Repetita iuvant

Da anni c’è chi sostiene che tutti (ed in quel “tutti” sta il problema) i padri separati sono degnissime persone vittimizzate da mogli perfide e avide e c’è un urgente bisogno di leggi ad hoc che li tutelino.

Parecchia gente è convinta che il Tribunale dei Minori sia l’unico luogo al mondo in cui basta essere maschio per essere immediatamente discriminato e spolpato, mentre a farla da padrone sono le donne, alle quali sono garantiti ingiustamente dei privilegi.

Il fatto che molta gente ne sia convinta, non significa che sia vero.

L’argumentum ad judicium (o del giudizio) è un tipo di fallacia logica nella quale si afferma che una tesi è corretta perché è sostenuta da un gran numero di persone.

In questo caso è opportuno ricordare anche largumentum ab auctoritate (appello all’autorità): questa fallacia ha luogo ogni qual volta noi rifiutiamo una tesi o l’accettiamo solo perché chi la propone gode di una qualche posizione che conferisce autorevolezza.

Ergo, la frase “un PM ha detto che…” non dimostra che una affermazione sia vera.

A diffondere questo genere di convinzione, checché ne dica Marino Maglietta, ha contribuito anche la sua associazione, “Crescere insieme“.

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Le cose non stanno come raccontano queste associazioni:  i dati statistici presentano un quadro che non corrisponde alle loro lamentele, né per ciò che riguarda lo stato di povertà degli uomini italiani, né per ciò che riguarda l’argomento delle “false accuse”.

Pertanto, un Marino Maglietta che oggi mi si presenta come paladino delle “pari opportunità” nonché sostenitore di un “sano femminismo”, beh… è piuttosto surreale, come è surreale che accusi me di muovere “insinuazioni gratuite”.

(A meno che non si voglia sostenere che gli screenshot siano “insinuazioni”…)

Ritorno su questo argomento perché il Maglietta risponde in una nuova intervista alle critiche che ho mosso alle sue esternazioni, ad esempio qui:

Come non rispondere ad una domanda

Gli obblighi dei figli

Al lupo! Al lupo!

E risponde affermando:

Crescere Insieme è nata nel 1993 e ha fatto il suo percorso indipendentemente da altri gruppi, per la maggior parte nati molto molto tempo dopo, e comunque ininfluenti sulle sue posizioni. Personalmente non ho mai scritto una parola che fosse meno che corretta nei confronti del genere femminile e quel che più conta, senza alcuno sforzo. Ho scritto quello che penso. Ci vorrebbe più attenzione nell’esprimere certe valutazioni, prima di fare certi accostamenti; in qualche caso direi anche una maggiore onestà intellettuale, perché mi pare evidente che documentarsi per chi frequenta la rete non sia un’impresa disperata.”

L’Associazione Crescere Insieme ha scritto più di una parola non corretta nei confronti del genere femminile e proprio perché sono una persona onesta lo ribadisco.

Sostenere, senza dati concreti a supporto, che le donne sono tendenzialmente predisposte ad “alienare i figli” è sessimo. Sostenere che, in caso di divorzio, le donne hanno sempre la meglio e centinaia di migliaia (quando non milioni di milioni) di papà sono in bolletta, significa diffondere false informazioni.

A proposito del documentarsi in rete, mi permetto di consigliare all’ingegner Maglietta di farsi un giro sui siti che trattano l’argomento “affido condiviso”, perché si trovano testimonianze interessanti, come questa:

povero_papà1povero_papà (2)A tale proposito, vi ricordo cosa ha affermato in merito alla questione l’APA (American Psychological Association):

In molte di questa famiglie prima della separazioni i padri non erano attivamente coinvolti nella vita dei figli. Combattere per un coinvolgimento nella crescita dei bambini è per questi padri uno strumento per mantenere il controllo dopo la separazione.

(…)

Studi recenti suggeriscono che proprio il partner abusante è quello più propenso, – rispetto ad un uomo non violento – a lottare per l’affidamento dei propri figli e può ottenerne la custodia tanto quanto la madre, se non con più facilità.

