n’è un gran bisogno, ne parlo anch’io. La violenza delle femmine contro gli uomini e le donne che li sostengono, ha avuto una crescita enorme negli ultimi tre anni. E’ violenza omertosa, giocata nell’ombra e in rete. Sto osservando insieme a colleghi psicologi giuridici e filosofi questo nuovo fenomeno, di cui molti di noi conoscono le origini. Noi studiamo molti dei fenomeni in rete perché parlano di esseri umani in movimento. A una violenza agita concretamente verso l’ex partner, con figli alienati, corrisponde sempre da parte di queste femmine, un’azione di attacco sulla rete con tentativi a base fortemente manipolatoria di sporcare l’immagine dell’ex e della sua eventuale nuova compagna. Girano in tutte le pagine dedicate, con nomi diversi ma non cercano il dialogo che gli viene offerto. Cercano di imporre il loro pensiero in modo rigido e sono piene di risentimento. Osservare per verificare.

Al di là dell’ovvia considerazione che da una parte c’è una violenza che uccide (90 vittime solo dall’inizio dell’anno), mentre dall’altra c’è “un’azione di attacco sulla rete con tentativi a base fortemente manipolatoria” (e non muore nessuno)…

Andiamo a vedere cosa c’è davvero, andiamo a vedere contro chi si scrive nella rete.

Premessa: Contrariamente al razzismo femminista, il risultato indubbio è che nella realtà, dagli albori della storia in ogni campo i migliori sono uomini. I migliori atleti. I migliori scienziati. I migliori cuochi. I migliori musiciti, stilisti. Piloti. Leader politici e religiosi.  Esploratori.  Ingegneri. Pittori. Scultori. Filosofi. Giornalisti. Nonostante passi falsi, criminali e problemi, il progresso umano dalla caverna ad oggi è indubitabile, ed è in massima parte frutto dell’ingegno e dello spirito di impresa maschile.

Il punto di svolta? La nascita del femminismo: Si parte col far indossare i pantaloni alla madre e si passa a farli indossare alla figlia, fomentando sempre di più l’idea che non ci siano diritti di espressione alcuna per il genere femminile, ostentando l’idea che la loro libertà è oppressa da un sistema reazionario all’ascesa femminista e che ciò sia causa del fatto che al potere sono ammessi solo gli uomini.
E poi da lì tutto il resto lo conoscete bene, e su questo io ragiono chiedendomi come si muove chi controlla il malapensiero femminista, come lo fomenta, come fa in modo che gli uomini non desiderino reagire ad esso e verso cosa va.
E’ indubbio che esiste qualcosa di più grosso che 4 galline che sbraitano battutine sui maschi ed è indubbio che le galline sono molte più che 4, ma è nel dubbio se le galline sappiano contare e abbiano scoperto di essere una moltitudine.

Le galline (mamme e figlie in pantaloni), si stanno contando (illuse! La matematica, lo sanno tutti, è maschio), e meditano di fare qualcosa di più che sbraitare fra di loro: dannate galline! Non sarà il caso di tirare il collo a qualcuna, così, per seminare il terrore nel pollaio? Sarebbe solo una questione di giustizia, un modo per ristabilire la pace perduta, quel mitico passato popolato da “donne di una volta”, quelle che mai si sarebbero sognate di sostituire la gonna: quando la legge del tribunale viene percepita come contraria al sentimento naturale di giustizia,… (e nessuno più difende i veri proprietari dei pantaloni) chi crede nella giustizia finisce per andare contro la legge.

Nella rete ci sono due modelli di donna:

l’infelice, brutta, sola e malaticcia donna in carriera – 2 divorzi e relazioni burrascose alle spalle, fumatrice, niente figli.   Ogni mattina si sveglia per raggiungere il posto di lavoro prima degli altri cercando di competere con gli uomini e sperando in un aumento di stipendio per pagare l’avvocata: da anni gli ex mariti, disoccupati, rifiutano di pagarle i mantenimenti.  Soffre di crisi di nervi e di bruciori di stomaco, causati dallo stile di vita femminista e dalle patatine fritte della mensa aziendale.  Le avevano detto che la donna emancipata non cucina, ed è troppo tardi per imparare.  È una donna potente ma sola, perché gli uomini le preferiscono donne femminili, affettuose, sorridenti.  Aveva un cane, ma quando Viviana è tornata da una vacanza con le amiche non lo ha più trovato.  E così Viviana si rifugia nel lesbismo (gli omosessuali sono tali solo perché inetti come eterosessuali, mi sembra chiaro anche questo messaggio).

la sottomessa, raggiante, complementare madre di 4 figli (e di un gran numero di stereotipi): gli uomini, lo sappiamo, fanno una cosa alla volta e non se la cavano benissimo nei rapporti sociali. Noi al contrario facciamo otto cose insieme e possiamo tenere annodati i fili dell’amicizia con decine di persone. Ma non siamo altrettanto lucide, razionali, capaci di vedere le cose con equilibrio e alla giusta distanza. Tutto il mio libro invece è un inno alla bellezza della differenza, dei ruoli distinti, alla grandezza degli uomini, intesi come maschi, che sono solidi e affidabili e silenziosi, come san Giuseppe.

Nella rete si levano cori che suonano così: Stupratori di tutto il mondo, unitevi!

Inoltre, la cronaca mente: omicidio e tentato omicidio, stalking, stupro, violenza di genere in maggior misura, sono tutte false accuse, messe in piedi da abili calunniatrici e perseguite da stolti e/o corrotti magistrati.

