Il processo Depp-Heard e la violenza domestica

Quanto sta avvenendo in Virginia fra l’attore Johnny Depp e l’ex moglie Amber Heard è impossibile da ignorare, se sei munito di smartphone ed iscritto ad uno o più social network. Il web è letteralmente infestato da materiale inerente alla causa giudiziaria, la maggior parte del quale è materiale veramente, veramente inquietante.

Un esempio per chiarire cosa intendo con inquietante: nel corso di una testimonianza, Amber Heard si è interrotta per un momento brevissimo a causa uno spasmo involontario del volto e quei pochi secondi di video hanno ispirato centinaia di “creativi” che si sono spesi in brevi “parodie” di quello spasmo.

Molte delle persone che si dilettano in questi imbarazzanti siparietti sono persone adulte, dalle quali ci si aspetterebbe un comportamento più maturo e rispettoso della delicatezza del tema, soprattutto alla luce dei dati sulla violenza maschile contro le donne, che nel mondo colpisce una donna su 4; in Italia ogni giorno sono 89 le donne vittime di violenza di genere e nel 62% di casi si tratta di maltrattamenti in famiglia.

C’è molto poco di cui ridere, sia che si ritenga l’attore colpevole delle aggressioni che gli vengono contestate (e che secondo il verdetto che assolse il tabloid The Sun dall’accusa di diffamazione “sono sono state provate secondo gli standard civili” nel corso del processo svoltosi in Inghilterra poco tempo fa), sia che si abbia maturato la convinzione che Amber Heard sia l’incarnazione della psicopatica Amy di Gone Girl e abbia trascorso gli anni del matrimonio con l’attore elaborando un “astuto” piano per costruire false accuse contro un uomo colpevole soltanto di essere troppo buono e troppo sbronzo per accorgersene.

Purtroppo, se c’è una cosa che questo processo ha messo in luce è che, a dispetto della risonanza che negli USA e nel mondo ha avuto il movimento #metoo – spesso e volentieri citato a sproposito, in questi giorni – siamo ancora molto, molto lontani da una diffusa consapevolezza dell’entità e della natura del fenomeno della violenza sulle donne.

Solo una profonda e radicata ignoranza può spiegare il fatto che il pubblico accetti di buon grado che, messo di fronte al video come quello in cui dà in escandescenze in cucina, Johnny Depp si giustifichi chiedendo:

“Non cercavo di intimidire Miss Heard. Se lei si fosse spaventata perché filmava? Se fosse stata terrorizzata a morte, perché non è scappata?

Se dopo anni di campagne sulla violenza domestica siamo ancora bloccati a “perché non se ne è andata“, significa che tutto ciò che viene detto e ripetuto ad nauseam sulle dinamiche che si instaurano fra vittima e perpetratore ci entra da un orecchio per uscire immediatamente dall’altro senza lasciare all’interno delle teste la più piccola traccia di sé.

A rendere particolarmente irritante la domanda, inoltre, è che a porla senza alcun timore di suscitare reazioni stizzite è un uomo che si proclama lui stesso vittima di violenza domestica, un uomo che racconta di essere rimasto accanto ad una donna che lo umiliava, lo vessava, lo picchiava, nonostante quella donna lo umiliasse, lo vessasse e lo picchiasse.

Tu quoque, Johnny Depp?

Ma lui, diranno i fan, lui aveva ottime ragioni per restare.

La triste realtà della violenza domestica, il motivo per cui la violenza domestica ha di fatto un genere e un sesso ben precisi è che, quando si tratta di darsi ragione di un comportamento di lui e di un comportamento analogo di lei, gli argomenti di lui sono plausibili mentre lei, ovviamente, sta mentendo.

Perché lui è un uomo e lei è una donna.

Ecco perché quando spunta qualcuno che fa notare la somiglianza fra i tailleur di lei e il doppiopetto di lui (come se i vestiti a giacca potessero avere fogge diversissime da quelle che ha ogni vestito a giacca dal giorno in cui abbiamo deciso che la giacca ci conferisce un’aura di serietà) è per forza lei che sta copiando lui – non lui che sta copiando lei – e subito compare qualche articolo che cita la psicologa de noantri a spiegarci che la giacca scura di lei è un evidente sintomo del suo stato mentale da psicopatica Amy.

