La pace tra cent’anni

Siamo in possesso di strumenti di sterminio così potenti che qualsiasi battaglia condotta da due nemici sarebbe soltanto un doppio suicidio. Se con la sola pressione di un bottone, a qualsiasi distanza, riesci a polverizzare qualsiasi massa di persone o edifici, non so in base a quali regole tattiche e strategiche, con quali mezzi, potrebbe ancora risolversi un duello tra due nazioni.

Bertha von Suttner, Der Friede in 100 Jahren

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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43 risposte a La pace tra cent’anni

  1. SERENANDO TROLL ha detto che ha detto che ha detto:

    Sicuramente questo commento potrebbe essere giudicato inopportuno e cinico. Però è anche vero che la polemica può servire a sentirsi non così vittime del pericolo e della situazione come ci si può sentire.
    Quindi, faccio un’osservazione.

    La guerra in Ucraina ci ha fatto vedere una incredibile divisione dei ruoli.

    Le donne sono andate via, a mettersi in salvo con i bambini.
    I maschi sono invece rimasti a combattere.
    Non ci sono -e a nessuno interessano- pari opportunità.
    Ed è un fenomeno di massa, di tutto un popolo, non di pochi.

    Perché nella guerra e nella distruzione si sono ritrovati questi ruoli?
    Gli uomini combattono, le donna mettono in salvo i figli.

    Perché nessuno in Ucraina e tra gli Ucraini invoca le Pari Opportunità?.
    Perché nessuno qui ne parla?

      • SERENANDO GRANDE TROLL ha detto che ha detto che ha detto:

        Come al solito tu trucchi il gioco, fai quello delle tre carte.
        Rispondi facendo credere che il problema e la soluzione sono da una parte a cui nessuno pensa, e che però che non c’entra nulla con il discorso di partenza.
        Non ti ho chiesto cosa fanno le donne e femministe RUSSE rispetto alla guerra.

        Il mio discorso, tanto per cominciare, è relativo al comportamento della popolazione ucraina e ai diversi ruoli assunti in reazione o risposta all’invasione russa.
        Le femministe russe non ci azzeccano nulla, ne parleremo in altro momento, ed è una risposta che dai perché non sai proprio che pesci prendere di fronte al contesto e ai fatti di cui discuto.

        Il mio discorso è relativo al fatto che in Ucraina TUTTI GLI UOMINI sotto i 60 RESTANO in patria e VANNO IN GUERRA.

        LE DONNE invece, e SOLO LE DONNE, vanno via con i bambini.

        Le femministe russe che si oppongono alla guerra non c’entrano nulla.

        Voglio sapere cosa ne pensi tu del fatto che in Ucraina non ci sono le Pari Opportunità a definire chi resta a combattere e chi invece se ne va.
        E che nella guerra si riscoprono ruoli più che tradizionali, assolutamente patriarcali, nei quali tra uomo e donna ci sono nettissime differenze, e grazie ai quali sono solo gli uomini che combattono.

        Cerca -se ti riesce- di rispondere su questo punto

      • Come scrivono le femministe russe, il background culturale di chi ha voluto questa guerra è arcaico e patriarcale e ripropone quel vecchio modello di società. Io non concordo con te, ma con le femministe russe, sulla strategia per opporsi a quel modello, che non è imbracciare i loro fucili, bensì rifiutarsi di farlo. I veri eroi di ogni guerra sono i disertori, quelli che si oppongono a quei 4 gatti che li mandano a morire. Mi affligge molto che invece si continui a celebrare chi si presta ad uccidere…

      • Paolo ha detto:

        per essere esatti, le donne ucraine che per loro scelta vogliono combattere possono farlo e lo stanno facendo, mentre ogni uomo dai 18 ai 60 anni è obbligato dalla legge a non lasciare il paese e a rendersi disponibile per la difesa del paese, decisione comprensibile per un paese sotto attacco militare..eppure io vorrei che a tutti a prescindere dal sesso (e a prescindere dal se hanno figli piccoli o no) fosse consentito di fuggire, se così vogliono

      • Joppy ha detto:

        “Io non concordo con te, ma con le femministe russe, sulla strategia per opporsi a quel modello, che non è imbracciare i loro fucili, bensì rifiutarsi di farlo. I veri eroi di ogni guerra sono i disertori, quelli che si oppongono a quei 4 gatti che li mandano a morire.”

        Un tempo, c’erano donne che infilavano “piume bianche” addosso ai “codardi” e tra loro (e non da gregarie di questo simpatico movimento) c’erano delle femministe, e che femministe https://it.wikipedia.org/wiki/Emmeline_Pankhurst .
        In questi giorni, te, una femminista che concorda con le femministe russe, ci parla dell’eroismo del disertare, tu, che in virtù del tuo sesso, non sei stata nemmeno mai iscritta nelle liste di leva e non ti sei mai dovuta porre il problema di quanto sarebbe potuto essere salato il prezzo dell’obiezione di coscienza.

        Ti svelo un segreto. La scelta di disertare, da sempre, in una situazione di guerra, implica rischiare di brutto la pelle e in molti casi avere veramente poche possibilità di non lasciarci effettivamente le bucce. Per dettagli chiedere ‘Forcella/ Monticone “Plotone di esecuzione” ‘ e molta altra letteratura e documentazione in merito.
        In una realtà che ci ricorda a secchiate di acqua fredda in faccia, che sono ancora solo ed esclusivamente gli uomini a dover (per legge) prendere le armi (pena la galera se non peggio) sentire prediche sull’eroismo del disertare da delle donne, scusami ma fa un certo effetto. Specie se da femministe. E lo sai perché?
        Il dato di fatto nudo e crudo, è che in Ucraina le persone di sesso maschile tra i 18 e 60 anni che si presentano alla frontiera non hanno scelta: tornano indietro, poco conta il loro stato di salute o se hanno compiuto 18 anni il giorno prima o se accompagnano minori. Le donne no. Possono scegliere, anche se non accompagnano nessuno. Perchè? Perchè femmine.
        E per carità, al loro posto sceglierei quello che scelgono la stragrande maggioranza delle ucraine. Solo un folle rimarrebbe in una zona di guerra potendo allontanarsi.
        Ma riconoscere questo dato, questo piccolo dettaglio, da parte delle femministe sarebbe apprezzabile prima di cominiciare a scaricare in giro le vostre consuete deiezioni, quali, solo a titolo d’esempiohttps://www.instagram.com/p/Cbst1o0qA-L/ “(…)Con questo esodo al femminile ho capito una cosa: la grande Storia colpisce solo (sic!) le donne(…)”

        https://www.facebook.com/elena.bernabe.5/posts/10227546542358709 “La guerra è un affare maschile.Viene decisa dagli uomini. (…)”

        Si chiede poi tanto?
        Ce la mettersti una buona parola?
        Grazie ❤

      • Non ho capito perché te la prendi con le femministe, davvero. Come se fossero le femministe, e non il governo ucraino, ad aver ripristinato la coscrizione obbligatoria.. te la stai prendendo con le persone sbagliate.

