Insulti gratuiti

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Ieri ho provato a scrivere un post il più semplice e chiaro possibile per spiegare che cosa si intende comunemente con l’espressione “vittima di violenza di genere”.

Mi risponde la strega di Femminismo a Sud accusandomi di aver pubblicato un copione prestampato, senza un’oncia di creatività e senza la capacità di allontanarsi, neppure per un attimo, dalla definizione di donna in quanto vittima per la sua connotazione biologica.

Probabilmente è vero che manco di creatività, che non ho nessuna inclinazione per la sperimentazione linguistica, perché non ho idea di cosa significhi “definizione di donna in quanto vittima per la sua connotazione biologica”. E non sapendo che significa questa frase non posso neanche ribattere.

Ci tengo però a sottolineare che tutto l’articolo è zeppo di insulti alla mia persona, nessuno dei quali corredato di un riferimento a qualche contenuto del mio blog a conferma di quanto viene affermato.

Alcuni esempi:

“E’ una di quelle blogger che soffrono di empatia e miopia selettiva. Non vede e non critica il sessismo quando ce l’ha alla sua corte, non vede l’omofobia dei gruppi pro/mamme ai quali si accompagna.” Quali sono i “gruppi pro-mamme” ai quali mi accompagno? Quando e dove vado accompagnata? Io non ho nessun gruppo, né tantomeno una corte, e mi sono espressa più che chiaramente sull’omofobia, ad esempio qui: Sottrazioni di minori e omofobia.

“Poi c’è la totale incapacità di pensare le vittime al di là della dimensione puramente narcisista e personale, perché se Il Ricciocorno spostasse davvero lo sguardo altrove, invece che cercare continuamente, forse, il riflesso irrisolto di se’…”: qui mi si diagnostica un disturbo della personalità, mi pare, ma non ho idea di cosa si intenda con il “riflesso irrisolto di sé”.

“Quello che lei fa è apparecchiare una buona tavola e piazzarci sopra il corpo derelitto di una donna così da solleticare l’ego di maschilisti che aspirano a diventare controllori e protettori di quel corpo. Grazie a quel corpo massacrato lei trae strumentalmente quei vantaggi di chi si pone dietro o a fianco della “vittima”: è vittima lei stessa per effetto translato, è inattaccabile”: mi si accusa di strumentalizzare le vittime di violenza, allo scopo di rendermi inattaccabile. Io direi che questo attacco della strega basti da solo a confutare questo argomento.

“potrei chiamarti per nome e cognome, ma noi tuteliamo la privacy”: dovrei avere paura? Sai chi sono? Ci conosciamo? Io non ti conosco. Sul problema della mia identità, molto dibattuto ultimamente, mi chiedo cosa un nome e cognome potrebbero togliere o aggiungere ai contenuti del mio blog. E lo chiedo a tutti voi.

“perché vedo lo sforzo che fai, sicuramente in buona fede, animata da un fervore ideologico che a volte si tramuta in fanatismo”: sono fanatica, ma solo a volte (quali?), e non lo faccio apposta (sarà tutto correlato al riflesso irrisolto di me?)

“La tua incapacità di usare una visione critica d’insieme, quando parli di donne, la tua indisponibilità all’ascolto, a volte, ti rende, che tu lo voglia o no, funzionale a logiche repressive, securitarie, più o meno fasciste”: l’accenno al fascismo non poteva mancare.

“Sei anche pavida”

“sei una conformista”

“inutilmente competitiva, oltreché complottista”. Anche il complottismo, se vi interessa, è associato a disturbi della personalità: “Essere complottisti è uno stato correlato a difficoltà di relazione con il prossimo e ad insicurezza lavorativa (o irrealizzazione professionale) e soprattutto ad uno stato di anomìa (mancanza di norme e regole sociali che controllano il comportamento personale, scatenata spesso da un trauma o da cambiamenti continui della propria condizione personale), questo almeno emergeva da uno studio effettuato nel 1992 da Ted Goerzel su 348 studenti universitari.”

“ti opponi a qualunque dissenso, tu applichi repressione contro il dissenso” (mi riesce malissimo, comunque, perché in questo blog di dissenso ce n’è a chili…)

“Al più, quando e se ti leggo, e capita soltanto quando hai deciso che la tua penna rossa deve passare dalle nostre parti”: anche l’accusa di essere la maestrina dalla penna rossa non poteva mancare, è un must di questo 2014.

“indignazione pedante e paracula, da personcina compita che manifesta ordinata (attenta all’acconciatura!) e che solleva il sopracciglio e fa la faccia sdegnata per moralizzare le vite altrui.”: paracula, moralizzatrice e appassionata di acconciature! Il dettaglio dei capelli non so cosa significhi, ma è ricorrente quando ci si rivolge ad una donna, a quanto pare.

