È dovuto intervenire Andrea Checchi, il sindaco di San Donato Milanese per spostare il bidone dei rifiuti che, da giorni, si trovava davanti a un pilastro esterno all’edificio della Asl del piccolo comune della città metropolitana di Milano. Un pilastro che non sostiene solo la struttura dell’Asl, ma anche il ricordo di Federico Barakat, ucciso dal padre (poi suicidatosi) il 25 febbraio del 2009, all’interno delle stanze del centro socio-sanitario durante una visita sorvegliata dagli assistenti sociali. Una morte per la quale non venne individuata nessuna responsabilità delle istituzioni e che attende giustizia dalla Corte europea dei Diritti umani alla quale si è rivolta Antonella Penati, la madre del piccolo Federico.
Una ghirlanda di fiori e la foto di Federico sorridente, disegni e dediche dei bambini e bambine ricordano da tempo, sulla nuda parete, la morte di un bambino di otto anni che non può essere dimenticata…
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La cosa più triste e raccapricciante sono i commenti sotto l’articolo di Nadia Somma pubblicato sil il Fatto..
Concordo.