Per quei noiosi che si dilettano a darmi della “nazifemminista”, ribadisco anche:

  • penso che tutti gli uomini siano malvagi e tutte le donne buone e vessate? No. E non sono convinta neanche del contrario.
  • penso che tutte le accuse mosse in sede di separazione siano vere? No. E neanche che nell’80%-90% dei casi le accuse di abuso su minore siano false.
  • penso che in caso di una causa legale che coinvolge un maschio e una femmina, la femmina debba avere ragione di default? No. Ma sono sicura che diffondere la storiella che le donne siano le cocche di “giudici e avvocate femministe” sia funzionale a diffondere pregiudizi sul genere femminile.

Quindi nel commentare regolatevi di conseguenza…

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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23 risposte a Repetita iuvant

  1. Stefano Dall'Agata ha detto:

    Uno come Maglietta, che va alle iniziative elettorali di Casa Pound, si qualifica dalle sue frequentazioni.

  2. luca ha detto:

    Difficile negare che la giustizia ormai è uno strumento di oppressione contro gli uomini e di abuso sui loro figli, sia in Italia che all’estero. Negli USA hanno quantificato che la discriminazione di genere è circa 6 volte maggiore della discriminazione razziale. Sonja B. Starr [Articolo pubblicato “Estimating Gender Disparities in Federal Criminal Cases”, University of Michigan Law and Economics Research Paper (2012) 12-018] scrive: «Gli uomini ricevono condanne del 63% più severe delle donne. Le donne arrestate hanno una probabilità significativamente minore di venire rinviate a giudizio, e due volte maggiori di evitare la galera se condannate». Per il reato di violenza domestica, vanno in prigione l’82.8% degli uomini condannati ed il 57.5% delle donne. La sentenza media e di 91 mesi per gli uomini e di 42 per le donne. Per il reato di possesso di droga, trovata su persone senza condanne precedenti: vanno in prigione il 34% degli uomini ed il 17% delle donne. Questa discriminazione si acuisce nelle separazioni, dove una donna si contrappone ad un uomo. Le donne vengono tentate a separarsi, le donne che abusano dei figli vengono favorire dalla magistratura. Tante donne usano sentenze sessiste per opprimere l’ex usando i figli come arma di ricatto, fino a quando il naturale sentimento di giustizia insito nell’uomo esplode, e magari si arriva all’omicidio.

    • Difficile negare che queste sono solo sciocchezze, negli Usa come in Italia.
      http://www.internazionale.it/news/da-sapere/2013/05/30/gli-uomini-sono-piu-violenti-delle-donne/
      Cito alcuni passi:
      “…secondo il Criminal Justice Statistics Bulletin del ministero della giustizia britannico, in Inghilterra e Galles gli uomini sono colpevoli dell’88 per cento dei casi di violenza contro un’altra persona, e la percentuale maschile sale al 90 e al 98 per cento se si parla di omicidio e reato sessuale. Ma sono uomini anche la maggioranza delle vittime (due terzi del totale).
      In Italia, dal 1992 al 2009 le morti per omicidio tra gli uomini sono molto diminuite (da 4 a 1,2 per 100mila abitanti). Questo perché gli uomini sono le vittime più frequenti dei delitti legati alla criminalità organizzata, e questi delitti in 22 anni sono scesi del 90 per cento. Invece il tasso delle uccisioni di donne è rimasto praticamente sempre lo stesso (0,5 ogni 100mila), quindi nel tempo la porzione di questi omicidi sul totale è aumentata. Nel 2012 le donne assassinate nel nostro paese sono state 122.”
      Quindi gli uomini vengono condannati di più rispetto alle donne, è vero: ma non sarà perché delinquono di più?

      Recentemente, gli attivisti per i diritti degli uomini (MRA), quelli che raccontano queste panzane negli States, si sono resi ridicoli cercando di dimostrare le loro teorie sulle false accuse… Producendo delle false “false accuse”: http://www.huffingtonpost.com/2013/12/18/mens-rights-occidental-rape-reports_n_4468236.html
      Il loro patetico tentativo è stato immediatamente smascherato.
      Intanto in Italia, le mamme che tentano di difendere i bambini abusati vengono accusate di Pas…

      Il lupo mangia tutte le mamme del mondo

      Se la discriminazione in atto contro gli uomini risultasse evidente dai dati a disposizione, che bisogno ci sarebbe di creare dati falsi?

      • romano ha detto:

        Se la discriminazione in atto contro le donne risultasse evidente dai dati a disposizione, che bisogno ci sarebbe di creare dati falsi?