  2. Paolo ha detto:

    “Mi affligge molto che invece si continui a celebrare chi si presta ad uccidere…”
    ovviamente c’è differenza tra chi aggredisce e chi risponde al fuoco, gli ucraini, con tutte le loro contraddizioni e il loro nazionalismo con venature poco simpatiche oggi si difendono da una aggressione imperialistica che almeno inizialmente voleva cancellare l’ucraina come stato indipendente. Se fino al 24 febbraio 2022 il nazionalismo ucraino e quello russo che si fronteggiavano nel Donbass si equivalevano quanto a schifezza, oggi il nazionalismo più pericoloso è quello di Mosca
    uno dei miei eroi personali è il partigiano comunista Bruno Fanciullacci che nel ’44 ha ucciso un vecchio anziano e disarmato che però era il filosofo fascista Giovanni Gentile, quell’azione criticata anche nel CLN per me fu giustissima, come considero eroi i partigiani che misero una bomba a via Rasella a Roma ammazzando una trentina di nazisti.
    I partigiani e le partigiane curde che uccidevano quelli dell’ISIS per me sono eroi e eroine.
    le brigate internazionali della guerra di Spagna per me sono eroi
    Che Guevara uccideva e ordinava fucilazioni e io lo guardo con rispetto
    Ma parliamo di combattenti volontari, non di coscritti. Nella Prima guerra mondiale gli eroi erano i disertori di ambo gli schieramenti, senza dubbio

    • Guarda che non si fronteggiavano Russia e Ucraina… si fronteggiavano Nato e Russia: https://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/altrenews/2021/09/20/ucraina-via-a-esercitazioni-militari-con-usa-e-paesi-nato_5e88a84e-17cc-4f7f-97ea-0691a4322ab4.html la mia personale opinione è che il governo ucraino sia stato illuso di poter contare sull’appoggio militare dell’alleanza atlantica, che ovviamente non c’è stato nella misura richiesta. Insomma: gli americani gliel’hanno fatta grossa, convincendoli ad ingaggiare un conflitto che li sta massacrando. Ecco perché, a mio avviso, dovrebbero smettere di combattere.

      • Paolo ha detto:

        anche se Zelensky si fosse arreso il 26 febbraio non sarebbero finite le violenze, per il semplice fatto che una parte del popolo ucraino non avrebbe accettato la resa; sicuramente i battaglioni nazionalisti di Azov e similari avrebbero continuato a combattere magari con azioni di guerriglia (i neonazisti di Azov sanno benissimo che sono morti se i russi li catturano, figurati se si arrendono, quelli si fanno ammazzare in combattimento pur di non essere presi prigionieri, non che mi dispiaccia se i nazisti muoiono). Ma non sarebbero stati soltanto gli ucraini neonazisti ammiratori del criminale Bandera; anche tantissimi ucraini “normali” cioè non nazisti avrebbero continuato a combattere, perchè sopratutto nell’ovest del Paese ci sono tanti ucraini che del dominio russo non ne vogliono sapere, l’hanno provato per secoli e hanno deciso che non gli piace, e se Zelensky si fosse arreso e Putin avesse instaurato un governo fantocci, questi milioni di ucraini (che non sono tutti di estrema destra) avrebbero fatto due cose: una parte sarebbe scappata dal Paese aggravando l’emergenza umanitaria, e un’altra parte avrebbe fatto guerriglia (o terrorismo dal punto di vista dei russi), insomma le violenze e i morti non sarebbero cessati. Così la penso, magari sbaglio ma non credo di sbagliare

      • Ma tu credi davvero che il grosso problema dell’Ucraina fosse la Russia? O che la soluzione a tutti i suoi problemi risiedesse nell’ingresso nell’Unione Europea? O è più probabile che la vera ragione dello scontento della popolazione tutta, quella russofila delle province ribelli e quella filo-occidentale, risiedesse piuttosto in una classe dirigente inetta e corrotta, che si è arricchita rendendo il paese uno dei più poveri d’Europa per PIL pro capite? Sai, da che mondo è mondo la più grande abilità dei governanti è sempre stata convincere la popolazione che le sue sventure avessero origini esterne e si potessero risolvere confliggendo con questo o con quello; naturalmente si è sempre trattato di cortine fumogene atte ad impedire che ad essere messi sotto accusa fossero loro…

      • Paolo ha detto:

        la corruzione dei politici ucraini e lo strapotere degli oligarchi è uno dei temi della serie tv “Servitore del popolo” che ha reso famoso Zelensky, quella dove fa il professore di storia che viene eletto presidente dell’Ucraina e si scontra proprio con una classe dirigente inetta e corrotta, ho visto proprio oggi su La7 una scena della serie dove al neopresidente appare nientemeno che Ernesto Che Guevara che lo sprona a fucilare tutti i politici corrotti e lui bravo ragazzo dice che vuole fare cambiare le cose ma senza violenza.

        Mi risulta che Zelensky sia stato eletto davvero presidente nel 2019 e con più del 70% dei voti sull’onda del successo della serie, sulla base di un programma anti-corruzione e filo-europeista quindi non è che io credo, ci sono milioni di ucraini che credono che la soluzione dei loro problemi passi anche da una adesione all’Unione Europea. Si sbagliano? Boh, credo che uno stato sovrano abbia il diritto di scegliere in quale alleanza internazionale vuole stare senza essere punito per questo, lo stato ucraino vuole fare parte dell’Unione Europea (avrebbe voluto far parte anche della NATO ma a questo punto non credo) e per me ne ha diritto, abbiamo detto sì all’Ungheria, possiamo dire sì all’Ucraina (spero che in quel paese si avvii una riflessione critica su certi collaborazionisti filo-nazi elevati a patrioti vedi Bandera ma certo non possono riflettere mentre sono sotto attacco militare). Adriano Sofri ha detto che Putin sta facendo all’Ucraina quello che gli uomini possessivi fanno alle donne che vogliono lasciarli, la metafora può essere discutibile ma non è totalmente falsa. L’Ucraina vuole andare a letto con un altro (gli USA, l’Occidente) e il marito Putin non lo accetta, l’ha detto chiaramente che per lui l’Ucraina è Russia, ha pure accusato Lenin di aver ” creato” la repubblica ucraina consentendo agli ucraini di sentirsi qualcosa di diverso dai russi (orrore!). Putin, checchè se ne dica, non ha invaso per difendere il Donbass e non ha invaso perchè ha paura dei missili NATO alle porte di casa (la Russia ha da un pezzo la Nato ai suoi confini in Estonia, Lituania e Lettonia, e per essere precisi la Russia confina pure con la Norvegia che sta nella NATO dal 1949; e la NATO non ha mai avuto intenzione di attaccare la Russia), Putin ha invaso per impedire all’Ucraina di “andare con un altro”, non c’è ancora riuscito dopo più di un mese perchè ha trovato una resistenza che non si aspettava

        Insomma mi sa che milioni di ucraini (quelli non nazisti) preferiscono la loro democrazia imperfetta e piena di corruzione a stare sotto la Russia di Putin.

        quanto alla popolazione russofona del Donbass, credo che loro vogliano sopratutto vivere in pace dopo otto anni di guerra e sì loro hanno legami culturali molto forti con la Russia che gli altri ucraini non hanno. E credo che il governo ucraino abbia sottovalutato questi legami generando quel malcontento in cui Putin si è inserito fomentando il separatismo che ha portato alla guerra civile con crimini e stragi compiuti da tutte le parti, certamente anche da parte ucraina: il tristemente famoso battaglione Azov nasce in quel contesto e il governo di Poroshenko se ne serve e lo inquadra nell’esercito proprio per combattere i separatisti del Donbass, ed essendo neonazisti possiamo immaginare i metodi di combattimento.

