La violenza sugli uomini in una frase

Ieri mi hanno segnalato una “lodevole” iniziativa: il primo centro antiviolenza sugli uomini della Calabria.

Si tratta ovviamente di una iniziativa dal sapore Father’s Rights, che rimanda alla fallacia che si riscontra più spesso in questo tipo di contesto: ma parlare di violenza sulle donne non è discriminatorio nei confronti degli uomini?

[La risposta è NO, nel caso aveste dei dubbi in proposito.]

La presentazione cui vi rimando nel primo link (una roba per stomaci forti, io vi avverto) ha la sventura di capitare quasi in contemporanea con l’ennesimo orrendo delitto consumato all’interno di una separazione coniugale con figli.

Avrete letto, immagino, dei due bambini uccisi in provincia di Varese. Sappiamo poco, ancora, del delitto, ma c’è un dettaglio che collega immediatamente questo omicidio ai figlicidi che lo hanno preceduto: il citare come movente il fatto che l’uomo “Non accettava la separazione dalla moglie”.

Sempre la solita storia.

Veniamo al motivo per cui metto insieme i due eventi, la morte violenta e inaccettabile di due bambini e la signora Emmanuela Rovito che racconta commossa dei poveri papà vessati dalle crudeli e vendicative ex mogli.

Beh, perché ad un certo punto la signora Rovito, proprio all’inizio, dice una cosa che dovrebbe far rizzare a tutti le antenne.

Più o meno dovete scorrere fino al minuto 4:50 del video, nel quale la signora Rovito racconta di uno dei casi tipici che – a suo avviso – fa da sfondo alla terribile violenza sugli uomini perpetrata dalle donne, ovvero la tipica famiglia patriarcale: il padre breadwinner, la madre casalinga. Ad un certo punto, ci dice Rovito, la donna casalinga si trova ad affrontare la fine del rapporto con il marito e il problema di sopravvivere senza un lavoro. E’ a questo punto che, secondo Rovito, subentra l’egoismo: “io devo vedere come fare per vivere”, si dice la donna “egoista”.

Ecco, forse qualcuno lo definirebbe un lapsus, un errore verbale dovuto a qualcosa che ribolle nell’inconscio della signora, ma io non concordo sulla lettura freudiana di una frase del genere.

Secondo me Rovito lo pensa veramente quello che ha detto: una donna che si aspetta non solo di sopravvivere alla fine del rapporto di coppia con un uomo, ma che si pone addirittura l’obiettivo di continuare a vivere e lotta per una vita dignitosa e chissà, persino felice, è una donna egoista.

E la donna egoista porta il povero uomo vulnerabile al suicidio, motivo per cui occorre un centro antiviolenza per gli uomini (un dato, quello dei suicidi degli uomini provocati dall’egoismo delle ex mogli, sconfessato da tutti gli studi sulla materia, cioè non succede quello che racconta Rovito, non nella misura in cui una serie di eventi collocati in un certo momento storico può essere definita un fenomeno sociale).

Ecco, io vorrei che provaste a collocare l’una accanto all’altra queste due immagini, quella della madre egoista che vuole continuare a vivere anche dopo la fine del suo matrimonio, e il duplice omicidio di Mesenzana ad opera di un uomo che lo ha reputato inammissibile.

Quanto vi sembra produttiva di esiti auspicabili l’opera di stigmatizzazione del desiderio di continuare a vivere dopo la fine del matrimonio delle donne che una simile iniziativa porta avanti?

Io vi assicuro, sono certa della buona fede delle donne che hanno registrato questo video. Ciò non toglie che ascoltarlo oggi è come strofinare del sale su una ferita aperta.

Io invito queste donne a fermarsi a riflettere su quanto vanno diffondendo con estrema leggerezza.

Sulla stigmatizzazione delle ex mogli, alcuni spunti di riflessione:

Le ex mogli possono essere testimoni attendibili?

Andate a lavorare

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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Una risposta a La violenza sugli uomini in una frase

  1. Paolo ha detto:

    sono d’accordo con te

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