Accendilo! Accendilo!

Nel giugno del 2012 muore, a causa di ustioni gravi sul 60% del corpo,  Steven Simpson.

Steven Simpson aveva 18 anni, era gay e soffriva della sindrome di Asperger. Per questi motivi era stato vittima di atti di bullismo, a causa dei quali sua madre si era convinta a cambiare casa.

Durante una festa di compleanno, alcuni fra i presenti hanno pensato che fosse divertente convincerlo a spogliarsi, per poi scrivergli addosso insulti omofobici. Ma non si divertivano abbastanza, così lo hanno cosparso di olio abbronzante e al grido collettivo “Accendilo! Accendilo!”, uno degli altri invitati, Jordan Sheard – 20 anni – con un accendino gli ha dato fuoco.

steven_simpson

Il Giudice, durante il processo a Jordan Sheard, ha affermato che, sebbene la serata fosse stata caratterizzata da giochi scatenati, ma comunque di natura bonaria (good-natured horseplay, è il termine scelto), dare fuoco ad un uomo cosparso di olio infiammabile è da considerarsi un atto estremamente pericoloso.

Invece scrivere insulti omofobici sul corpo nudo di una persona è un “good-natured horseplay”, un gioco bonariamente sopra le righe.

D’altra parte alcuni testimoni hanno dichiarato che Steven non si era ribellato, ma sembrava divertirsi a sua volta. Come potevano, i presenti, rendersi conto del fatto che stavano per uccidere qualcuno?

Steven Simpson è morto e non può fornire alcuna testimonianza dell’accaduto.

Sono ragazzi: giocano, scherzano. A volte se la prendono coi disabili, a volte con i gay, a volte con le ragazze e per loro organizzano allegri stupri di gruppo. Vogliamo negare ai ragazzi un po’ di sano divertimento?

Mi è tornata in mente questa notizia ieri, leggendo su Il Fatto Quotidiano del gioco “Squillo”, dal quale cito:

…a prevalere è soprattutto la violenza. Le ragazze sono le “troie”, che possono essere uccise e i cui organi possono essere venduti per fare cassa. C’è la carta Taglia Gole, che “consente di levare di torno una troia nemica”, quella Inculata da un rottweiler, che “rende malata la troia che colpisce”, c’è l’opzione Kamikaze, per “trasformare la ragazza in una bomba umana”, Il pestaggio e La gravidanza indesiderata. Ci sono persino l’Olocausto, il Patto col Diavolo e la Possessione demoniaca, le punizioni per i papponi troppo caritatevoli o troppo stupidi, e, infine, pratiche estreme, il Pissing e il Fisting ma anche, ben visibile appena si apre il sito, il Gerbilling, con tanto di roditore tra le gambe di una ragazza.

Tutti hanno letto da qualche parte che l’esposizione alla violenza, anche se si tratta di violenza virtuale, fa crescere l’aggressività nei giovani e aumenta la quantità di pensieri negativi e violenti (lo afferma l’APA, l’American Psychological Association): ma non ci interessa.

La cosa più importante è non essere etichettati come “bacchettoni”. Pur di non essere considerati “moralisti” siamo disposti a gridare ai quattro venti che la violenza è solo un gioco e che la diffusione di simili “giochi” non ha nulla a che vedere con eventi analoghi alla morte di Steven Simpson.

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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37 risposte a Accendilo! Accendilo!

  1. Paolo1984 ha detto:

    Io sulla rappresentazione della violenza mi sono già espresso..esiste, fa parte dell’umano e va raccontata e anche mostrata se si ritiene e come si ritiene . I giochi online come Squillo però sono un’altra cosa, non è narrativa nè arte neanche a livello infimo..sinceramente mi fanno schifo ma più che vietarli ai minori non si può fare, credo. La violenza è responsabilità di chi la commette e la commetterebbe anche senza giochi online schifosi, temo.
    Detto questo, se vietassero Squillo non protesterei

    • Senza dubbio non sono i giochi a generare la violenza, tanto gli gli studi in merito dimostrano che il medesimo gioco non ha lo stesso effetto su soggetti diversi. I giochi influenzano negativamente bambini e adolescenti – perché sono più fragili degli adulti – ma anche quegli adulti già predisposti alla violenza. Però è il caso di diffonderle queste informazioni, perché innocui non lo sono di certo.