        Spero che quando finirà la guerra l’Ucraina rimanga uno stato indipendente che possa scegliere liberamente di quale sistema di alleanze internazionali vuole fare parti e ne Donbass si possa trovare una soluzione rispettosa della volontà e dei sentimenti dei suoi abitanti. non sono ottimista, visto l’odio anti-russo che questa guerra (voluta da Putin) ha portato alle stelle, spero di essere smentito

  3. Paolo ha detto:

    per essere precisi il battaglione Azov nasce grazie ai soldi di oligarchi ucraini in reazione all’invasione russa della Crimea, e poi Poroshenko se ne serve per combattere i separatisti filo-russi del Donbass. L’imperialismo russo porta alla reazione ultra-nazionalista ucraina. Detto questo, l’estrema destra fa schifo sempre e il KGB ha fatto benissimo, su ordine di Krusciov (che era ucraino e ha regalato la Crimea all’Ucraina) ad ammazzare Stepan Bandera nel 1959

      • Il grosso problema di questa guerra e di chi la racconta è che c’è poca attenzione per i fatti, i quali vengono manipolati ad arte per fomentare il risentimento della gente. Quello che stiamo subendo oggi è né più né meno quello che avranno subito gli ucraini: propaganda. Ovviamente questo non significa che Putin sia un agnellino al macello: sappiamo tutti benissimo che soggetto sia, è uno spietato assassino che non esita ad eliminare fisicamente i suoi oppositori. Ma l’Ucraina non era un paese pacifico che è stato invaso da uno squilibrato assetato di genocidio, è un paese dilaniato dall’interno, sul quale proprio in virtù della sua instabilità in tanti hanno messo gli occhi. Quindi, a proposito della Crimea: perché è tanto difficile credere che una popolazione di lingua prevalentemente russa, esasperata da un governo corrotto e capace soltanto di rendere l’Ucraina un paese sempre più povero, volesse davvero rendersi indipendente?

      • Paolo ha detto:

        ma infatti io spero che la volontà degli abitanti di Crimea e Donbass sia rispettata e se vogliono l’autonimia o vogliono stare con la Russia è giusto che ci stiano (penso che nel Donbass vogliano sopratutto stare in pace e se i russi con cui hanno legami storici e culturali gli garantiscono la pace tanto meglio), non sono ottimista al riguardo ma spero di sbagliare. Se l’Ucraina vuole entrare in Europa deve rispettare la volontà di tutti, russofoni inclusi. anche se io so di città russofone come Kharkiv che dopo aver subito i bombardamenti russi, non amano più tanto la Madre Russia, propaganda?

  4. SERENANDO TROLL GEOPOLITICO ha detto che ha detto che ha detto:

    È interessante il giochetto delle tre carte che fate per non affrontare il tema delle opportunità di genere, e affrontare la tutela del mondo maschile in un contesto che dichiaratamente lo mette a rischio e in pericolo.
    E’ interessante infatti che in luogo della consueta filippica sulle donne che meritano lo stesso accesso al mondo del lavoro e delle responsabilità degli uomini, qui saltiate totalmente genere e fosso e vi buttate sul clichè pacifista, in cui cioè la soluzione non è nella parità di genere, ma nell’intento e nella ideologia pacifista.
    Che poi a proporla sia un gruppo di femministe russe, ha nessuna importanza, perché è della soluzione che parlo, e non appunto di chi la propone.
    In definitiva, per non affrontare il fatto che in Ucraina le Pari Opportunità sono del tutto saltate (e a danno degli uomini, costretti a fare la guerra mentre le donne possono scappare), invece della chiave femminista, tu ti rivolgi a una chiave interpretativa e di risposta che nulla ha a che fare (come soluzione) con il femminismo e la lotta per la Parità di Genere, ma ha a che fare con una ideologia che non identifica nella parità di genere la soluzione (ma in un diverso assetto sociale).
    Io voglio sapere da te se consideri giusto che, in questo caso, gli uomini non abbiano le stesse opportunità delle donne, e nello specifico siano costretti a combattere e a non fuggire, e che siano svantaggiati proprio per il loro ruolo di maschi, mentre le donne possono scegliere.
    E questo senza ricorrere appunto a una chiave interpretativa genericamente politica che ti salvi dal dare la risposta (e non l’identità di chi la propone, che in questo caso è una foglia di fico) in termini di parità di genere.
    Per il resto concordo su un punto: gli USA stanno utilizzando Ucraina, e anche l’Europa, se è per questo, per una guerra per procura contro la Russia, che vede Ucraina (e prima o poi anche noi) come vittime.
    Tipico degli SU far fare agli altri le guerre che interessano loro. Biden sta provocando gravemente Putin, ne ignora le ragioni geopolitiche che in qualche modo ha, e ha ammesso -sia pure indirettamente- di aver posto in essere negli ultimi venti anni una strategia della tensione basata sull’aumento dei paesi Nato, che hanno di fatto circondato la Russia.
    Dovremmo uscire dalla NATO e dichiararci neutrali.
    Per quanto riguarda Paolo, mi fa un enorme ribrezzo sentir dire che comunque ammiri uno che ha ucciso un altro: disoccupato, camionista, donna, filosofo che fosse. Fa veramente schifo, l’affermazione (critico i comportamenti, non le persone).
    Concordo poi su tutto il resto, esposto dalla Riccia, relativamente alla situazione interna dell’Ucraina, al fatto che questa sia una guerra raccontata in modo ben manipolato, e che la Crimea, russofona da sempre, volesse essere russa. C’è poi un altro punto: in giro per il mondo ci stanno una ventina di guerre, ma si piange solo per questa.
    Due anni fa, l’Azerbajian aggredì la regione armena dell’Artsakh in una situazione assolutamente identica a quella del Donbass.
    Morirono migliaia di ragazzini armeni e azeri. Il silenzio di tutti, anche del cosiddetto Papa Francesco, fu totale e assordante.
    Perché? Perché quel conflitto -e tutti gli altri conflitti- non rientrano nelle utilità della Casa Bianca?

    • Ma è chiaro che è ingiusto, la coscrizione obbligatoria per gli uomini è ingiusta oltre che discriminatoria. Ma non si può parlare di “opportunità”, perché essere costretti ad imbracciare le armi non è un’opportunità. Detto questo, se non è un’opportunità l’essere costretti nell’esercito, non è neanche un privilegio l’esserne esclusi. Come stiamo osservando in questi giorni, le società arcaiche di stampo patriarcale si reggono su un sistema valoriale che celebra l’uso della violenza e della sopraffazione: l’eroe è maschio e sono tanti quelli che si beano di simili mistificazioni. Su una cosa concordo con te: tutti, uomini e donne, dovremmo ammettere che non c’è niente di eroico nell’ammazzare un altro essere umano, soprattutto in guerra.

