Uomini e femminismo

#Mystealthyfreedom (“La mia libertà furtiva”) è una campagna lanciata il 3 maggio da Masih Alinejad, giornalista iraniana da anni residente a Londra, che ha invitato le donne iraniane a pubblicare sulla pagina facebook dedicata all’iniziativa le loro foto senza il velo. In brevissimo tempo la pagina si è riempita di centinaia di foto e video.

“Per colpa del velo, le donne in Iran non possono neanche sentire il vento tra i capelli. Io ho semplicemente chiesto loro – da giornalista – di condividere con me questi scatti della loro vita quotidiana. Queste ragazze non parlano di politica, mostrano semplicemente se stesse. Perché dovrebbero essere punite?” ha dichiarato Masih Alinejad.

Il 2 dicembre la pagina ha pubblicato le foto di un ragazzo che indossa il velo: il giovane avrebbe dichiarato di voler “provare sul suo corpo l’oppressione dell’imposizione coatta del velo”, e di “aver fatto questa scelta per protestare contro il fondamentalismo misogino, per comprendere il sentimento delle donne e per lanciare un messaggio di solidarietà“.

solidarità_fotosolidarietàLa società cambierà soltanto quando gli uomini saranno solidali con le donne. Grazie per la tua presa di posizione a favore delle tue sorelle” commenta una donna su facebook.

Agli uomini si era rivolta anche Emma Watson nel suo discorso per promuovere la campagna “He for She” (“lui per lei”)  in qualità di nuova ambasciatrice del settore UN Women delle Nazioni Unite:

“Come possiamo cambiare il mondo quando soltanto metà di esso è invitato o si sente a suo agio a partecipare alla conversazione? Uomini, vorrei sfruttare questa opportunità per farvi un invito formale. La parità di genere è anche un vostro problema.”

Il 15 novembre sono partita da casa per assistere a Bologna all’evento “Da uomo a uomo – Esperienze maschili a confronto sulla violenza di genere“, organizzato dalla community NoiNo.org, che ha invitato un gruppo di uomini a raccontare del loro impegno nel contrastare la discriminazione di genere e la violenza contro le donne.

Perché, sebbene da brava vetero-nazi-femminista dalla figa di legno dovrei dichiararmi lesbica e odiare chiunque se ne va in giro ostentando con spavalderia di essere maschio, non riesco a fare meno di provare un brivido di piacere ogni volta che incontro o sento parlare degli uomini che si sforzano di comprendere “i sentimenti delle donne” e decidono di prendere parte al dibattito intorno a temi di solito considerati appannaggio esclusivo delle donne (il sessismo, l’oggettificazione del corpo femminile, la violenza di genere, il divario salariale tra uomini e donne, il lavoro di cura), soprattutto quando quegli uomini si dimostrano disponibili ad ascoltare quello che le donne hanno da raccontare in proposito senza cedere alla tentazione di zittirle con supponenza.

Per quanto mi costi ammetterlo 😉 mi piacciono quegli uomini che riconoscono di vivere in una società iniqua da privilegiati e giungono alla conclusione che cambiare le cose è anche una loro responsabilità.

Sono convinta di non essere la sola vetero-nazi-femminista abbrutita dall’invidia del pene vittima di questa debolezza.

fem-ryan-gosling1

Certo, a volte quegli uomini deludono.

Io, che da bambina non perdevo una puntata dei Robinson e sono convinta che il personaggio di Claire abbia avuto una profonda influenza sulla donna che sono diventata, ho sofferto nel leggere che dietro quel personaggio che cucinava, andava a prendere i figli scuola e non emetteva mai il minimo lamento ogni volta che la moglie usciva di casa per andare in ufficio e rimanervi fino a tarda ora senza prima preparare la cena, si nascondeva uno stupratore seriale.

Troppo spesso quello che abbiamo creduto un alleato, una persona con la quale confrontarsi da pari a pari, con la quale camminare fianco a fianco verso un futuro migliore (perché “he with her” a me sarebbe piaciuto di più come titolo per la campagna di Un Women), si rivela la peggiore delle disillusioni.

