Un prosseneta alla Sorbonne

Una traduzione di Athamantide Hellé da Un proxénète à la Sorbonne, di  

Louise-Michel

Non immaginate il mio stupore quando martedì sera un’amica mi dice un tipo del Nevada il giorno dopo parlerà alla Sorbona. Che? Cosa? Chi? Come? Mi manda questo link. Allora è vero: l’associazione studentesca “Débat en Sorbonne” organizza un “dibattito” in inglese sulla legalizzazione dei bordelli e dunque del prossenitismo. Per farlo, gli organizzatori hanno invitato Dennis Hof, un pesce grosso statunitense  che si è arricchito ai danni delle donne prostitute nei suoi vari bordelli perfettamente legali in Nevada. Una veloce ricerca in rete mostra che la stessa moderatrice del dibattito, Liz Green della BBC, promuove attivamente la legalizzazione dei bordelli in Gran Bretagna, secondo il modello del Moonlite Bunny Ranch. Fortunatamente, anche una giornalista femminista britannica, Julie Bindel, è inclusa nel programma per garantire il contraddittorio. Mi calmo un po ‘.

Ma non è il caso di lasciare Bindel da sola di fronte alle avversità. Dobbiamo dimostrare che anche le francesi vedono il pericolo, e si mobilitano. Detto fatto, la mia informatrice e io, femministe, decidiamo di andare a questo dibattito, e questo anche  se dobbiamo pagare 3 euro di ingresso per vedere  questo monumento alla misoginia capitalista. Durante i pochi momenti liberi della mia giornata, scrivo in tutta fretta un piccolo testo per rispondere alle dichiarazioni rilasciate da Hof alla stampa, con l’aiuto del sito 8mars .info. Poi lo traduco nella lingua di Shakespeare. Un’altra amica, avvisata, contatta la Brigata di repressione del prossenetismo, e la polizia annota le informazioni.

Poi arriva il momento del “dibattito” nell’auditorium Mile Edwards di Parigi IV. E resto stupefatta: l’evento inizia senza Julie Bindel. Come mai? È in ritardo? Facciamo un po ‘ di rumore e chiediamo. Non ci sarà, ci viene detto chiaramente, non ha potuto partecipare.

Ma allora… la tribuna sarà tutta a disposizione di un magnaccia, applaudito da una “moderatrice” pro-sfruttamento della prostituzione?

Ci dicono di non preoccuparci, al posto della Bindel, avremo due squadre di quattro studenti, una  pro e una contro la legalizzazione, che daranno vita a una giostra verbale sull’argomento. Molto presto, capiamo la grandezza di questa mascherata. Gli studenti si prestano a un gioco di retorica astratta, scollegato dalla realtà, piena di tutti i peggiori luoghi comuni sulla prostituzione. Ovviamente, hanno fatto i compiti, come scolari obbedienti, ma non sanno quasi nulla della realtà sul campo. Da buoni retori, incatenano sofismi e pensieri ignoranti degni dell’arte di aver sempre ragione di  Schopenhauer.

E poi ecco che la parola passa al tipo. Una mia amica protesta:  Tutto qui? Non gli si oppone che questo? E tutto il resto della serata è dedicato alla pubblicità del suo modello di bordello-business? La mia amica se ne vuole andare. Cerco di farla rimanere, le dico che lo incalzeremo durante il botta e risposta. Che cercherò di fargli opposizione. Che non si uccide il drago fuggendo alla sua vista. Lei risponde che sono ingenua se penso che mi lasceranno parlare. Se ne  va, sbattendo la porta, imprecando ad alta voce contro  gli organizzatori.

Rimango con la mia informatrice e aspetto che venga il nostro momento. Il protettore si fa pubblicità sui banchi della Sorbona. Poi arriva il momento del botta e risposta.

La mia amica che se n’è andata arrabbiata aveva ragione. Non ci lasciano parlare. Liz Green si sovrappone alla voce di coloro che osano fare osservazioni più che domande, rendendoli non udibili dal pubblico in quanto non hanno microfoni. Impossibile far sentire un testo preparato di due pagine.

Posso solo chiedere: “Lei che dice di ammirare la cultura francese soprattutto per la storica regolazione del sistema igienista dei bordelli di Napoleone, conosce lo status giuridico delle donne ai sensi del Codice Napoleonico?” Lui dice di no, e poi si lancia in un fumoso discorso, sostenendo di essere estremamente “pro-donne”  e che sta parlando sotto l’egida della sua amica Liz Green, una “grande femminista.”

“Così lei non conosce le origini del modello che sta promuovendo?” I due parlano sopra la mia voce. La mia amica chiede: “Nei suoi bordelli lei impone esami medici ai clienti?” La risposta è ancora: “No, ma le ragazze sono informate abbastanza per sapere come proteggere se stesse.” Ah, che spiritoso.

Poi si va ai voti: chi grida più forte sulla legalizzazione, i sì o i no? Il “No” vince. Mi chiedo se la  “moderatrice” concede questa vittoria perché sente l’aumento della tensione e della rabbia nella sala.

Esco dalla sala che mi stridono i denti. Informo la mia amica rimasta fuori dalla porta che non ho potuto partecipare al dibattito in quanto tale, che parlare veniva censurato. Non ne rimane sorpresa. Chiediamo di nuovo perché Julie Bindel non ci fosse: il coach di retorica degli studenti ci dice che, secondo gli organizzatori, non poteva venire “per motivi familiari”. Parliamo un po’ con altre persone del pubblico. Alcune erano più qualificate per parlare di prostituzione che gli studenti reclutati in questo esercizio grottesco ed erano ugualmente scioccati per la piega unilaterale e malsana che  aveva preso la serata: non una che lo contraddiceva, nessun vero dibattito possibile, solo un magnaccia che impunemente pubblicizza la sua  attività nel nostro paese, esprimendo il suo desiderio di stabilircisi, snocciolando bugie su bugie, senza che potessimo dire la nostra.

