Male tears

Qualche giorno fa commentavamo su facebook la nomina di Marta Carbia alla presidenza della Corte Costizionale a partire da un articolo di Marta Capesciotti pubblicato sul sito inGenere.

La questione, che avevamo affrontato in passato anche in questo blog a partire proprio dai dati sulle donne giuriste, è interessante, perché – se tentenzialmente alla notizia di una donna che conquista per la prima volta una posizione preclusa al suo genere siamo pronte ad investire in fuochi d’artificio e bollicine per celebrare l’evento – una riflessione più approfondita smorza di molto gli iniziali entusiasmi.

E’ vero, e lo abbiamo toccato con mano, che l’improvvisa presenza di donne in un’istituzione non basta da sola a stravolgere un sistema valoriale, soprattutto se impone una gerarchia fra i generi da così tanto tempo che buona parte delle oppresse ha perso la capacità di riconoscere gli strumenti per mezzo dei quali è relegata sui gradini più bassi della scala sociale e condivide quegli stereotipi legati alla violenza o anche solo al ruolo sociale subalterno della donna come fossero immutabili leggi della natura che si possono soltanto constatare.

Ma, sebbene sia importante rimanere realiste e combattive, permettetemi di prendermi un momentino di pausa per godere di uno degli effetti positivi generati da eventi come la nomina di Marta Cartabia, perché – il più delle volte non sembra, lo so – sono una persona che, fra le altre cose, ama anche farsi una risata.

Ebbene, quando ho letto l’articolo che Camillo Langone ha scritto a proposito di Marta Cartabia, io non ho potuto fare a meno di ridere, perché la sua sofferenza è così sincera, così spontanea e senza filtri, che per un attimo ho desiderato acquistare una di quelle tazze che tanto fanno orrore a chi ritiene che non possa esistere un umorismo femminista.

Ma andiamo a leggere cosa scrive uno dei più noti misogini del nostro Belpaese.

Camillo Langone è così cristallino nel suo maschilismo che si fa fatica a credere che esista davvero e non sia piuttosto di uno di quei comici che esaspera uno o più aspetti deprecabili della società contemporanea per farne un personaggio che risulti così ridicolo da esporre al pubblico ludibrio tutto quello che – quando si presesenta con colori più tenui – siamo abituati a tollerare.

Chissà – fantastico a volte – forse Camillo Langone è davvero una Martina Dell’Ombra che la sera sveste i panni da Paul Elam de’ noantri e commenta con le sue amiche l’ultimo libro di Roxane Gay, covando nel suo cuore la speranza che le sue preghierine risveglino nelle donne contemporanee la rabbia necessaria a portare avanti la lotta contro il patriarcato con più determinazione.

Purtroppo – e lo dico perché di persone come Langone ne ho conosciute parecchie e di un altro che pubblica cose analoghe avevamo parlato qui – è più probabile che Langone sia proprio il Langone che leggiamo e nulla più.

Quindi, diciamoci la verità: l’idea dei vetri del simbolico soffitto che gli si conficcano nelle carni colmandolo di tristezza, non vi allarga il sorriso sul volto? Non vi viene voglia di riempire il bicchiere delle sue lacrime versate sulla copertina del Time e brindare con me?

Forse la nomina di Cartabia non merita i fuochi d’artificio e neanche lo spumante, ma magari una tazza celebrativa ce la possiamo comprare.

 

Per approfondire:

Il sorpasso

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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22 risposte a Male tears

  1. Axel ha detto:

    Io brindo, Ad maiora! Che quel tetto prima o poi si disintegri in frammenti cosi piccoli che gli sembrerà di camminare sui biscottini.

  2. Shonagh Mc Aulay ha detto:

    good grief a judge who goes back to genesis to justify her reasoning took a look at sorpasso too scary stuff

    shonagh

  3. bob ha detto:

    Ehi, è uscito fuori che Martina Brostrom è ricolma di umorismo femminista.
    Ha rovinato la vita di almeno un paio di uomini, ma cosa vuoi che sia?
    https://www.theguardian.com/global-development/2019/dec/16/un-metoo-whistleblower-sacked-for-alleged-sexual-and-financial-misconduct-unaids-martina-brostrom

    • È straordinario come un uomo sia innocente sino al terzo grado di giudizio, mentre basta la pubblicazione della notizia che indagini sono in corso su una donna per fare questo tipo di battute. Che mi starebbero bene, Bob, se non fossero viziate dal pregiudizio di genere.