“sei punto di riferimento di squadriste fanatiche”: certo, visto che sono fanatica anche io…

Attaccare una persona riferendosi non a ciò che dice, ma a cio che è o ai rapporti che ha, non è un modo logico di argomentare attorno ad un tema, non porta argomenti, ed è un stratagemma per gestire un dibattito noto come fallacia ad personam.

Il tema intorno al quale dovremmo dibattere qual è, strega? Perché a questo punto mi sono un po’ persa. Sicuramente dipende dal fatto che non mi riesce facile dialogare quando il mio interlocutore mi accusa di soffrire di disturbi della personalità, senza neanche aver ascoltato qualche racconto sulla mia infanzia tra l’altro (cosa che credo – non ne sono sicura – rientri nell’iter di ogni bravo psicoterapeuta…).

Se tu mi consideri una interlocutrice poco interessante, io ti considero una interlocutrice scorretta.

Quello che vorrei, a questo punto, è che il dibattito in rete si svolgesse intorno ai contenuti, e non precipitasse sempre a questo livello, che è avvilente.

Io posso non essere d’accordo con te, e certo non mi piace il tuo modo di discutere, ma non intendo attribuirti mancanza di coraggio, acconciature o problemi psicologici solo perché non condivido alcune delle tue idee.

E questo, ti assicuro, non fa di me una santa, ma forse mi rende una persona rispettosa dei lettori, quei lettori interessati che non hanno tempo da perdere dietro a gente che si grida addosso insulti senza motivo.

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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45 risposte a Insulti gratuiti

  1. Paolo ha detto:

    Cara Ricciocorno
    non so quali acconciature ti accompagnino, e nemmeno quale sia il tuo nome e cognome, letale arma di ricatto “elegante” e sottile; nemmeno conosco quel tuo lato oscuro che strumentalizza le vittime, evidentemente son cretino, oltre che doverosamente fanatico (altrimenti perché ti seguirei con così grande attenzione?). Quello che so è che l’altro giorno mi chiedevo come si potesse fare a supportarti in modo concreto, perché il lavoro che svolgi, qui sul web, lo trovo di importanza fondamentale e mi chiedevo quanto povera sarebbe la rete, e quanto più indifese sarebbero le donne, se non ci fosse la tua voce. Non capisco attacchi di questo genere, per di più portati avanti da donne, mi urtano profondamente, e non perché io appartenga ad alcuna corte o a qualche gruppo pro-mamme, più semplicemente sono un cittadino che guarda attonito una società sempre più violenta e maschilista, a partire dalle istituzioni, e a volte ne vorrei fuggire per l’orrore che mi provoca. E vedo una donna che si fa un mazzo così, si prende la briga di scrivere, informare, combattere, spiegare, argomentare, difendere, fare quasi scudo con il suo corpo attraverso la sua scrittura. Più che mostrare cadaveri mi pare che il Ricciocorno cerchi di evitarli, per quel che può, i cadaveri. E lo ribadisco: andrebbe letta e conosciuta nelle scuole, dovrebbe diventare materia di studio non opzionale, anziché essere oggetto di strali senza senso non solo e non più da parte di maschietti beceri, ora anche per penna di donne che sparano ad alzo zero, senza un motivo e con una lunga serie di improperi e di accuse completamente campate per aria. Che poi l’amabile strega la trovi noiosa e funzionale al sistema e al patriarcato, la dice lunga sull’insensatezza di un attacco che definire bieco è un eufemismo
    Minacciare querele? Ma va là, si querela ciò che ha un senso, non un attacco così insulso e scomposto. Per quanto mi riguarda continuerò a inviare gli articoli del Ricciocorno alle mie amiche avvocato, perché a quanto pare non sono il solo a trovarla interessante e degna di nota, di lettura e di approfondimento. E continuerò a leggerla con interesse e gratitudine, qualunque acconciatura scelga, e qualunque sia il suo nome e cognome, con la certezza che i “nemici” delle donne (e quindi anche degli uomini) purtroppo non sono solo certi appartenenti all’altro sesso ma, e ancora peggio, gente come La Strega, che cercano di colpire in lei il cuore e la libertà delle donne. Infinita tristezza. Amen
    PS:mi scuso, è un po’ pasticciata come risposta, avrei voluto dire e argomentare meglio e di più, ma è sempre meglio del “vai al diavolo” che istintivamente avrei scritto

    • Io ti ringrazio tanto per l’affetto e la stima. La cosa delle scuole è un po’ esagerata 🙂 Però l’intento era consolare, immagino, e ti ringrazio tanto.
      Su facebook qualcuno mi ha scritto “subire senza difendersi non permette alla ferita di fare il suo corso”. E’ innegabile, certe cose feriscono, a prescindere da chi le scrive e perché. Sicuramente rispondere è un modo per sentirsi meglio, che mi fa sentire meglio.