Poi vado a casa, ma il dubbio persiste. Trovo Julie Bindel su Twitter, e le chiedo il motivo per cui lei non c’era ieri sera. Quando mi sono svegliata questa mattina, lei mi aveva risposto e abbiamo discusso ulteriormente su com’è andata la serata. Le dico che ci hanno detto che lei era assente per motivi familiari. Lei risponde: “Cosa?” E mi dice che lei non è venuta solo all’ultimo momento, perché  l’organizzatore le ha detto che tutte le spese – di viaggio, albergo, ristorante – sarebbero state a suo carico, senza rimborso, e che non sarebbe stato pagato un centesimo per il suo intervento. “Spesso intervengo gratuitamente”, ha detto, “ma non quando mi viene detto all’ultimo minuto che mi costerà 300 £.”

Nel frattempo, su Twitter, il proprietario del Moonlite Bunny Ranch si vanta di aver parlato alla Sorbona, con un vestito di Ralph Lauren come anche per i suoi interventi a Oxford (Inghilterra) e al Trinity College (Irlanda).

Sono scioccata da queste pratiche disoneste da parte dell’associazione “Débattre en Sorbonne.” Scioccata che il presidente dell’università abbia accettato di ospitare un tale personaggio, contribuendo a renderlo credibile. Scioccata che l’ira della mia amica sia stata percepita come più inquietante del fatto di stendere un tappeto rosso a un noto pappone portato in un paese in cui lo sfruttamento della prostituzione è un crimine, punibile con sette anni di carcere.

In attesa di conoscere le conseguenze di questo caso nauseante, posso solo dare un’idea del contenuto delle voci a cui è stato impedito di parlare la scorsa notte, pubblicando questo breve  discorso scritto in fretta e che non sarà mai pronunciato:

“Buona sera, grazie per la sua presenza, sig.ra Bindel. [Annullato, dal momento che mancava!]

Vorrei affrontare Mr. Hof. Ho letto in un articolo che ammira particolarmente la cultura francese, per la sua tolleranza storica verso il prossenitismo, come avete ripetuto stasera. Si cita la regolamentazione dei bordelli in epoca napoleonica come modello ammirevole, e si invita la  Francia a riconnettersi con le sue radici. Dal momento che siete appassionati di storia della Francia, e in particolare dell’epoca napoleonica, vi consiglio di imparare un po’ di più su questo periodo glorioso del nostro passato. Vediamo, dunque, quello che era lo status giuridico delle donne sotto il codice napoleonico. Nel 1804, il Codice napoleonico codifica la totale incapacità giuridica della donna sposata:

  • Divieto di accesso alle scuole superiori e università
  • Divieto di firmare un contratto, di gestire i propri beni
  • Esclusione totale dai diritti politici
  • Divieto di lavorare senza il permesso del marito
  • Divieto di disporre del proprio stipendio
  • Controllo del marito sulla corrispondenza e sulle amicizie della moglie
  • Divieto di viaggiare all’estero senza autorizzazione maritale
  • Repressione molto dura dell’adulterio ma solo per le donne
  • Le ragazze madri e i figli naturali non hanno diritti

Napoleone definisce chiaramente il ruolo della cittadina nella società nell’articolo 1124 del codice civile: “Le persone prive di diritti giuridici sono i minori, le donne sposate, i criminali e i malati di mente”. Poi, il “dovere coniugale” è diventato un requisito “esplicito”. Vale a dire che una donna violentata dal marito non poteva ricorrere alla legge, dal momento che lui aveva il diritto di disporre del suo corpo, e lei il dovere di sottomettersi. La donna e i suoi organi interni erano di proprietà dell’uomo. E nel 1916 a questo si è aggiunto il divieto di divorzio!

L’incapacità civile delle donne sarà eliminata più di un secolo dopo, nel 1938. Le donne francesi hanno conquistato il diritto di voto solo nel 1944, anni o addirittura decenni dopo rispetto alle donne neozelandesi  – le prime! –  ma anche a quelle della Finlandia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Russia sovietica, e perfino Romania, India e Turchia!

E cosa accadde in Francia quasi immediatamente dopo che le donne ebbero ottenuto il diritto di voto? Nel 1946, i bordelli furono vietati! E ‘la legge Marthe Richard, legge che porta il suo nome, figura della Resistenza contro i nazisti, che ha portato avanti questo progetto di legge con ancora più convinzione dato che lei stessa aveva sperimentato la prostituzione.

Ecco quindi, signore, quale meravigliosa tradizione francese ammirate: una delle culture più misogine del mondo, che si opponeva instancabilmente all’emancipazione delle donne e al riconoscimento della loro umanità.

Personalmente, vorrei rivendicare un’altra tradizione tipicamente francese. Lo spirito della Comune di Parigi e l’eredità di Louise Michel.

Louise Michel era una insegnante esasperata dal sistema disparitario francese, in particolare dalle ingiustizie contro le  donne. È salita sulle barricate, è stata mandata in prigione inNuova Caledonia, e poi condannata in nuove occasioni per i suoi scritti e per aver criticato il governo in carica. In carcere vide come i protettori prendevano le donne giovani e belle, povere, vulnerabili e disperate per convincerle a prostituirsi. Vedendo che questo commercio non aveva nulla da invidiare al commercio degli schiavi  di colore, denunciò instancabilmente la disumanità di adescatori e “papponi”.

Scrive lei stessa, e sono d’accordo con ciascuna di queste parole: “Se i grandi mercanti di donne che percorrono i mercati d’Europa [edel mondo] per i loro scambi commerciali, fossero tutti appesi ad unacorda, non sarei certo io a tagliarla”.