Molti di quelli che si appassionano a queste balzane teorie fondate solo ed esclusivamente su contenuti farlocchi resi virali dal tam tam social – pensate ad esempio alla frase incriminata della dichiarazione d’apertura di Amber Heard, che sarebbe rivelatrice del suo essere una bugiarda cronica e che non è mai stata pronunciata – dimenticano che questo non è un processo per violenza domestica, bensì un processo per diffamazione.

Il motivo per cui Amber Heard è stata nuovamente trascinata in tribunale è un articoletto pubblicato nel 2018: I spoke up against sexual violence — and faced our culture’s wrath. That has to change.

Andiamo a vedere cosa scriveva la nostra psicopatica Amber:

Ho subito abusi in tenera età. Ci sono verità che ho sempre saputo, senza che me le dicessero mai. Sapevo che gli uomini detengono il potere – fisicamente, socialmente e finanziariamente – e che molte istituzioni supportano questo stato delle cose. Lo sapevo molto prima di avere le parole per dirlo, e scommetto che l’hai imparato anche tu quando eri molto giovane giovane.

Come molte donne, sono stata molestata e aggredita sessualmente quando avevo l’età per il college. Ma non ho mai denunciato: non ho mai creduto che sporgere denuncia mi avrebbe reso giustizia. E non mi vedevo come una vittima.

Poi, due anni fa, sono diventata una figura pubblica che rappresentava gli abusi domestici e ho sentito tutta la forza dell’ira della nostra cultura per le donne che denunciano.

Amici e consulenti mi dicevano che non avrei mai più lavorato come attrice, che sarei stata inserita nella lista nera. Avrei dovuto prendere parte ad un film ma il mio ruolo è stato riassegnato. Avevo appena firmato per una campagna di due anni come volto di un marchio di moda ma l’azienda mi ha abbandonato. Si è discusso sull’opportunità che mantenessi il mio ruolo di Mera nei film “Justice League” e “Aquaman”.

Ho avuto il raro vantaggio di vedere con i miei stessi occhi come le istituzioni proteggono gli uomini accusati di abusi.

Immagina un uomo potente come fosse una nave, come il Titanic. Quella nave è una grande impresa. Quando colpisce un iceberg, ci sono molte persone a bordo che cercano disperatamente di riparare i buchi, non perché ripongono la loro fiducia nella nave o si tengano ad essa, ma perché il loro destino dipende dall’impresa.

Negli ultimi anni, il movimento #MeToo ci ha insegnato come funziona un potere come questo, non solo a Hollywood ma in tutti i tipi di istituzioni: luoghi di lavoro, luoghi di culto o semplicemente in comunità particolari. Le donne di ogni ceto sociale si confrontano con questi uomini che sono sostenuti dalla loro autorevolezza, dal potere economico e culturale. E queste istituzioni stanno cominciando a cambiare.

Siamo in un momento di grandi cambiamenti. Il presidente del nostro Paese è stato accusato da più di una dozzina di donne di cattiva condotta sessuale, comprese aggressioni e molestie. L’indignazione per le sue dichiarazioni e il suo comportamento ha stimolato un’opposizione guidata dalle donne. Il #MeToo ha avviato un dibattito su quanto profondamente la violenza sessuale permei ogni aspetto della vita delle donne E il mese scorso, sono state elette al Congresso più donne che mai nella nostra storia, con il mandato di prendere sul serio i problemi di noi tutte. La rabbia e la determinazione a porre fine alla violenza sessuale si stanno trasformando in una forza politica.

Ora abbiamo la possibilità di rafforzare e costruire istituzioni che proteggano le donne. Per cominciare, il Congresso può rifinanziare e rafforzare la legge sulla violenza di genere. Approvato per la prima volta nel 1994, l’atto è uno dei più efficaci emanati per combattere la violenza domestica e le aggressioni sessuali. Crea sistemi di supporto per le persone che denunciano abusi e fornisce finanziamenti per i centri antiviolenza, programmi di assistenza legale e altri servizi importanti. Migliora le risposte delle forze dell’ordine e proibisce la discriminazione contro le vittime LGBTQ. Il finanziamento è scaduto a settembre ed è stato solo temporaneamente prorogato.

