Sesso e stupro

Da il Giornale:

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Da Padova Oggi:

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Fra i capi d’accusa, oltre all’omissione di soccorso (“La donna nel corso della serata si sarebbe sentita male e avrebbe vomitato senza essere soccorsa dal compagno che avrebbe quindi potuto salvarla come sostengono nella loro relazione i periti della pubblica accusa.“, leggiamo sempre su Padova Oggi), c’è anche la violenza sessuale.

Perché quando una donna grida «…Ti prego. Per favore basta, fermati…» non è “sesso estremo”, come hanno titolato praticamente tutti i quotidiani, ma è stupro.

In qualunque momento di un rapporto sessuale, se una delle persone coinvolte decide di interromperlo, nel caso venga costretta a continuare allora si configura il reato di violenza sessuale.

Leggiamo in un articolo del Corriere del Veneto:

“Negli ultimi due filmati è lei che invoca pietà: «Togli. Ti prego no, togli per favore». Urla Silvia a Manuel. «Togli, ti prego, ti prego. Basta. Basta per favore. Ti prego». Grida d’aiuto che rimangono inascoltate…”

Eppure il Corriere titola:

corriere

 

Non è stata una notte di sesso estremo finita male, è stato uno stupro la cui vittima è morta a causa del fatto che il suo stupratore non le ha prestato soccorso.

Non è stata una notte di sesso e droga, è stata una notte di droga e violenza sessuale.

Quello diffuso in internet non era un “filmino sadomaso”, era il filmato di uno stupro, la cui vittima lentamente moriva mentre il suo stupratore si preoccupava di mettere in rete le sue prodezze.

Non è “un gioco sfuggito di mano”, quell’uomo è accusato di stupro, perché quando una donna grida «Togli, ti prego, ti prego. Basta. Basta per favore. Ti prego» vuol dire che non vuole continuare a giocare, e se continui non “ti è sfuggito di mano” proprio nulla, ma hai preso la decisione di continuare ed usarle violenza.

Quando lei dice “basta”, non è sesso, è stupro.

Quando lei dice “no”, non è sesso, è stupro.

E finché questo non vi entra in mente, e non imparate a scriverlo sui giornali, abbiamo poche possibilità di cambiare questa società.

 

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14 risposte a Sesso e stupro

  1. Paolo ha detto:

    “Quando lei dice “basta”, non è sesso, è stupro”
    esatto. Come è possibile non capirlo?
    Comunque nel sadomaso fatto come si deve esiste la “parola di sicurezza” o “gesto di sicurezza” nel caso lo “slave” proprio per impedire cose come questa

    • ladymismagius ha detto:

      Da quello che si capisce, Silvia e il suo assassino non ne avevano concordato uno. Il che di per sé dimostra l’assenza di interesse di lui per il consenso e il benessere di lei.

    • Luca ha detto:

      E’ una emerita min****. Se ci si trova sotto stress è benissimo possible che non si sia in grado di dire la parola di sicurezza (le porte anti-incendio infatti non hanno le maniglie per lo stesso motivo, perchè sotto stress non sappiamo aprire le maniglie). Al contrario deve esistere una parola “di continuazione”. Il sesso estremo è fin troppo utilizzato per giustificare omicidi e trasformarli solo in incidenti (o omicidi colposi). Ultimamente mi sto rendendo conto di quanto i giornali stiano peggiorando, (ci sono diverse testate giornalistiche che non seguo più, il motivo? Informazioni che “stuprano” le persone nel senso che seppur non formulate in modo “illegale” fanno fare al pubblico una opinione distorta). Credo che certi giornalisti ci godano proprio nel “plagiare” certe persone che non hanno i loro stessi costumi, o la loro stessa appartenenza politica. Fossi il direttore di tali giornali mi vergognerei e pubblicherei un articolo di scusa. Mi iscriverei a wordpress solo per ribloggarlo. Ma mi viene schifo a pensare a quello che scrivono i giornalisti

      • Paolo ha detto:

        sono d’accordo con te

      • paolam ha detto:

        Vergognarsi? Seee. La “parola di sicurezza”. Se non fossero tragedie, ci sarebbe da ridere.

      • ladymismagius ha detto:

        Ma non sto dicendo che Silvia avrebbe dovuto usare una safeword invece di urlare. È stata assolutamente esplicita e il fatto che non fosse più consenziente era cristallino. Mi pare più significativo che il suo assassino avesse ignorato, fin dall’inizio, da prima che lei si ribellasse, il suo consenso e benessere, almeno a quanto sembra.

  2. RebelGoose ha detto:

    L’ha ribloggato su pubblicheochee ha commentato:
    Perchè i giornali scelgono titoli che spostano l’attenzione dall’illecito e la portano verso la vita privata delle persone? Sarei ben felice di rebloggare una risposta interessante perchè onestamente mi sto stancando dei giornali.

  3. Uno Ganzo ha detto:

    Signorina Ricciocorno! Da lei non mi aspettavo una simile negligenza. Tante volte, quando facevo cose sconce con la signorina che chiamavo Padrona, le chiedevo e la imploravo di fermarsi. Ma lei non si fermava! E la cosa non mi dispiaceva affatto, anzi, non l’avrei implorata di smettere se la cosa non avesse avuto qualcosa di piccante. Nella dinamica BDSM si corrono dei rischi e, talvolta, capitano degli incidenti anche fatali, per i quali si viene puniti. E tuttavia c’è una differenza abissale fra questi e lo stupro, la coercizione, persino l’omicidio. In questo caso c’è, non solo dal punto di vista giuridico, una co-responsabilità. Mi sembra ovvio che chi ha scritto l’articolo da Lei citato, gentile Ricciocorno, NON ha scritto un articolo sessista, bensì ha misurato le parole sulla base dei dati pervenuti. Così come il Master che verrà punito per la sua negligenza non può essere accusato di sessismo o di stupro. Al limite lo si potrà accusare di essere un idiota.

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