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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50 risposte a Un prosseneta alla Sorbonne

  1. cuccurullo ha detto:

    la prostituzione esiste perché la domanda maschile di sesso è maggiore di quella femminile per ragioni evolutive. le donne sono il sesso selettivo che sceglie gli esemplari migliori a cui passare i geni.

    • E’ così rilassante questa cosa che tutto è biologicamente determinato, vero Cuccurullo? Debella il problema di assumersi qualsiasi responsabilità…

    • IDA ha detto:

      Stamattina, prima di uscire avevo letto il tuo commento, ero in tribunale e si sa in tribunale o hai i soldi per un buon avvocato o il tempo da spendere.. sono stata tre ore ad aspettare per un timbro, “conforme all’originale” e ti ho preparato la risposta a quel commento, che troverai qui: https://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2015/03/09/blurred-lines/
      Già nella mia risposta ti parlo della doppia morale, parli di ragioni evoluzioniste, ma dimentiche che spesso nei mammiferi, tra cui i nostri parenti, le scimmie antropomorfe, la femmina nel periodo fertile, si accoppia con più maschi, per essere sicura di essere stata fecondata. Perché questo “principio evoluzionista” alla femmina della specie umana viene negato ma si attua al maschio della stessa specie? Forse la femmina umana non è evoluta quanto il maschio? Perché se è presente nelle scimmie antropomorfe non è presente nella specie umana? Quello della donna selettiva è una cazzata pazzesca..
      Negli ultimi millenni, la “femmina” della specie umana, non ha mai scelto il compagno, ma è sempre stata scelta. È sempre stata barattata con proprietà immobiliari. Tutt’ora, 2015, nel mondo ci sono 3.5 miliardi di donne, (circa), e meno di un miliardo ha la possibilità (teorica) di scegliere. Nella risposta che ti ho preparato ti parlo delle spose bambine, come fanno ad essere selettive.. se le donne avrebbero avuto la possibilità di passare i geni con i migliori esemplari, ora si sarebbe in un mondo migliore. ( spero di non aver sbagliato condizionale con congiuntivo, ci ho fatto il capo… ormai lo prendete cosi..)

    • IDA ha detto:

      Poi selettive, cosa vuol dire? Dovresti argomentarlo meglio, perche io sono andata a intuito..ti informo che la maggioranza dei clienti delle prostitute sono sposati.. I clienti, quelli che formano la domanda non lo fanno per “necessità” o bisogni dovuti ad astinenze prolungate, ma per dominio. Il cliente paga e pensa di avere la coscienza a posto e soddisfa il suo desiderio di proprietà.

    • IDA ha detto:

      Sulle donne che son “selettive”, ti faccio una domanda che puoi girare anche a Steven Pinker. Se le donne sono selettive, cioè che attuano una selezione, in base a certi criteri, perché ad essere messe in mostra sono le donne? Miss Italia; Miss Europa; Miss Universo; Miss Bichini; Miss Balcone? (io non ci credevo, ma esiste davvero, in una località in provincia di Pisa) Perché ad essere esposte sono le donne e non gli uomini? Se la donna è selettiva, vuol dire che è il soggetto, l’uomo che è il “selezionato” è l’oggetto e a rigor di logica si espone l’oggetto.
      Storicamente e dato di fatto, è la donna ad essere oggettivata ed essere esposta, anche nella lingua, è la donna ad essere sbattuta, trombata, scopata, montata ecc.. ecc Solo quando fa comodo, allora diventa soggetto; “la donna è selettiva”… col cazzo che è selettiva.. avete rotto con queste affermazioni prive di qualsiasi fondamento scientifico storico e culturale.

      • Zorin ha detto:

        IDA tu scoperesti con me, sapendo che sono fisicamente “passabile”? Io con te si’, se sei fisicamente passabile.

        Ecco qui risolto il mistero (solo per te) di che cos’e’ la selettivita’ femminile.

      • Zorin, quindi la prova scientifica di una tendenza innata degli esseri umani di sesso maschile è che tu faresti una data cosa?

      • IDA ha detto:

        Zorin..Se una persona mi piace e se ne ho voglia, considero normale fare sesso. E vedo che anche te metti il condizionale, quindi vale anche per gli uomini. Forse è la voglia? Gli uomini hanno sempre voglia e le donne no? Ma forse anche questo è una leggenda. Comunque non capisco cosa c’entri la selettività con la voglia. Ma mi chiedo, per un uomo fare sesso è socialmente riconosciuto, anzi stimolato e incoraggiato. Per una donna no, il solo stigma “puttana” che non esiste un corrispettivo maschile, è un macigno su una donna, perchè la esclude dal contesto sociale e la rende sub-umana. Per questo ci sono comportamenti differenti tra i due sessi.. se la donna è selettiva, che bisogno c’era di creare lo stigma dal momento che c’era già la biologia che ci pensava?

    • jokai ha detto:

      ma si, una prostituta può essere molto selettiva…

  2. cuccurullo ha detto:

    in realtà non sto dicendo che sia un pretesto per giustificare la prostituzione, è semplicemente la ragione per cui esiste. e siccome esiste da quando si ha memoria umana e non esistono deterrenti per neutralizzarla, la cosa migliore è regolamentarla per tutelare le lavoratrici (e anche i lavoratori) del sesso.

    • Lo avevo capito anche la prima volta che lo hai scritto, solo non concordo. Ma se ha pazienza Ida di riscrivere daccapo quello che è stato già detto pochi giorni fa… Io no.