A volte, invece, siamo così ansiose di trovare dei compagni di viaggio (-i, ovvero maschile plurale, e “compagno”, ovvero cum+panis, “che mangia lo stesso pane”, una parola che sa di solidarietà e aspirazione all’uguaglianza), che appena un uomo fa qualcosa di intelligente – qualsiasi cosa – siamo pronte ad accoglierlo nella schiera degli antisessisti onorari senza che abbia mai detto una parola sull’argomento.

E’ il caso di Giampietro Belotti, il nazista dell’Illinois.

Chi non conosce e adora i Blues Brothers?

Chi non ha apprezzato la sua citazione del celebre film “Il grande dittatore” di Charlie Chaplin, il cui discorso all’umanità è il più citato fra i lettori di facebook e twitter?

Quale donna con un minimo di cervello non reagirebbe sgomenta ad un Adinolfi che scrive “Voglio la mamma”?

Quale individuo realmente consapevole del significato dell’espressione “libertà di opinione” non si leverebbe indignato di fronte alle manifestazioni delle sentinelle in piedi?

Insomma, quando Giampietro Belotti ha rischiato una denuncia per apologia del fascismo, non c’è stata pagina femminista che non si sia schierata con quel giovane disposto a rispondere all’omofobia ottusa e ridicola con umorismo ed entusiasmo.

Perché? Cosa c’entrano i diritti LGBT con le femministe? (diranno quelli che non conoscono i Blues Brothers né il discorso all’umanità de “Il grande dittatore” di Charlie Chaplin, e pensano che le femministe siano delle racchie ossessionate dai peli sotto le ascelle, afflitte da una grave forma di sessuofobia e impegnate 24 ore su 24 nel complotto mirato allo sterminio dei penedotati…)

Molti non riflettono sul fatto che anche le donne (intese come persone provviste di ovaie ed utero) possono essere gay, bisessuali o transessuali, e che sono molte in Italia le famiglie composte solo da mamme, e sono vilipese tanto quanto quelle “solo papà” dalla propaganda di chi parla a vanvera di “teoria del gender” o di “omosessualismo”.

Molti non riflettono sul fatto che chi si occupa di “diritti delle donne”, in realtà si sta occupando di diritti umani, né più né meno di chi si impegna a contrastare le assurdità delle sentinelle in piedi.

Feminist-Ryan-Gosling-Women-s-Rights-Civil-Rights

Quando Giampietro Belotti si è fatto fotografare con Valentina Nappi, molte donne sono rimaste deluse.

E non perché Valentina Nappi è una pornostar, ma perché è l’autrice di perle di saggezza quali “A tutte queste femministe fighe di legno che si riempiono la bocca di violenza sulle donne e sciocchezze del genere, dico: Datela!”, o di analisi sociologiche le cui fonti sono alquanto dubbie, come ad esempio “È tutto troppo sbilanciato a favore delle donne”

Ma ecco lo scatto incriminato:

Valentina_FedericaSulla sinistra il notro eroe, Giampietro Belotti (chi a letto ci va con cappello e Valentina) e a sinistra Matteo Salvini “desnudo” (chi con cravatta e Federica) – la cui avvenenza non è l’argomento di questo di questo post, come non lo è la sua decisione di dare questo spettacolo di sé o la Lega Nord e tutto quello che si potrebbe scrivere per giorni, mesi, anni in proposito (quindi cerchiamo di non andare fuori tema nei commenti, ok?).

Due maschi a confronto: uno in possesso di un un cappello e di una donna, l’altro in possesso di una cravatta… e nessuna preda da esibire (sfigato! segaiolo!).

Perché la donna non è soggetto, ma oggetto-trofeo in questa immagine?

Non solo perché è messa allo stesso livello di cappello e cravatta, come la ragazza-capsula della Lavazza, ma perché la sua funzione nel contesto è incarnare quel valore aggiunto che permette a uno dei due maschi di “vincere” sull’altro.

leggendaidoloChe cosa si intende generalmente con “donna-trofeo”?

Dal sito “italianseduction”:

donna_trofeo

La donna-trofeo è quella gnocca da mostrare in pubblico per suscitare l’invidia degli altri maschi.

beato te

In un sistema patriarcale un maschio acquista valore anche sulla base delle donne-trofeo che riesce ad accumulare ed esibire.

berlusconi-harem

Quello che un ragazzo – anche uno “non superficiale” come il giovane in cerca di strafighe del forum sulla seduzione – spesso non comprende, è che servirsi della donna-trofeo per risultare vincente nei confronti di un altro maschio contribuisce a quel fenomeno noto come oggettificazione del corpo femminile.