Dovremmo continuare a combattere le aggressioni sessuali nei campus universitari, insistendo contemporaneamente su processi equi per la valutazione delle denunce. Il mese scorso, la segretaria all’Istruzione Betsy DeVos ha proposto modifiche alle regole del Titolo IX che disciplinano il trattamento delle molestie sessuali e delle aggressioni nei campus. Mentre alcuni cambiamenti renderebbero più equo il processo di gestione delle denunce, altri indebolirebbero la protezione delle sopravvissute. Ad esempio, le nuove regole pretendono si indaghino solo le denunce più gravi e solo quando vengono presentate ai funzionari designati. Le donne nei campus hanno già problemi a farsi avanti: perché dovremmo consentire alle istituzioni di ridurre il supporto loro fornito?

Scrivo questo come una donna che ha dovuto cambiare il mio numero di telefono settimanalmente perché ricevevo minacce di morte. Per mesi ho lasciato raramente il mio appartamento e quando l’ho fatto, sono stato inseguita da droni e fotografi a piedi, in moto e in auto. I tabloid che hanno pubblicato foto di me le hanno presentate in una luce negativa. Mi sentivo come se fossi sotto processo davanti al tribunale dell’opinione pubblica – e la mia vita e il mio sostentamento dipendevano da una miriade di giudizi ben al di fuori del mio controllo.

Voglio la garanzia che le donne che si fanno avanti per parlare di violenza ricevano maggiore sostegno. Stiamo eleggendo rappresentanti che sanno quanto profondamente teniamo a questa questione. Possiamo lavorare insieme per chiedere modifiche alle leggi, alle regole e alle norme sociali e per correggere gli squilibri che hanno plasmato le nostre vite.

Dove si parla di Johnny Depp? In che passo si denunciano le tremende violenze subite nel corso del matrimonio con l’attore?

Then two years ago, I became a public figure representing domestic abuse, and I felt the full force of our culture’s wrath for women who speak out.

Vorrei che confrontaste questa diffamante affermazione con i contenuti presenti al momento nel web, nei quali, sulla base di un fazzoletto strofinato brevemente sotto al naso, pseudogiornalisti insinuano che l’attrice sniffasse cocaina in aula.

Questo non è un articolo contro Johnny Depp: questo è un articolo contro il pubblico e le sue reazioni sguaiate alla sua causa di divorzio, che, iniziando con un ordine restrittivo emesso contro Depp, ci costrinse a scendere a patti con la possibilità che il tenero Jack Sparrow che visita i bambini negli ospedali, il sogno erotico di ogni donna che entrava nella pubertà ai tempi di Don Juan De Marco Maestro D’amore, quando si chiude alle spalle la porta di casa e poggia il copione, si trasforma in uno squallido maltrattante qualunque.

La desolante gogna virtuale imbastita oggi per Amber Heard non fa altro che confermarne la veridicità: quando una donna è pubblicamente coinvolta in un caso di violenza domestica la nostra società diventa intollerabilmente feroce nei suoi confronti, rendendo impossibile un equo processo.

Sullo stesso argomento:

A trial by TikTok and the death knell for MeToo. Who won Depp v Heard?

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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25 risposte a Il processo Depp-Heard e la violenza domestica

  1. Paolo ha detto:

    “Ma lui, diranno i fan, lui aveva ottime ragioni per restare”

    Depp non lo so, ma se io fossi sposato con una donna dalle fattezze di Amber Heard resterei con lei pure se mi menasse, pur di fare l’amore con lei. Ok, scherzo (però sono in parte serio, davanti a una bella donna rimango incantato, lo ammetto, qualcuno dirà che sono un “servo della gleba” ma non mi importa)..

    Comunque seriamente, sono d’accordo con te su tutto.

    e poi, il solo fatto che Amber Heard sia diventata la donna più odiata da uomini misogini, incel, e donne fan di Depp, me la rende simpatica a prescindere

  2. Paolo ha detto:

    io ho letto che in USA ci sono uomini che quando litigano o sono arrabbiati con la compagna la chiamano “Amber” o “miss Heard” come offesa.

