Oggi mi sono presa una piccola pausa, tutta per me, e sono andata a mangiarmi un gelato. Il gelato mi piace un sacco, soprattutto quello al cioccolato.
Mentre ero seduta con la mia gigantesca, meravigliosa coppa di gelato, ho pensato bene di aprire il giornale che giaceva abbandonato ad un angolo del tavolino. Era il Messaggero.
A pagina 2 c’era un articolo dal titolo Ferrara raduna i fedelissimi – la Pascale guida la rivolta. Credo che sappiate tutti di cosa trattava.
Non mi soffermo a commentare l’immagine di Giuliano Ferrara che si spalma il rossetto, che ho ancora il gelato nello stomaco. E vorrei digerirlo.
Per lo stesso motivo non scriverò neanche della Santanchè.
Ma vorrei soffermarmi su una frase che mi ha veramente sconvolto, ma mi ha così sconvolto che l’ho copiata su un tovagliolino per poterla trascrivere qui, parola per parola.
La frase è questa:
Anselma, la moglie di Giulianone, sintetizza così: “Noi rifiutiamo l’ipocrisia di quelle che si fanno scopare gratis, magari da i parrucconi della sinistra che hanno moglie e figli. Meglio quelle che la danno a pagamento.“
Innanzi tutto la forma passiva: le donne “si fanno scopare”, non “scopano”.
Mia cara Anselma, ma perché? Perché ti sei ridotta a descrivere le donne come creature passive, inerti, incapaci di provare un briciolino di desiderio?
Non hai mai fatto del sesso, Anselma? Lo hai mai desiderato, te lo sei mai goduto? O è tutta la vita che ti ti limiti a stenderti a gambe aperte mentre qualcuno ti si fa?
Sono veramente arrabbiata, veramente.
Io credo che la donna dovrebbe smetterla di darla, gratis o a pagamento. Dovrebbe imparare a conoscerla, piuttosto. A conoscersi.
Invece di farsi scopare dovrebbe cominciare a percepirsi come soggetto di frasi con il verbo in forma attiva.
Perché è lì, è nel tuo corpo, fa parte di te, Anselma, anche volendo non la potresti dare a nessuno. Non si stacca, sai? Sei tu.
Io non mi faccio scopare, io faccio sesso. Anzi, di solito faccio l’amore. Lo preferisco.
Lo faccio perché mi piace, perché non riesco a concepire una me stessa senza corpo e senza tutte le sensazioni che percepisco attraverso ogni singola cellula di esso, perché non posso dare il mio corpo a nessuno senza smettere di sentirlo.
Non posso uscire dal mio corpo, neanche volendo, neanche per tutto l’oro del mondo.
Non credo proprio mi si possa dare dell’ipocrita, per questo.
Sostenere che le donne che lo fanno gratis sono solo delle ipocrite significa negare ad ogni donna la possibilità di godere del proprio corpo, di provare piacere, di fare sesso, di fare l’amore, di esserne felice. Significa ridurre il corpo femminile ad un oggetto e, nel disperato tentativo di strapparlo alla sua legittima proprietaria, trasformare un essere umano – che non può fare altro che rimanere sempre e comunque integro – in una merce di scambio.
Io questo, cara la mia Anselma, non te lo permetto.
Parla per te.
Mi rivolgo idealmente ai miei partner sessuali: signori, sono stata bene con voi. Non vi ho mai mentito, non ho mai mentito a me stessa, non mi dovete niente e, anzi, vi ringrazio con tutto il cuore: ci sono cose nella vita che non hanno prezzo e i momenti che ho condiviso con voi sono una di quelle.
Concordo in pieno con lei e applaudo la voce di una donna contro quel tipo di mentalità inculcata.
D’altronde Totò diceva:”Signori si nasce…” … e il seguito della frase c’è chi può permettersi di dirlo e chi no, evidentemente.
Complimenti per l’ottima risposta.
ma qualcuno prende sul serio la Dall’Olio?
Fantastica Donna!
è una cosa sconvolgente. grazie per averlo detto.
sei bellissima.
Si, dentro prevalentemente 🙂
Buon giorno:
Ho letto con attenzione il suo articolo e davvero brava. E’ vitale che le donne tutte si pensino come persone unitarie, sarebbe ora di ricominciare anche ad usare parole altre passare dal fare sesso a far l’amore. Dal darla a immaginare il piacere del fare. Complimenti
ognuno usi le parole che crede..conta come si vive
“Il linguaggio è la madre, non l’ancella del pensiero” è uno dei miei aforismi preferiti di Karl Kraus. Scegliere un termine piuttosto che un altro non è una scelta ininfluente, bensì parte integrante del significato del pensiero espresso. Vivere è anche comunicare…
certo, ma ritengo che chi dice “fare sesso” non sia per questo una persona peggiore di chi dice “fare l’amore”.Ci sono molti fattori da considerare
Ho fatto lo stesso ragionamento rispetto all’espressione “Meglio quelle che la danno a pagamento”… Ci sono tanti fattori da considerare.
Purtroppo esistono donne che hanno solo i genitali al posto del cervello: meno male che siamo in molte a non essere così
Ottimo articolo. Peccato solo che Anselma Dell’Olio abbia detto tutt’altro. Le sue vere parole sono: ”Ruby rappresenta quegli immigrati in difficoltà che la sinistra a parole dice di difendere. Però ora è utile attaccare Berlusconi e quindi la ragazza viene trattata da puttana. Ma è pieno di donne di sinistra che scopano i parrucconi per vedersi pubblicati i libri“
Io ho citato il giornale, la pagina e il titolo dell’articolo. Che Anselma Dell’Olio invii una rettifica. I giornalisti dovrebbero tutti prendere sul serio il loro lavoro.
Condivido al100%:-) sono concetti che avevo in mente da tempo ma non trovavo il modo per esprimerli grazie
Tutti i commenti sono superflui, i coniugi Ferrara si commentano da soli. Questa è la sintesi della politica classista e maschilista berlusconiana.