      • Paolo ha detto:

        credo che l’opportunità non sia ovviamente essere costretti a imbracciare le armi ma fosse poter scappare dalla guerra senza essere definiti disertori, opportunità ce in effetti hanno solo le donne ucraine, e non ha nessun uomo dai 18 ai 60 anni.
        Detto questo, definire “privilegiate” le donne è comunque sbagliato: la sorte del profugo e della profuga di guerra non ha proprio nulla di invidiabile (sappiamo bene gli abusi anche sessuali e le vessazioni che i profughi e sopratutto le profughe rischiano di subire), Serenando dirà che essere profughi è sempre meglio che crepare in guerra ma fare la gara a chi sta peggio non ha senso ed è ripugnante.
        Per quanto mi riguarda rivendico la mia affermazione, ci sono circostanze limitate e contesti particolari in cui considero l’omicidio moralmente ammissibile, e ci sono esseri umani (per fortuna rarissimi) che si sono macchiati di azioni tali da non meritare di continuare a respirare: Bruno Fanciullacci ha fatto bene ad ammazzare Giovanni Gentile, gli agenti del KGB fecero bene ad ammazzare Bandera, i marines fecero bene ad ammazzare Bin Laden. fecero bene gli israeliani a rapire e impiccare Eichmann (prima hanno voluto processarlo e va benissimo ma la colpevolezza del soggetto e la sentenza era abbastanza scontata, possiamo dirlo), considero eroi della democrazia i partigiani che fucilarono Mussolini e se qualcuno avesse piantato una pallottola in fronte a Francisco Franco, Augusto Pinochet e al generale Videla gli avrei stretto con gioia la mano.

      • E’ innegabile che l’esclusione delle donne – formale, come vedremo – da tutto ciò che concerne l’esercito e l’arte bellica è funzionale a rinforzare la gerarchia di genere; la guerra è uno dei grandi ambiti che ha portato l’uomo in cima alla scala gerarchica: i guerrieri sono diventati sovrani, e le donne sono state escluse dai giochi di potere, relegate al ruolo di madre, di vittima, di bottino di guerra. Ciononostante le donne hanno sempre partecipato in modo attivo ai conflitti e lo fanno anche oggi. Dovrebbero?
        Fate caso a cosa accade a chi fugge oggi dall’Ucraina: https://www.huffingtonpost.it/esteri/2022/04/11/news/uomini_scappano_guerra_ucraina_new_york_times-9153281/?msclkid=ab65d48dba6e11ec8d19409a491eff6f vengono umiliati e minacciati dai loro connazionali che, come dicevamo, da anni ormai subiscono una propaganda bellica i cui toni rimandano espressamente al secolo scorso. In certi momenti è quasi imbarazzante essere testimoni di questo momento storico. Mi è capitato di leggere dei commenti sui social, da personaggi dai quali mi aspetterei un certo background culturale, che si rifanno addirittura a Shakespeare per lodare l’eroe combattente, neanche fossimo ai prodromi del primo conflitto mondiale, ignorando il valore che il bardo attribuiva ai suoi fools, almeno a detta di buona parte della critica letteraria. Falstaff: «L’onore può rimettermi a posto una gamba? No. O un braccio? No. (…) Che cos’è l’onore? Aria. Chi ce l’ha? Quello che è morto mercoledì. (…) E allora è qualcosa che i sensi non percepiscono? Si è per i morti. Ma non vive con i vivi? No. Perché? la calunnia non lo può permettere. Perciò non me ne faccio niente. L’onore è solo un blasone buono per i funerali». (1 Enrico IV, V)
        Che cosa dovrebbe dire il femminismo di fronte a questo conflitto? Beh, il femminismo sulla guerra ha già detto tanto, come ricorda un articolo di Micromega: https://www.micromega.net/contro-guerra-pacifismo-femminismo/?msclkid=5df08702ba6f11ec911d3a54f5809cf7
        E a proposito della guerra, secondo me, non c’è altro da dire, se non che l’opzione di fuggire – per gli uomini come per le donne – come un necessario atto di ribellione ad un potere cieco e sordo alle istanze della popolazione, che la guerra non la vuole, ma la subisce, sempre: non dimentichiamo che il buon Zelensky, in campagna elettorale, aveva promesso la pace ai suoi cittadini e con quelle premesse è stato eletto; possiamo affermare senza timore di essere smentiti che ha tradito ogni aspettativa.
        Quello pacifista non è un cliché, è parte integrante dell’analisi femminista della società. Quindi se di pari opportunità si vuole parlare, lo si deve fare tutelando e difendendo i disertori di questa guerra, che meritano di vedersi restituire la loro dignità. Perché davvero non c’è niente da celebrare in chi accetta di farsi pedina in questo sporco gioco.

      • Paolo ha detto:

        Comunque peggio di Gentile era il giurista nazista Carl Schmitt, un altro che avrebbe meritato una pallottola in testa e purtroppo è morto nel suo letto a 97 anni

      • Paolo ha detto:

        quando andavo a scuola mi hanno insegnato che la seconda guerra mondiale è stata causata dalla volontà imperialista ed espansionista di Adolf Hitler, volontà espansionista, imperialista e militarista che le democrazie europee hanno colpevolmente tollerato prima quando Hitler ha rimilitarizzato la Renania (1936), poi hanno continuato a tollerare Hitler quando si è annesso uno Stato sovrano (Anschluss dell’Austria, 1938), poi alla conferenza di Monaco hanno persino aiutato Hitler a prendersi un pezzo di Cecoslovacchia (“I Sudeti sono tedeschi, devono stare con noi, i cecoslovacchi li maltrattano” ti ricorda nulla?), poi Hitler se l’è presa tutta la Cecoslovacchia e le democrazie europee zitte, speravano che si fermasse lì, bè non si è fermato lì, ha fatto il patto di non aggressione con l’URSS per non avere guai a est (e Stalin lo ha fatto perchè gli conveniva pure a lui in quel momento e Francia e Inghilterra non hanno mai risposto alle sue offerte di alleanza) e così ha invaso la Polonia (1 settembre 1939), Hitler ha pensato “cavolo, mi hanno fatto fare quel che volevo in Renania, Austria, Cecoslovacchia, mi lasceranno fare anche in Polonia”, finalmente si sono svegliati e non l’hanno lasciato fare. Tra l’altro il pretesto per l’invasione della Polonia era sempre quello. “i tedeschi di Danzica sono oppressi dal regime polacco, dobbiamo salvarli!”. E guarda che il governo polacco dell’epoca era conservatore e reazionario, non erano santi neanche loro ma ciò non di meno erano gli aggrediti.

        Putin non è Hitler, non vuole sterminare un intero popolo (quando Zelensky lo dice fa propaganda) vorrebbe “solo” annetterselo e asservirlo, e non è un antisemita (non odia tutti gli ebrei, soltanto uno Zelensky), però i pretesti che usa per invadere stati sovrani sono simili: “in quel paese vivono dei nostri fratelli oppressi andiamo a salvarli”.

        quanto alle cause che hanno portato all’ascesa di Hitler (trattato di Versailles, crisi del ’29), sono simili alle cause dell’ascesa di Putin (crollo dell’URSS, povertà causata dal neoliberismo selvaggio voluto da Eltsin), e certo se le potenze europee non avessero umiliato la germania sconfitta forse avremmo evitato il nazismo, se l’occidente avesse sostenuto di più la Russia post-sovietica, se avesse sostenuto Gorbaciov e non quell’ultraliberista cretino di Eltsin, se la NATO si fosse sciolta nel 1991 forse oggi non saremmo messi così, ma ciò non toglie che Adolf Hitler ha la responsabilità politica, morale, storica e oso dire anche penale di aver iniziato la seconda guerra mondiale e Putin ha la stessa responsabilità verso questa guerra a meno che non si creda che sia intervenuto davvero per difendere gli abitanti del Donbass, io non ci credo

      • E’ chiaro Paolo che la responsabilità delle singole azioni è personale. Abbiamo avuto, oltre al processo di Norimberga, anche il processo di Francoforte, nel quale sul banco degli imputati vennero fatti sedere dagli stessi tedeschi i responsabili e sorveglianti del campo di Auschwitz; questo è importante sottolinearlo perché Hitler, da solo, non sarebbe riuscito a combinare granché, se non ci fossero stati tanti uomini e donne zelanti, incapaci di porsi in modo critico di fronte agli ordini che venivano loro impartiti.
        Quindi, se vogliamo, anche da questo punto di vista è inutile ridurre tutto a Putin e Zelensky.
        La mia posizione, Paolo, è contro la guerra. Per un motivo semplicissimo: un ampliamento di questo conflitto comporterebbe la fine del mondo come lo conosciamo. O probabilmente la fine del mondo punto. Un argomento che nessuno sembra voler affrontare, e che a me sembra piuttosto impellente.

