Tempo fa scrissi un post:
in cui prendevo un po’ in giro l’utente-tipo del portale gnoccatravel: la community dei viaggi della gnocca, un sito web sulla gnocca, pensato per soli uomini, che consente agli iscritti di condividere informazioni sulle gnocche di tutto il mondo: America, Europa, Africa, Asia, Oceania. Esistono anche sezioni goliardiche quali compagni di viaggio, oppure ridere di gnocca, dove si può trovare amici con cui condividere il prossimo gnoccatravel o raccontare barzellette sulla gnocca.
Gli utenti di gnoccatravel amano ridere di gnocca, ma questo non deve farvi pensare che siano disponibili a tollerare chi ironizza su di loro.
Infatti si sono parecchio offesi, ed hanno aperto uno spazio per sfogare la frustrazione provocata dal mio piccolo post, questo:
Parlano male di noi su Il Ricciocorno Schiattoso
Vorrei chiarire innanzi tutto che lo scopo del mio post non era tanto mettere alla berlina il turista della gnocca; in realtà il mio post si rivolgeva alle donne, a quelle donne che parlano di prostituzione e autodeterminazione, quelle sostengono che la prostituzione è un lavoro come un altro e che le donne hanno diritto di scegliere liberamente il lavoro che vogliono.
Lo si sarebbe potuto facilmente evincere dalla frase
il fatto che una comunità maschile si senta libera di definire la donna come “quella roba attorno al buco”, a me dà un senso di autodeterminazione mai provato prima
oppure da questa:
Non credo che l’essere definita una insunlsa valvola di sfogo conferisca una qualche valenza negativa al lavorare con il corpo… E poi sembra un ambiente piacevole e tranquillo. Mi ostino a sedermi in ufficio, quando potrei lasciarmi trascinare per i capelli da soggetti stimolanti come il signor Spaccaculi, scoprendo capacità corporee e mentali che il moralismo di questa società bigotta e misandrica non mi permette di sviluppare… Insomma, adesso che ho ascoltato il signor Spaccaculi, mi sento di poter sentenziare: non è così male fare la puttana!
Gli utenti di gnoccatravel non rivendicano solo il diritto di fare ciò che vogliono, pretendono anche che il mondo intero giunga alla conclusione che loro non fanno proprio niente di male.
Ed è evidente dal mio post che, invece, io li disapprovo.
Mi chiedo: ma che ve ne frega di quello che penso io? Se la vostra coscienza è a posto, se siete convinti di non fare nulla di male, perché vi turbano tanto le mie parole?
La verità è che la vostra coscienza non è per niente linda come volete darci ad intendere, così mi scrivete papiri di giustificazioni… a me, che neanche vi conosco e che non potrei impedirvi di fare ciò che fate neanche se lo volessi con tutte le mie forze!
Mi scrive uno degli utenti di gnoccatravel:
La situazione reale e’ che invece ognuno valuta la sua vita e se ritiene giusto di emigrare per andare a cercare un lavoro ben pagato in un altro paese, deve essere in grado di farlo. Da questo punto non capisco e non giustifico i commenti da parte di persone benestanti senza un minimo di capacita’ di analisi che troncano sul nascere la possibilita’ che ci siano persone MOTIVATE a fare soldi sfruttando la propria bellezza e persone che VOGLIONO pagare per avere sesso con le prime. Ripeto la seguente situazione: Prostitute che VOGLIONO vendere i propri servizi e uomini che VOGLIONO comprarli ed in mezzo a questa situazione si infilano altri che dicono: No! sono schiave!
Un altro commento:
In realtà non avete capito un cazzo del maschio. Siete superficiali nella vostra presunzione di superiorità psicologica basata sul nulla, sulla totale ignoranza delle questioni. Eh sì, uno deve farsi un culo così per voialtre? Perdere ore e ore di tempo per starvi dietro ? Ma quando mai! Questo è il vero motivo per cui ogni tanto uno va a pay. E parlate dei vostri mariti o fidanzatini o “compagni” come fossero lindi e non sapessero nulla di mignotte. Be, stando alle statistiche la probabilità che il vostro maritino vada a puttane è tutt’altro che trascurabile.
Vorrei rispondere agli utenti di gnoccatravel: è vero, io non vi capisco. Io non pagherei mai una persona per fare del sesso con me. L’idea mi disgusta. Voi mi disgustate.
Ma a voi cosa importa? Che ruolo ho io nella vostra vita? In che modo la mia opinione può in qualche modo condizionare l’immagine che avete di voi stessi?
Per me è importante riflettere seriamente sulla prostituzione, visto che è un fenomeno in aumento che riguarda anche il grave problema della tratta di esseri umani, del quale i clienti di prostitute non vogliono proprio sentire parlare.