E strettamente collegato al fenomeno dell’oggettificazione del corpo femminile è il problema della violenza sulle donne.

nappi_belotti

Spaccare (da dizionario): rompere, spezzare in più parti colpendo con forza, frantumare, schiantare, fratturare (spaccare il muso, le ossa a qualcuno).

Prima di questo scatto Giampietro Belotti si era mai dichiarato femminista?

Non mi sembra proprio.

Giampietro Belotti è un ragazzo intelligente, sinceramente impegnato in una causa condivisibile?

Direi di si, non vedo proprio perché dovrei negarlo sulla base di questa foto e del dibattito in rete che ne è conseguito.

Giampietro Belotti mi ha delusa?

Mi ha delusa tanto quanto mi ha deluso scoprire che i meme di Ryan Goslin non erano frasi davvero pronunciate da Ryan Goslin ma frutto del lavoro di Danielle Henderson  🙂

La consapevolezza dell’oppressione generata da un sistema patriarcale non è un obiettivoo facilmente raggiungibile per moltissime donne, figuriamoci per un uomo! Ed interessarsi ad una causa non comporta necessariamente un pari interesse per questioni come la “violenza sulle donne e sciocchezze del genere”.

Quello che mi chiedo stasera è: ma qualcuna si è ricordata di mandare l’invito formale di Emma Watson a Giampietro Belotti prima di esprimere tutta la sua delusione sulla sua pagina facebook?

Per approfondire:

Lettera aperta di una femminista a Valentina Nappi

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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40 risposte a Uomini e femminismo

  1. IDA ha detto:

    Sul serio.. ma chi è Gianpiero Belotti?

    • Giampietro Belotti ha 29 anni ed è uno studente bergamasco, che si è presentato in piazza a Bergamo vestito da nazista dell’Illinois, Mein Kampf in mano, col chiaro intento di deridere le sentinelle in piedi, le quali hanno chiamato la Digos per farlo portare via, con l’accusa di apologia del fascismo (sebbene i simboli che avesse addosso fossero quelli indossati da Chaplin ne “Il grande dittatore”). La sua iniziativa è piaciuta, tanto che in un’altra occasione è riuscito ad organizzare una contromanifestazione in difesa dei diritti LGBT. http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/11/09/bergamo-torna-finto-nazista-dellillinois-in-piazza-per-diritti-dei-gay/310095/

      • Vale ha detto:

        Ah, cioè, quindi è un signor nessuno che ha preso i suoi 5 min di notorietà in questo modo. Ok, grazie.

      • IDA ha detto:

        Ricordo… ma io non avevo capito che lo aveva fatto con l’intento di deridere le sentinelle.. 🙂

      • Vale ha detto:

        Che il gg prima faccia ‘sta cosa e il gg dopo sia su un giornale in foto con un’altra signora nessuno, direi che la dice lunga sulla situazione delle notizie in Italia…

    • Lola ha detto:

      È un nessuno in cerca dei suoi 15 minuti di visibilità. É un maschilista come un altro dedito a pagliacciate che tanto piacciono ad ingenue ed ingenui a caso. Si proclama antisessita ma poi tanto si prodiga (lui e famiglia sua) ad insultare le femministe e il femminismo. E a chi gli fa notare la sua poca credibilità per permettere ai suoi cari followers,m con esplicitati desideri criminali e gaudenti di ammirare le sue supposte prodezze attraverso un linguaggio violento e malato, risponde non argomentando ma con fare stizzito degno di un qualsiasi narciso a cui le acque restituiscono un’immagine diversa da quella dell’eroe senza macchia e tronfio di ideali che il signorino aveva cercato di costruirsi. Insomma, uno da provino del gf. Personalmente, in quanto gay, mi sento disturbata da chiunque strumentalizzi la causa LGBTIQ in cerca di vana notorietà. Non so voi.

  2. Sabrina Ancarola ha detto:

    come non condividere?

