I pubblicitari lo sanno bene: tirare in ballo la mamma è sufficiente, il più delle volte, a garantire il successo di una campagna, qualunque sia il prodotto.
A suggerire “il cuore della mamma” come logo di un partito politico ci avevano già pensato gli Elio e le storie tese nel loro album del 2008 “Studentessi”:
Così ci prova anche Mario Adinolfi, e per il suo “movimento” contro il matrimonio omosessuale, il diritto all’aborto, l’eutanasia, la fecondazione eterologa e chi più ne ha più metta, sceglie il nome “Voglio la mamma”.
Io sono una mamma, e mi chiedo: ma che c’entro io con l’omofobia di Mario Adinolfi?
Proprio niente. E’ vero, ho procreato, ma questo non mi impedisce di rispettare due persone dello stesso sesso che desiderano sposarsi.
Ho un figlio, ma questo non mi impedisce di credere fermamente che nessuna donna dovrebbe essere costretta a portare a termine una gravidanza contro la sua volontà.
Ho concepito col “metodo tradizionale”, ma non vedo perché questo dovrebbe darmi il diritto di proibire ad altre persone di seguire strade diverse.
Insomma, io con quel minestrone che Mario Adinolfi spaccia per “riflessione etica”, ed è invece un calderone in cui vengono rimescolate ad arte una marea di questioni diverse allo scopo di creare panico e confusione – questioni che nulla hanno a che fare con la mia maternità – non voglio averci nulla a che fare.
Io sono una mamma, e sono stufa che la parola “mamma” venga usata a sproposito sulle copertine di libri, negli spot pubblicitari o nei manifesti politici per vendere biglietti d’auguri, manifestazioni sportive, capi d’abbigliamento, diete dimagranti, dadi da brodo e idee balorde.
E’ ignobile che ogni povera mamma di questo paese, ogni volta che uno dei suoi figli fa un capriccio e la reclama per essere consolato, si trovi suo malgrado coinvolta in un messaggio subliminale a sostegno di questo signore… Dobbiamo arrivare a costringere i nostri figli a chiamarci per nome per manifestare il nostro dissenso?
Se sei anche tu una mamma e sei stufa di essere strumentalizzata a questo modo, unisciti a me:
diciamo no a Mario Adinolfi!
Se vuoi aderire anche tu al movimento “mamme che non vogliono Mario Adinolfi”, sentiti libera di firmare qui sotto.
Voglio essere la prima: Sabrina Ancarola, mamma, pensatrice di stronzate e non
” un calderone in vengono rimescolate”
manca un “cui” 😀
Ovviamente pieno appoggio. Anche se non sono una mamma… 😦 !
Grazie… 🙂
🙂
sono mamma, sono nonna e sottoscrivo…:-)
Allora vale per due!
Sono una mamma e dico no! Adinolfi, no! Ad Adinofi no!…
Alessandra Pilloni. Capisco bene perchè Adinolfi voglia la mamma…visto a quale livello evolutivo è rimasto….. credo proprio che debba ripassare alcune tappe fondamentali dello sviluppo del bambino!
Sono 3 volte mamma e dico: Adinolfi no!😔
Sono una madre e Adinolfi decisamente non mi rappresenta. Giù le mani dalle nostre mutande!
Due volte mamma, non so se vale per due, perchè, mia figlia, credo che non mi abbia mai chiamato mamma, fin da piccola mi ha sempre chiamato per nome, e a me non mi è mai dispiaciuto.. Adinolfi non so nemmeno chi sia, quindi cosa vuole??
Tornare indietro nel tempo… A questi tempi: http://www.huffingtonpost.com/2014/03/05/sexist-vintage-ads-_n_4891051.html
Ma dove le trovi queste cose? 🙂 Io non vedo l’ora di mettermi grembiulino e avere sempre lo spoverinino in mano, o di portarli a letto la colazione, in vestaglia e in ginocchio, come una geisha.. oppure, quando si parla con un uomo, bisogna guardarsi le punte delle scarpe- mi diceva spesso una mia vecchia maestra, perchè avevo un comportamento troppo sfacciato con i maschi.. io allora, non capivo cosa voleva dire..per questa maestra, io proprio non capivo nulla e avevo problemi comportamentali, tanto che mi bocciò.. in prima elementare, avevo 6 anni. ma è stata la mia fortuna per la carriera scolastica.