      • Paolo1984 ha detto:

        ci sono i divieti ai minori, basta far rispettare quelli.Sono gli adulti a non essere innocui indipendentemente dai giochi online (che comunque mi fanno schifo)

  2. IDA ha detto:

    Avevo letto questo articolo del Fatto un paio di giorni fa, e avevo già buttato giù un paio di riflessioni, una sul gioco e l’altra appunto sulla morale che si veste da antimorale e riduce al silenzio.
    Il gioco: Non entro nel discorso sociologico, se e in che modo possono influire certi tipi di giochi, sulla violenza reale, non ho le conoscenze ne gli strumenti per poterlo fare.. ma se mi si chiede la mia opinione, dico di si.. ed è semplice anche capire perché.. Questi giochi, hanno come oggetto di violenza sempre le classi sociali più marginali, Prostitute, Gay, quello di qualche anno fa made in padania, che sparava ai gommoni pieni di extracomunitari.. si diceva, si dice e si dirà, sono giochi, solo dei giochi, siete dei bacchettoni moralisti, volete vietare anche Risiko.. .. Ma proviamo a cambiare l’oggetto della violenza: Facciamo un gioco dal titolo “Padroni Parassiti” dove vince chi riesce ad uccidere più manager, deve c’è la carta che ti permette di uccidere dei deputati o senatori per vendere gli organi e recuperare un po’ di soldi. O la carta del banchiere Inculato da un rottweiler, o la carta che fa ammalare i direttori delle ASL, o che riduce in miseria quelli di comunione e liberazione, ecc.ecc.. Nooo! Ti direbbero subito che è istigazione all’odio di classe, che è violenza, che la morale non c’entra…. E chi lo dice questo? Quelli che ora ti dicono che è solo un gioco……
    In più in questo demente gioco, per dementi, c’è un’agghiacciante verità. Che è quella della vendita degli organi, come quello della sodomia e della violenza di gruppo per “autodeterminarle” alla prostituzione. Giocare, scherzare su queste cose, dimostra solo insensibilità e cinismo, mancanza di un minimo di rispetto,e mostrano solo il disprezzo per le sofferenze e la vita degli altri.
    Morale: Io ho una morale, tutti hanno una morale, non avere morale significa non avere nessun criterio, per giudicare il bene e il male, condursi in modo incoerente e incosciente. Quello che cambia tra una morale e l’altra è la non imposizione, la mia morale è mia, non la impongo a nessuno, ma nessuno deve imporre la sua a me.
    Se si combatte la morale corrente, in modo autoritario, non ci si libera dalla morale, ma si sostituisce con la nostra che evidentemente si ritiene migliore ..la lotta alla morale ha una straordinaria capacità di ridurre al silenzio il dissenso, non perché quello che dice è vietato, ma perché non stà bene dirlo, se lo dici vieni incasellato in un determinato modo.ecc… … la storia ci dice che nel programma fascista del 1921, si parlava della lotta alla morale liberale e decadente, come nel manifesto “Futurista” di Marinetti.. allora veniva usato il classico, “virile e italico me ne frego”.

    • Paolo1984 ha detto:

      personalmente non avrei nulla da ridire dal punto di vista morale su un gioco come Padroni Parassiti, banchieri inculati da un rottweiller e su impoverire comunione e liberazione in particolare l’ultima cosa vorrei fosse realtà

      • Pinzalberto ha detto:

        Sottoscrivo. Sarei d’accordo anche con il gioco sodomizza il fascista. Obiettivamente comprendo che possano essere vietati, sono sempre istigazione alla violenza. Ma questa schifezza che chiamano gioco, “Squillo”, perché non viene oscurato? La prostituzione è illegale, l’omicidio pure, la vendita di organi anche. A questo punto per rimanere in tema, perché non fare il gioco (se non esiste già, naturalmente) “Pedofilo”? Questo è equilibrismo sul sottile filo della decenza. Abbiamo accettato giochi come “Mafia” e “San Andreas”, perché non accettare anche “Squillo”? Non fa una piega…. o ne fa troppe…

  3. migraciontotal ha detto:

    Allucinante, semplicemente allucinante! Mi mancano le parole per dire di più

  4. shiva ha detto:

    la violenza maschile è la prima causa di morte per le donne di età compresa tra i 20 e i 40 anni….