      • IDA ha detto:

        La pazienza ci può anche essere, il fatto ho l’impressione che è inutile perchè non li leggono e se li leggono fanno finta di nulla, tra tre giorni ti ritornano con la donna selettiva senza argomentarlo, dando per scontato cose che non sono scontate.. mi sembra di essere Don Chisciotte contro i mulini a vento…

      • E ti ammiro tantissimo per questo. 🙂
        Ormai sei coautrice qui.

      • IDA ha detto:

        Si forse anche troppo.. entro con i commenti a valanga, tanto che se devo fare un post non so più cosa dire, ho già detto tutto qui.. 🙂 E ti ringrazio della possibilità che mi dai, sperando di non essere troppo invadente.
        Una delle cose che mi ha dato sempre particolarmente fastidio è il sessismo, e la psicologia evoluzionista è molto sessista.. comunque grazie dello spazio che mi concedi, anche io ti ammiro e ti stimo molto per il lavoro che fai, che è sempre più importante..basta andare in giro su certi siti e sono fissati con te, vuol dire che stai colpendo nel segno.. forse solo quelli di blogdeibrutti ancora non ti conoscono.. 🙂

      • Invadente? Scherzi? Si parla molto di postumano, e se penso alla relazione del concetto con la tecnologia, e a questa sua applicazione – le relazioni virtuali- io ti definirei una mia “amica postumana”. Chissà, magari un giorno ci berremo un “umano” caffé insieme… (io ci spero)

      • IDA ha detto:

        Dimenticavo, grazie per Louise Michel… ora mi cheto.

    • IDA ha detto:

      La prostituzione tra l’indiani del nord america non esisteva, sono stati gli occidentali dopo le guerre indiane e le riserve.. quindi è il tipo di organizzazione sociale che determina la domanda e quindi di conseguenza l’offerta. La causa della prostituzione è il dominio, non la biologia. Poi la nostra memoria storica va indietro di 5/6 mila anni ma l’uomo ha una storia di 100/120 mila anni. Non si sono trovati deterrenti, perché non si sono voluti trovare, storicamente e tutt’oggi si colpevolizza l’offerta, cioè la prostituta, si sono sempre fatte norme e leggi contro la prostituta, ma come mi dici te la prostituzione è data dalla domanda, allora perché non s’interviene sulla domanda? No perché c’è la biologia, le donne sono selettive, se non sono selettive sono puttane, girala come ti pare è un libro giallo di cui si conosce il colpevole fin dalle prime pagine…
      L’unica cosa chiara, che la regolamentazione non tutela le prostitute ne i clienti, ma tutela solamente l’interessi dei papponi, che con la regolamentazione diventano rispettabili imprenditori che possono andare alla Sorbonne e insegnare marketing di sfruttamento di esseri umani.
      Questo post parla di Louise Michel, che è la donna raffigurata in alto. Se leggi Louise Michel, capirai perché le donne non sono selettive, ma in realtà sono sempre state proprietà di qualcuno. Louise Michel, è stata la prima a porre il problema del sessismo all’interno del movimento operaio e in quello anarchico. Lei lo chiamava “razzismo sessuale” perché ancora il termine sessismo non esisteva. Tanto che andava avanti con le sue idee, non risparmiava nemmeno i compagni con cui condivideva le idee politiche, e nel 1889 subì un’ attentato da un individualista. La questione del sessismo all’interno del movimento operaio e in quello anarchico fu presa l’anno dopo dall’anarchico Pietro Gori, che in un comizio, in Argentina, difronte ai minatori in sciopero portò la “questione femminile” . in pratica disse hai lavoratori, sintetizzo il concetto : voi vi lamentate del vostro padrone, ma quando ritornate a casa, trattate vostra mogie come il padrone tratta voi.. non solo fu fischiato, ma fu rincorso, fu costretto a rifugiarsi in un albergo…e uscire di nascosto di notte.. Questo perché? Perché la donna non è selettiva, ma una proprietà, per molti l’unica proprietà che hanno.
      Invece di leggere quei siti americani, leggiti un po’ di Louise Michel.
      “Gli uomini più progressisti applaudono all’idea di uguaglianza dei sessi. Ho potuto constatare che come prima e come sempre ancora gli uomini, senza volerlo, vuoi per abitudini o vecchi pregiudizi, vogliono sì aiutarci, però si accontentano solo di sembrarlo. Prendiamoci allora il nostro posto e non aspettiamo d’averlo.” Louise Michel

  3. Suttree ha detto:

    Mi domando solo se alla fine prevarrà il “bene”, o soccomberemo sotto tutto questo.
    Più giro per il web, più leggo storie come queste, più ho una discreta paura e mi sento impotente.

  4. primavera ha detto:

    È avvilente constatare che in effetti ci si è pesantemente riavvicinati all’epoca napoleonica…
    chiedo a voi ragazze se potete suggerirmi qualche libro sull’argomento,ammetto di non conoscerne😕

  5. Stefano ha detto:

    Queste discussioni hanno un che di ricorsivo, con gli antagonisti maschili che si alternano di stagione in stagione, house of ricciocorno.

    cmq, giusto per rendere un po’ di giustizia a Darwin, purtroppo semplificato a cacchio, che pur avendo anch’egli, comprensibilmente per l’epoca, qualche pregiudizio, si accorse del fatto che le femmine scegliessero eccome, che non fossero passive come si poteva ritenere. D’altronde fu così acuto da vedere anche nelle piante tale comportamento attivo. Le donne dunque, quando possono, scelgono. Alcune scelgono pure di prostituirsi, guarda un po’ i casi della vita; altre scelgono di pagare servizi sessuali.