Mi sono persa sulle rimembranze, ma quella che viene sculacciata, non ho capito cosa non deve scoprire il marito.. l’amante o come fa il caffè?
“Quando torni a casa la sera, picchia tua moglie. Tu non sai perchè, ma lei lo sa benissimo” Penso sia questo il succo del discorso. (è un proverbio cinese, credo)
meno male non sono la mamma di adinolfi!!!!
Sono madre e dico no a Mario Adinolfi.
L’ha ribloggato su Ufficio Reclamie ha commentato:
Non sono mamma, però non lo voglio nemmeno io. Posso essere la madre adottiva di qualcuno e firmare?
Certo! 🙂
Sono mamma e assolutamente in disaccordo con tutta la propaganda di questo individuo. I figli si crescono con l’amore,tutto il resto è relativo.
Inoltre visto che Adinolfi mamma non è e non lo sarà mai, che usi qualcosa che conosca meglio per le sue putride campagne omofobiche.
L’ha ribloggato su womenareurope.
Presente! Mamma che crede nella libertà di scelta di tutte e tutti, dico NO ad Adinolfi!
Io non sono mamma, ma sono figlia e poi sono pienamente d’accordo.con te. Posso firmare lo stesso!? :3
Penso proprio di si. Perché qui il punto è che il signor Adinolfi usa la “mamma” – e tutto il bagaglio emotivo che il termine porta con sé – per legittimare il suo programma. Il suo invocare la “mamma” è in qualche modo analogo al grido di Papa Urbano II, quando invitava il popolo a partire per le crociate declamando “è Dio che lo vuole”.
Fa riferimento alla “Madre”, in questo caso si, come figura archetipica che rimanda a Madre Natura, al “giusto” corso delle cose, alle cose come devono essere secondo un “piano divino” che trascende le singole coscienze. “Mamma” diventa allora una parola associata ad un ordine immutabile delle cose, all’immobilità, al rifiuto di pensare, di confrontarsi, ad una autorità che impone e si rifiuta di ascoltare, ma si preoccupa solo di mantenere le cose come stanno, come sono sempre state.
Ci racconta che il suo movimento non ha niente di religioso, dietro il suo rifiutare tutto ciò che è altro dalla “sacra famiglia” non ci sono vere e proprie argomentazioni, ma c’è solo il tipico modo di ragionare dei fanatici religiosi.
Non può dire “Dio”, allora dice “mamma”.
Ma le mamme sono persone, non un simbolo astratto da usare come vessillo in una battaglia “contro”.
Non esiste “la mamma”, esistono tante mamme, ed ognuna di queste mamme è un individuo, con le sue idee, il suo vissuto.
Non mi sento libera di essere mamma e allo stesso tempo persona, finché la parola mamma è abusata in questo modo.
Non so se mi sono spiegata… Non voglio che il mio essere mamma venga gravato di tutti questi contenuti che non hanno niente a che che fare con il mio essere genitore e con il modo in cui lo sono.
Soprattutto mi ferisce che il mio essere mamma diventi nelle mani di questi soggetti l’emblema di un movimento che esclude, che rifiuta, che biasima… che giudica e condanna ricusando a priori ogni confronto.
Credo che ogni mamma – forse ogni donna – dovrebbe scrollarsi di dosso questa ingombrante “Mamma”, questa divina dittatrice con la M maiuscola che incombe nell’immaginario di movimenti come questo.
Sono d’accordo, personalmente Detesto, con la D maiuscola, chi utilizza impropriamente le parole, addirittura adducendo significati ideologici e allusivi totalmente inadeguati. Sporcare così la parola ‘mamma’,oltretutto, da parte di un uomo, è veramente una cosa ridicola e schifosa.