  3. Vero o Falso? ha detto:

    Hai dimenticato di bastonare Hugo Schwyzer e quello di Maschile Plurale che picchiava la fidanzata, ma non essere troppo severa con i maschi femministi: anche la necrofagia è una nicchia ecologica e qualcuno deve riempirla. Ma se dopo il privilegiato lecchino Iraniano vuoi leggere qualcuno col coraggio di dire come stanno davvero le cose, cerca “Paul Elam privilegio maschile”.

  4. Vale ha detto:

    Ehm, scusate ma… chi diamine è Giampietro Belotti? ^^’ Ho problemi di rete e non riesco a leggere i link…

  5. Paolo ha detto:

    quindi pensavi che siccome Bill Cosby ha interpretato un uomo buono, simpatico e “marito progressista” in una serie tv dovesse essere tale anche nella vita? Credevi pure che Anthony Hopkins fosse un serial-killer antropofago? 😉

    la donna transessuale è nata maschio quindi non ha nè utero nè ovaie.

    l’uomo che non esce con una donna che gli piace perchè ha paura del “giudizio degli altri” è lui sì uno sfigato prima ancora che un maschilista. Detto questo, non voglio pensare che tutti quelli che stanno con una “donna bellissima” lo facciano solo per suscitare invidia, io voglio pensare che ci sia sempre l’amore (di cui l’attrazione fisica e sessuale è parte) almeno nella maggioranza dei casi.

    Su Belotti non mi pronuncio. Si faccia fotografare con chi vuole.(a poi chi è Federica? Si riferisce alla “mano amica”? Ah capisco)

  6. primavera ha detto:

    A volte è difficile distinguere l’opera dall’autore. Ad esempio, e forse è un mio limite, non posso vedere film di un personaggio come Woody Allen avendo saputo i suoi trascorsi di abusi sulla figlia o seguire le trasmissioni dove ciarla un certo Tiberio timperi..
    Detto ciò condivido i commenti di vale sulla situazione delle notizie in italia (😦) e quelli di paolo che ci lascia sperare che sul fronte uomini non proprio tutto è perduto 😉.
    A te riccio il solito ringraziamento perché vengo messa a conoscenza di cose nuove ogni giorno..
    ps altro mio limite..stento ormai a comprendere i commenti di vero o falso? ma credo di potermene fare una ragione!

  7. alex ha detto:

    quello che dico sempre agli uomini femministi è di ricordarsi che il femminismo è un’ideologia dogmatica e autoritaria che non conosce dialettica interna, dissenso o autocritica, quindi al primo passo falso le femministe non esitano a sbarazzarsi di chi non si allinea perfettamente al loro credo. probabilmente succederà anche a manboobz: al primo passo falso che farà lo tireranno sotto al bus (come dicono gli americani).

    • Eh! Non si legge altro sui giornali: perfide femministe che investono poveri uomini femministi…

    • IDA ha detto:

      Alex, fai delle affermazioni campate in aria, senza nessuna coerenza con la lealtà.. usi dei termini a sproposito di cui probabilmente non conosci il significato. Il dogma appartiene alla fede, alla gerarchia cattolica e religiosa, che è totalmente maschilista. I dogmatici sono i sostenitori della “famiglia naturale”, che è la base di tutti i sistemi autoritari. Il femminismo vuol dire lottare contro il patriarcato, vuol dire lottare contro ogni gerarchia, ogni leadership, ogni governo e l’idea stessa di autorità. Se ti informi un po’, vedrai che si parla di femminismi e non di femminismo, perché ce ne sono più di uno e hanno posizioni totalmente diverse. Il maschilismo è unico, totalitario, gerarchico, oppressivo e violento. Il femminismo non ha una gerarchia al suo interno, il maschilismo si. Vedo che spesso considerate l’America come un paese femminista, mi sai dire quanti presidenti donna ci sono stati nella storia degli Stati Uniti? Certo i vostri modelli di riferimento sono ben altri, Iran, Iraq, Afghanistan, Siria, Algeria, Tunisia ecc.. la Sharia, altra ideologia a voi molto cara.. spero che la tua sia solo una semplice provocazione, perché invece di venire a lamentarti qui, che le cattive femministe ti pubblicano e le cretine come me ti rispondono, dovresti andare a vedere nei siti della felce o la voice e non troverai nessun commento di dissenso.. sono tutti concordi alle sciocchezze che vengono dette.. dialettica sconosciuta autocritica zero. Comunque, mi sai dire quali sono i vostri diritti di uomini che sono violati dalle femministe?