    @ Suttree

    non so se può renderti meno inquieta, cmq

    dati di confronto per l’Italia 1861-2011

    Pil pro capite 2190 vs 25668
    aspettativa di vita alla nascita 30 anni vs 82 anni
    tasso mortalità infantile al primo anno di vita 289 su 1000 vs 4,5 su 1000
    distribuzione reddito, indice gini 0,5 vs 0,33
    persone in povertà assoluta 40% vs 4%
    tasso alfabetizzazione 22% vs 98%

    piccola esperienza personale
    mia nonna: quinta elementare, sposata a vent’anni, quattro figli
    mia madre: diploma maturità, sposata a trenta, un figlio
    compagna: laurea magistrale, diverse relazioni

    • IDA ha detto:

      Darwin, era quello che diceva che un uomo deve “scegliere bene” una donna per riprodursi e una a caso come amante e comunque “parlare con le donne è tempo perso”. Devo anche dare atto, contestualizzato al periodo era molto “progressista”, perché al quel tempo sulle donne da parte del mondo scientifico si sono scritte e fatte cose peggiori. Oggi sappiamo che l’evoluzione non è lineare come la descriveva Darwin, e soprattutto già dal congresso di Amsterdam di zoologia del 1909, veniva messa in dubbio il concetto di Darwin della selezione naturale. Darwin, nell’origine della specie, si pone più domande che risposte, anche perché era molto religioso e si rendeva conto che le sue teorie cozzavano con la sua fede. Comunque il problema non è Darwin, ma chi lo ha interpretato, i cultori e i sacerdoti del pensiero darwiniano. Cosa si diceva all’inizio della prima guerra mondiale? Che era la purificatrice del mondo, in guerra muoiono i più deboli, ecc.. A questi discorsi si contrappose l’anarchico Kropotkin, che era uno zoologo, dicendo che le scienze naturali non devono dare risposte etiche. Ma non fu ascoltato. Alla conferenza di pace che si svolse a Londra alla fine della guerra, il figlio di Darwin, propose agli stati di sopprimere i figli nati dagli stupri durante la guerra. Sembra che solo la Svezia abbia attuato, per lo meno parzialmente le linee guida del figlio di Darwin anche perché ancora la Svezia non era entrata nel delirio dell’eugenetica, con sterilizzazioni forzate di persone non gradite. (più di 60.000). Arrivando alla fine, queste teorie sono uscite ufficialmente dalla porta con il processo di Norimberga 1945, e ora te le rivedi rientrare dalla finestra con altri nomi.. Non è una questione di antagonismo maschio e femmina, non c’entra nulla, ma ripeto quello che diceva Kropotkin: LE SCIENZE NATURALI NON DEVONO DARE RISPOSTE ETICHE.
      L’esperienze personali non fanno testo: La mia nonna materna ha avuto due figli da due uomini diversi e sposata una sola volta, sua sorella minore ha avuto due figli senza essere sposata, mia madre una figlia e un matrimonio , ed io due figli senza essere sposata. Il padre di mia nonna, faceva il” barrocciaio” e aveva una cavalla, cinque figlie e una moglie. Era soprannominato “il Disgraziato”. 🙂

  6. pinguina99 ha detto:

    Legalizzare la prostituzione è legalizzare il commercio del corpo delle donne.

  7. cuccurullo ha detto:

    le donne sono più selettive ed è scientificamente accertato. circa 8mila anni fa solo 1 uomo si riproduceva su 17 donne. solo il 6% degli uomini passava i propri geni.
    http://www.psmag.com/nature-and-technology/17-to-1-reproductive-success

    • Cuccurullo, non era una questione di selettività delle donne, ma di poligamia degli uomini di potere:
      (dal tuo link) Another member of the research team, a biological anthropologist, hypothesizes that somehow, only a few men accumulated lots of wealth and power, leaving nothing for others.
      E comunque si tratta di ipotesi – hypothesize significa ipotizzare, che è una cosa diversa da “scientificamente accertato”.
      Soprattutto si tratta di qualcosa che è successo 8000 anni fa, che non ci dice nulla su quello che accade oggi.
      Almeno leggi gli articoli che linki, almeno quelli.

    • IDA ha detto:

      termina con: “Something cultural happened 8,000 years ago that’s marked us even today.” come lo traduci te?
      E questo come lo traduci? “To further test the wealth-and-power idea, the researchers plan to look for other genetic markers that would indicate that something cultural, not physical, kept those early male farmers from reproducing. Team members could also collaborate with anthropologists and archaeologists, to see if they have any clues.”
      Dovresti fare come me; evitare siti in inglese se non si ha padronanza della lingua, Comunque una cosa è scientificamente dimostrata, non capisci quello che leggi..

  8. jahnna ha detto:

    detto questo, qual è la soluzione, perchè se la legalizzazione è in pratica una legittimazione della tratta di donne, dall’altro lato il proibizionismo non migliora niente anzi rende le donne totalmente senza nessuna tutela, come si risolve la cosa?

  9. Zorin ha detto:

    “Zorin, quindi la prova scientifica di una tendenza innata degli esseri umani di sesso maschile è che tu faresti una data cosa?”

    A parte che non c’e’ bisogno di prove per descrivere una realta’ palese, di prove ce ne sono fin quante ne vuoi.
    La realta’ palese e’ che molto piu’ uomini danno valore al sesso in quanto tale, senza ulteriori specificazioni (tipo che deve esser fatto con un partner speciale o almeno determinato, per cui si provano sentimenti o almeno simpatia ecc.), rispetto alle donne.

    La prova principe, in questo caso, e’ l’esistenza delle “dark rooms”, ovvero stanze al buio in cui omosessuali maschi (e non femmine!) fanno sesso con chi capita, a ripetizione, in catena di montaggio, senza sapere o conoscere minimamente nulla del proprio partner. Questa e’ la prova provata che i maschi hanno una tendenza innata a dare valore al puro sesso, alla pura fisicita’ dell’atto sessuale, senza che gli importi minimante chi sia o cosa si provi per il partner sessuale.
    Un uomo, insomma, puo’ ed e soddisfatto e gratificato di far sesso solo con una paio di belle gambe o di belle tette (o, nel caso dei gay, con un bel corpo e magari un bel pene), cosa che una donna non e’: ha bisogno di altro perche’ in lei scatti il desiderio sessuale.