      • Paolo ha detto:

        no no, non è esagerata, credimi: mio figlio ha appena finito il liceo e le poche occasioni che la scuola ha offerto per un dialogo costruttivo su bullismo, omosessualità, violenza di genere, sono state mandate in “caciara” dagli stessi compagni. Sbagliato l’approccio, sbagliato il proporle come momento di non lezione, sbagliato il non crearne un dibattito serio, ancor di più viste le reazioni. E” sempre tornato con i capelli dritti in testa, inorridito da quanto giustificassero e inveissero sui temi in questione. Credimi Riccio, dovresti diventare materia obbligatoria non opzionale per almeno una decina di generazioni. E’ un triste Paese, il nostro, su questi temi

  2. ladymismagius ha detto:

    Ricciocorno, hai tutta la mia solidarietà. Questo attacco è spregevole e rivela da solo la propria pochezza (“Di più non ho da dirti in risposta al tuo post perché, scusami, ma non ti considero una interlocutrice interessante.” equivale a dire che ritiene superfluo entrare nel merito dei contenuti, il che significa che non ha argomenti per confutare i tuoi post).
    Mi dispiace veramente che tu e Massimo Lizzi siate diventati bersagli di offensive così meschine, sia perché non vedo il senso di aggredire così persone che semplicemente sostengono un femminismo diverso (ma Femminismo a Sud è realmente femminista, a questo punto? Leggendo i loro articoli è un po’ che mi viene da dubitarne) sia perché, come hai notato, è deprimente che il dibattito scada in questo modo.
    Keep on rockin’, Ricciocorno! ^^

    • Certo che scrivere un pezzo apposta per far sapere ad una blogger di non essere una interlocutrice interessante contiene appena una punta di contraddizione.
      Insomma, non voleva interloquire ma solo offendere.
      Come chiamare qualcuno al telefono, riempirlo di improperi e concludere con: “Sei una persona con cui trovo noioso parlare.”. Non chiamare, allora!

  3. Gabriele Logozzo ha detto:

    Abbatto i Muri , Femmnismo a Sud… hanno mostrato benissimo la loro faccia.
    Insulti a persona, discussione unileterale , mancanza di argomentazione e prove… sinceramente, un immenso schifo.

    Riguardo la tua domanda Ricciocorno, la realtà dei fatti e le prove che porti non cambiano se ti chiami Rossi, Bianchi o Verdi 😛
    Semmai a titolo personale sarebbe il piacere di poterti conoscere, ma questa è ovviamente una tua prerogativa , come di chiunque, di scegliere a chi presentarsi o meno.
    Ma questo è un lato unicamente affettivo e personale, che non ha importanza alcuna sui contenuti e i lavori da te pubblicati.
    Sei un vero punto di riferimento non per fanatici, ma per persone che voglion informazione e prove alla mano: articoli, studi, esperienze presentate da autori riconosciuti e contradditori educati.
    Cosa che non è possibile trovare nei tuoi detrattori 😉

  4. ladymismagius ha detto:

    L’ha ribloggato su Il Ragnoe ha commentato:
    Diffondo questo post per denunciare gli attacchi personali de La Strega, blogger di Femminismo a Sud, nei confronti del Ricciocorno Schiattoso e del suo lavoro, impeccabilmente documentato e approfondito.
    Ritengo inaccettabile che si chiami “critica politica” ciò che non è altro che una serie di offese (complottista, fanatica, pavida…), illazioni, accuse senza uno straccio di prova, condite dal rifiuto di entrare nel merito degli argomenti esposti dal Ricciocorno perché non la si ritiene “un interlocutore interessante”, indegna di una confutazione razionale ma di un post di 1400 parole pieno di insulti evidentemente sì.

  5. Vale ha detto:

    Che vuoi che ti dica: sono uno scienziato e le argomentazioni da “avvocosi” equivalgono per me ad arrampicarsi sugli specchi. “Proof, or it didn’t happen”. Quindi la signora potrebbe iniziare a portare citazioni puntuali dei tuoi interventi (con il relativo contesto) per dimostrarci le cose che dice, altrimenti sono solo parole roboanti gettate al vento, non dissimili da quando i nostri politici cianciano per ore per evitare di rispondere alla fastidiosa domanda “Cosa farete per risanare l’Italia?”.
    Che poi, non capisco: tu hai un blog, scrivi ciò che pensi, chiunque può venire qui e farsi una propria idea dei contenuti che produci. Alla signora in questione cosa importa? O forse crede che i lettori siano una massa di cretini bisognosi della sua illuminata guida per farsi un’opinione? Non si capisce neppure da quali delle tue argomentazioni dissenta.

    Quanto sono stufa della gente che pensa che infilare 800 paroloni altisonanti in un discorso equivalga a dimostrare qualcosa…
    Citazioni puntuali, grazie. Sennò è aria fritta.

    • Stefano Dall'Agata ha detto:

      Vale, la signora è totalmente incapace di sostenere uno scampbio dialettico con chi non la penmsi come lei.
      Quando qualcuno la critica fa la vittima e dichiara di essere aggredita, l’unico modo che conosce per confrontarsi è l’aggressione personale.