In effetti queste calunniatrici devono essere davvero abili, visto riescono a costruire una falsa accusa di omicidio, ma comunque poco furbe, visto che poi, una volta  uccise, non riescono a godere della vista del povero maschio innocente che patisce dietro le sbarre… Se non è stato lui, non ci resta che cercare la complice rimasta viva, che sarà di certo una orrida lesbica femminista.

Trattate con molta tenerezza, invece, le matrigne: finalmente libere dal’etichetta di strega malevola con la tendenza ad ordire perfidi piani ai danni dei vari Hansel, Gretel, Cenerentola e Biancaneve, si godono finalmente il giusto (e non sto affatto ironizzando) riconoscimento sociale: E se una matrigna può amare come una madre, resta pur sempre una madre disarmata: esclusa da compleanni e feste comandate, non può ritirare i figliastri da scuola e ai professori è fatto esplicito divieto di conferire con lei. «In Italia, la figura del terzo genitore, nella fattispecie della matrigna», spiega Maria Luisa Missiaggia, avvocato e mediatrice familiare, «non è presa in considerazione dal legislatore né da un punto di vista formale né sostanziale, la legge sulla bigenitorialità non lo contempla. Ma i mutamenti sociali ora impongono di trovargli un riconoscimento, non tanto come sostituto del genitore naturale, ma come adulto di supporto nel nuovo ménage familiare, sempre che il grado di maturità dei genitori lo consenta». L’ostacolo va detto, sono soprattutto le donne, spesso affette, sostiene l’avvocato, «da un’ossessione di controllo che si spinge ben oltre l’amore».

Ecco, abbiamo individuato le vere cattive, le nuove streghe: le prime mogli, affette dall’ossessione del controllo, perché – ci spiega la giornalista – sta un po’ nelle cose che le prime mamme non risparmino angherie. Alcune indicibilmente abiette.

Sono abiette, e la scienza lo conferma: sono le donne che avviano gli episodi di violenza domestica (picchiano per prime), e picchiano più frequentemente, così come usano le armi tre volte più spesso degli uomini… Dobbiamo riconoscere che le donne sono violente, e abbiamo bisogno di programmi educativi nazionali che enfatizzino il ruolo delle donne come aggressori. Altri studi mostrano che gli uomini stanno diventando meno violenti mentre le donne diventano più violente. Educare gli uomini sembra stia funzionando. Educare le donne ad essere meno violente dovrebbe essere ora il compito principale dei programmi di educazione pubblica.

Ve lo confesso: sono confusa.

Cerco di fare un riassunto: ci sono 90 donne morte, e si dice siano stati degli uomini. Probabilmente si tratte di false accuse ordite da femministe omosessuali e sole, sconvolte da furiosi attacchi di gastrite. Le donne sono per loro natura violente, tranne quelle madri con tanti figli che hanno accettato un ruolo subordinato e hanno riconosciuto la loro fisiologica mancanza di lucidità, e le matrigne, che hanno smesso di avvelenare la frutta. Le ex mogli sono tutte cattive, perché sta un po’ nelle cose. E meno male che ci sono gli uomini, che con il loro ingegno e spirito di impresa maschile continuano a far progredire il genere umano.

Osservazioni: quella subdola violenza contro mariti e nuove compagne io non l’ho trovata. Google è femminista? Probabilmente nazi-femminista.

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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6 risposte a Ricerca: sulle 90 vittime

  1. Paolo1984 ha detto:

    Scusa Chiara se ti rispondo di nuovo sul tuo blog a proposito di romanzi e chick lit su FaS ma sono stato bannato anche da lì (ti giuro che i miei commenti no erano offensivi ma loro non li hanno graditi lo stesso, dicevano che ero pedante..mah!)

    prima di “prendersela” con un romanzo si dovrebbe leggerlo, l’importante che i romanzi (vale per la cosiddetta chick lit e vale per tutto) offrano vicende interessanti con personaggi credibili e ben delineati e all’altezza delle ambizioni dell’autrice. Nella fattispecie, a quanto ne so, la morale del romanzo in questione non dice affatto che una donna deve fingersi stupida altrimenti non trova marito anzi il finale smentisce il titolo, per così dire.
    Io ho visto dei film tratti da alcuni romanzi definiti (impropriamente, secondo me) “chick lit” (Bridget Jones, I love shopping, Il diavolo veste Prada) e mi sono piaciuti, sono delle buone commedie brillanti, divertenti con belle storie credibili, ben scritte e con bei personaggi..niente affatto offensivi o avvilenti, e ben recitati (nel diavolo veste Prada c’è Meryl Streep! e anche la Hathaway ed Emily Blunt sono molto brave)..forse non passeranno alla storia del cinema così come i romanzi non entreranno nella storia della letteratura ma non era quella la loro ambizione.

  2. teresa ha detto:

    Già, vorrei sapere quanti uomini sono stati uccisi in Italia dall’inizio del 2012 da parte di mogli, fidanzate o ex.

  3. Al di là del contenuto (anche a me piace Bridget Jones) è il termine chick lit che suona un po’ offensivo… Infatti, Paolo, anche tu che sei un maschietto i buoni prodotti chick lit li apprezzi. Il problema sta nel creare una divione fra i generi: i sentimenti per le pollastre e per i maschietti? Qual è la letteratura per galletti? “Una notte da leoni”? Perché dobbiamo continuare a crescere segregandoci in mondi con modelli differenti a seconda del genere?

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