    Se non sei d’accordo, potresti aprire una “dark room” per eterosessuali o per lesbiche e fare soldi a palate. Peccato che se lo fai, la dark room rimarebbere tristemente VUOTA, perche’ le donne a far sesso cosi’, in modo puramente fisico, non ci tengono. Non le attira e lo ritengono squallido e vuoto.

    • Zorin: il fatto che esista il kebab e che chi lo vende non vada fallito ogni volta che prova ad aprire un punto vendita, non significa che è innato nell’essere umano il desiderio di mangiare kebab: ci sono quelli a cui piace e quelli a cui non piace. Non so se con questo esempio mi sono spiegata.

      • Zorin ha detto:

        Chi vende kebab non ha solo clienti uomini, le dark rooms invece sono frequentate solo da omosessuali maschi.
        Ma insomma la prima accusa che le donne, anche nei commenti in questo blog, fanno agli uomini che cercano sesso e’ quella, appunto, di cercare solo sesso, di fregarsene delle donne ma di pensare solo al loro corpo, di puntare solo al lato fisico del rapporto, ecc., e ora tu fai orecchie da indiano? E’ chiaro e palese che gli uomini sono soddisfatti e gratificati dal puro sesso, cosa che per le donne non e’, tanto che le donne ACCUSANO gli uomini di questo comportamento, e perche’ mai dovrebbero accusarli se la cosa per loro non fosse offensiva ed estranea al proprio essere? Se le donne fossere interessate al pure sesso nello stesso modo in cui lo sono gli uomini, che senso avrebbero quelle accuse?

      • L’accusa che eventualmente si fa ai CLIENTI DI PROSTITUTE è di preoccuparsi solo di raggiungere l’orgasmo, fregandosene di prendere in considerazione l’eventualità che di fronte hanno degli esseri umani che in quel momento forse non hanno nessuna voglia di fare sesso con loro ma sono costretti a farlo, e soprattutto fregandosene del piacere del loro partner sessuale preoccupandosi solo del proprio orgasmo. E’ una cosa un po’ diversa… La cogli la differenza? Sei in gradi di comprendere che una donna può trovarti desiderabile o no, proprio come a te capita di trovare desiderabili alcune donne e altre donne no?

      • Antome ha detto:

        Come spieghi quindi gli omosessuali che si vogliono sposare a proposito?.
        Infatti alcuni uomini proiettano talmente tanto il loro desiderio di sesso consumistico sugli altri, che sono convinti che il matrimonio gay sia solo un capriccio.
        E poi c’è modo e modo di essere interessati al sesso, senza ridurre l’altro ad un oggetto passivo, che ancora un po’ sarebbe meglio se non pensasse. Questa è la tua caricatura del desiderio maschile, e mi dici che non è culturale.
        Allora perchè in genere i maggiori clienti di prostitute sono gli uomini che sono cresciuti con una certa idea di donna, specie i 60 – 70enni?

    • IDA ha detto:

      Zorin.. L’uomo come specie è un animale sociale, tutti quanti si vive sulla percezione di se che l’ambiente sociale ci rimanda. l’autostima è determinata dall’ambiente sociale. Come si fa a comparare lo stesso atteggiamento se l’ambiente da giudizi differenti. Un uomo che fa sesso ogni volta che ha voglia, riceve stima e ammirazione da tutti. Una donna biasimo e disprezzo.. In provincia di Pisa e di Livorno, una donna sessualmente molto libera, viene chiamata “tegame” ovvero dove tutti ci inzuppano.
      Tutto questo non ti dice nulla?

    • Antome ha detto:

      “Un uomo, insomma, puo’ ed e soddisfatto e gratificato di far sesso solo con una paio di belle gambe o di belle tette (o, nel caso dei gay, con un bel corpo e magari un bel pene), cosa che una donna non e’: ha bisogno di altro perche’ in lei scatti il desiderio sessuale. ”
      Lol, ma parla per te, questo è penoso, un insulto al genere maschile che sembri voler “proteggere” dagli attacchi delle femministe.

  10. Zorin ha detto:

    x IDA:
    “Ma mi chiedo, per un uomo fare sesso è socialmente riconosciuto, anzi stimolato e incoraggiato. Per una donna no, il solo stigma “puttana” che non esiste un corrispettivo maschile, è un macigno su una donna, perchè la esclude dal contesto sociale e la rende sub-umana. Per questo ci sono comportamenti differenti tra i due sessi.. se la donna è selettiva, che bisogno c’era di creare lo stigma dal momento che c’era già la biologia che ci pensava?”

    Bella domanda, ma dovresti farla alle donne. Sono le donne che trovano piu’ attraente l’uomo desiderato da tutte, l’uomo che ha un lungo curriculum sessuale, l’uomo di esperienza.

    Sono le donne ad odiare in modo feroce gli sfigati, sono le donne a stare alla larga dai vergini non per scelta.

    • Invece questa domanda io la faccio agli uomini: che cosa ci trovano di tanto disgustoso in una donna che fa tanto sesso, se al contempo si lamentano delle “fighe di legno”? Non lo trovi un tantino contraddittorio come atteggiamento?

