La Federazione Spagnola di Tennis ha annunciato che Gala León sarà il capitano provvisorio della squadra, dopo le dimissioni, irrevocabili, di Carlos Moyà.
Gala León, ex tennista, in passato numero trenta della classifica WTA, campionessa di Spagna per ben due volte, ex allenatrice di Soler Espinosa, Cabeza Candela e Makarova, recentemente (precisamente a luglio) nominata Direttrice sportiva della federazione spagnola, diventa la prima donna a ricoprire il ruolo di coach in Davis Cup in oltre 114 anni di storia della competizione.
Ma Toni Nadal, zio e allenatore di Rafael Nadal, non ci sta.
Dal sito sky.it:
Detta così sembrerebbe una questione di pudicizia: i tennisti a quanto pare passano un sacco di tempo nudi negli spogliatoi (a fare cosa?) – e Toni non vuole che il nuovo coach possa scoprire cosa Rafael nasconde sotto i pantaloncini (che ci sarà mai? Adesso mi sono incuriosita…)
Eppure, il fatto che un capitano maschio possa entrare all’improvviso in uno spogliatoio pieno di tenniste in déshabillé non sembra un problema altrettanto grave, visto che la successiva dichiarazione riportata dalla stampa è questa:
“E’ vero che ci sono stati uomini come capitani della Fed Cup femminile, ma per me è una cosa rara, ma forse fa bene”.
Conclude, Toni Nadal: “Non posso immaginare che un ct di calcio sia una donna”.
Opinione condivisa da molti, a quanto pare, visto cosa è accaduto a Helena Costa in Francia e a Carolina Morace alla Viterbese…
Viviamo in un mondo in cui i maschi possono capitanare una squadra femminile – e nessuno ci trova da ridire – ma le donne non possono capitanare una squadra maschile.
Un punto da aggiungere alla lista minima dei privilegi degli uomini, insieme al fatto che ad un maschio è concesso dichiararsi a disagio all’idea di mostrarsi “svestito” all’altro sesso senza essere contestualmente accusato di bigottismo o moralismo.
“Gli uomini hanno ancora più opportunità” aveva dichiarato Martina Navratilova nel 2013 a proposito di sport e sessismo, “le grandi aziende sono rette da uomini e tendono a sponsorizzare atleti maschi. E’ ancora difficile per qualcuno accettare donne forti. E’ più facile accettare la grandezza degli atleti maschi. E’ più facile essere amato da tutti per Roger Federer che per Serena Williams, e solo perché Federer è maschio”.
Vediamo cosa vi inventate stavolta per dimostrare che non è vero che le donne vengono discriminate in quanto donne…
Certamente diranno il solito vittimismo delle donne, ma il discorso di Martina Navratilova, mi sembra illuminante: “Quando Michael Jordan decise di giocare di nuovo, tutti dicevano ‘è incredibile, è il migliore di sempre. Quando sono tornata io dicevano ‘nel tennis femminile manca concorrenza”.
Per tornare al discorso di qualche giorno fa, parleranno di istinto, di naturale propensione all’aggressività, alla forza e alla grinta che sono necessari per stimolare sportivi ad alto livello.
Toni Nadal non ha visto il mitico match Riggs VS King, o la Battaglia dei Sessi del 1972. Riggs, tennista noto per la sua misoginia, si presentò fuori forma e poco preparato dopo aver battuto Margaret Court in maniera schiacciante e perse tre set a zero.
Non trovo documentazione in merito, per altro, però mi ricordo che durante le Olimpiadi di Londra si parlava della distinzione uomini e donne nelle discipline del Tiro, sport che in fondo non richiedono particolari abilità di forza o potenza (si tratta di sparare con un’arma da fuoco, alla fine) e quindi potrebbero anche essere disputate “unificate”. Un giornalista citava il fatto che la divisione è stata effettuata quando una donna ha vinto per la prima volta una medaglia d’oro battendo gli uomini. Se trovo qualche articolo te lo linko.
EDIT: Lo skeet, come disciplina olimpica, è stata per qualche edizione “bisex”, come altre discipline. La maggior parte dal 1972 al 1980. Questa disciplina ha resistito di più, ma casualmente è tornata divisa dopo che nel 1992 vinse la cinese Zhang Shan.
Mi duole riportarti sulla triste realtà, ma il match Riggs vs King fu truccato.
A tale proposito un titolo da il Messaggero che non ha bisogno di essere commentato: “Il maschio ritrova l’invincibilità” (http://www.ilmessaggero.it/blog/piero_mei/il_maschio_ritrova_invincibilita/0-39-2485.shtml).
Altre fonti sulla vicenda: http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2013/08/27/940467-golfista_battaglia_sessi_truccata_dalla_mafia.shtml
Anzi ci ho ripensato, commento: questa cosa è patetica.
Mi fa pensare al gorilla che si batte i pugni sul petto. Evolviamoci, dai!
lol se non hai letto era frutto di una scommessa, che poi già aveva battuto la tennista n1 mesi prima, che poi molti altri tennisti di seconda o terza fascia si dimostrarono migliori delle top tenniste, il tennis maschile è ben diverso da quello femminile, non è una questione di discriminazione (che poi magari Davis si dimostrerà all’altezza) ma è normale tirare un po’ il naso dando una propria opinione contro..
queste divisioni sono da superare. Non vedo perchè una donna non potrebe allenare una squadra maschile
Io sono una grande appassionata di calcio ed esperta, anche in anni ( i sessanta settanta) in cui le donne e il pallone erano universi estranei, ho sempre capito perfettamente il fuorigioco. Sono sta alcuni anni presidente di una squadra di calcio dilettantesca e quando andavo nei tornei, a parlare con gli arbitri per le regole, ecc c’era da morire dal ridere. Ma erano altri tempi, essere femminista era bello.
🙂
Le donne hanno iniziato a giocare a calcio fin dalle sue origini, la squadra delle Dick Kerr’s Ladies, riuscivano a portare anche 50 mila persone allo stadio..nel 1921 la federazione inglese vietò il calcio femminile negli stadi, con le più assurde giustificazioni..
http://bccida.wordpress.com/2014/07/31/spogliati-e-gioca/
le Dick Kerr’s Ladies, giocarono anche sei partite contro squadre maschili, con il risultato tre vittorie, due sconfitte e un pareggio.
http://www.dickkerrladies.com/
“Il calcio non è per signorine”: una frase che risale al 1909 e fu attribuita a Guido Ara, mediano della Pro Vercelli. In Italia il calcio alle donne è stato vietato nel 1933, in precedenza potevano giocare non in pantaloncini, ma con una gonna lunga, che doveva arrivare sotto le ginocchia..
Spesso una regola discriminativa viene stabilita, dove non c’era, dopo che si è verificato qualche fatto imbarazzante 🙂
paolam,parole santissime!