    • ivoavido ha detto:

      mi chiedo perchè ricciocorno,che è sempre pronta a controbattere a chi ha una visione diversa dalla sua,non si senta in dovere di far notare a shiva l’enorme cavolata che ha scritto

      • Intanto perché sono notizie diffuse dalla stampa:
        http://www.europamica.it/database/europamica/europamica.nsf/pagine/97ED1814690D4E42C12570A9003399E5?OpenDocument
        La violenza subita dal partner, marito, fidanzato o padre che sia, e’ la prima causa di morte e invalidita’ permanente per le donne fra i 16 e 44 anni, ancora prima del cancro, incidenti stradali e la guerra. Sono alcuni dei dati del Consiglio d’Europa evidenziati oggi alla presentazione dell”’Osservatorio criminologico e multidisciplinare sulla violenza di genere”, che da’ assistenza alle vittime di violenza in Italia.
        ”La violenza familiare da parte del proprio compagno – spiega Gabriella Paparazzo, responsabile formazione dell’ associazione ”Differenza donna” – e’ in Europa e nel mondo la prima causa di morte per le donne. Basti pensare, per esempio, che in Russia, in un anno, sono morte 13 mila donne, il 75% delle quali uccise dal marito, mentre il conflitto Urss-Afghanistan nell’ arco di dieci anni ha mietuto 14 mila vittime”.
        Ma il fenomeno della violenza sulle donne non e’ certo circoscritto ad alcune realta’ disagiate, come quelle dei paesi in via di sviluppo, ma e’ ancora presente in occidente, dove prevale una cultura dalle radici patriarcali. ”Anche negli Stati Uniti e in Svezia – continua Paparazzo – i dati sulla violenza femminile sono molto alti, visto che ogni quattro minuti una donna viene violentata in America, e in Svezia, dove l’emancipazione femminile ha raggiunto i massimi livelli, ogni dieci giorni una donna viene uccisa. Si tratta quindi di un fenomeno che ha profonde radici culturali”.
        Proprio sulle radici culturali si sta concentrando l’azione dell’ osservatorio, come spiega la criminologa Noemi Novelli. ”Nella nostra attivita’ – ha detto – abbiamo visto che molte delle famiglie immigrate in Italia continuano a perpetuare le loro tradizioni, che pero’ in alcuni casi sono in contrasto con le nostre leggi, come accade con l’infibulazione e i matrimoni coatti. Non si tratta di fenomeni esclusivamente legati alla religione islamica, ma anche appartenenti ad altre minoranze come quella copti-ortodossi ed ebraica. Per questo motivo e’ importante agire a livello di sensibilizzazione, spiegando a queste famiglie i rischi e le conseguenze a livello psicologico e sanitario cui vanno incontro le vittime di queste violenze”.
        Ma, nonostante la crescita delle violenze denunciate dalle donne, sia gli operatori che le forze dell’ ordine hanno rilevato una grande difficolta’ da parte del sesso femminile a denunciare i propri carnefici. ”La spiegazione di questo fenomeno – spiega Susanna Loriga, criminologa – sta nel fatto che le donne non hanno la consapevolezza di essere vittima. Non denunciano quindi per paura, ma per proteggere e difendere se stesse da una realta’ che altrimenti le distruggerebbe. Si tratta della sindrome di adattamento, che agisce nella stessa maniera di quella della sindrome di Stoccolma, riscontrata nelle vittime dei sequestri di persona”. (ANSA)

        E poi perché, anche morissero più donne di cancro che per mano del loro partner, questa non sarebbe una buona ragione per ignorare il problema.

      • Singer ha detto:

        Resta il fatto che è una notizia falsa e lo sai. E’ enormemente implausibile e ingiustamente allarmistica. E’ questa la cifra del tuo blog? Ricciocorno, correggi solo le imprecisioni dei padri separati, invece per le bufale delle associazioni femministe fai finta di niente perchè sono a fin di bene?

      • Che cosa è una notizia falsa? Che esiste la violenza di genere? Che le vittime di questo tipo di violenza sono le donne? Che esiste una discriminazione di genere? Che cosa è falso?