Poi sono razzista contro gli omofobi. Non li capisco!
Sono una mamma e mi innervosisce molto che Mario Adinolfi si permetta di strumentalizzare la mia funzione per diffondere le sue fantasie omofobiche. Mario Adinolfi, ritiri tutto.
Mamma è una parola che porta con se tutta una serie di significati culturali ed emotivi e il signor Adinolfi non dovrebbe permettersi di strumentalizzarla in questo modo.
Non sono madre, ma come donna, come figlia, come potenziale futura madre e soprattutto come persona dico NO ad Adinolfi e alle sue sparate omofobe e misogine che non mi rappresentano proprio per niente.
Non sono mamma ma amo la libertà e quindi dico no a tutti gli adinolfi che vogliono negare diritti ad altri con “motivazioni” ogni giorno più ridicole.
Adinolfi va a dormire che è tardi!!!
Non sono mamma, aderisco. Gente del genere dovrebbe essere eliminata dall’evoluzione.
Neanche io sono una mamma, anzi, non ho mai pensato di volerlo essere fino a qualche anno fa; però non potrei neppure esserlo, attualmente, perché la cultura perversa degli adinolfi ritiene che una donna singola non debba poter adottare. Quindi, sottoscrivo.
Idem con patate. Che poi a me un ultra-quarantenne che dice ‘voglio la mamma’ mi fa un po’ senso O_O
PS. Adinolfi, come la mettiamo con le lesbiche? Due mamme sono meglio di una, no?
Sono diventata mamma appena in tempo per poter aderire al proclama. Aderisco perché prima di essere mamma sono una persona, e voglio che le altre persone come me siano libere di diventare mamme, papà o mammi.
Sono mamma, e Adinolfi che ha cambiato più partiti che mutande mi fa orrore, come tutti gli omofobi. E dovranno passare sul mio corpo per cambiare la Legge 194. #AdinolfiGoHome
Io sono un figlio e dico no alla strumentalizzazione di tutte le madri, inclusa la mia!
Quel buffo s’ignore ha un’etica?
sono mamma di due gatte,e ho scelto di non procreare anche per il rischio che poi venga su come Adinolfi….firmo anch’io
Non sono madre, ma da figlia un bacio a tutte le mamme che dicono no a adinolfi
L’ha ribloggato su Volevo stare zittae ha commentato:
L’alta elaborazione filosofica di Adinolfi
E’ chiaro che Adinolfi non abbia idea di cosa significa essere mamma. La mamma è una persona che dispensa affetto e comprensione e supporto nelle difficoltà, che ascolta senza giudicare, che aiuta senza condannare. Sono una mamma e non gradisco affatto la strumentalizzazione di Adinolfi che ne invoca il nome “contro” il prossimo e non in soccorso del prossimo.
Ci riflettevo proprio ieri. Se uno pensa alla “mamma” come genitrice, come colei che mette al mondo una nuova vita, cosa c’è di meno immobile? Dovrebbe evocare il divenire, il crescere, l’evolversi… tutto fuorché la stasi. Una nuova vita che si schiude: come può questo diventare il simbolo di rifiuto di ciò che non si conosce?
Sempre pensando alla madre come genitrice, a cosa dovrebbe farci pensare un corpo che accoglie all’interno di sé un’altra vita, che la nutre… a me vengono in mente tante cose, tranne il rifiuto e l’esclusione.
L’ha ribloggato su Women Not Afraid.
L’ha ribloggato su La Zitella Felicee ha commentato:
Ora sono zitella ma chi sa che un giorno non diventi una mamma felice. In nome di quella mamma…
Ah, beh, anche se non sarò mai madre per ovvi motivi (oddìo, tutto è possibile…) appoggio e sottoscrivo la mozione anti-Adinolfi
L’ha ribloggato su Il Libro di Ahania.