    Hanno deciso che Amber Heard è la strega e la vogliono bruciare, spero solo metaforicamente. Che schifo di mondo

  3. Adriana ha detto:

    La cosa peggiore è che si stanno buttando al vento anni di lotte per il riconoscimento della violenza di genere e per cosa?! Per difendere un vecchio ubriacone violento che un tempo era carino.

  4. Giulia ha detto:

    Del caso in questione, so poco nulla, mi sono tenuta lontana da questo spettacolo e dai social. Prendo spunto dalla morale che condivido: “quando una donna è pubblicamente coinvolta in un caso di violenza domestica la nostra società diventa intollerabilmente feroce nei suoi confronti, rendendo impossibile un equo processo.” Soprattutto è impressionante la solidarietà maschile verso gli stupratori e i violenti. ( non mi riferisco al caso in questione, ma in generale) Da una parte si invita le donne a denunciare le violenze , dall’altra se denunciano vengono criminalizzate, massacrate, distrutte.

    • Paolo ha detto:

      la solidarietà di alcuni uomini idioti, frustrati e schifosi

    • Invece questo processo è molto interessante e mi spiace non aver avuto il tempo di seguirlo per benino, perché il doppio standard con cui è stato fruito dal pubblico è evidentissimo. Ti faccio alcuni esempi.
      Ovunque si leggono commenti di persone che parlano del fatto che Amber Heard sarebbe stata condannata (e sottolineo condannata) per violenza domestica nel corso di una sua precedente relazione; si usa questo argomento a supporto della tesi che la maltrattante, nel rapporto con Depp, fosse lei. Di fatto Amber Heard non è mai stata condannata per violenza e a raccontarlo è proprio la presunta vittima. L’episodio contestatole risale al 2009, quando la polizia intervenne perché Heard stava strattonando la compagna per un braccio in aereoporto, probabilmente nel corso di un litigio. Racconta Tasya Van Ree: “Amber was wrongfully accused for an incident that was misinterpreted and over-sensationalized by two individuals in a power position. (Amber è stata accusata ingiustamente per un incidente mal interpretato e ingigantito da due individui in una posizione di potere) I recount hints of misogynistic attitudes toward us which later appeared to be homophobic when they found out we were domestic partners and not just ‘friends.’ Charges were quickly dropped and she was released moments later.” https://www.thethings.com/amber-heard-ex-tasya-van-ree-relationship-details/ Van Ree accusa la polizia di misoginia e soprattutto omofobia, collegando la reazione esagerata contro Heard al fatto che le due donne non erano semplici amiche ma avevano evidentemente una relazione sentimentale. Certo, è possibile che Van Ree menta. Ma lo stesso potrebbe dirsi di chiunque abbia testimoniato in favore di Depp.
      Prendiamo il caso di Kate Moss ad esempio.
      Heard avrebbe parlato di Kate Moss nel corso del processo inglese, riferendo: “I remembered information I had heard [that] he pushed a former girlfriend – I believe it was Kate Moss – down the stairs. I had heard this rumor from two people and it was fresh in my mind.” Due persone differenti le avrebbero riferito questo pettegolezzo (rumor): che Depp in passato aveva spinto una fidanzata giù dalle scale. Perché proprio Kate Moss? Forse perché ai tempi della loro relazione Depp venne arrestato per aver distrutto una camera d’albergo che occupavano insieme, e questo è un fatto incontestabile: https://www.latimes.com/archives/la-xpm-1994-09-14-ca-38251-story.html “His girlfriend, celebrity model Kate Moss, was with him in the hotel room but not charged. A police report said that Depp was possibly intoxicated during the incident, but officer Eileen Perez told reporters that she did not smell liquor on the actor’s breath. After the arrest, Depp reportedly told police: I was angry.” Erano altri tempi e nessuno paventò che la relazione fra i due, amatissimi dal pubblico, fosse tossica.
      Possiamo essere d’accordo sul fatto che che distruggere una camera provocando migliaia di dollari di danni perché stai litigando con la tua partner non sia un comportamento da persona loving, caring and protective, che sono gli aggettivi usati da un’altra fidanzata?
      In ogni caso Kate Moss ha dichiarato in aula che i pettegolezzi fossero infondati: Depp non l’ha mai spinta. Lei è davvero caduta dalle scale quando erano insieme, ma è scivolata da sola a causa di un paio di infradito e della pioggia. Come facesse Heard a sapere della caduta dalle scale nessuno, stranamente, lo ha indagato.
      Ora, in che modo la testimonianza di Moss è una prova, se non altro del fatto che Depp fosse un loving, caring and protective partner, e rende Amber Heard una bugiarda. In realtà Heard ha dichiarato di aver creduto ad un pettegolezzo e che il fatto di averci creduto ha influenzato il suo comportamento. Ha inventato lei quel pettegolezzo? Non ho letto da nessuna parte che sia stato dimostrato in aula che quelle due persone, da cui dichiara di averlo sentito, la abbiano sbugiardata, ma solo in quel modo si sarebbe potuto dimostrare che Heard ha mentito: come Kate Moss sia caduta dalle scale è irrilevante, ai fini della credibilità della testimonianza di Heard. Siamo d’accordo che lo sarebbe soltanto se fosse stata lei ad inventare la storia della spinta?
      Ma per il pubblico rimane una prova schiacciante, come lo è l’arresto del 2009. L’arresto di Depp del 1994? Irrilevante. Come è irrilevante che abbia distrutto una stanza d’albergo con l’allora fidanzata al suo interno nel corso di una lite. Kate Moss potrebbe mentire a proposito dell’episodio delle scale? Né più né meno di Van Ree, ma il pubblico a lei crede. Nessuno crede a Van Ree.
      Come descrivere tutto questo se non mancanza di equità nel modo in cui vengono valutate le prove?
      L’unica verità emersa da questo processo, anche da un esame superficiale, è la misoginia della stragrande maggioranza del pubblico e degli operatori di giustizia.