      • bob ha detto:

        Intanto i due uomini da lei accusati, ancor prima che parta qualsiasi giudizio, son stati licenziati. Tra l’altro le indagini su di lei sono in corso da PRIMA che lei denunciasse i due tipi. Ah, e gli SMS e le foto trovate lasciano poco spazio alla fantasia.
        Si, si, tutto pregiudizio di genere. Il vostro, però.

      • Ma “il vostro” di chi, bob?
        Quale dovrebbe essere il nesso fra la notizia che tu posti qui e il mio articolo?
        Io nell’articolo leggo: “a Brostrom è stato attribuito da alcuni il merito di aver avviato un movimento #MeToo presso le Nazioni Unite e la sua denuncia di essere stata aggredita sessualmente ha portato a due inchieste: un’indagine delle Nazioni Unite che ha concluso che non vi erano prove sufficienti a sostegno delle sue affermazioni e una valutazione indipendente dell’agenzia che ha rilevato una cultura di impunità e leadership viziata.
        In un’e-mail che non identificava Brostrom per nome, la portavoce di UNAids Sophie Barton-Knott ha riferito che due membri del personale sono stati licenziati da UNAids dopo un’indagine indipendente che ha concluso al di là di ogni ragionevole dubbio che avevano abusato dei fondi e delle risorse aziendali di UNAids e si erano resi colpevoli fra le altre cose anche di cattiva condotta sessuale.
        Barton-Knott ha affermato che l’inchiesta era iniziata otto mesi prima che un membro dello staff presentasse accuse di aggressione sessuale”.
        Al di là di questo, continuo a non vedere il nesso fra questo articolo e il mio.

  4. SPERENANTE SGRAMMATICO E SCORETTISSIMO ha detto:

    Ricciolobbbello, tu cambi sempre le regole di valutazzzione del problema.
    Alle obbierzzioni di Bob rispondi che questo è un caso singolo.
    Però per parlare delle cattiverie degli uomini tu presenti casi singoli e poi dici che quelli sono la norma e dimostrano il patriarcato.
    Tu fai il gioco delle tre carte, ogni volta la soluzzione è da unaltra parte.

    Sei coretta quanto la gramatica che io scrivo

  5. SPERENANTE E LA TRECARTISTA ha detto:

    Continui il gioco delle tre carte!
    Abbbella!
    Quando i casi sono individuali, li discutiamo come tali. Le ricerche, si discutono come ricerche.
    SINTESI: non hai il coraggio di discutere il contenuto di questi articoli.
    E, con la tua solita logica, invece di discutere questo articolo, che mette in crisi le tue ideologie, passi ad accusare me di tutt’altro, evitando l’argomento.
    Sei abile in una sola cosa: cambiare le carte in tavola!

    Se hai coraggio, contestami questi articoli!

    • “Quando i casi sono individuali, li discutiamo come tali. Le ricerche, si discutono come ricerche.”
      Sono felice di annunciare che questo commento vince il premio “nonsense 2019”, poiché esso racchiude in poche parole l’alienazione, la crisi e la solitudine nella quale è precipitata un’umanità capace soltanto di ripetere compiaciuta sequenze di parole senza alcun rispetto della logica nonché del contesto. Quella che sembra all’apparenza una rassicurante tautologia, rappresenta invece l’apoteosi dell’assenza di pensiero associata all’arrogante uso di un linguaggio che ha perso la facoltà di fornire qualsivoglia analisi razionale del reale.
      Grazie, Sperante. Le faremo arrivare a breve una stele di granito con incisa la sua massima da esporre in giardino, se ce l’ha, o magari in salotto, dove i signori Smith potranno commentarla con lei.

  6. SPERENANTE RAGGIANTE ha detto:

    Cicciocorno, la “l’alienazione, la crisi e la solitudine”, il “ripetere compiaciuta sequenze di parole senza alcun rispetto della logica nonché del contesto” sono i tuoi, e difatti scadi nell’offesa quando non puoi diostrare altro che la tua sequenza di parole.

    Perché tu di ogni caso singolo fai la regola -per cui se un uomo uccide una donna dimostra la tua tesi sul patriarcato (ma se una donna uccide una donna per gelosia non c’è femminicidio ma sempre conferma del patriarcato!)- e da ogni studio che conferma i tuoi stereotipi deduci che ogni volta che muore una donna è femminicidio (anche se l’assassino è incapace di intendere e volere, ma non se è donna).
    Sei una tautologia vivente, tanto che pubblichi come prova delle tue teorie l’articolo che conferma che gran parte delle accuse delle donne sono false.
    Il che secondo te (come secondo l’autrice) non conferma che le donne mentono quando accusano, ma che sono solo vittime degli uomini.
    Ed ecco quello che dici tu: il ripetere compiaciuta sequenze di parole senza alcun rispetto della logica nonché del contesto.
    Non a caso hai usato il femminile, per quel “ripetere compiaciuta”.
    Quella sei tu

    • Hai già vinto il premio, che vuoi ancora?