Come mamma, mi impegno ad educare i miei due figlioli in modo tale che mai e poi mai diventino come Adinolfi.
Ottimo!
Sono una mamma e un figlio così è un orrore. Come madre ringrazio che non mi sia toccato in sorte!
Sono una mamma e dico no! Adinolfi, no!
Sono una mamma. Una mamma di un bambino speciale. Le mie scelte sono nate e si sono configurate negli s-nodi della mia vita. Ognun* cuce le trame della propria vita: “ognuna – e ribadisco OGNUNA – merita un romanzo” (Polster).. ma questo Adinolfi non lo sa, non può saperlo e suoi occhi non vedono, le sue orecchie non sento.
Sono una donna, anche una mamma, anche la mamma di un bimbo speciale e ogni giorno voglio contribuire affinché ad ognun* sia riconosciuta la possibilità di scelta a partire da sé !
L’ha ribloggato su Smile Revolutionere ha commentato:
Figlia, moglie di Sara, bisessuale, sogno di essere presto mamma.
Dico anche io no a Mario Adinolfi e ai suoi vaneggiamenti.
la democrazia e’ affermare e difendere in ogni modo i valori che ritengo fondanti ,non devo tutelare i diritti degli altri ,che si difendono da soli ,poiche’ vi credono,io sono con Mario che difende il valore della famiglia ,esaltando la madre come colei che dona la vita e conduce i figli al Padre.i figli hanno il diritto di sapere chi li ha generati.
non vi e’ identita’ senza origine.
inorridisco ad uteri in affitto ,adozioni a coppie omosessuali ,la completezza dell’identita’ si recupera solo se conosco chi mi ha generato davvero.
attenzione a chi rivendica il diritto del “figlio a tutti i costi ” e poi volta le spalle al diritto del bambino di conoscere chi gli ha donato la vita!!!
Mario continua cosi’.
Giusy
Non devi tutelare i diritti “degli altri”? Solo di quelli che ti piacciono e che approvi? Non so che genere di dizionario tu abbia a casa, ma non è questo il significato di “democrazia”…
E ti ricordo l’art. 3 della nostra Costituzione: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Invece la vostra democrazia sulla quale siete sapientemente edotti….vi induce ad imbavagliare le coscienze con i reati di opinione…..a negare diritti alle minoranze di bambini che non possono difendersi ,abortire e’ uccidere ! ma come si puo’ mercificare l’utero,con quale coscienza si puo’ sottrarre ad un bambino il diritto di sapere da quale unione e’ stato generato,con quale coraggio ,si puo’ promuovere la masturbazione infantile precoce prevista dalle linee guida per la lotta alla discriminazione di genere…..per quale motivo si vuole indottrinare all’omosessualita’ nelle scuole ,con progetti non autorizzati che in modo subdolo ,introducono una nuova antropologia …..
NOI DIFENDEREMO I NOSTRI FIGLI DA CIO ‘ CHE vuole distorcere le verita’ che sono dentro ogni uomo.
INVITO TUTTI VOI A Valutare se approvare TUTTO CIO’ :
e’ democrazia.
Tutelare queste atrocita’ NON E TUTELARE LE MINORANZE ,ma arrogarsi il diritto di esercitare violenza su coloro che non possono difendersi i bambini !!!!!!!
DOVE C’E’ UNA MAMMA VERA ,QUESTO NON ACCADRA’.
Leggi anche l’art.29 e 30 della Costituzione ,il cap.26 della Carta internazionale dei Diritti dell’UOMO.Vedrai che ampliando la tua cultura anche al cap, 26,29 del CCNL , scoprirai tante altre cose interessanti riguardo la famiglia naturale,il diritto dei genitori ad educare i propri figli e quale sia il ruolo del docente che in materia di orientamento sessuale non e’ AFFATTO chiamato a dare indicazioni ,se non indurre delicatamente e con grande tatto ( qualita’ rara) al doveroso rispetto verso minoranze e differenze ,
Ma per favore… Lei è parecchio confusa. La maggior parte di ciò che dice non ha nessun riscontro nella realtà. Non si possono “indottrinare” la persone all’omosessualità, perché l’omosessualità non è un qualcosa che può essere insegnato. Comunque, esistono “mamme vere” e “mamme false”? E quali sarebbero le “mamme false”?