        Che non sia un allarme, forse è vero: la violenza di genere c’è praticamente da sempre e non si è mai “allarmato” troppo nessuno. Qualcuno però ha deciso di cambiare le cose, sebbene ad altri stiano bene così’ come stanno.

        A tale proposito vorrei citare Adriano Sofri: http://www.ilpost.it/2013/09/20/femminicidio-sofri/
        La minimizzazione è brutta, presume a torto di avere i fatti dalla sua, e non ha capito.

      • broni ha detto:

        quindi sarebbe una cosa macchiavellica del tipo “il fine giustifica i mezzi” ?

      • No sarebbe un: il fenomeno della violenza domestica esiste, non credo ci sia oggi, in Italia, un monitoraggio serio dei casi, ma ciò che la commentatrice ha riportato sono i dati diffusi dalla stampa. Quindi eventualmente scrivete lettere ai vari direttori dei quotidiani invece di protestare qui.

    • broni ha detto:

      vorrei puntualizzare anche un’altra cosa, su Adriano Sofri http://www.ilpost.it/2013/09/20/femminicidio-sofri/. La sua analisi di come, secondo lui, viene minimizzata la violenza sulle donne da parte dei detrattori del femminicidio è valida anche se applicata agli “esperti di femminicidio”, che dim ostrano ogni volta in ogni luogo pubblico di discussione a partire dai media come non si debba parlare di nessuna altra forma di violenza al di fuori del femminicidio. L’emergenza sociale che il fenomeno suscita è l’alibi giustificativo. Ma chi è che genera l’allarme sociale se non i media che scelgono quotidianamente quali dati far passare e quali no e quindi quale realtà delle tante possibili rappresentare agli occhi dei cittadini? Perchè ai giornalisti, politici, politologi, criminologi, opiniosti e *isti vari non frega niente a nessuno per esempio dell’infanticidio? Forse si crede che se la gente sapesse non ne sarebbe ugualmente allarmata almeno tanto quanto il femminicidio?

    • aviator ha detto:

      Falso. Un’invenzione dei giornalisti, pardon… delle giornaliste, smentita persino dall’ISTAT. Risale a più di cinque anni fa. Ancora la citate a sproposito?
      http://www.istat.it/it/archivio/24446
      La prima causa di morte femminile, con il 49% è dovuta a patologie del sistema cardiocircolatorio.
      La seconda, al 26%: Tumori.
      Poi abbiamo:
      3. Disturbi pscichici: 5,6%;
      4. Patologie respiratorie, 5,6%;
      5. Altre patologie: 5,6%;
      6. Patologie dell’apparato digerente: 4,5%:

      Le morti femminili per omicidio, per fortuna, sono soltanto lo 0,06%.

      Tra queste, per una percentuale ancor più inferiore, vi saranno i casi di violenza maschile.

      • IDA ha detto:

        L’istat cosa avrebbe smentito, i suoi stessi dati?
        Hai usato criteri e tabelle differenti, al solo scopo di negare e sminuire delle evidenze. Una fa riferimento alle patologie, come causa del decesso, unità di misura è su ogni 100 decessi. l’altra, quello del 0.06% fa riferimento sull’intera popolazione femminile. E qui dimostra la tua scorrettezza.. sai quanto fa lo 0,06% di 30 milioni, che è la popolazione femminile? 18.000..decessi causati da chi? il 91% sono uomini.. Il commento di Shiva fa riferimento ad una fascia di età ben precisa..

      • Singer ha detto:

        Risale al 1994, pensa un po’. Quest’anno la bufala festeggia 20 anni e gode ancora di ottima salute. E’ eccitante, chissenefrega se è falso…

      • Ricordo a tutti la definizione di troll: con il termine troll, nel gergo di internet, e, in particolare, delle comunità virtuali, si indica una persona che interagisce con gli altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, con l’obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi.

        Considerato che ho dimostrato la mia dose di tolleranza, temo che questo sarà il suo ultimo intervento sul tema.
        Soprattutto perché non era questo il tema da sviluppare. Apra un thread altrove sull’argomento e festeggi con tutti i numeri che le pare.