      • Vale ha detto:

        Sì, mi era venuto il sospetto. A parte che tutto questo cianciare di femminismo, mi pare idiota (non siamo a un convegno del PD in cui scegliere il nuovo segretario e le linee della campagna elettorale, stiamo parlando di diritti umani e penso che, se ci sono voci in disaccordo, vuol dire che qualcuno vuole riconosciuti i diritti alle donne e altri no. Che ci sta a fare chi non li vuole? Che frequentino siti maschilisti!), ma mi chiedo sinceramente chi ci sia che va a leggere FaS. :-/
        Ah, quanto alle supporter pro-mamme… io odio i bambini, non li sopporto, non ne vorrei uno nemmeno se me lo regalassero ^^ Quindi temo di incrinare ulteriormente la tesi della signora di FaS.

    • Purtroppo alcuni di noi ricordano verbosi scritti di qualche tempo fa in cui la persona rappresentata da La Strega ci rinfacciava in maniera scomposta di avere in passato più volte atteso la sua illuminata guida per farci un’opinione e di essere, quindi, una massa di ingrat@ irriconoscent@.

      • Blossom ha detto:

        Per fortuna che almeno le sue (ex) compagne di merende gliene sono grate, tu pensa il suo ego sennò come ne soffrirebbe. Anche gli sproloqui nel caso sarebbero piú schizzati e fantasiosi. E le frasi sempre piú ad minchiam.

  6. Morgaine le Fée ha detto:

    Sono basita dal post di FaS.
    Mi piace questo blog, lo trovo molto ben argomentato, supportato da documentazione credibile, rigoroso e, oserei dire, scientifico (detto da ricercatrice 🙂 ).
    Trovo interessante, inoltre, la definizione di “squadristi” data a chi commenta e supporta i contenuti, condita inoltre da commenti sulla nostra necessitá di aiuto psichiatrico.
    Il resto lo ha scritto -meglio- chi ha giá commentato, ma volevo solo aggiungere anche la mia stima e supporto.

  7. Il rasoio di Occam ha detto:

    La mia parte preferita è questa insalata mista di parole qui sotto:

    “un copione prestampato, senza un’oncia di creatività e senza la capacità di allontanarsi, neppure per un attimo, dalla definizione di donna in quanto vittima per la sua connotazione biologica (??)”.

    Mi è venuto in mente Guzzanti/Bertinotti col suo “Il comunismo è fantasia!”.
    Cioè, che grigiore, basta co’ ste definizioni rigorose, con la citazione meticolosa dei fatti, la verifica delle fonti, che noia, che barba, un po’ di creatività! Poi perché limitarsi pedissequamente al significato riconosciuto delle parole, alla documentazione della realtà? La realtà è fascista, come il vocabolario. W la libertà! Il femminismo è fantasia!!!

    Scherzi a parte, lo so che hai detto che non vuoi generalizzare, ma per me un sito femminista non dovrebbe pubblicare un pezzo che non è altro che sequela delirante di attacchi personali. È spazzatura, davvero. Se anche volessi difenderti è impossibile perché non articola un solo punto di disaccordo (anzi uno solo, e come hai detto tu, è un gigantesco uomo di paglia). E le velate minacce di svelare la tua identità, spregevoli.

    Solidarietà 🙂

    • Grazie per le risate perché ho riconosciuto lo sketch ed effettivamente è così.
      Nascondere gli insulti con la creatività, comunque, è un po’ come spennellare un pezzo di cacca con gli acquarelli. 🙂

  8. alessandra ha detto:

    Portare la discussione sul personale invece che basarsi sulle idee espresse è una cosa di una tale bassezza da non dover nemmeno essere commentata. Non a caso è la tecnica preferita da misogini, razzisti e roba del genere. Posso essere d’accordo o meno con Ricciocorno o con Femminismo a Sud, giudico volta per volta in base agli articoli letti. Punto e basta. Il resto son farfugliamenti senza senso.

  9. winola ha detto:

    Non è tantissimo che ti seguo, ma se ho iniziato a farlo non è per il tuo nome (che forse hai pubblicato una volta, ma magari mi confondo con qualche altra bloggher), la tua acconciatura o la presunta corte che ti porti appresso (che non ho mai visto, ma vabbe’), ma perché porti contenuti interessanti, riflessioni attente con solide basi scientifiche e un clima di rispetto e ascolto che difficilmente si trova in internet. Personalmente non credo che sapere dettagli della tua vita privata porti qualcosa in più rispetto ai contenuti che posti, certo che su questa cosa insistono parecchio, eh. Sarà mica perché sapendo dettagli personali possono insultarti con più facilità? Qualche dubbio sta iniziando a venirmi…
    Il post di FaS è incommentabile, non dice nulla, non argomenta, insulta e basta in un tentativo alquando maldestro di sposatare l’attenzione dal contenuto alla tua persona, cosa che personalmente trovo abbastanza squallida (del tipo: non hai altro da dire? Avanti il prossimo che ne ho visti di post fotocopia di quello a bizzeffe, su qualunque argomento: quando non si sa più come ribattere sui contenuti si passa a insultare l’autore… Beh, complimenti per l’originalità, almeno fossero insulti creativi!).
    Per altro, quel post trasuda rabbia da ogni riga e io mi chiedo, cosa hai mai fatto per far infuriare tanto questa persona? Le hai stirato il gatto? Bah.
    Ah, carina la faccenda del gruppo pro-mamme, eh. La tutela della maternità è un argomento che proprio non piace a quanto pare, ma la maternità non è forse parte integrante del nostro essere donne? Tempo fa dicevi che dobbiamo fare pace col nostro utero e avevi ragione da vendere…
    Ad ogni modo, bando alle ciancie e vai avanti per la tua strada, che stai facendo uno splendido lavoro! 🙂