Lei non esprime delle opinioni, lei pretende di imporsi come la depositaria della verità.
Qui una serie di motivazioni razionali per le quali non condivido i suoi deliri: https://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2014/04/17/le-sentinelle-in-piedi/
Più mi capita di leggere cose come quelle che scrivi tu e più dico NO all’omofobia e alla crudeltà di Mario Adinolfi!…e lo dico come mamma, come donna e come persona.
Dal momento che sono molto confusa ,la ringrazio per aver sapientemente chiarito ed arricchito le mie idee …..
Penso di aver soggiornato abbastanza tra di voi per rendermi conto che entrambi abbiamo altro da fare e di cui occuparci.
Arrivederci.
Giusy
Prego 😉
Giusy è una troll di Adinolfi 😛
Non so se a voi capita, ma a me capita spesso che un commentatore concluda una conversazione con “ho di meglio da fare che parlare con te”…
aoglia 😉
Dovrei fare una lista dei commenti che non forniscono alcun apporto alla conversazione: “i problemi veri sono altri, non posso perdere tempo così”, “ho di meglio da fare che parlare con te”, “sei una isterica/disturbata femminista lesbica con gravi problemi relazionali” 🙂
devi assolutamente farlo! 🙂
mettili nel palmarès delle medaglie 😀
io ribadisco sempre che non riesco a capire che come l’affermarsi dei diritti di alcune persone possa nuocere a chi questi diritti li ha già, ma forse è un mio (nostro) limite
Nostro, e dei costituzionalisti che hanno firmato questo documento: “Il riconoscimento giuridico di altre tipologie di famiglia non comporterebbe alcun disconoscimento dei diritti delle famiglie fondate sul matrimonio e non potrebbe quindi violare il disposto dell’articolo 29, primo comma, della Costituzione. Il fatto che la Costituzione garantisca in modo particolare i diritti della famiglia fondata sul matrimonio non può in alcun modo avere come effetto il mancato riconoscimento dei diritti delle altre formazioni famigliari.” (siamo parecchi, checché se ne pensi… e siamo anche “veri”)
http://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/politica/coppie-di-fatto3/appello-giuristi/appello-giuristi.html
ricordiamo 😉
adinolfi rifletti sull’opportunità di metterti a vangare sodo fa bene al fisico e fa passare di mente i brutti pensieri!
Non sono mamma, e forse non sarò mai papà, ma appoggio in pieno il vostro bisogno di non essere strumentalizzate dall’ennesimo pseudo-cattolico divorziato che vuole imporre la sua ipocrisia e la sua ‘morale’ agli altri, ma non a sè stesso!
sono una mamma, sono una donna, sono un essere umano, e dico no.
perchè l’amore non ha sesso. perchè a me nulla tolgono le altre coppie, nulla tolgono le altre famiglie, perchè per le persone a cui voglio bene voglio gli stessi diritti che io ho
Sono mamma e dico no ad adinolfi!
Sono mamma, sono sposata, ho concepito e partorito naturalmente ma credo che il mio percorso sia adatto a me, non obbligatoriamente adatto a tutti.
Io non voglio Adinolfi!
Sono una figlia che non vuole Adinolfi u.u
🙂 Brava!
“E’ vero, ho procreato, ma questo non mi impedisce di rispettare due persone dello stesso sesso che desiderano sposarsi.
Ho un figlio, ma questo non mi impedisce di credere fermamente che nessuna donna dovrebbe essere costretta a portare a termine una gravidanza contro la sua volontà.
Ho concepito col “metodo tradizionale”, ma non vedo perché questo dovrebbe darmi il diritto di proibire ad altre persone di seguire strade diverse.”
Bella lì. Hai vinto tutto! 😀