      • aviator ha detto:

        IDA, visto che lei e Shiva sareste corrette, anche se con qualche problemino a lavorare con le percentuali, sarete sicuramente in grado di mostrarci le vostre fonti.
        Per intanto ti mando un articoletto che fa da contraltare alla vostra disinformazione.
        Vi troverai scritto chi e cosa sarebbero stati smentiti da ISTAT.
        http://tagli.me/2012/12/05/la-bufala-della-violenza-maschile-come-prima-causa-di-morte-per-le-donne/

      • Ma i link che metto io non li apre nessuno??? Per quale ragione dovrei aprire il tuo?

        Esattamente questa sterile polemica a cosa mira? A dimostrare che non avete nulla di meglio da fare?

  5. Singer ha detto:

    Mai visto nessuno arrampicarsi sugli specchi in questo modo, brava, la propaganda non ammette esitazioni.
    Comunque dici bene, la minimizzazione dei drammi è brutta anzi bruttissima, vero. Peccato che nessuno qui stesse affatto cercando di minimizzare, si segnalava solo una informazione totalmente falsa (ecchissenefrega di quanti organi di stampa demenziali l’hanno ribattuta, falsa resta).
    Invece per te è bella l’esagerazione? è giusta? evviva l’esagerazione fatta con informazioni false? Il fine giustifica i mezzi?

    • Pinzalberto ha detto:

      Ne sei sicuro? L’arranpicatore sei tu che l’accusi senza provare quello che asserisci. Continui ad insinuare che sia una notizia falsa, ma dove sono le tue fonti? Ci dobbiamo fidare della tua parola? Potrai non essere d’accordo con il riccio, ma non sul fatto che non documenti adeguatamente le sue ricerche!

      • In questo non saprei proprio dove documentarmi. Certo, loro pretenderebbero magari che mi leggessi “A Voice For Men”…
        Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Margaret Chan, ha presentato lo scorso giugno il più grande studio mai fatto sugli abusi fisici e sessuali subiti dalle donne in tutte le regioni del pianeta.
        “Questi i dati più impressionanti emersi dall’analisi di 141 ricerche effettuate in 81 Paesi. Il 35% delle donne subisce nel corso della vita qualche forma di violenza. La più comune è quella perpetrata da mariti e fidanzati. A esserne vittime sono ben il 30% delle donne. E ancora: il 38% di tutte le donne uccise muore per mano del partner, certifica l’Oms che per l’occasione ha lavorato insieme alla London School of Hygiene & Tropical Medicine di Londra e al South African Medical Research Council. Il 42% di coloro che hanno subito violenze fisiche o sessuali da uomini con cui avevano avuto una relazione intima ha riportato danni alla salute.”
        http://27esimaora.corriere.it/articolo/il-primo-rapporto-mondiale-sulla-violenza-ecco-i-dati-delloms/
        Se poi l’Oms non è attendibile, non so che dirvi…

      • Singer ha detto:

        @Pinzalberto, purtroppo per te non sto insinuando e neanche arranpicando. Chiunque si occupi di violenza di genere (e anche Ricciocorno) sa bene che è una bufala sesquipedale quella della “violenza domestica prima causa di morte delle donne giovani”, che rimbalza fin dal 1994 quando fu pubblicata in un discutibile articolo di alcune autrici tedesche (“Violence against Women: The Hidden Health Burden”). Purtroppo le scemenze è più facile costruirle che smontarle e, nonostante basterebbe una scintilla di buonsenso per capire che è impossibile, molti organi di stampa trovano questa fandonia così esaltante da ribatterla senza verificarla, ogni anno come fosse nuova, e ci si sono affezionati tutti compreso il ministero delle Pari Opportunità. Pensa che molti anni fa ci cascò perfino Amnesty International, che però a differenza di Ricciocorno invece di arrampicarsi in invettive contro la minimizzazione, pubblicò presto una smentita chiara e forte, che puoi leggere anche tu (http://tito.brasolin.free.fr/uploads/Press/StopViolenceAgainstWomenItsinourhands-AmnestyInternational_1257980788338.png). Questione di stile e correttezza intellettuale, tutto qui, o dovremmo forse accusare Amnesty di minimizzare la violenza di genere?
        Nel frattempo, dal 1994 ad oggi, per ogni donna assassinata per femicidio, ci sono state centinaia di vite di giovani donne mietute da tumori e altre malattie, incidenti e suicidi (http://www3.istat.it/dati/dataset/20090302_00/). Le loro morti non meritano almeno il rispetto delle statistiche, anche da parte di coloro che sgomitano per occuparsi solo di femminicidio?
        Spero adesso di essermi guadagnato un po’ più di rispetto da parte tua e mi piacerebbe sentire il tuo parere a riguardo.