      • Paolo ha detto:

        chi fugge vuole prima di tutto salvare la pelle, e questo è una cosa umanissima che va compresa e mai stigmatizzata, come va compreso e non definito “pedina” chi vuole difendere il suo paese oggetto di una aggressione imperialista (a meno che non crediamo che Putin abbia attaccato l’intera Ucraina per difendere i bambini del Donbass dai nazisti ucraini, se quello era il suo intento poteva ottenerlo senza bombardare tutto il Paese, la realtà è che voleva ricostituire una zona d’influenza russa).

        Zelensky si trova il suo paese bombardato da una potenza nucleare, suggerire che l’invasione russa sarebbe colpa sua mi pare discutibile, non ha “tradito le aspettative” è stato attaccato, non ha attaccato la Russia . Prima del 24 febbraio 2022 Zelensky era contestato in patria perchè considerato “morbido” con la Russia, ora c’è chi lo considera un pericoloso nazionalista ma ci fosse ancora Poroshenko (sconfitto proprio da Zelensky alle elezioni 2019) sarebbe molto peggio di lui. E’ vero alcuni ucraini che stanno fronteggiando l’invasione russa sono ultra-nazionalisti, hanno idee che mi fanno schifo, e lo ribadisco benedetto il giorno in cui l’URSS mandò il KGB ad ammazzare il criminale Stepan Bandera, spero sia morto soffrendo, ma questo non cambia il fatto che l’invasione voluta da Putin è un crimine

        Riccio, mi pare di capire che tu sei sulla posizione “nè con la Russia nè con la NATO ma in ogni caso mai con la NATO” ok, non entro nel merito, per me la NATO doveva sciogliersi nel 1991 quindi figurati quanto mi piace. Faccio solo presente che non possiamo farci niente se i leader democraticamente eletti di molti paesi ex sovietici si sentono più sicuri sotto la NATO. Putin non lo accetta perchè vuole avere la sua area d’influenza? Bè non può averla, non a cannonate. E io ero e sono contro tutte le guerre d’aggressione targate occidente dal Kosovo all’Iraq.

      • Allora, Paolo, abbiamo discusso tante volte del fatto che tendi a semplificare eccessivamente le cose. Che significa “è colpa di Zelensky”? Ma quando andavi a scuola e hai studiato la seconda guerra mondiale ti hanno spiegato che la colpa era di questo o di quello oppure che le ragioni dell’ascesa di uno come Hitler in Germania risalgono ai trattati di pace che vennero firmati alla fine della prima guerra? Mi rendo conto che il martellamento mediatico è imponente, ma non si può accettare questo modo di analizzare la politica internazionale, come stessimo parlando di baruffe fra condomini.

      • Paolo ha detto:

        “E guarda che il governo polacco dell’epoca era conservatore e reazionario”

        ora che ci penso il governo polacco di adesso non è diversissimo.

        comunque alla fine è venuta fuori la questione della guerra atomica, è una eventualità che spaventa anche me (di recente ho letto l’ultimo romanzo di Ken Follett che racconta passo dopo passo come si arriva alla guerra atomica tra Cina e USA nonostante nè i cinesi nè gli americani lo vogliano) anche se la ritengo improbabile: Putin sa benissimo che se dovesse usare le armi nucleari firmerebbe la sua condanna a morte politicamente e credo non solo politicamente; escludo che Vladimir si voglia suicidare.

        C’è anche un’altra riflessione: durante la guerra fredda ci hanno detto che la deterrenza nucleare era la garanzia che non ci sarebbe mai stata una terza guerra mondiale. Paradossalmente la pace mondiale era assicurata dal fatto che USA e URSS avevano armi nucleari sufficienti a distruggersi reciprocamente e a distruggere il mondo. poi la guerra se la facevano lo stesso, l’URSS appoggiando i comunisti in Vietnam, e gli USA per ricambiare la cortesia armavano i fondamentalisti musulmani in Afghanistan, però USA e URSS mai e poi mai sarebbero si sarebbero fatti la guerra direttamente grazie al rispettivo arsenale nucleare.

        da paradossale garanzia di pace, oggi le armi nucleari sembrano diventate il motivo per cui secondo alcuni dovremmo lasciar fare a Putin quello che vuole cioè la guerra.

        I talk show sono pieni di autorevoli docenti universitari (alcuni dei quali stimabili come Di Cesare e Canfora) e di vecchi e a me sinceramente cari comunisti come Vauro e Cremaschi che a fatica trattengono il fastidio per questi ucraini (tutti nazistoidi, tutti membri del battaglione Azov ovviamente) che non si arrendono e “così si va dritti alla terza guerra mondiale” come ripete Giorgio Cremaschi ogni due per tre. Ciò che queste persone (molte delle quali intelligenti e degne di stima ripeto) non dicono ma chiaramente pensano è: “Putin c’ha l’atomica, io ho paura dell’atomica quindi non facciamo arrabbiare troppo l’orso russo e accidenti a quel nazionalista di Zelensky che non si arrende e non regala a Putin pure casa sua con sua moglie dentro”.

        Mutatis mutandis mi ricordano il povero Neville Chamberlain che voleva (giustamente!) evitare a tutti i costi un’altra guerra mondiale e poi è andata come sappiamo

        io questa paura la capisco ma non credo che la mia paura di morire in una guerra atomica mi dia il diritto di dire che il presidente di un paese attaccato da un vicino potentissimo ha “tradito le aspettative”, e non mi da’ il diritto di dire che gli ucraini dovrebbero smettere di combattere. Se la resistenza ucraina avesse il fazzoletto rosso al collo e cantasse Fischia il vento e lottasse per il trionfo del socialismo sarebbe meglio anche per me e sicuramente Cremaschi e Vauro andrebbero di persona a portar loro le armi (ci andrei anch’io), purtroppo non è così, purtroppo alcuni di loro sono nazionalisti di destra, purtroppo Poroshenko, quando governava, ha messo fuorilegge i simboli comunisti e ha inquadrato i banderisti stramaledetti di Azov nell’esercito, purtroppo a difendere Mariupol c’è (anche) lo stramaledetto nazista e banderista battaglione Azov, vorrei non fosse così ma è così, ciò non di meno anche se detesto le idee di alcuni di loro gli ucraini devono potersi difendere anche fregandosene delle nostre paure.

