Il ricciocorno e il suo perché

Tanti sono i libri che ho letto e amato.

Tanti sono i libri che ho letto e dai quali ritengo di aver imparato.

Libri come fonte di ispirazione, libri come compagni di viaggio, libri consolatori, provocatori, libri difficili, libri per ammazzare il tempo, libri che fanno ridere e libri su cui piangere, libri da ricordare per sempre e libri dimenticati appena chiusi…

Una montagna di libri.

Ma su tutti, i libri della signora Rowling mi hanno fatto il più bello dei regali: condividere dei momenti veramente magici con una persona veramente speciale, mio figlio.

Ricordo ancora quando ha scartato la sua copia de “La pietra filosofale” e il modo in cui mi ha guardata nel dirmi “grazie”. La prima volta che ci siamo accoccolati sui cuscini per aprirlo, le teste quasi a toccarsi. Quella volta in cui ci siamo fermati perché entrambi avevamo le lacrime agli occhi, mentre Harry tendeva la mano verso lo specchio nell’illusione di toccare quello che noi vivevamo in quel momento: l’essere insieme. Quei pomeriggi d’estate sotto le fronde dei pini alle Tremiti, con la nostra copia de “Il prigioniero di Azkaban” sotto il braccio e il frinire delle cicale nelle orecchie. O le discussioni infinite sul perché Voldemort è così cattivo, se esite al mondo un amico come Ronald Wisley, se era possibile immaginare la vera natura di Severus Piton prima di arrivare a “I doni della morte”, o quali sono le differenze e le similitudini fra Harry e il buon Frodo…

Condivisione di una esperienza. Dialogo. E pagina dopo pagina, un legame che diventa sempre più unico e speciale, un legame che non è più solo quello tra una madre e un figlio, ma fra due persone che su un terreno comune si confrontano e si scoprono più affini di quanto avrebbero mai potuto immaginare.

9 risposte a Il ricciocorno e il suo perché

  1. biviopedagogico ha detto:

    “Tanti sono i libri che ho letto e dai quali ritango di aver imparato.”
    Quanto mi piace, ma non poteva essere diverso, da uno che ha intitolato il suo blog, http://biviopedagogico.wordpress.com/

  2. Stefano ha detto:

    Nonostante da sempre lo considero ben lontano dai grandi classici di Tolkien e Lewis ho con HP un legame particolare, è stato il mio primo libro serio, quando ormai saturo di “banane gialle” che ci obbligavano a leggere a scuola ho preso in mano “La camera dei segreti” ero diffidente, avevo noia del leggere, e consideravo i libri una cosa banale. Meno male che non mi sono fermato lì! E’ stato il mio trampolino di lancio, è da lì che sono partito per leggere poi tutto quello che ho letto, penso che da allora (che avevo 10 anni) ad oggi (che ne ho 20) ho letto in media più di un libro al mese, quasi senza soste, tutto grazie a quel momento, a quel regalo di compleanno, penso ad oggi il migliore che abbia mai ricevuto!

  3. lmalcott ha detto:

    Che bellissime parole che hai scritto! Anche io ho condiviso con mia madre momenti meravigliosi grazie ad Harry Potter..è una magia che non si può spiegare!

  4. cloud ha detto:

    se Harry Potter ti ha regalato momenti “magici”, condividi con tuo figlio Lo Hobbit di Tolkien, viaggerete nella stratosfera!!!

  5. giusi ginatempo ha detto:

    Ciao, abbiamo letto tutti i libri della Rowlings io e mia figlia proprio nel modo che racconti tu così bene, condividendo emozioni e momenti magici. Mia figlia aveva un tale desiderio di conoscere la storia nella sua globalità che dal terzo volume in avanti abbiamo iniziato a comprarli in inglese, dato che la traduzione italiana veniva pubblicata circa un anno dopo. Quelli in lingua originale li leggeva anche con sua cugina, di qualche anno più grande, che le improvvisava una specie di traduzione simultanea piuttosto rapida e poco fedele. Quando la cugina non era disponibile, glieli traducevo io, molto più lentamente.
    Mia figlia e mia nipote hanno condiviso con me, anche tutti i libri di Tolkien…e ovviamente tutte le trasposizioni cinematografiche! Adesso aspettiamo insieme l’uscita della seconda parte de L’Hobbit, prima di Natale. Una notte d’estate al mare, le due ragazze iniziarono a lanciarsi tutte le frasi, le citazioni, le domande irrisolte che venivano loro in mente, impedendomi sino all’alba di dormire, perché dovevo confermare o smentire quello che loro si ricordavano. La “tragedia” fu quando pretesero di ricostruire gli alberi genealogici dei loro eroi e delle loro eroine, il tutto alle 4 del mattino e considerando che le dinastie di Tolkien si distribuiscono su millenni. Oggi sono due giovani adulte, colte e vivaci intellettualmente, ah parlano anche un buon inglese!
    W il ricciocornoschiattoso!

  6. apinaperniciosa ha detto:

    Bellissimo, mi riconosco in pieno in queste tue parole!

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