      • Questione di stile? Correttezza intellettuale? Lo pubblico solo perché è comico, davvero.

      • Pinzalberto ha detto:

        @Singer Penso solo che avresti potuto rispondere direttamente a Shiva invece di accusare il Riccio per non avere prontamente corretto il suo post, considerando anche che non era direttamente inerente al tema in questione. Mi scoccia terribilmente sottrarre altro tempo e spazio su questo blog per questioni non richieste dalla mediatrice, ma non ho trovato un tuo diario personale e non ho nemmeno il tuoi indirizzo mail. Io continuo a non capire perché gente come te cerchi in tutti i modi di minimizzare il problema del femminicidio. Ancora oggi la donna può essere, in gran parte del mondo, ripudiata, lapidata, castrata, violentata dalla stessa mano che dovrebbe amarla, da mariti, fidanzati, padri e fratelli. Le morti naturali o accidentali capitano e capiteranno sempre. La medicina fa passi da gigante e i nostri governanti, nel bene o nel male, fanno il possibile per prendersi cura della nostra salute emanando leggi per la sicurezza sul lavoro, sulle strade e meteorologiche. La lotta contro la criminalità organizzata è persa in partenza, ma facciamo di tutto per contrastarla. Dimmi perché non dobbiamo unirci anche per proteggere le nostre donne e i nostri figli? Perché una legge sul femminicidio ci fa tanta paura? Viene presa da molti come una sottrazione ai diritti del maschio, minando la nostra virilità. Perché?? Non capisco. Tutti subito pronti ad non accettare che sia più grave morire per mano del proprio marito che morire di tumore, a correggere dei dati Istat di poco importanza confronto al vero problema, subito pronti a non accettare il fatto che le prostitute possano odiare il proprio lavoro e i propri clienti, cercando di convincerci a tutti i costi che sia il mestiere più bello del mondo. Non so cosa ne penserai tu, ma dopo le guerre, la pedofilia e il femminicidio sono i veri tumori da debellare in questa società. Spero di non essermi scontrato con l’ennesimo muro di gomma, e tu capisca che le morti non sono tutte uguali. Solitamente chi abusa dei figli, chi picchia la compagna, è sempre la stessa persona che guida a 200 km orari in città, da ubriaco e drogato, che ammazza bambini sulle strisce pedonali ed è disposto a spaccarti il cric in testa per un clacson suonato. E magari spaccia e chiede il pizzo. Noi dobbiamo salvarci da gente come questa, e non dobbiamo giustificarla dicendo che la colpa era di lei perché era ubriaca o vestiva troppo da troia!

      • Singer ha detto:

        @Pinzalberto: rispondevo ad una tua richiesta di prove e dati (beccandomi l’irritazione della blogger che dice che vado off topic solo perché rispondo puntualmente e in modo preciso ad argomenti lanciati da altri). E adesso che ti ho risposto, invece di ringraziare e scusarti per il tono sprezzante con cui chiedevi chiarimenti che ti ho dato, ancora mi offendi?
        In quale espressione dei miei commenti hai letto che stavo minimizzando la gravità e la portata del femminicidio? Siccome ritengo di non averlo scritto, né fatto, neanche per sottointesi, non credi anche tu che io possa trovare sgradevole che tu mi attribuisca una simile infamia?

      • Pinzalberto ha detto:

        @Singer Ti dovrei ringraziare per cosa? Ti ho fatto solo notare che perseguivi delle idee senza postare delle fonti, e alla fine ho trovato il solito muro di gomma. Le tabelline Istat non interessano a nessuno, qui si parla di violenza, non di tumore al seno. Mi sono preso la briga di fornirti una risposta sul senso di questo blog, e tutto quello che hai percepito è stato solo il mancato ringraziamento per il tuo lavoro di ricerca Istat e per averti in qualche modo insultato. Qui si parla di cambiare la mentalità delle nuove generazione (ormai quelle vecchie sono irrecuperabili), e anche se le morti per malattia superano di gran lunga i femminicidi, il problema sulla violenza familiare permane. Mi era sembrato di capire che per te questa era tutta propaganda femminista, e se ho sbagliato scusami, ma le tue reali intenzioni non sono molto chiare.

