Profeti inascoltati

Mentre l’Italia celebra l’ultimo capolavoro di Hayao Miyazaki riempiendo le sale cinematografiche, mi trovo a riflettere su quanto la reverenza che suscita il ritorno al lavoro del regista giapponese strida con il lento e inesorabile avverarsi delle sue più cupe distopie.

Ieri sera, mentre leggevo dei più di 100.000 spettatori che in un sol giorno sono accorsi a celebrare “Il ragazzo e l’airone”, continuava a tornarmi in mente una delle eroine che preferisco, “Nausicaä della Valle del vento”.

La sinossi: in un futuro in cui il pianeta terra è divorato da miasmi che rendono l’atmosfera tossica per gli esseri umani, invece di allearsi per comprendere e contrastare il fenomeno del “mar marcio” e delle mefitiche foreste popolate da insetti giganti, le nazioni dedicano tutte le loro energie e risorse per muovere guerra l’una contro l’altra, in una spirale di morte e distruzione che minaccia di accelerare esponenzialmente il deterioramento delle zone rimaste abitabili e annientare definitivamente il genere umano.

Sui conflitti in atto aleggia lo spirito terrificante del soldato titano, un’arma in grado di produrre una devastazione senza pari, residuo bellico di quei terrificanti “sette giorni di fuoco” che hanno instradato la civiltà umana verso l’autodistruzione e ciononostante strumento ambito da quelle potenze che si contendono il primato sull’intera popolazione terreste.

In questo panorama devastato si staglia la figura di Nausicaä, principessa di un piccolo e insignificante regno di frontiera dotata di nessuno di quelli che siamo soliti considerare i poteri necessari ad una salvatrice della situazione: non è particolarmente forte se non nell’animo, non ha altre risorse al di fuori di un’incrollabile determinazione, e l’unica sua dote fuori dall’ordinario è un’empatia tale da farle provare compassione non solo per i suoi nemici (più di una volta, infatti, non esita a salvare i suoi aggressori mettendo a rischio la propria vita), ma anche per quella quella natura orrida e selvaggia popolata di funghi secernenti spore velenose e artropodi mastodontici e famelici che, invadendo ogni spazio, sta di fatto espellendo la razza umana.

Nausicaä, dopo un primo momento di rabbia, rinuncia ad ogni sentimento di rivalsa e si oppone alla violenza della guerra disarmata e disarmante, animata dalla ferrea volontà di salvare ogni vita, umana e non umana, nella convinzione che porsi l’obiettivo dell’annientamento dell’ “altro” non potrà che condurre ad una terribile fine per tutti.

Non voglio raccontarvi come va a finire.

Se vi capita di recuperarlo e dargli un’occhiata, potreste aiutarmi a capire come mai tutto l’entusiasmo che oggi circonda lo Studio Ghibli e il suo fondatore si riduca al culto del genio di un individuo, senza che si prendano in seria considerazione i messaggi per nulla criptici che quell’individuo ci invia da decenni.

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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