Metà degli aguzzini non paga

bambini_abusiDa Repubblica, 25 agosto 2013 pag. 19

Intervista a Giuliana Olzai, di Caterina Pasolini

«Di storie come quella di Francesca ce ne sono tante, troppe in Italia. Decine di ragazzini sono costretti a vivere a pochi metri da chi ha usato loro violenza. Come Alessandro, stuprato dallo zio, che dopo la condanna è tornato nello stesso palazzo dove abita il piccolo. Un vero inferno per le vittime. La causa? Raramente i pedofili vengono allontanati e rispettano i divieti, e la metà dei condannati si vede sospesa la pena».

La ricercatrice Giuliana Olzai ha appena pubblicato per Antigone un approfondito studio su centinaia di processi per pedofilia celebrati al tribunale di Roma dal titolo: “Abuso sessuale sui minori, scenari, dinamiche testimonianze”.

Chi sono gli orchi?

«Studiando quasi trecento processi viene fuori che nel 14,3% dei casi è il genitore ad abusare dei figli, nel 14,7% zii o nonni, nel 19,7% un amico di famiglia di quelli con cui si passano le vacanze e a cui si affidano i piccoli. Nel 9,3% è un conoscente e nel 10,5% un vicino di casa». Coinquilini o vicini di casa in maggioranza…
«Si tutta gente che vive accanto alla vittima e che lì tornerà rendendogli la vita un incubo, tanto che poi, in assenza di leggi adeguate, sono gli abusati a dover cambiare casa per ricominciare a vivere. Fuori dalla cerchia di amici e parenti, a molestare i bambini sono nel 10,1% dei casi insegnanti, bidelli e religiosi e nel 20% sconosciuti».

Perché tornano a vivere accanto alla vittima?

«Gli allontanamenti sono pochi e spesso non rispettati, la media delle condanne è di due anni, a più di 4 viene condannato solo il 9,9% degli imputati. Ma soprattutto al 51 % dei condannati viene data la sospensione della pena con la presunzione che non commetteranno più il reato. E così tornano tranquillamente dove vivevano prima, dove vivono le loro vittime. Fino all’assurdo di diversi casi in cui i figli violentati dal padre si sono ritrovati a vivere con lui, di nuovo».

Cosa bisogna cambiare?

«Troppo spesso viene concessa l’attenuante di minor gravita. Così un padre, un vicino che ha abusato per anni di un bambino viene condannato alla stregua di un molestatore in autobus». Attenuanti per i pedofili”

«Li prevede la legge, il problema è che non sono ben chiari gli ambiti in cui viene concessa l’attenuante di minor gravita. Ma soprattutto è un controsenso concedere la sospensione della pena in base alla presunzione che non ripeterà la violenza a una persona che ha violentato per anni, e che quindi ha già ripetuto nel tempo gli abusi».

Così pagano i bambini

«Si , i giudici non si rendono conto del danno che fanno ai minori che faticosamente hanno trovato il coraggio di raccontare violenze subite da chi avrebbe dovuto amarli e proteggerli. Una verità scomoda a cui non tutti credono, persino in famiglia».

Ma le madri non credono ai figli abusati?

«Se si parla di un molestatore sconosciuto sì, fiducia totale nei racconti della ragazzina o del piccolo, ma se si tirano in ballo mariti, compagni, zii o nonni la realtà è ben diversa. I1 31% delle madri non crede alla denuncia dei figli mentre lo fa il (64,7%) dei parenti e il 90 % degli estranei».

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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3 risposte a Metà degli aguzzini non paga

  1. Chiara Rossi ha detto:

    Aspettiamo con “impazienza” uomini che cominceranno a straparlare di false denunce e di nazifemminismo.

  2. Pingback: lo chiamano amore ( e invece è pedofilia) | SUD DE-GENERE

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