  10. “potrei chiamarti per nome e cognome, ma noi tuteliamo la privacy” e il giorno dopo scrivono un post peggiore del precedente, spiattellando nomi e cognomi a corredo di accuse allucinatorie.

    Comunque, approfittando di questo spazio volevo lasciare un lapidario messaggio che forse interpreta anche il tuo pensiero, Ricciocorno :

    La vera “punzione”, la vera tortura inflitta da post come questi non è tanto finire in una gogna pubblica e prendersi carrettate di insulti; la vera tortura è essere costretta a leggerli ed a farlo pure con una certa attenzione.

    • Questa querelle è iniziata con la mia lettera aperta a Maschile Plurale, ma adesso, onestamente, non so neanche più di cosa si stia parlando.

      • Blossom ha detto:

        Del nulla, o meglio delle manie di persecuzione della “signora”. Non ha gradito le critiche venute fuori nei commenti e accusa te come responsabile per averle ospitate. È di quegli esserini tristi che vivono immersi in una brodaglia di rancore e odio

      • Spessissimo mi si accusa di lasciare troppo spazio ai commentatori “polemici”. In effetti in questo blog di commenti che portano pochi argomenti e si limitano a contribuire con la loro rabbia ce ne sono spessissimo, e ce ne sono di ogni genere. Molti sono contro di me, ad esempio. Cerco di non pubblicare il meno possibile, su facebook come qui.
        Allora vorrei sentire la vostra opinione: dovrei cestinare di più?

      • noviolenzasulledonne ha detto:

        E non la smette più. Potrebbe continuare all’infinito. Proprio non so da dove prenda tutte queste energie, il tempo e la voglia di alimentare lo scontro, alzando sempre i toni.
        Vorrebbe persino toglierci il diritto di offenderci o commentare una serie di gratuiti attacchi pubblici con gogna e tanto assurdo insensato livore.
        Ti devi tenere gli insulti più pesanti, farti dare della fascista, squadrista, pazza, delinquente senza nemmeno poterci fare dell’ironia (che poi serve ad abbassarli, questi toni). Che prepotenza. Dittatoriale!
        Non si è nemmeno più liber* di esprimere un’opinione su quel blog che la trasformano in un attentato.

      • Blossom ha detto:

        @Riccio: mah, penso che la decisione spetti solo a te. Quando mi capita di trovare sul blog certi commenti palesemente sessisti, tipo quelli di alex, li salto a piè pari, perché non sono intetessanti e non aggiungono nulla rispetto a quanto sento o leggo in giro, ma il fatto che tu decida di pubblicarli non mi infastidisce minimamente. D’altro canto ospitarli pure qui può anche essere una buona mossa, per non dire che ce la cantiamo e suoniamo da sole a mo’ di gruppo complottista, sbugiardarli man manino ha il suo perché. Insomma, solo la tua pazienza può decidere.

      • winola ha detto:

        Allora vorrei sentire la vostra opinione: dovrei cestinare di più?
        Secondo me no, commenti di soli insulti a parte non vedo perché dovresti cestinare. Insomma, siamo adulti e siamo responsabili in prima persona di quello che diciamo, se a qualcuno da fastidio un dato commento o si sente offeso può tranquillamente rispondere direttamente al commentatore o chiedere a te, come proprietaria dello spazio, di rettificare. Attribuire ad una tua presunta corte da te controllata ogni commento pubblicato in un tuo spazio, beh, mi pare francamente un filo esagerato.
        Così come mi pare esagerata tutta questa polemica, davvero non si capisce più di cosa si sta parlando. E soprattutto si sono innestate sul discorso vecchie discussioni che non c’entrano nulla con la faccenda MP e che hanno polarizzato l’attenzione generando flame su flame che hanno deviato l’attenzione dal tema principale della discussione. E mi spiace, perché erano emerse un sacco di questioni interessanti…

      • noviolenzasulledonne ha detto:

        Io avrei cestinato di più e la tua pazienza nel rispondere è ammirevole ma, in fin dei conti, fai una migliore figura tu con la tua indubbia democrazia rispetto a chi si professa liberale, antiautoritaria e anticensura nascondendo di avere sempre censurato commenti anche solo vagamente critici e bannato chiunque osasse non venerarla passivamente.