      • SPERENANTE HA DETTO CHE HA DETTO CHE HA DETTO CHE ha detto:

        Farti pubblicare sempre più prove che tu non riesci a replicare a nessuna di queste argomentazioni, lapsus incluso, e che per questo te la cavi con battute ad effetto.
        Quando non sai che dire, te la cavi con argomentazioni ad personam (che poi critichi negli altri), con la stele di granito, il premio ad honorem, eccetera, ma non c’è una volta che riesci a ribattere a qualcosa.
        Anche se è evidentye un altro punto della questione: che non solo ti attribuisci il “ripetere compiaciuta sequenze di parole senza alcun rispetto della logica nonché del contesto”, come il tuo lapsus dimostra, ma che tieni questo blog perché devi parlare, parlare, parlare, a tutti i costi.
        Nessuno può scrivere qui un post sperando di non ricevere la tua puntuale replica.
        Devi intervenire sempre e comunque, e sempre e comunque dire la tua. Un segno del perché tieni questo blog: per poter parlare con qualcuno, dividendo il mondo in buone e cattivi e stando sempre dalla parte di chi risponde e sta nel giusto.
        Ma hai contato quante persone veramente ti seguono e trovano proficuo dibattere con te di cui si sa già a memoria che risponderai e cosa risponderai?

      • Hai notato che non ti sto leggendo più dopo la stronzata che ho premiato? Non ti turba il fatto che reputi del tutto inutile spiegarti perché quella era un’affermazione così stupida che ho perso ogni interesse a leggere quello che hai da dire? Sai, il fatto è che qui siamo ad un punto morto: io ritengo che sia del tutto inutile perdere tempo ed energie a spiegarti perché ritengo che quella affermazione sia idiota, proprio perché la ritengo così idiota che temo che tu non saresti in grado di comprendere le mie motivazioni. Tu sei convinto di avermi sopraffatto con la tua intelligenza. Ora, se tu smettessi di scrivere in questo momento, saremmo entrambi soddisfatti: io mi risparmierei di dovermi imbattermi in qualche altra irritante idiozia, e tu invece potresti andare a brindare coi tuoi amici per aver sconfitto una nazifemminista cretina a colpi di fine dialettica. Non ti va di passare il sabato sera a bere con gli amici?

    • Antome ha detto:

      Ciao, leggo che affermi che “gran parte delle accuse delle donne sono false” ed è un’asserzione molto impegnativa e grave, e mi dispiace che tu sia convinto di ciò perchè deve essere terribile pensare le donne in questo modo se non si ha interesse nel sostenerlo, intendi dire le accuse di molestie in generale?
      E’ un fatto spaventoso, come siamo arrivati dal patriarcato a questo? visto che tutti, vero, siamo d’accordo che in passato le donne fossero considerate non idonee a partecipare alla società, alla scienza, prive di irrazionalità e che dovevano vivere sotto tutore e obbedire al marito, c’è la scuola di pensiero per cui il femminismo attuale invece nell’uguaglianza realizzata chieda leggi specialissime e deresponsabilizzi le donne demonizzando gli uomini fino all’apoteosi di consentire alle donne di non dimostrare le accuse che si rivelano false.
      A tuo parere poi è un indole naturale delle donne questa di mentire in gran parte delle accuse o è paragonabile a quello che facevano molti mariti quando c’era il patriarcato, ovvero si comportavano così per via della cultura, ma non era una loro indole?
      Ti preoccupa il fatto che da questa convinzione può nascere l’idea che una donna non debba essere creduta quando denuncia stupri o molestie e che questo possa essere sfruttato da chi ha cattive intenzioni?
      Cosa ne pensi di sentenze come “troppo brutta per essere stuprata”?
      Si dice che grandi e straordinarie affermazioni necessitino di prove straordinarie.
      In uno dei documenti si parla della simmetria di genere nella violenza, la tesi qual’è quindi che l’intenzione di far male è la stessa, ma la violenza maschile è diciamo “più efficace”?
      Quindi che l’aggressione femminile non si risolve in denunce, mentre l’occhio nero sì?
      Che il livido non rimanga è quindi un fatto irrilevante? Sono stati eseguiti studi con casi di maggiore prestanza fisica femminile o di esperte di arti marziali, per vedere se il tasso di violenza si allinea e risulti in effetti più “apprezzabili” nel fisico maschile, oppure il campione è troppo piccolo per essere sufficiente?