      • E dove sarebbero i dati falsi di cui parli? Le donne si fingono morte? E’ questo che intendi? O magari si massacrano da sole? Oppure per andare al lavoro si mascherano da uomini?

        Quando parlo di cose inventate, io parlo di cose così: efferati delitti inventati di sana pianta che si compiono ritualmente per anni sulle pagine web

        Corsi e ricorsi storici


        o ricerche scientifiche fantasma:

        La violenza

        Sam e Bunny


        o grotteschi personaggi che vanno commentando in giro fingendosi perfide femministe

        La proiezione, Vajassa Faldocci e Der Stürmer


        oppure, come nel recente caso che ho citato prima, il trolling del un sistema informatico di un college con centinaia di report di aggressioni sessuali mai avvenute… peccato che a inviare queste “false accuse” contro i poveri uomini siano stati gli attivisti (maschi) dell’MRA.

        Ecco, questo è ciò che rende tutta questa storia ridicola.

      • luca ha detto:

        Ma lascia perdere la stampa di sinistra. Occorre limitarsi a fonti serie, come il Partner Abuse State of Knowledge («Gli uomini vengono consistentemente trattati più severamente ad ogni stadio processuale»), come Jill. K. Dorner, dissertation “Explaining the Gender Gap in Sentencing Outcomes: An Investigation of Differential Treatment in U.S. Federal Courts” (≪I risultati sono consistenti con le ricerche precedenti: le donne imputate ricevono sentenze più lievi degli uomini, anche dopo aver tenuto in conto di fattori legali, extra-legali e contestuali»), M.M.Schanzenbach, “Racial and Gender Disparities in Prison Sentences: The Effect of District-Level Judicial
        Demographics”, Journal of Legal Studies 34 (2005) 57 («Studi delle sentenze consistentemente trovano inspiegabili discriminazione di genere e razziali nella gravita` delle condanne… Le discriminazioni sfavoriscono gli uomini»), e poi Nagel e Johnson, 1994; Segal, 2000; Schazenbach, 2004 etc etc

      • Lascia perdere i maschilisti!
        http://www.prweb.com/releases/2013/5/prweb10741752.htm
        Qui un’intervista a John Hamel, Editor-in-Chief of Partner Abuse and PASK (Partner Abuse State of Knowledge) Director, che nonostante il suo proclamare un “problema sommerso di violenza contro gli uomini” deve ammettere: “Although research confirms that women are more impacted by domestic violence”, cioè “sebbene la ricerca confermi un maggiore impatto della violenza domestica sulle donne.”
        Insomma la sua tesi è questa: “People in the domestic violence field say that ‘it’s all about the victims.’ Well, the victim is not always the one hit, but sometimes the one arrested.” La vittima è chi viene arrestato, perché anche se è la donna quella che si è fatta male (the one hit, quella colpita), la vera vittima della violenza domestica in realtà qualche volta (sometimes) è il poverino che l’ha picchiata. Devo aggiungere altro?

      • Anzi, aggiungo il mio personalissimo giudizio su quelli che pensano che la vera vittima di una aggressione sia il povero aggressore (eh, ne abbiamo anche in Italia…): https://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2013/09/04/braccia-rubate-allagricoltura/

      • romano ha detto:

        vorresti dire che nessuna femminista si sia avvalsa di dati palesemente falsi per sostenere le proprie tesi?

      • Non ne ho idea! Non conosco TUTTE le femministe del mondo e immagino che fra le persone che definiscono se stesse “femministe” ce ne sia qualcuna che racconta fesserie… Anzi, adesso che mi ci fai pensare ne conosco un paio. Ma che c’entra? Se fossi io a dire fesserie o a inventarmi cose di sana pianta, ok, ma se parliamo di qualcun altro, questo non è un argomento che può confutare ciò che scrivo nel post. Perché è una fallacia: https://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2013/01/03/tu-quoque/

      • romano ha detto:

        lo so benissmo che i miei interventi non inficiano la tua tesi… ciò che volevo dire ponendoti quelle domande è che noti solo le falsità e le contraddizioni dei “non femministi”

      • No, non è vero. Ci sono post critici anche nei confronti di donne e persino contro donne femministe. Mi sa che non mi leggi con regolarità 🙂

    • IDA ha detto:

      “…fino a quando il naturale sentimento di giustizia insito nell’uomo esplode, e magari si arriva all’omicidio.” Uomo come genere o come specie? Poi cosa c’entra la giustizia americana? Siamo in Italia.. Dati Italiani ci sono? Cosa dicono?