        Detto questo, auguro all’Ucraina di vincere, di restare indipendente e di entrare nell’UE ma spero che questo possa avvenire rispettando i popoli di Crimea e Donbass, e spero, quando ci sarà la pace, che le leggi anti-comuniste volute da Poroshenko siano abolite (anche se la vedo dura), e che su Bandera…insomma sai come la penso. Spero di essermi spiegato

      • L’atomica è stata già usata, se ben ricordi, e non è che chi lo decise non sapesse cosa avrebbe provocato. Se noti, già da un bel po’ chiacchierano di “armi nucleari tattiche” per abituarci all’idea che prima o poi ce ne finirà una in testa. La pace non è mai stata assicurata dal proliferare di armi: di questo si discute da secoli. Dovremmo andare a rivederci i discorsi che si facevano a proposito della possibilità di attaccare dal cielo: gli aerei sarebbero stati un’opportunità di pace o un’arma in grado di portare distruzione come nessun’altra prima? Non si è fatto in tempo ad approfondire la questione che scoppiò la prima guerra. Per come la vedo io, non è neanche detto che il primo a lanciare una atomica
        una debba essere Putin…
        Paolo, quanti sono stati i conflitti negli ultimi 80 anni? Quando mai hai visto un capo di stato invitato dal nostro Parlamento ad invocare aiuto militare? Io non mi ricordo una circostanza del genere.
        Tornando al discorso della coscrizione obbligatoria, che è un istituto particolarmente incivile: tu dici che ucraini vogliono combattere, ma vogliono o sono costretti a combattere? Perché al momento attuale è difficile dirlo, visto che non hanno alternative. E considerato che quelli che possono fuggono, terrorizzati all’idea di essere costretti a tornare in patria.
        Leggi un po’ qua: https://www.meltingpot.org/2017/06/ucraina-disobbedisce-alla-coscrizione-di-guerra-status-di-rifugiato-al-richiedente/?msclkid=c4eba56ebb0e11ec851cc944d033d978#easy-footnote-bottom-8-159785
        “In un articolo del 6.2.2016 è riportato che, da quando due anni fa è iniziato il conflitto in Donbass, 26.800 uomini ucraini sono sottoposti ad azione giudiziaria per aver evitato il servizio militare.”
        Poi potresti anche leggerti la causa, è materiale pre-propaganda bellica…

      • Paolo ha detto:

        Cioè, io Luciano Canfora lo stimo davvero, e pure sulla Meloni penso non abbia tutti i torti. lo stimo perchè io adoro questi professori comunisti di una volta, quando poi hanno la cultura, l’intelligenza e l’ironia di un Canfora o di un Barbero farei loro un monumento.
        Certo Canfora è uno di quei comunisti convinti che “Stalin ha fatto anche cose buone” tra l’altro lo pensa anche Putin (il quale se rimpiange l’URSS non la rimpiange per il comunismo visto come disprezza Lenin, ma perchè era una grande potenza, ed è sotto Stalin che lo è diventata) ma nonostante questo io Canfora lo rispetterò sempre anche se non condivido del tutto certe sue ultime prese di posizione

      • Paolo ha detto:

        ho detto che fosse per me chi vuole scappare scappa, chi vuole combattere combatte, sulla coscrizione obbligatoria con me sfondi una porta aperta, faccio però notare che nè io nè te governiamo un paese sotto attacco militare, paese che ha bisogno di tutti coloro in età e in condizioni di combattere a meno che non decida di arrendersi senza combattere, ma il governo eletto dalla maggioranza degli ucraini ha scelto di combattere . E l’Ucraina era nazionalista già prima della guerra (prima della guerra Zelensky era contestato perchè non era abbastanza anti-russo, dopo l’attacco di Putin le cose sono cambiate, logicamente), adesso con le bombe russe sulla testa è cresciuto ancora più di prima il nazionalismo e anche l’odio anti-russo purtroppo ma è una tristissima conseguenza della decisione di Putin di aggredire l’Ucraina.
        Penso che molti ucraini (non tutti nazisti) vogliano combattere l’esercito che ha invaso il loro Paese per farne uno stato asservito (o annesso) alla Russia autocratica di Putin, ma te l’ho detto per me chi vuole fuggire deve poter fuggire non lo condanno, lo comprendo come comprendo chi vuole combattere gli aggressori e ammazzarli. Il punto è che io non vivo in un paese aggredito da un autocrate e non ho responsabilità di governare un paese attaccato da un autocrate
        io parlo dell’atteggiamento di molti professori sedicenti “amanti della complessità” che popolano i talk show (uno dei quali lamenta di essere censurato ed è ospite fisso in tv) che si permettono di dire al governo di un paese attaccato e bombardato, e al popolo che ha eletto quel governo che sarebbe meglio che si arrendesse e si consegnasse a chi li sta ammazzando. E’ un atteggiamento paternalista e anche un po’ coloniale. Spetta agli ucraini, alla leadership che si sono scelti tramite libere elezioni nel 2019, e a nessun’altro decidere se combattere o arrendersi. Anche se quella leadership non ci piace, anche se pensiamo che gli ucraini siano destrorsi e nazistoidi (alcuni lo sono, ahimè) noi non abbiamo il diritto di dir loro di arrendersi.
        Noi non abbiamo diritto nel nome della nostra paura dell’atomica o di restare senza gas, di dire loro cosa fare, non abbiamo il diritto di dir loro di arrendersi perchè “i bambini possono essere felici anche in dittatura”, frase orribile del professore presunto censurato e sempre in tv Alessandro Orsini a cui chiederei se questa felicità la estende pure ai bambini che hanno i genitori in galera o sottoterra per colpa della dittatura.
        Forse anche nel 1940 c’erano degli Orsini e simili che dicevano “Hitler è cattivo condanno l’aggressione ma Churchill è un conservatore colonialista e guerrafondaio, penso che dovrebbe arrendersi, Roosevelt dovrebbe smetterla di mandargli le armi, si rischia l’escalation” meno male che nessuno ha dato retta a loro.
        No, Zelensky non è Churchill, Putin non è Hitler ma gli Orsini sono sempre gli stessi.
        “Per come la vedo io, non è neanche detto che il primo a lanciare una atomica
        una debba essere Putin…”
        hai paura che Biden atomizzi Mosca? Vabbè che dicono che sia rimbambito ma non penso così tanto. Tra l’altro sganciare una testata atomica in Russia come in USA non è così semplice: non basta che il presidente prema un bottone rosso, quello va bene per i film, la realtà è più complessa e quelli che oggi amano parlare di complessità dovrebbero applicarla sempre e non solo a Putin.
        Ad esempio vedo poca complessità quando si parla dell’Ucraina e anche della resistenza ucraina, che a detta di molti sembra fatta solo da Zelensky e da battaglioni nazisti

      • Io penso che ognuno abbia il diritto d esprimere le sue opinioni, soprattutto quando viene chiamato in causa. Visto che l’Italia è chiamata in causa dal leader ucraino, ogni singolo cittadino italiano ha il diritto di dire la sua.

      • Paolo ha detto:

        l’articolo che hai linkato risale a prima della guerra attuale durante il governo Poroshenko, riguarda il Donbass, io non ho mai negato che l’Ucraina sia un paese fortemente nazionalista (sotto Poroshenko l’estrema destra aveva un peso politico forte che ha perso dopo le elezione vinte da Zelensky anche se è rimasta presente nell’esercito, ho paura che dopo questa guerra voluta da Putin possa tornare a crescere con quelli di Azov che si racconteranno come i difensori di Mariupol) e nei paesi dove c’è nazionalismo chi rifiuta di fare il soldato è malvisto. ho già detto cosa penso della cosa penso della coscrizione obbligatoria.
        Comunque ci sarebbe da riflettere sul perchè il nazionalismo più o meno destrorso sembra essere la cultura politica oggi più diffusa nei paesi ex sovietici ed ex comunisti

      • Sarebbe da riflettere sul perché ci raccontiamo che le persone vogliono fare qualcosa, quando in realtà, di fatto,non hanno nessuna scelta.