  7. Axel ha detto:

    Ogni tanto anch’io come altri che ti hanno già scritto in merito, mi ritrovo a pensare a chi te lo fa fare, di rispondere a questi esponenti dell’homo imbecillis…
    Poi però grazie alle tue risposte imparo qualcosa di più, qualcosa che non sapevo e che mi aiuta ad essere più preparata e consapevole. Sicuramente non dico nulla di nuovo ma grazie anche da parte mia.

  8. Antome ha detto:

    Ciao Riccio.
    Devo segnalarti questa discussione tra me e Andrea, uno che dice che le discriminazioni le subisce maggiormente l’uomo. Va avanti da anni tra dimenticanze e problemi del sito.
    http://www.dols.it/2013/03/03/sei-una-troia/
    Dice “in effetti la maggior parte delle donne (e le femministe in particolare) si riempie la bocca con la parità di trattamento, ma non batte ciglio se ad essere discriminati sono gli uomini; segno che effettivamente non hanno capito cosa è la parita di trattamento, altrimenti pesterebbero i piedi contro tutte le discriminazioni” “Anche quelle che non gli convengono… Mentre invece non è così.”

    “Ed infatti… Al riguardo delle quote rosa, si tratta di una legge discriminatoria e incostituzionale, che discrimina gli uomini (violando l’art. 3 della costituzione) e quindi va eliminata: veramente ridicolo pensare di rimediare alle discriminazioni con una legge sessista che, anche se dovesse favorire le donne a parità di merito, resta una legge sessista!

    Poi c’è quella che favorisce l’imprenditoria femminile e ovviamente, di conseguenza, sfavorisce quella maschile (altra legge sessista e incostituzionale)…”
    “Lo sai che, se fai un concorso con prove fisiche (esempio in polizia) le prove fisiche per le donne, di solito sono diverse da quelle degli uomini… E considerato che non faccio altro che sentire che una donna può fare qualsiasi cosa come un uomo (anzi meglio), mi pare il minimo che le prove debbano essere identiche e, se non le passate, è giusto che andiate a fare altro!

    A proposito di discriminazioni: lo sapevi che, a parità di reato, le donne ricevono in media il 30% di anni di galera di meno?!”
    Vorrei combattere con i fatti fake news e propaganda, che magari ha subito lui stesso. Uno dei tanti aspetti che mi hanno ispirato nella filosofia di azione di gruppo delle Sardine. Perchè sta diventando urgente.

  9. Antome ha detto:

    Qui è un po’ piccato, sembra :).
    “Lo sai che, se fai un concorso con prove fisiche (esempio in polizia) le prove fisiche per le donne, di solito sono diverse da quelle degli uomini… E considerato che non faccio altro che sentire che una donna può fare qualsiasi cosa come un uomo (anzi meglio), mi pare il minimo che le prove debbano essere identiche e, se non le passate, è giusto che andiate a fare altro!”
    https://www.ilsole24ore.com/art/il-criterio-statura-polizia-discrimina-donne-AE3ZlqqC
    Però la battuta mi è venuta, “discrimina un po’ anche gli uomini meno alti”.
    L’obiezione so che è questa, se dicessimo che una donna non può essere una matematica perchè meno capace (oddio il biodeterminismo pop sembra esserne quasi convinto) o una scienziata, è discriminazione e pregiudizio. Ma se l’altezza è importante per l’idoneità in un uomo il fatto che l’altezza sia mediamente inferiore per una donne non sarebbe discriminazione nella misura in cui l’altezza fosse effettivametne importante per l’idoneità, cosa di cui si può discutere. Ultimamente di certo la forza è un po’ sopravvalutata.
    Ma non vorrei certo pensare che quel 7 – 10% di donne militari non si scelto tra persone capaci.

    Gli avevo già obiettato invece per i morti sul lavoro, che dal momento che, come questo suo commento dimostra, non considera le donne idonee in lavori fisici e molte vi si sono presentate e anche battute per parteciparci.
    Quindi la soluzione è chiedere più sicurezza sul lavoro, sgravi per le misure di sicurezza e controlli oppure prendersela con il femminismo e chiedere che più donne muoiano?
    Lui ha risposto che non tutti i lavori più pericolosi sono fisici. Vabbè

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