  11. IDA ha detto:

    FaS dovrebbe essere un collettivo, un gruppo, credo, penso, per lo meno prima forse lo era..allora, dov’è il dibattito, la pluralità, la discussione? Niente di tutto questo, pensiero unico, stessa retorica.. Il lavoro collettivo richiede una vera lotta per disimparare la passività, (evitare i seguaci) e mettere in comune, particolari capacità e conoscenze (per evitare i capi). Se è ancora un collettivo, è un collettivo personalizzato.. con presa del potere con metodo leninista.
    Strega, Eretica,Fika… penso, che siano la stessa persona, che poi in pratica non è quello che dice di essere.. Dice di essere antiautoritaria, ma usa metodi autoritari, dice di essere antisessista ma ha visione della donna solo come offerta al desiderio maschile, …. Ogni forma di dissenso la vive come un’accusa alla sua persona, ma quello che da più fastidio, è, se tu dissenti dalle sue verità illuminate, vuol dire che sei una persona sbagliata, che hai doppi fini o chissà quali altre cose.. non mette mai in discussione il concetto ma la persona che lo esprime, ora si è messa a fare anche analisi psicologiche e psicosomatiche.
    Genuflessa alla fallocrazia, fa la vittima incompresa, giudice supremo di tutte le donne che non la pensano come lei, ogni riga ogni post sono li a dire quanto sono sbagliate e brutte tutte quelle che non la pensano nel’unico modo libero e giusto. Non bastava, il patriarcato, la chiesa, l’educazione e dire alle donne quanto sono sbagliate? Probabilmente no!
    Quando la seguivo, ricordo che spesso non pubblicava i mie commenti, ma io non mi sono mai lamentata, perché il blog è suo, e può fare quello che vuole. Lei è brava a spiegare le idee degli altri, ma un po’ meno le sue; esempio io non ho mai avuto una risposta su cosa intende per “autodeterminazione”. Perché autodeterminazione, è come la libertà, ha importanza solo se ha potenza e potere. Altrimenti sono solo parole vuote.. insignificanti, asservite al dominio, altro elemento che non vede e non giudica..

    • E’ piuttosto irrilevante che si tratti di una persona, di tre o di dieci. Sta di fatto che quella che era iniziata come una discussione su un tema secondo me molto importante, ovvero la rivittimizzazione operata attraverso i media (rivittimizzazione attuata ogni giorno anche sulla stampa mainstream), si è trasformata in una guerra fra blogger e commentatori.
      E non si discute più dei temi che erano stati sollevati, ma di quanto è brutto e cattivo tizio e quanto è sciocca e poco intelligente caia.
      Questo mio post voleva dire solo questo: le offese non producono argomenti, sono solo offese, e alla fine producono il risultato di occultare i temi dei quali si intendeva trattare.

    • Blossom ha detto:

      Non solo abbiamo avuto la stessa intuizione ma abbiamo subito la stessa sorte di commentatrici sgradite, beviamoci su!

      • noviolenzasulledonne ha detto:

        Mi aggiungo alla lista. E, nonostante il trattamenti illiberale subito, sulla mia pagina FB ho continuato la condivisione dei loro contenuti finché non mi sono stufata di post indirizzati trasversalmente alla sottoscritta. La corda s’è spezzata e, quando viene meno una pagina da 18mila utenti che ti condivide il blog, gli effetti sulle visite si sentono.

      • Augusto ha detto:

        Stesso destino anche io. Su FaS i miei commenti in cui massacravo la religione antispecista e le bufale vegan e boiate varie non sono mai stati pubblicati. Sulla pagina facebook Abbatto i Muri sono stato bannato per aver commesso il crimine di aver criticato Grillo e il Movimento 5 Stelle (di cui l’autrice è fanaticamente innamorata, e poi si dichiara anarchica).

      • L’antispecismo è un movimento filosofico… non una religione. Correggetemi se sbaglio, ma credo che il primo a teorizzare il riconoscimento agli animali diritti validi all’interno delle comunità umane sia stato Jeremy Bentham…
        Celebre è il volume “Liberazione Animale”, di Peter Singer, secondo il quale l’esclusione degli animali dalla sfera morale non è giustificabile razionalmente, ma è frutto di puro e semplice pregiudizio specista. Ci dice Singer: ”il bene di ciascun individuo non è di maggiore importanza, da un punto di vista dell’universo, del bene di ogni altro individuo”, quindi tutti gli esseri, maschi o femmine, bianchi o neri, umani o non umani, hanno il diritto di essere trattati nel rispetto dei loro interessi. http://www.filosofico.net/petersinger.htm