      • Giulia ha detto:

        Io non ho capito molto come non comprendo il sistema giudiziario americano. Ma leggo i giornali di oggi dicono, tutti, che lui ha vinto la causa, ma in realtà anche lui è stato condannato per lo stesso reato, a una cifra minore ma è stato condannato e questo viene omesso quasi da tutti giornali. Certo di fatto lei ha perso, perché l’unica vittoria che poteva avere era la piena assoluzione, se è un concetto che esiste nella giustizia americana, non lo so come funziona. Da quello che ho capito lei lo avrebbe diffamato a mezzo stampa, su un articolo dove non si fa il nome di lui, e il giornale che ha pubblicato l’articolo è stato assolto dalla stessa accusa. Ho riletto l’articolo incriminato, e penso che questa sentenza non faccia altro che confermare le parole che lei ha scritto:
        “Poi, due anni fa, sono diventata una figura pubblica che rappresentava gli abusi domestici e ho sentito tutta la forza dell’ira della nostra cultura per le donne che denunciano.”

  5. Emma ha detto:

    Avevano bisogno di un caso così per chiudere la bocca al metoo, Amber Heard c’è andata di mezzo. Il metoo è stato tollerato solo fino a quando è stato utile per tirare giù Trump.

    • Paolo ha detto:

      Guarda che Trump ha perso le elezioni perchè ha negato l’emergenza Covid altrimenti sarebbe stato quasi certamente rieletto, non c’entra nulla il metoo che semmai ha colpito grossi nomi di Hollywood quasi tutti sostenitori e finanziatori del partito democratico avverso a Trump, vedi Harvey Weinstein. Del resto Hollywood è un feudo dei progressisti USA, i conservatori come Eastwood e pochi altri sono mosche bianche

      Weinstein è andato giustamente in galera, Kevin Spacey ha avuto giustamente la carriera stroncata, Woody Allen (che non ha molestato nessuna attrice nè è stato condannato da alcun tribunale) è stato rinnegato dai suoi stessi attori, nessuno di questi è un sostenitore di Trump, anzi sono tutti politicamente avversi a Trump. a Trump il metoo non ha fatto nè caldo nè freddo.