      • Paolo ha detto:

        Quando il leader ucraino si è rivolto al Parlamento italiano quindi a noi, se ricordo bene, non ha chiesto armi nè copertura aerea (di armi ha parlato Draghi rispondendo a richieste che Zelensky non aveva fatto e risultando un po’ ridicolo), non ha fatto riferimenti incauti alla Resistenza e simili. Ha fatto appello al sentimento umanitario e ha chiesto, sempre se ricordo bene, aiuti umanitari non militari.
        Tanto che molti “pacifisti” hanno commentato “uno Zelensky moderato, meno guerrafondaio del solito”. Ora, a parte dare del guerrafondaio a uno che ha il suo Paese sotto le bombe, io mi chiederei perchè proprio a noi Zelensky non ha chiesto armi, la mia ipotesi è 1) Zelensky sa che dal punto di vista diplomatico l’Italia non conta nulla 2) i suoi consiglieri lo hanno informato che una grande parte dell’opinione pubblica italiana è contraria all’invio di armi, non certo per pacifismo, ma perchè ha paura di restare senza gas, e lo hanno informato che nel nostro parlamento e nel governo, ci sono forze politiche che fino al 24 febbraio 2022 adoravano Putin e gli chiedevano soldi.

        Povero Salvini, era convinto che Putin difendesse l’Europa “bianca e cristiana” e ora il suo eroe ammazza dei cristiani bianchissimi (alcuni dei quali sono più a destra di qualsiasi leghista), immagino cosa pensa Salvini: “Vladimir! Finchè le tue bombe radevano al suolo Grozny ed Aleppo andava bene, quelli sono musulmani, sono selvaggi non sono come noi! Andava bene anche quando facevi ammazzare qualche giornalista radical chic, ma uccidere dei bianchi cristiani alcuni dei quali più a destra di me, questa non me la dovevi fare!”

  5. Paolo ha detto:

    un’altra cosa: La Germania perse la prima guerra mondiale e fu oggetto di sanzioni punitive e umilianti da parte dei vincitori, ciò ha fornito argomenti alla propaganda nazista. L’URSS giustamente non è stata sottoposta ad alcuna sanzione per aver perso la guerra fredda, certo la Russia ha perso potere, ha perso la sua sfera d’influenza mentre gli USA, vincitori della guerra fredda hanno mantenuto la loro e l’hanno aumentata ai paesi ex sovietici (che non vedevano l’ora di stare nella NATO e di aderire all’UE), è stato un errore? Forse sì, per me la NATO doveva sciogliersi nel ’91 e l’occidente doveva puntare su Gorbaciov e non su Eltsin ma quel che ho detto sulla responsabilità della guerra resta vero

  6. Paolo ha detto:

    “Sarebbe da riflettere sul perché ci raccontiamo che le persone vogliono fare qualcosa, quando in realtà, di fatto,non hanno nessuna scelta.”

    Riflettiamo anche sul perchè una persona, assieme a tanti altri tizi onnipresenti in tv, che se ne sta al sicuro senza bombe sulla testa giudica le scelte di un presidente che, senza aver attaccato nessun Paese, si ritrova il suo Paese devastato, i suoi cittadini ammazzati solo perchè ha scelto degli alleati che non piacciono al potente paese confinante governato da un autocrate con ambizioni imperiali, riflettiamo sul perchè questa persona ed altri tizi ospiti fissi dei talk show, giudicano uno che si trova alle prese con l’alternativa drammatica tra arrendersi e consegnare il suo Paese a chi vuole asservirlo o resistere con tutte le conseguenze del caso in termini di morti.

    Che poi questa idea che arrendendosi subito, Zelensky avrebbe garantito pace e tranquillità all’Ucraina fa ridere, francamente. Avrebbe garantito pace e tranquillità a noi, non ai suoi cittadini

  7. Paolo ha detto:

    Ad ogni modo, mettere sotto accusa la coscrizione obbligatoria voluta da Zelensky (cioè da uno che fino a prova contraria sta rispondendo a un attacco) senza dire una parola una sulla coscrizione obbligatoria nella Russia putiniana (cioè nel paese attaccante) mi lascia perplesso.

    Stracciarsi le vesti per una coscrizione obbligatoria reintrodotta a causa di una emergenza che Zelensky non ha mai voluto senza dire nulla su Putin che obbliga ragazzi di 19 anni a uccidere e a morire per i suoi disegni neo-imperiali mi lascia perplesso

    Come mi lascia perplesso il modo in cui molti pacifisti d “vera sinistra” (gente che ha il santino di Che Guevara in camera e oggi scopre che le armi sono brutte) magari iniziano col condannare Putin come di prammatica, per poi passare ad attaccare Zelensky il quale sarebbe nazionalista, guerrafondaio, amico dei nazisti, e un “dittatore uguale a Putin” secondo Vauro e Cremaschi. E anche in certe pagine facebook femministe vicine alla sinistra radicale (se vuoi faccio i nomi) si tende a equiparare le due parti

    Questi ardenti e sinceri comunisti per la pace (che io ammiravo e vorrei tornare ad ammirare) nel 1940 con Londra bombardata dai nazisti avrebbero detto che Churchill era un razzista imperialista come Hitler? Forse sì, del resto nel ’40 era vigente il patto Ribbentrop-Molotov quindi la linea dei comunisti era ufficialmente neutrale fino a quando Hitler non ruppe il patto attaccando l’URSS. Comunque Churchill era davvero uno strenuo difensore dell’imperialismo britannico ed era razzista come ogni conservatore colonialista e avrebbe volentieri ucciso Gandhi con le sue mani se avesse potuto, ma Hitler era peggio. Perchè Zelensky, che certo è pieno di lati “problematici”, risulta uguale (o persino “peggio”) di Putin a molti italiani di sinistra radicale?

    • 1) Andrebbe abolita la coscrizione obbligatoria ovunque, non solo questa o quella;
      2) non mi sono espressa in questi termini, ti ho solo fatto notare di quanto sia errato parlare di esercito volontario di resistenza a fronte di un paese che recluta forzatamente i suoi cittadini da anni, ben prima dell’esplosione di questo conflitti, mentre quelli che si rifiutano di combattere ricevono umiliazioni e persino minacce.