    • IDA ha detto:

      Quali informazioni false? Perchè non ci comunichi i tuoi dati? Ma sopratutto perchè non li comunichi al Ministero e dell’interno e all’istat? L’affermazione di Shiva è:”la violenza maschile è la prima causa di morte per le donne di età compresa tra i 20 e i 40 anni….” ed è giusta, perchè non parla di violenza domestica ma causa di morte.. http://www.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/14/0900_rapporto_criminalita.pdf
      Su 100 vittime di omicidio volontario, escluso i dati della criminalità organizzata. 26 sono donne e 74 uomini. Ma gli autori sono 8.3 donne e 91.7 uomini. Nella tabella successiva ci sono i rapporti di parentela tra vittima e autore. Interessante è vedere che un uomo ha più possibilità di essere ucciso dal proprio genitore, (20%) che dal coniuge. (16%). Al contrario una donna 47% dal coniuge, convivente 9% Ex 6%. Poi vai http://www.istat.it/it/files/2013/03/Lindagine-sulle-cause-di-morte.pdf seleziona la fascia di età e vedi te!
      Prima di dire che un’affermazione è falsa, bisogna essere in possesso di dati veri.

      • Singer ha detto:

        @IDA: peccato che tu non abbia trovato neppure il tempo di aprire i due files che linki a sostegno del tuo sdegno. Nelle 450 pagine del rapporto criminalità del Governo non trovo traccia della statistica delle varie cause di morte delle donne, sei in grado di indicare a quale pagina danno ragione a Shiva?
        E il documento ISTAT contiene proprio nessuna tabella di dati, è un manuale di processo ad uso degli epidemiologi ISTAT in cui si discutono le nuove modalità di raccolta dei dati che stanno introducendo per uniformarsi ai sistemi ICD. Ma chi pensavi di prendere in giro?
        Comunque non serve che io comunichi un bel niente all’ISTAT, perché se ti fossi presa la briga di andarti a leggere davvero le tabelle ISTAT, sapresti che sono proprio i loro dati a sbugiardare l’affermazione di Shiva (http://www3.istat.it/dati/dataset/20090302_00/), la morte per causa violenta non rientra nemmeno tra le prime cinque cause.

  6. Singer ha detto:

    (PS: visto che ti piacciono le fallacie argomentative, ti faccio notare che stai usando ancora uno straw man argument e che è un vizio ricorrente in questo blog, peccato perché offusca parecchio il buon lavoro di ricerca che stai facendo)

    • Anche tu stai usando lo straw man, insistendo a discutere di un commento altrui invece che del mio post. Quello che mi contesti è di non essere intervenuta tempestivamente sotto un commento: questo inficerebbe, secondo te, la credibilità dei miei post. Beh, non è così, anche perché l’argomento del post è un altro.

      Cercare di minare la mia credibilità con queste discussioni off topic è pure una fallacia. Oltre ad essere una cosa che ormai mi annoia a morte.

      • Pinzalberto ha detto:

        E’ quello che mi piace di più di te, i tuoi post sono sempre accuratamente documentati. Quanto ti accusano del contrario mi tornano in mente i siparietti di Berlusconi, che accusa i Magistrati di comunismo (come se fosse un reato) per coprire le sue malefatte.

      • Singer ha detto:

        Straw man è attribuire all’altro una affermazione che non ha fatto e poi criticarla. Io non ti ho attribuito nulla di non tuo, dunque mi accusi erroneamente. La tua credibilità si mina da sola cercando di difendere la falsità pubblicata da Shiva, con argomenti fallaci.

      • Sostenere che quello che Shiva ha pubblicato è una falsità, accusare me e lei di essere persone poco credibili – lei perché ha riportato dati diffusi dalla stampa e io perché non l’ho trattata male per questo – e continuare a parlare di questa ridicola cosa sotto un post che voleva stimolare ben più interessanti discussioni dopo che ti ho fatto garbatamente notare che sei off topic che cos’è invece? Disagio psicologico?

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