      • Giulia ha detto:

        Paolo: Stai parlando di Clint Eastwood, quello del buono il brutto il cattivo? Clint Eastwood è un conservatore? Mi hai distrutto un mito!

      • Paolo ha detto:

        e visto e considerato che Harvey Weinstein appoggiava i democratici e ha finanziato la campagna di Hillary Clinton, questo dovrebbe dirci che anche votare per la “parte giusta” non rende automaticamente brave persone nella vita privata.
        Il repubblicano Eastwood avrà sicuramente le idee politiche “sbagliate” (anche secondo me) ma fino a una prova contraria non ha stuprato nessuno

      • Paolo ha detto:

        tu riesci ad amare un artista solo se la pensa politicamente come te? Allora ti compiango.

        Clint Eastwood ad ogni modo, non è fascista nè razzista, perchè un fascista razzista non dirige film come Million Dollar Baby, Mystic River, The mule, o Gran Torino. è un conservatore, uno che non ama il politically correct e vota repubblicano, purtroppo ha votato Trump ma non perchè lo amasse, k’ha votato perchè la Clinton (o quello che la Clinton rappresentava) gli piaceva ancora meno. Questo non lo rende una cattiva persona nè è sensato smettere di apprezzare i suoi film perchè non vota come noi.

        Si può essere conservatori e restare brave persone. Clint Eastwood è fino a prova contraria, una brava persona oltre che un grane cineasta, non voterei per lui ma lo è

      • Giulia ha detto:

        Paolo, fermo, non esageriamo, io conosco Clint Eastwood, solo attraverso la trilogia del dollaro di Sergio Leone che non è la mia preferita, preferisco quella del tempo. Solo mi ero fatta un’idea differente di lui, tutto qui. Avevo letto una sua intervista tempo fa, credo sulla guerra in Iraq, non ricordo. Ora sono andata a vedere su wiki Clint Eastwood, è proprio di destra di vecchia data, ha sostenuto Nixon, Regan ecc.. Diciamo Arnold Schwarzenegger si vede che è di destra Eastwood no, tutto qui.
        Ora non mi venire a dire che Arnold Schwarzenegger e Renzi sono di sinistra, perché mi confondi.

      • Paolo ha detto:

        Del resto, a suo tempo anche Johnny Depp fece dichiarazioni di fuoco contro Trump schierandosi nella parte politica “progressista”, e lo stesso quasi certamente vale per Amber Heard. e vale per quasi tutti in quell’ambiente

        il partito democratico e in generale i progressisti stanno a Hollywood come il vecchio PCI e oggi il PD stanno alla Toscana e all’Emilia Romagna.

        Da quelle parti l’anticonformista è Eastwood e lo dico essendo uno di sinistra che voterebbe i democratici se fosse americano.

        ecco un articolo interessante sul caso depp-heard

        https://www.editorialedomani.it/fatti/selvaggia-lucarelli-johnny-depp-amber-heard-kie64d17?fbclid=IwAR3bxjX6-F_HdJwFIeX63PxD–LdU8YM_u3IT4Gdge-5k55OanrWAnFNoP0

      • Paolo ha detto:

        Schwarzenegger è repubblicano ma è fieramente anti-Trump.
        Eastwood è repubblicano ed è critico sulla guerra in Iraq voluta dal repubblicano George W. Bush, non deve stupire troppo, anche Trump ha criticato quella guerra in quanto Donald voleva ricollegarsi al vecchio “isolazionismo” repubblicano rispetto al quale Bush è stata una deviazione.
        Più che altro Schwarzy ed Eastwood sono persone libere, e quindi possono pure dissentire rispetto alla loro parte politica

      • Paolo ha detto:

        “Diciamo Arnold Schwarzenegger si vede che è di destra Eastwood no, tutto qui”

        Si vede perchè? Perchè Schwarzy ha un fisicaccio da body builder gonfio di steroidi e faceva film d’azione iper-muscolari e pieni di esplosioni? Mentre Clint è diventato famoso grazie al nostro Sergio Leone che era di sinistra?.