  12. IDA ha detto:

    “definizione di donna in quanto vittima per la sua connotazione biologica” Con connotazione, (insieme di attributi) esprime semplicemente un concetto sessista, riconoscendo alla donna solo la dimensione biologica. Ora; probabilmente sono considerata una “squadrista” alla tua corte, e quindi saprai quanto mi sono battuta sulla distinzione tra biologia e cultura nel comportamento umano, perché lo ritengo fondamentale.. Il concetto sessista prevede, unicamente una connotazione biologica della donna, (funzioni sessuali e riproduttive) confondendo funzioni con predisposizioni, non riconoscendo la dimensione culturale, che è considerata esclusività degli uomini.. pertanto la donna è vittima in quanto donna, solamente come concetto storico/culturale, ma la Strega non lo conosce, conosce solo quello biologico.
    “ Non è la natura che ce l’ha con le donne, ma è il patriarcato che ce l’ha con le donne e la natura.” (Murray Bookchin )

    • Pensavo di aver chiarito con il mio post “scolastico” che con vittima di violenza di genere si indica una persona che ha subito tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata; quindi una donna è vittima perché subisce quegli atti, e non perché è biologicamente una donna.
      Sostenere che una donna subisce quelle violenze perché è donna, nel caso della violenza di genere, non lo si dice per gettare uno stigma sul genere femminile – sarebbe colpevolizzazione della vittima – ma per puntare il dito contro un contesto culturale discriminatorio che contribuisce ad armare la mano del perpetratore della violenza: è colui che discrimina le donne che si dà come giustificazione della sua violenza il dato biologico, non è certo la donna che col suo essere donna genera la violenza. Ed è proprio questo che si denuncia.
      Il succo del discorso è che la responsabilità della violenza è del perpetratore, e non della biologia. Insomma, l’esatto contrario dei significati che vengono attribuiti a questo blog.
      Ed è per questo che avevo corredato il post con il riferimento allo straw-man argument http://it.wikipedia.org/wiki/Argomento_dell%27uomo_di_paglia (la foto).
      Ed è per questo che di tutta questa storia io denuncio la scorrettezza.

  13. Blossom ha detto:

    Fas non è femminista, punto.
    La disturbata la strega si sa chi è e si sa cos’è ed è soprattutto una persona con una gran coda di paglia.
    Che ti accusi di patologie mentali e complottismo è esilarante, visto che quella è palesemente la sua condizione.
    Il post è davvero sgradevole ma non posso far a meno di sghignazzare, adoro avere ragione, mi dà delle certezze e nella vita se ne ha bisogno.
    Tra l’altro quella storia della corte, be’, immagino quale sia stato lo spunto per questo vaneggiamento e sghignazzo ancora.
    Per altro anch’io so il tuo nome proprio perché con quello commentasti sul blog demmerda e da allora ho scoperto questo blog quindi anche il blog demmerda dopotutto serve a qualcosa.
    Lo so che non è la tua politica ma faresti bene a spernacchiarla e non prenderla tropp

    • Blossom ha detto:

      (mannaggia)
      Troppo sul serio, scodinzolante che abbaia non morde. Purtroppo finché non riuscirà a farsi impalmare da un padre separato che crede alle scie chimiche ce la dobbiamo tenere.

      • Si è vero, anni fa leggevo Femminismo a Sud. E non mi dispiaceva, ed ero convinta che fosse un blog femminista. Poi ne ho aperto uno tutto mio. Ma quello che non mi piace, ve lo dico sinceramente, è sempre tutto questo ridurre a “disturbo mentale”.
        Molto prima del web, e dei blog, e di facebook, mi capitava di avere liti furibonde con gente in carne ed ossa, liti piene di insulti terribili, nel lavoro come nella vita privata. Ma non ho mai pensato: quello/a è una povera pazza, chissà, forse dovrebbe andare in terapia perché “ha qualcosa che non va”.
        E’ come se oggi fossimo abituati a pensare che se tutto non fila liscio come l’olio allora vuol dire che c’è un qualcosa di patologico di mezzo. Ma non è malattia, secondo me, è solo banalissima incapacità di gestire un conflitto.
        Il conflitto si genera fra una o più persone quando i desideri o i bisogni non coincidono coi desideri/bisogni dell’altro: questo vale fra due individui, come fra gruppi.
        E’ ovvio che questo blog e Femminismo a Sud manifestano bisogni diversi e desideri diversi, idee diverse su tante questioni. Alcune le avete individuate benissimo: una diversa interpretazione delle motivazioni di quei gruppi che premono per una riforma del codice civile in materia di divorzio e affido dei minori, una opposta opinione sul tema della regolamentazione della prostituzione…
        Chi non la pensa come me “ha qualcosa che non va”? Io sono convinta di no, nella stragrande maggioranza dei casi.
        Attaccare la persona (parli così perché sei brutta, frustrata, repressa) invece che ribattere con argomenti inerenti ad un tema è solo uno dei trucchetti retorici nati insieme alle discussioni pubbliche, vecchio come è vecchia questa umanità. Ed è vincente, perché è emotivo, più che razionale.

