Propaganda, parte VII: la conoscenza

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Imparate dal mio esempio, se non dalle mie parole, quanto sia pericoloso acquisire la conoscenza… (Fankenstein, Mary Shelley)

Mi segnalano un sito tutto dedicato alla Pas, la Sindrome da Alienazione Genitoriale. Una pagina che, con molta umiltà, è stata chiamata “la conoscenza”.

laconoscenza

Come potete notare grazie alla freccina, in alto a destra c’è un fantasmino chiamato Pas. Cos’è, un momento di inconsapevole sincerità o autoironia? Ai posteri l’ardua sentenza…

Ma veniamo ai contenuti. Ci racconta “la conoscenza” che

Diverse sono le ricerche che indirettamente evidenziano i danni prodotti dall’Alienazione genitoriale. Ad esempio, uno studio effettuato al San Raffaele di Milano ha dimostrato che il distacco, anche da uno solo dei due genitori, aumenta nei bambini geneticamente vulnerabili, il rischio di sviluppare nell’adulto che verrà, attacchi di panico, per cui i bambini che manifestano una particolare riluttanza a separarsi da un genitore, dovrebbero essere incoraggiati a fare delle piccole e progressive esperienze di allontanamento.

Naturalmente il giornalino del genitore consapevole dimentica di scrivere il titolo dello studio e persino il nome dell’autore.

Però aggiunge: Secondo Battaglia, docente di psicopatologia dello sviluppo al San Raffaele, di queste ricerche dovrebbero tener conto i magistrati e gli operatori sociali quando, a seguito della separazione coniugale, stabiliscono gli orari di frequentazione, al fine di evitare che il genitore non collocatario, possa disporre di più tempo da trascorrere con i figli e non poche ore al mese.

Secondo questo sito un certo Professor Battaglia, docente di psicopatologia dello sviluppo, si sarebbe espresso in merito agli orari di frequentazione dei genitori in caso di separazione.

Proviamo a presumere che questo Battaglia sia il docente che ha scritto il misterioso studio senza titolo effettuato al San Raffaele di Milano e facciamo un po’ di ricerche.

In effetti c’è un Professor Battaglia (almeno questo esiste!) e ha condotto degli studi sugli attacchi di panico: Il disturbo da attacchi di panico è un disturbo d’ansia diffuso caratterizzato da attacchi improvvisi ed inattesi, durante i quali le persone colpite avvertono numerosi sintomi fisici di allarme,  tra i quali un senso di soffocamento, ed estrema ansietà. Il disturbo colpisce almeno il 2% della popolazione, con esordio solitamente prima dei 30 anni, e comporta notevoli costi sociali. (…) Una ricerca condotta presso la Facoltà di Psicologia dell’Università San Raffaele di Milano  sotto la guida del Professor Marco Battaglia in collaborazione con un gruppo di psichiatri della stessa Università coordinati dal prof. Enrico Smeraldi, pubblicata in questi giorni nella rivista Archives of General Psychiatry, ha gettato nuova luce su questi interrogativi.  Il gruppo di ricercatori del San Raffaele aveva ipotizzato che la reazione eccessiva all’anidride carbonica nei soggetti ansiosi fosse causata da una mancata regolazione delle normali reazioni agli stimoli di soffocamento, a loro volta controllate da alcune specifiche popolazioni di neuroni della parte più bassa del cervello, il midollo allungato, ricche in recettori muscarinici. (…) Questa è la prima volta che si dimostra un coinvolgimento di un sistema neurochimico, quello dell’acetilcolina, in un disturbo d’ansia come il disturbo da attacchi di panico, ma ancor più importante è l’indicazione che una importante componente di un sintomo ansioso, la ‘fame d’aria’, è probabilmente regolata dagli stessi meccanismi neurochimici che ci permettono di reagire adeguatamente agli stimoli di soffocamento, solo con una soglia assai più sensibile in chi soffre di attacchi di panico.

Interessante… Ma niente Pas. E non si parla neanche di genitori, di Tribunali, di indicazioni sul tempo da trascorrere con i figli.

Il nome Battaglia, però, compare anche in un altro articolo, il celeberrimo Lo stato dell’arte in tema di domiciliazione dei figli di coppie separate di cui ho tanto scritto:

ancora i colibri: il vero interesse del minore

se non vedo non credo: lo studio 2

i colibri: approfondimenti

Nell’articolo sullo “stato dell’arte” leggiamo:

Nel primo settore (conseguenze in termini biomedici) sono note importanti influenze della deprivazione affettiva e dello stress emotivo in ambito neurologico e psicologico (Battaglia, Pesenti, Medland et al., 2009) dimostrano con uno studio che <i bambini geneticamente predisposti sottoposti a traumi da divisione dai genitori – lutti o separazioni coniugali difficili – in tenera età, hanno elevate probabilità di soffrire da adulti di crisi di panico per una azione modificatrice sui centri bulbari della respirazione>

Lo studio citato è questo: Battaglia M.,Pesenti Gritti P:,Medland S: et al., “A genetically informed study on the association between childhood separation anxiety, sensitivity to CO2, panic disorder and the effect of childhood parental loss”. Archives of general psychiatry, 06-01-2009.

Non fidatevi di me: leggetelo.

Se trovate qualcosa sui centri bulbari della respirazione, sull’incoraggiare i bambini a fare esperienze di allontanamento, o un qualsiasi consiglio a Magistrati o operatori sociali sugli accordi da stipulare in caso di separazione coniugale, sentitevi liberi di inserire un commento, scrivendo il numero di pagina in cui il Professor Battaglia si esprime in questi termini.