  8. Paolo ha detto:

    ho paura che la sciagurata guerra voluta da Putin trasformerà i nazisti di Azov in eroi, ma per fortuna tra gli ucraini che resistono ci sono anche persone di sinistra (ditelo a Vauro e a Cremaschi e anche al presidente dell’ANPI)

    https://www.micromega.net/guerra-ucraina-intervista-vitaliy-dudin/?fbclid=IwAR3Ivc_ujziKjj4O6Nezg9R-FS_-KqG_9hVh57-WrHzwf8NTuu1ASe8vxuk

    • Antome ha detto:

      Non credo però che siano contrari e diano dei nazisti a tutte le persone che resistono. Certo è sempre un rischio. Come non tutti i ribelli anti Assad erano Qaedisti e dell’Isis, ma anche laici, libertari, Kurdi etc- e purtroppo la semplificazione è dietro l’angolo in quanto quelli erano i più armati violenti e prevalenti.
      Ovviamente con tutte le dovute differenze con la questione ucraina. E’ assolutamente giusto resistere, anche perchè Putin è un reazionario, ma talvolta mi chiedo, ammetto dalla posizione privilegiata di pace, se in teoria Azov il quel momento non sia un nemico comune, certo a patto poi di non venire annessi, ma almeno si può cercare di far “cadere l’asino” se quella è solo una scusa.
      Per la serie, le invasioni “crociate” americane, sono un pretesto per l’Isis, l’obiettivo è la Jihad, ma certo avrebbe avuto meno credibilità se gli USA si fossero comportati diversamente e non così disonestamente in Iraq, Siria e Libia, ma lì siamo al paradosso, perchè ad un tempo condannano i “crociati”, ma al tempo stesso è grazie a loro che i regimi relativamente secolari sono caduti o stati messi fortemente in difficoltà.
      Spero che Putin non abbia la sua Jihad zarista come molti interpretano, a mio parere discutibilmente, il suo discorso, per quanto abbia un certo linguaggio sangue e arena.
      E a proposito della russia che ha armato i vietnamiti comunisti, perlomeno aveva una sua coerenza rispetto ad un governo civile e sedicente liberale che arma e fomenta nazisti e islamisti radicali (così come ne aveva rispetto alla Russia attuale), e nemmeno li definirei parimenti in guerra che non se la sono fatta per via dell’atomica. Ricordiamo che l’embargo l’ha messo l’America, per quanto entrambi ragionassero molto per sfera di influenza. Ho trovato insomma l’America all’epoca almeno molto più aggressiva e tra l’altro usava e usa di volta in volta prima l’aspetto geopolitico, poi quello pseoudomoralista di esportazione della democrazia a scopo propagandistico, ma gli unici paesi, dittature o democrazie che fossero che gli davano fastidio erano quelli comunisti o socialisti – socialdemocratici (vedi Allende), dittature fasciste o liberiste andavano benissimo.

  9. Paolo ha detto:

    alcune considerazioni interessanti

    • Antome ha detto:

      Ciao, una discussione molto interessante, non spendo parole contro l’inutile provocazione stile Mra, che accusa il femminismo di qualcosa di così prettamente patriarcale come la leva obbligatoria per gli uomini, insinuando come al solito che vada bene, senza prendere posizione (in quanto deve prendere tutto il pubblico antifemminista compreso quelli che la leva va bene, ma almento prima c’era il contratto sociale patriarcale e le donne stavano al loro posto).
      Io sono anche d’accordo con molte parti di questo articolo che citi, verissimo come il fenomeno, riassunto come “rossobrunismo”, accomuna nostalgici del comunismo staliniano e del fascismo nell’apprezzare Putin in chiave antiamericana o conservatrice – virile.
      Si evita però la questione Donbass, pressochè taciuta per 8 anni, ma tengo conto che la propaganda russa possa amplificare le vicende e i crimini di guerra che vi si svolgevano come quella ucraina sminuirle.
      Quindi è vero, è un pretesto per invadere oppure è vero ma anche un pretesto?
      Sicuramente c’è l’elemento della sfera di influenza che vuole ristabilire e non si giustifica di certo. A suo dire però è solo per i russofoni contro i nazisti antirussi anche se di certo la retorica “denazificazione” è violenta.
      Vuole asservire l’ucraina? Purtroppo mi pare abbiano iniziato gli Usa a volerla asservire, con i soliti metodi della zizzania e del supporto agli estremisti del peggior genere nella rivoluzione colorata del 2014 (e che iniziò almeno durante gli anni di Putin, con 10 anni di anticipo ai possibili aiuti di mosca alle estreme destre europee e statunitensi per destabilizzarle e portarle più dalla sua parte, metodi molto simili alle suddette rivoluzioni colorate), sì sicuramente è propaganda del Cremlino, ma stupirebbe molto che i suoi metodi qui differiscano tanto da quelli già usati e gruppi come i fascisti in Cile e Argentina, i mujaheddin e talebani in afghanistan, Saddam contro l’Iran, Fratelli musulmani contro mubarak, Isis e ribelli Qaedisti contro Gaddafy e Assad.
      Questo non vuol dire nella piazza di Euromaidan non ci fossero tanti giovani che cercavano nell’entrata in Europa un paese più moderno e progressista, non perchè fomentati dagli americani, ma di certo non con gli scopi nazionalisti e antirussi del noto battaglione.
      Di certo questo ha dato agio alla propaganda russa di dire che per la civile alleanza occidentale la strage di Odessa non contava, così pure le minacce a giornalisti, gli assalti a redazioni.
      Gli Irakeni, prima ancora che l’ex complice di guerra per procura Saddam, durante l’invasione dell’Afghanistan, non avrebbero avuto tutti i torti a dire che Bush non si sarebbe fermato, così infatti e stato e a parlare di guerra dell’occidente contro l’oriente, vista anche l’impostazione.
      So che tu, come me condanni tutte queste guerre oltre a quella di Putin, chissà forse i paesi contro avrebbero dovuto mettere delle sanzioni agli stati uniti, però. Kabul come Grozny? Dopotutto entrambe fanno seguito ad un attentato.
      Certo queste rilevazioni di incoerenza lasciano il tempo che trovano.
      Credo solo che Putin avrebbe avuto, ammesso e non concesso che fosse deciso a fare una guerra, una scusa in meno, se l’occidente non avesse ignorato questi nazisti solo in quanto contro Putin e oggi dovrebbe portare questa questione sul tavolo delle trattative, chiedere a Zelenski di occuparsi di Azov e garantire sicurezza alla popolazione russa e dall’altra parte chiedere a Putin di cessare il fuoco e, eventualmente di ritirararsi a questa condizione. E poi il referendum. Certo ora è più difficile, perchè come sempre accade nelle guerre il fine non è coerente con il mezzo, specialmente se parliamo di proteggere una popolazione. Ma se veramente c’era una persecuzione nazista in atto in serbia e a quanto pare c’era, per quanto poi abbia portato molta distruzione (soprattutto più di quanto necessario, ma appunto questa è la guerra), diventa un po’ meno condannabile di quella in Iraq e in afghanistan.
      Noi almeno condanniamo sempre la questione delle sfere di influenza e riconosciamo che non è solo Putin a ragionare così, come reagirebbe Usa ad un governo canadese che, anche democraticamente (perchè è lì che in teoria si fa la distinzione con il presunto annessionismo di Putin), decidesse di ospitare una base cinese. O se ci fosse una grossa comunità americana perseguitata in un paese straniero?
      Certo diventa pericoloso e non deve diventare una china che Putin voglia percorrere in modo pretestuoso, dopotutto si legge spesso (ma l’ho letto da revisionisti più o meno negazionisti) che Hitler abbia invaso la polonia per proteggere la comunità tedesca.
      Vorrei che i giornalisti facessero domande più puntuali a russi e ucraini, specie giornalisti e politici, che intervistano, ai russi che parlano del battaglione Azov di rispondere anche sulla guarnigione Wagner di mercenari filonazisti sennò è il bue che dice cornuto all’asino e parlino più onestamente di nazisti antirussi che aggredivano la popolazione russofona, ma pensino a denazificarsi loro prima.

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