      • Antome ha detto:

        Lui è convinto di quello, forse dovresti rispondergli su questo punto che gli sta più a cuore, no?
        “Sono le donne ad odiare in modo feroce gli sfigati, sono le donne a stare alla larga dai vergini non per scelta.”
        Forse ti vorrebbe sentire (per l’ennesima) dire che non è così, ma tanto riinsisterà dopo, convincendosi che è un comportamente animale di selezione incapsulato?
        Ma chi ha il lungo curriculum è stato vergine a sua volta un tempo, come avrà fatto? Mistero.
        O forse è una cazzata che si raccontano.
        Fattostà che molte donne, diciamo culturalmente parlando, se li fanno questi ragionamenti stronzi. E’ maschilismo interiorizzato? Ripicca contro l’opposto stigma di puttana? A furia di sentire gli uomini misurare il loro valore sulla base delle tacche, e vedendo gli altri ammeschinarsi, si sono convinte di questo?
        E’ forse l’atteggiamento di autocommiserazione?
        Gli evoluzionisti ti risponderanno ovviamente che questa impalcatura sociale è una risposta alla natura, che valuta gli uomini in base al curriculum.
        Quindi ritorna la storia degli uomini che fanno tutto per le donne e che quindi è colpa delle donne.
        Secondo loro le donne tutte avrebbero dovuto non promuovere gli uomini potenti ed arroganti, dimenticandosi che le donne sono individui, mica quelle che andavano con i guerrafondai potenti, gli hitler, etc, sono tutte le donne, come i suddetti non rappresentano tutti gli uomini. ^_^

    • IDA ha detto:

      Zorin: Hai letto il post sotto cui scrivi i commenti? L’età napoleonica ti dice nulla?
      Non possono essere comparati comportamenti dal momento che l’uomo e la donna hanno una storia diversa. Per essere selettivi, bisogna essere soggetto, e la donna non lo è mai stata negli ultimi diecimila anni.
      La società, è maschile, risponde ai bisogni maschili. L’uomo ha potuto esprimere la sua sessualità, la donna mai, come si fa a dire che la donna è selettiva se non ha mai potuto esprimere la sua sessualità?
      Se guardo un film pornografico, non posso trarre una legge universale del comportamento del maschio. Perché la pornografia risponde ai desideri di alcuni uomini ma non di tutti. Come non posso trarre una legge per le donne, perché nella pornografia ci sono i desideri maschili e non quelli femminili.
      L’altra sera con una mia amica si parlava di un tizio, che ha la mia età, era a scuola con me. Non è bello, non è ricco, ma ogni tanto “cambia donna”, perché usa una strategia, ci prova con tutte. Non ci puoi trarre una legge universale sul suo comportamento ne su quello delle donne, perché il 99.99% delle donne appena lo vedono, fanno come me, cambiano strada. Sullo 0.001% non fa testo, non puoi dire le donne sono così. Nemmeno si può sostenere che la sua è una strategia valida, perché dopo un po lo lasciano. Anni fa, si era sposato con una tedesca, dopo tre mesi è scappata, è ritornata in Germania e non si è fatta più vedere. Posso trarre da qui una teoria che gli uomini sono tutti dei rompicoglioni? Evidentemente no!
      Comunque uso il termine selettiva, nel significato che date voi, perché questa teoria io non l’ho trovata da nessuna parte, quindi io conosco solo il significato che date voi.. che non è detto che sia quello reale.e probabilmente ha tutto un altro significato.
      Se è scientificamente dimostrato, questa teoria, avrà una paternità, un bischero che l’ha elaborata da qualche parte ci sarà..come si fa a verificare questa teoria? Se li devo consegnare il Nobel, a chi mi rivolgo?
      Io non so questa teoria da dove viene fuori, non la conosco nei dettagli.
      Poi mi chiedo, ci sono donne che studiano la psicologia evoluzionista o l’etologia sociale? Perché sono tutti uomini.. e qualche domanda me la farei.. forse le donne fanno le assistenti?
      Desmond Morris, che è uno degli etologi che io conosco meglio, “la scimmia nuda” e “l’animale donna”, che la donna è selettiva non lo dice, mai. Ma dice molto altro, es.. spiega tutto come funziona una donna, ma quello che non capisce è l’orgasmo femminile, lo definisce “strano”, perché li butta all’ aria la sua teoria. Soprattutto sui tempi diversi, testuale: “E’ strano che tra il maschio e la femmina esista questa discrepanza riguardo al tempo che occorre per raggiungere l’acme sessuale e lo scarico della tensione.” (pag.32) Allora qui, ha il colpo di genio: “l’orgasmo femminile sia una manifestazione presa a prestito dal maschio” . Non si chiede se la sua teoria probabilmente è sbagliata, ma trova delle giustificazioni all’incongruenza. Questa è la serietà scientifica di questi divulgatori.. Siccome non sa spiegarsi l’orgasmo femminile ed è in buona compagnia, allora la donna non ha l’orgasmo, e così ha risolto tutto e se ce l’ha perché l’ha preso in prestito.. menomale in prestito e non rubato.. bellino questo cosa, cos’è?- è un’ orgasmo!- Me lo presti?- Si, ma lo rivoglio indietro, perché è mio e ci tengo..

      • Stefano ha detto:

        sull’orgasmo femminile c’è un bel saggio di Elizabeth Lloyd, che ha analizzato i vari studi fatti sull’orgasmo femminile, e i vari pregiudizi che ne hanno inficiato i risultati. Poi Desmond Morris come tutti di errori ne ha fatti, ne parla tra l’altro Andrea Pilastro in Sesso e evoluzione. Sulla piscologia evoluzionista, Telmo pievani in Evoluti e Abbandonati offre i suoi dubbi e parla di disciplina da migliorare, attraverso una visione teorica migliore e la necessità di verificare le ipotesi. C’è poi Sarah Hrdy (L’istinto materno), che ha unito antropologia e biologia evolutiva, suo un saggio dal titolo The evolutionary origin of patriarchy. In etologia, molto citata è Jane Goodall, per i suoi studi sugli scimpanzè.