  14. politica femminile ha detto:

    bè, caro riccio, il post di cui parli, prima dei commenti, annota: “Ps: mi raccomando, a voi del fun club, di minacciare querele a più non posso, perché Lizzi e Ricciocorno possono criticare chiunque ma noi no, noi non possiamo..”.
    Ma forse, su quel blog, non possiamo nemmeno noi – non dico “criticare”, ma nemmeno commentare, mai niente; intendo “io”, che ho provato a lasciare un commento a quel post, ma.. come al solito (è già successo innumerevoli volte) NON è stato pubblicato. E allora (vabbè 2), lo lascio qui da te:
    “Evabbè, dai, ci riprovo un’altra volta (come moderatrice di una rete-blog a tantissime voci, e come tale NON rappresentando le molte altre che vi collaborano). Ci riprovo un’altra volta – forse l’ultima – a lasciare un commento a questo blog [con “questo blog” mi riferivo qui a Femminismo a Sud, ovvio]. Dico “forse”, perché ci ho provato varie volte ma non ne ho mai visto pubblicare uno. In questo senso, cara Strega, questo blog a cui collabori, almeno a noi, non ha mai – mai mai – dimostrato nessuna apertura. E non dico alla critica, ma nemmeno ad osservazioni, o a link di approfondimento e domande (peraltro sempre in termini molto rispettosi) che fossero minimamente dubbiosi su qualche contenuto qui espresso.
    Questo non ci impedisce di apprezzarlo per tanti dei suoi contenuti – ma tanti altri li troviamo inspiegabilmente aggressivi e soprattutto chiusi a un confronto fiducioso.
    Liberissime di operare questa gestione, ma non vedo a che titolo tacciare la persona che qui attacchi di “fascista”, visto che Ricciocorno (al contrario di Fas) pubblica credo tutti i commenti che riceve, o almeno credo, perché ce ne sono tantissimi di molto aggressivi, se non odiosi – ai quali lei (lui? loro?) si limita a rispondere, semmai, ma sempre argomentando. E non solo; con notevole impegno e coraggio raccoglie dati e dà un’informazione puntuale su temi delicati, di cui non si sa abbastanza – vedi anche questo dossierino che noi stesse abbiamo ospitato:
    http://politicafemminile-italia.blogspot.it/2014/02/diritto-di-famiglia-e-proposta-di-legge.html
    temi riguardo ai quali (anche questo sappiamo in prima persona), se si parla, si viene spesso aggredite in modo intimidatorio e violento [e, sempre per esperienza personale, precise minacce di querele, aggiungo ora – con tanto di comunicazioni con posta certificata]. Evidentemente anche per questo tra i/ suoi/sue commentatori e commentatrici ci sono persone che la sostengono, mi sembra quanto mai fuori luogo tacciarle di squadracce o di fan adoranti. Detto ciò, tutto questo litigare a che serve?
    Ciao, cari saluti a tutt* ”
    Ecco, almeno, per una volta, non ho sprecato la fatica di farlo. Forse.
    Ciao 🙂

  15. missloislane79 ha detto:

    Il fatto che debba andare sul personale, significa che non ha argomenti per confutare i tuoi. Vi ho sempre lette tutte e due con interesse, perché per farmi un’idea preferisco sempre avere elementi diversi che si integrino o che si oppongano, perché penso che la medaglia non abbia mai una faccia univoca. In questo caso, hai tutto il mio appoggio. Lei sta facendo una figura un po’ misera.

  16. L. ha detto:

    che vergogna, l’ho letta ora e per caso la filippica contro di te. Non seguo quel blog, ma data la premessa di quell’articolo, me ne guarderò bene dal leggerlo (N.B tutti quelli che ti criticano non portano mai manco mezzo link per sostenere le loro castronerie)
    anche se in ritardo, mi unisco anch’io al supporto al tuo lavoro…

    p.s ma quale femminista, quella signorina che ti ha criticato… la vedo più come spia dei siti mascolinisti e loro alleata oppure come troll creato ad arte per inquinare le acque e creare disinformazione sul tuo lavoro (e quindi sui diritti per la donna). poi secondo me se una donna dissente dal tuo lavoro, è una donna che non ha a cuore i diritti delle donne, pertanto una maschilista. per cui, cosa ci fa qui? emigri in Arabia Saudita, lì troverà un ambiente consono ai suoi desideri.

    Non ti abbattere, se X ti critica (mossa da un’evidente invidia), sappi che hai delle lettrici (non commentavo mesi fa, ma ti leggevo comunque) che ti stimano tanto.

    un abbraccio.

  17. Libera ha detto:

    Anche io ho trovato la polemica per caso e onestamente mi ha colpito molto la scorrettezza di “lastrega”. Non è questo che il femminismo insegna e non è questo il modo di avviare un dibattito. Io, personalmente, l’avrei querelata.

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