    • ValeriaP ha detto:

      … Sei ubriaco?

  8. Selviero ha detto:

    Ciao.
    Ho scoperto da qualche mese dell’esistenza di questo ottimo blog e l’ho anche pubblicizzato a dovere, e da qualche giorno ho messo un “Mi piace” anche alla pagina Facebook. Ma mi vorrei soffermare su una cosa con cui non sono d’accordo, perché mi piacerebbe capire cosa intendi.
    Diciamo che condivido ogni singola idea espressa in questo articolo, tranne questa:

    “Molti non riflettono sul fatto che anche le donne (intese come persone provviste di ovaie ed utero) possono essere gay, bisessuali o transessuali, e che sono molte in Italia le famiglie composte solo da mamme, e sono vilipese tanto quanto quelle “solo papà” dalla propaganda di chi parla a vanvera di “teoria del gender” o di “omosessualismo”.”

    Non perché io non creda con tutta me stessa che i diritti LGBT siano strettamente collegati al femminismo, e che omofobia e misoginia vengano dalla stessa matrice, e che per lottare contro il sessismo sia necessario scardinare gli stereotipi di genere, i ruoli di genere e rispettare ogni orientamento sessuale, ogni espressione del proprio ruolo di genere e ogni famiglia. Ma perché hai definito le donne come persone provviste di ovaie ed utero, e hai incluso in esse le “donne transessuali”. Questo mi confonde un po’ e per capire fino in fondo il tuo pensiero (che spero sia frutto di ignoranza e non di transfobia) forse è necessario che ti faccia una piccola premessa.

    In italiano fino a poco tempo fa esisteva solo il sesso, e il genere è stato introdotto da poco (fatto sta che moltissime persone ancora non conoscono la differenza e parlano di sesso femminile quando sarebbe corretto “genere femminile”). Diciamo che il sesso è una cosa anatomica ed esteriore, mentre il genere è qualcosa di interiore e mentale, e che in sostanza è “quello che sentiamo di essere”). Nelle persone cissessuali sono allineati (esempio: io sento di essere una donna — e questo è il mio genere — e anatomicamente ho il corpo di una donna — e questo è il mio sesso), mentre nelle persone transessuali sono in collisione (esempio: io sento di essere una donna — e questo è il mio genere — ma anatomicamente ho il corpo di un uomo — e questo è il mio sesso). Questa collisione sta alla base del DIG (Disturbo dell’Identità di Genere), e una diagnosi di DIG al giorno d’oggi è indispensabile perché una persona transessuale possa avere accesso al percorso di transizione (e nella maggior parte dei casi riallineare il corpo con lo spirito).

    Converrai con me che il genere è molto più importante del sesso, no? Sono sicura che sia per me che per te la convinzione che siamo donne è qualcosa che va oltre il nostro corpo, e anche se può essere difficile capire come mai ci identifichiamo come donne quando non crediamo agli stereotipi di genere, è una certezza istintiva che abbraccia la nostra identità. Allora mi sembra riduttivo definire una donna come una persona provvista di utero e ovaie: e quelle che hanno avuto la rimozione di utero e ovaie per svariate motivazioni? Quelle che soffrono di sindrome di Mayer-Von Rokitansky-Kuster-Hauser? Una donna è donna perché si identifica come tale (genere femminile), a prescindere dal suo corpo (sesso femminile). Perciò mi sembra riduttivo non estendere il discorso anche alle ragazze MtF (una ragazza nata anatomicamente uomo ma che si sente donna interiormente).

    Invece quelle che hai definito “donne transessuali” (in quanto provviste di utero e ovaie) sono i ragazzi FtM (un ragazzo nato anatomicamente donna ma che si sente uomo). Anzi, declinare i pronomi al femminile per un ragazzo FtM e al maschile per una ragazza MtF è molto offensivo e transfobico, perché li tiene intrappolati nel loro sesso biologico invece di rispettare la loro identità e quello che stanno cercando di conquistarsi attraverso il percorso di transizione.