Io, ovviamente, l’ho letto lo studio. L’ho letto perché questo è un vero studio, pubblicato da un vero Professore su una rivista vera.

Questo studio non c’entra assolutamente niente con la Sindrome da Alienazione Genitoriale, con l’affido condiviso o esclusivo. Ma vi ripeto: leggetelo voi stessi, non fidatevi di me; avete il documento originale, prendetevi un po’ di tempo per leggerlo tutto, o almeno per scorrerlo alla ricerca di qualcosa che abbia anche vagamente a che fare con la Pas.

Ma andiamo a vedere in soldoni di cosa si occupa il Professor Battaglia:

Contesto: Childhood separation anxiety disorder can predate panic disorder, which usually begins in early adulthood. Both disorders are associated with heightened sensitivity to inhaled CO(2) and can be influenced by childhood parental loss. (l’ansia da separazione infantile può anticipare il disturbo da attacchi di panico, che di solito ha inizio nel giovane adulto. Entrambi i disturbi sono associati con una ipersensibilità alla CO(2) – anidride carbonica – inalata e possono essere influenzati dalla perdita nell’infanzia di un genitore)

A pag.2 si dà una definizione di CPL – childhood parental loss: CPL was defined as a period of at least 1 year of unexpected or unscheduled separation from 1 or both biological parents that occurred prior to the participants’ 17th birthday. (un periodo di almeno 1 anno di inaspettata o non programmata separazione da 1 o entrambi i genitori biologici che avvenga entro il 17 anno di età).

L’ansia da separazione nel bambino non ha nulla a che vedere con la separazione dei genitori:

L’ansia da separazione fa riferimento ad uno stadio dello sviluppo infantile durante il quale il bambino sperimenta ansia quando viene separato dalla principale figura che si prende cura di lui (in genere la madre). Il periodo in cui questo accade normalmente è collocabile tra gli otto mesi e può durare fino ai quattordici mesi.

Sebbene le ansie da separazione siano normali tra gli infanti o i bambini ai primi passi, non sono invece appropriate per fanciulli più grandi o adolescenti e potrebbero rappresentare sintomi del Disturbo d’Ansia da Separazione. Per raggiungere la soglia diagnostica per questo disturbo, l’ansia o la paura deve causare stress o disagi di tipo sociale, scolastico, lavorativo e tali sintomi devono durare almeno un mese. I bambini con ansia da separazione possono letteralmente aggrapparsi ai propri genitori e avere difficoltà ad addormentarsi da soli durante la notte. Quando si trovano soli, potrebbero mostrare terrore che i propri genitori siano stati coinvolti in un incidente o stiano male, o in ogni modo che l’abbiano abbandonato per sempre. Hanno bisogno di stare sempre vicini ai propri genitori o a casa e potrebbero avere difficoltà a frequentare la scuola o partecipare a un campeggio, stare a casa di amici o in una stanza da soli. La paura della separazione può condurre a senso di vertigine, nausea o tachicardia.

Ciò che si propone di studiare il Professor Battaglia è il legame tra questi 3 fattori: il disturbo da ansia da separazione, il disturbo da attacchi di panico e la ipersensibilità all’anidride carbonica, e misurare l’effetto della CLP sull’andamento di queste tre variabili:

Obiettivi: To find the sources of covariation between childhood separation anxiety disorder, hypersensitivity to CO2, and panic disorder in adulthood and to measure the effect of childhood parental loss on such covariation.

A che conclusioni giunge lo studio?

Shared genetic determinants appear to be the major underlying cause of the developmental continuity of childhood separation anxiety disorder into adult panic disorder and the association of both disorders with heightened sensitivity to CO(2). Inasmuch as childhood parental loss is a truly environmental risk factor, it can account for a significant additional proportion of the covariation of these 3 developmentally related phenotypes.

Detto in modo semplice: le principali cause dello sviluppo del disturbo da ansia da separazione in un disturbo da attacchi di panico nell’adulto e del legame di questi due disturbi con l’ipersensibilità alla CO(2) sono di tipo genetico. Poiché il CPL è un reale fattore di rischio ambientale, può influenzare in modo significatico la covariazione di questi 3 fenotipi.

Si parla di divorzio? No. Si parla di affido? No. Si parla di bambini alienati? No. Si danno consigli a genitori, legali, operatori sociali? No. Si danno consigli a qualcuno, uno qualsiasi? No. Questo studio ci dà qualche informazione sull’alienazione genitoriale? No. Possiamo dedurre da questo studio che il Professor Battaglia conosca l’alienazione genitoriale o ne sia un estimatore? No.

D’altra parte non sappiamo neanche se sia questo lo studio citato dalla pagina col fantasmino. E’ fra le fonti dall’articolo dei Colibrì, ma non è la prima volta che riscontro in quell’articolo la citazione di studi non attinenti.

Dopo tutto questo lavoro serve una degna conclusione.

Potrebbe essere questa: mai fidarsi di chi cita “studi scientifici” senza riportare accuratamente le fonti.

Oppure questa: non basta che uno studio parli di bambini e perdita di una figura genitoriale per giungere alla conclusione che quello studio giustifichi l’esistenza dell’alienazione genitoriale o della sindrome da alienazione genitoriale.

Oppure scrivetene una voi.

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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