    • Cinzia ha detto:

      Eccerto, erano meglio i tempi in cui mio padre poteva pestare (come faceva) tranquillamente moglie e figli, come e quanto gli pareva, senza bisogno di doverli far fuori, perché la giustizia semplicemente non se ne occupava e le forze dell’ordine non raccoglievano i tentativi di denuncia…:/
      La cosa che non dimenticherò mai e che mentre ci perquoteva urlava :”Guarda cosa mi obblighi a fare, perché non sono una bestia, sei tu che lo vuoi, se tu che fai schifo, fai diventare cattivo anche un santo. Io non ho mai fatto male a nesasuno, sei tu che micostringi, schifosa/O”.
      Meno male che ho un fratello vero uomo e capace, che senza mai piagnucolare o lamentarsi di tutto quello che abbiamo subito e visto subire a nostra madre, ha ripudiato l’esempio del padre ed ha costruito una vita ed una famiglia FELICE.
      Perché gli uomini capaci esistono, quelli affidabili forti (d’animo) divertenti e attraenti ci sono, ne conosco a decine e decine e sapete da cosa si riconoscono che non si lamentano mai, non cercano scuse o colpevoli da punire, ma soluzioni con cui si rialzano e si riscattano.
      Lunga vita a loro.

  3. IDA ha detto:

    Ora non ricordo in quale dei post collegati, il signor Maglietta parla di milioni di “poveri padri” separati, i dati ISTAT dicono che in Italia ci sono 507.333 uomini divorziati in totale. Quindi o falsa i dati o c’è stata una moria di “poveri padri”. http://demo.istat.it/pop2013/index.html
    Strategia: Una mia amica, che ha una figlia dell’età della mia, ma all’epoca dei fatti era una bambina. Quando si è separata, il marito ha preso il camper e ha fatto la “sceneggiata”, si è piazzato nella piazza del comune con cartelli e manifesti che più o meno dicevano che la sua ex, lo aveva buttato per strada, che lei era una poco di buono, una puttana, ecc.ecc.. Da considerare che lui era proprietario di tre appartamenti, oltre uno in montagna e uno al mare. Come puoi immaginare tutto questo va sulla stampa locale, (tutti intervistano lui, e nessuno lei.) la mia amica per evitare storie, lascia la casa coniugale e torna dai genitori.. con la differenza che prima andava a lavorare in bicicletta e ora deve prendere la macchina. Lui non le ha mai versato nemmeno un euro, nonostante le sentenze del tribunale, e non solo lei è stata costretta a restituire dei gioielli, che lei pensava che erano un regalo del marito “romantico”, ma per lui era un investimento con certificati depositati in banca, e lei custodiva il bene….. La figlia che ora ha più di vent’anni, non ha un buon rapporto con il padre, forse perché istigata dalla malefica madre nazi-femminista?

  4. Selenia ha detto:

    Ho letto l’articolo in inglese, e gli MRA (attivisti per i diritti degli uomini) hanno solo dimostrato quanto è pericoloso e anti-democratico un sistema informatico, voluto da femministe, dove anonimi potevano fare accuse anonime. Lo scopo delle femministe era calunniare gli uomini, ed i MRA hanno fatto capire a queste odiatrici di uomini che il sistema anonimo può ritorcersi contro di loro

  5. stregadellosciliar ha detto:

    Il fatto che ogni volta che tu scrivi, carissima Ricciocorna, tu riceva tante e tante repliche incazzose, mi fa pensare che tu abbia una sacrosanta ragione e che tu pesti i piedi ad alcuni omuncoli che si sentono franare la terra sotto i piedi. Detto questo, carissima, leggerti è sempre un piacere, anche per come sei preparata nelle risposte dei tuoi numerosi detrattori ai quali non resta altro che prendere atto della tua superiore cultura, o arrampicarsi sui vetri.
    Buon anno, ricciorcorna ❤

  6. L’ha ribloggato su Antropologia e sviluppoe ha commentato:
    Tribunale per i minori e discriminazione di genere..ne so qualcosa

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