    Naturalmente possiamo stare qui a dibattere sul fatto che una ragazza MtF, siccome è stata cresciuta da maschio, ne sa qualcosa di privilegi maschili, e un ragazzo FtM, siccome è stato cresciuto da femmina, conosce la misoginia. Ma questo non cambia il fatto che il genere sia più importante del sesso, e che dopo il percorso di transizione, quando una persona transessuale vive in conformità al proprio genere, le ragazze MtF entrino a pieno titolo nella società come le ragazze cissessuali, e che soffrano altrettanto sessismo delle ragazze nate ragazze. Mi piacerebbe mandarti il link di un articolo che parla di come venivano trattati uomini e donne dopo il percorso di transizione, e di come i ragazzi FtM avessero una serie di vantaggi rispetto alle ragazze MtF perché tutti ci dobbiamo muovere in una società patriarcale.

    Spero che non prenderai il mio commento come un attacco né un tentativo di fare la maestrina attraverso questa spiegazione. Semplicemente volevo condividere una mia perplessità e sentire cosa pensassi.

    • No, ci mancherebbe. Gli attacchi sono altri 🙂
      Forse mi sono espressa male. Ciò che volevo dire è che se la donna è discriminata in quanto donna, sulla base del sesso biologico, questo non deve farci dimenticare che questo tipo di discriminazione si interseca con altre forme di discriminazione: quella basata sull’etnia, ad esempio, o sull’orientamento sessuale. La stessa persona può essere discriminata in quanto biologicamente donna, oppure in quanto rom, oppure in quanto gay.
      Scriveva Jean Paul Sartre ne “L’antisemitismo. Riflessioni sulla questione ebraica” (1946): “L’ebreo è qui solo un pretesto: altrove ci si servirà del negro, o del giallo.” Io aggiungo: ci si servirà del binarismo sessuale, ma l’obiettivo è sempre lo stesso, odiare una categoria di persone, stabilire che da una parte c’è il Bene, e dall’altra il Male. E’ la persona che discrimina e crea queste categorie, non la persona che si riconosce discriminata in quanto etichettata in un determinato modo, il problema. E’ la persona che decide che maschio è migliore di femmina, che eterossesuale è “naturale” e omosessuale è “malattia”, che l’italiano è buono e che lo straniero è cattivo, il genere di persona che manifesta un gran bisogno di occupare un posto più in alto in una società che riesce a concepire solo come una piramide.
      Quello che volevo dire è che quando si decide di impegnarsi in una causa in particolare, questo non significa che non teniamo ben presente in mente che quella particolare causa è solo un tassello di un problema più vasto e complesso.

    • Paolo ha detto:

      diciamo meglio: “la grande maggioranza numerica o statistica, non la totalità, delle persone con ovaie e utero è donna” l’identità di genere è certamente qualcosa di interiore che per la maggioranza degli esseri umani si accorda col corpo esteriore, per una minoranza no, ricciocorno credo lo sappia e abbia molto rispetto per le persone transgender

      • Ho ben presente la distinzione fra sesso biologico e genere, e considero una forma di violenza l’ostinarsi ad usare il maschile verso una persona che si sente donna, o viceversa. L’etichetta “donna”, con tutte le aspettative di comportamento che comportano i ruoli di genere, sta stretta a me, figuriamoci se non sono solidale col disagio di una persona disforica…

      • Paolo ha detto:

        in realtà “uomo” e “donna” non sono etichette ma parti profonde della nostra identità al di là delle “aspettative” in cui possiamo riconoscerci o non riconoscerci

  9. Giampietro Belotti ha detto:

    Perché per prendere il culo 20 anni di “celodurismo” legaiolo serve quantomeno un minimo di memoria storica. Cosa che in questo Paese non tutti possiedono.

    Molto più facile non capirci nulla e gridare al PATRIARCATOH!!1!=!

  10. Stef ha detto:

    Ma sei scema?
    La foto l’ha fatta e postata lei, Valentina; non Giampietro.
    Era nell’ambito della campagna contro l’omofobia delle sentinelle in piedi.
    Altro che donna-oggetto!
    È più femminista lui di te, che la donna non la vedi capace di essere soggetto.

    • Mio caro, in quanto soggetto ti rispondo che come lui è liberissimo di farsi fotografare con chi e come vuole, io sono altrettanto libera di esprimere civilmente il mio parere sulla foto. Non mi sono permessa di essere offensiva, io, il che ci dice molto sul valore delle tue argomentazioni.

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