        Schwarzenegger è di destra e si è sempre opposto a Trump, non ha esitato a dargli proprio del fascista, e ha paragonato l’assalto a Capitol Hill alla notte dei cristalli

        https://www.huffingtonpost.it/entry/arnold-schwarzenegger-mercoledi-e-stata-la-notte-dei-cristalli-degli-stati-uniti_it_5ffb1ff2c5b691806c4a13a3/

        Eastwood è di destra (sbagliando gli davano del fascio ai tempi di Dirty Harry) e ha diretto film come quelli che ho citato che non hanno nulla di ciò che comunemente associamo alla destra.

        insomma, è tutto molto complesso

      • Giulia ha detto:

        Perchè Eastwood era un bel ragazzo. ( Paolo sto scherzando, non mi prendere sul serio.. Poi io ho difficoltà a capire le differenze tra destra e sinistra in italia, figuriamoci quella americana)

      • Gianfra ha detto:

        Kevin Spacey è stato assolto. Vergognatevi

  6. Giulia ha detto:

    Se prima mi ero quasi totalmente disinteressata, in questi giorni ho recuperato. Lei era già stata condannata da tutti ancora prima del processo, in quello che aveva scritto nel suo articolo incriminato, “Ho avuto il raro vantaggio di vedere con i miei stessi occhi come le istituzioni proteggono gli uomini accusati di abusi.” È stata forse profetica.

  7. gery ha detto:

    Salve Ricciocorno
    premetto che non ho seguito il caso, ma ho letto qua e là, qualche articolo di giornale online, fra cui l’internazionale. Una domanda: ma secondo voi il risultato di questo processo, ha davvero minato le battaglie fatte finora, con il movimento MeToo? chiedo, perchè la giornalista nell’articolo dell’internazionale, sembra dire proprio questo, e la cosa mi preoccupa…

    • Giulia ha detto:

      Parli di questo articolo?https://www.internazionale.it/opinione/moira-donegan/2022/06/03/depp-heard-processo-misoginia
      “Avrà un effetto devastante su tutte le vittime, che ora saranno messe a tacere con la consapevolezza di non poter parlare delle loro esperienze violente per mano degli uomini senza la minaccia di una rovinosa causa per diffamazione. In questo senso, la parola delle donne è appena diventata molto meno libera.”

      “Viviamo un’epoca di virulenta reazione antifemminista, e i modesti passi avanti ottenuti all’epoca del #MeToo vengono respinti con un’allegra dimostrazione di victim blaming su vasta scala. Una donna è stata trasformata nel simbolo di un movimento che molti vedono con paura e odio, e viene punita proprio per colpire quel movimento. In questo modo, Heard si trova ancora a essere vittima di una relazione violenta. Ora però non è solo Depp ad abusare di lei, ma l’intero paese.”

      • gery ha detto:

        Si proprio questa, che ne pensi?

      • Giulia ha detto:

        Temo proprio che abbia ragione e condivido le tue preoccupazioni.
        Io questo articolo l’avevo salvato e copiato passi più importanti.
        Se osserviamo la campagna d’odio e di discredito nei confronti di lei, sui social, non sono rari i riferimenti a tutte le donne che denunciano e al MeToo.

    • Giulia ha detto:

      “Usando la sconfitta della Heard armeranno i pregiudizi sulle donne che svelano violenze per metterle a tacere o persino citarle in giudizio. Bugiarda la Heard, bugiarde tutte. Non a caso esultava in un tweet il Partito Repubblicano le più violente pagine e aggregazioni di MRA e odiatori di donne.
      Molti di questi odiatori, lo sappiamo bene, hanno commesso violenze, stalking e stupri. Hanno pagine e blog da dove propalano odio sui social e alcuni sono stati condannati o denunciati. Ora Depp è il loro tristo alfiere perché coltivano la speranza che la violenza maschile torni ad essere tuttalpiù un difettuccio e non un crimine. O qualcosa che non è mai vera se la vittima, comunque sempre colpevole, è una sopravvissuta.”
      (Nadia Somma)
      https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/06/05/amber-heard-alla-gogna-depp-alfiere-anti-me-too-cosa-resta-del-processo-piu-social-di-sempre/6615465/

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