        Per selezione sessuale, al di là del fatto che in tutto questo post non c’entra nulla, si intende il fatto che uno dei fattori che entrano in gioco nella riproduzione è la scelta del partner con cui accoppiarsi. Studiando alcuni caratteri in certi animali, classico esempio la coda di pavone, Darwin si è chiesto a cosa mai servissero dato che erano anche scomodi e poco funzionali alla sopravvivenza. Erano però funzionali ad attrarre le femmine che appunto sono selettive. Ovvio che trasportando il discorso sul campo umano entrano in gioco in maniera preponderante i fattori culturali, ma con selettività si intende la semplice caratteristica di scegliere, che influenza il corso dell’evoluzione. Tutto ciò non dice quasi nulla sulla prostituzione, che è semplicemente uno dei modi per ottenere sesso, comportamento che assumono anche le donne, quando ne hanno bisogno e quando possono.

        Poi, visto che lo hai citato, ecco cosa premette Dawkins nel suo Gene egoista: “Io non intendo sostenere una moralità basata sull’evoluzione: dico come le cose si sono evolute e non come noi umani dovremmo comportarci”. Più oltre: “abbiamo il potere di andare contro ai nostri geni egoisti e, se necessario, ai memi egoisti del nostro indottrinamento. Possiamo addirittura discutere modi di coltivare deliberatamente l’altruismo disinteressato e puro”.

      • Grazie Stefano per aver notato che la “selettività delle donne” (o quella degli uomini) non c’entra assolutamente nulla col tema del post.

      • IDA ha detto:

        X Stefano:….Siamo entrati nella selettività, perché è stato giustificata la prostituzione con, la donna è selettiva. Dando per scontato una cosa che scontata non è. Ma non è da ora che si parla di selettività, su questo blog.. da tempo immemore, ogni tanto ritorna fuori come dogma assoluto.
        La “selezione sessuale” quella descritta da Darwin, e quella che dici te; le due strategie, se non sbaglio erano: lotta tra due dello stesso sesso, oppure richiamo con varie strategie. Per esercitare pressioni verso il “sesso limitante” che generalmente è quello femminile, ma non sempre.. Forse il sesso limitante oggi è diventato selettivo?
        Jane Goodall, la conosco, è quella dei bonobi è anche autrice di libri per bambini. Jane Goodall pur avendo gli strumenti perché è etologa e antropologa, non ha mai comparato il mondo dei primati con quello umano, per lo meno a me non risulta. Desmond Morris o Dawkins, non sono loro il problema, nei loro libri si trovano cose molto interessanti, anche se molte loro teorie sono tutte da verificare pure i metodi adottati.. il problema nasce quando le loro tesi o teorie vengono prese in maniera acritica e spacciate come verità scientifica.. certo non da loro.

      • La selettività delle donne, il fatto che biologicamente il desiderio degli uomini è maggiore di quello delle donne, insieme a tanti altri topos (gli uomini che fanno i lavori duri, si suicidano di più, le false accuse ecc.) la dobbiamo mettere in conto più o meno sotto ogni post. 🙂

    • IDA ha detto:

      Conclusione, giustificare o meglio normalizzare la prostituzione e lo sfruttamento di esseri umani, su teorie campate in aria, mi sembra una cosa al quanto criminale.

  11. cuccurullo ha detto:

    nell’articolo da me linkato i ricercatori prendono in considerazione l’IPOTESI che qualcosa di culturale abbia causato il fenomeno. lo stesso articolo ricorda che in tempi più recenti la ratio riproduttiva è stata di 4/5 donne per 1 uomo. anche con la monogamia come equalizzatore le donne restano molto più selettive.

    • Lo conosci il significato della parola “ipotesi”? Evidentemente no. http://www.treccani.it/enciclopedia/ipotesi/
      Ora io farò un’ipotesi: sei caduto dal seggiolone da piccolo?
      “…something cultural, not physical, kept those early male farmers from reproducing.”
      Qualcosa di culturale, non fisico, impedì a quegli antenati agricoltori maschi di riprodursi: ecco cosa c’è scritto nell’articolo che hai linkato tu. L’esatto contrario di quello che sostieni. Ed è comunque un’ipotesi.

      • Antome ha detto:

        Secondo me andrebbe approfondita questa teoria dell’ipergamia, perchè è pericolosa. Afferma infatti che l'”enforcement” della monogamia abbia fatto da equalizzatore all’iperselettività femminile e quindi a dei suoi eccessi (dal punto di vista dell’uomo se mai fosse vero) “antisociali”.
        La cosa che mi sembra più strana e aberrante è questa idea del solo 20% degli uomini che riproducono tutte le donne. Non mi risulta, sembra una idea atta ad incattivire gli uomini e promuovere comportamenti prevaricatori con l’idea che la donna li premi ora più che mai con la liberalizzazione della sessualità.
        Che secondo loro, è equiparabile alla liberalizzazione dell’economia che avrebbe premiato il 5% più ricco concentrando la ricchezza.
        Stendiamo un velo pietoso sullo status completamente passivo e di trofeo o bottino della guerra, a cui questa teoria riduce la donna :/.

  12. cuccurullo ha detto:

    guarda che ho detto la stessa cosa che dici tu. ma la considerazione di fondo non cambia.

    • No, tu hai detto: “la prostituzione esiste perché la domanda maschile di sesso è maggiore di quella femminile per ragioni evolutive. le donne sono il sesso selettivo che sceglie gli esemplari migliori a cui passare i geni.” Quando parliamo di “geni” non parliamo di cultura, ma di acido desossiribonucleico (DNA).

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