Io scrivo per dare spazio a quelle voci che voi non volete sentire, cari utenti di gnoccatravel, quelle che raccontano quegli aspetti della prostituzione che preferite ignorare, per sentirvi liberi di aprire il portafoglio senza rimorsi di coscienza.
Quelle che vi disprezzano e che – per quanto non possa piacervi – hanno tutto il diritto di esprimere il loro disprezzo tanto quanto voi avete il diritto di discutere di zerbini e melanzane.
Le ex prostitute hanno questo da raccontarvi sul loro lavoro e sulla libertà. Siete disposti ad ascoltarle nel momento in cui non sono più vincolate dal vostro denaro a compiacervi?
Ne traduco qualche passo (tralasciando la polemica col libro ‘The Brothel – A Workplace in Denmark”, che la maggior parte di noi non ha letto).
Siamo sei ex prostitute.
Cinque di noi raccontano a se stesse e al mondo che abbiamo scelto di farlo. Che ci piaceva il sesso, che guadagnavamo bei soldi e ricevevamo un sacco di gratificazioni. Che avevamo il controllo su ciò che facevamo.
I media spesso descrivono le prostitute come donne forti e libere, che hanno una sana, famelica relazione con il sesso. La storia delle donne amano il sesso e che attraverso la prostituzione liberano la propria sessualità è anche la storia che la gran maggioranza della gente vuole sentire. Soprattutto gli uomini che pagano per fare sesso.
Quelle come noi sono esattamente l’opposto di quel genere di donna. Quando prendiamo parte ai dibattiti pubblici sulla prostituzione e raccontiamo della forza distruttiva e delle conseguenze della prostituzione, ci viene detto che c’è qualcosa di sbagliato in noi.
Perché non è possibile che gli anni in cui ci siamo prostituite ci abbiano regalato insonnia, depressione, pensieri suicidi, odio per noi stesse, dolore, ansia, artrite, problemi con l’intimità ed così via.
Sebbene centinaia di donne nella nostra stessa situazione parlino delle medesime dolorose conseguenze, queste testimonianze non hanno alcun valore nei dibattiti odierni, che propongono tutti la stessa teoria: la prostituzione è liberatoria e innocua.
Ciò che non viene chiarito in questi contesti è che le cose possono apparire completamente diverse una volta uscite dalla prostituzione. Questo fatto contribuisce alla normalizzazione della prostituzione ed indurre giovani donne a pensare che è solo un modo per guadagnare soldi, che non c’è pericolo. Non è così.
Molte arrivano a comprendere che la prostituzione non è una libera scelta né una scelta liberatoria, ma un qualcosa di violento, che oltrepassa il limite e non ha nulla a che fare con la libertà.
Le sex-workers soddisfatte sono trattate dai media in modo politicamente corretto e raramente criticate. I giornalisti accettano tutte le contraddizioni senza porre domande.
Ma le donne non sono di cristallo: perché non porre domande?
Ad esempio: come riuscire ad evitare di essere sfruttate dai magnaccia? Come si combatte la concorrenza delle straniere, che sono molto più economiche? In che modo far parte di un sindacato dovrebbe proteggere le prostitute dall’essere aggredite dai clienti? Come se la cava una prostituta senza lavoro?
Basterebbe scendere nelle strade. Si dà l’impressione che a stigmatizzare le prostitute siano quelli che non considerano la prostituzione una professione come tutte le altre. Ma ad avere l’immagine più degradante delle prostitute sono i loro stessi clienti, che invece vengono descritti come uomini dolci, in cerca di un po’ di affetto e intimità.
Ci sarebbe molto da dire sulla libera scelta, ma per noi è un aspetto della questione privo di significato, perché la prostituzione ha divorato la nostra dignità, che l’avessimo scelta liberamente o no. Finché la società non rinuncerà all’assunto che alcune donne sono in vendita, lo stigma rimarrà. E il nostro dolore è messo da parte, perché ce lo siamo scelto da sole.
Ecco alcune testimonianze:
Tanja: Mi sentivo forte, superiore. Ma la maschera si stava sgretolando. Divenni dipendente dalla cocaina, tanto da non poter andare avanti. Ero troppo debole, una vittima senza spina dorsale? No, perché sono sopravvissuta e mi sono rifatta una vita. Ma vedo altre donne nella mia stessa situazione, donne che combattono con problemi psicologici, donne che finiscono in ospedale e subiscono interventi su interventi… Le donne che non si prostituiscono più raccontano storie ben diverse da quella di orgasmi e clienti gentili. Le nostre esperienze sono le più stigmatizzanti. Perché le altre donne non vogliono accettare che i loro uomini sono dei possibili clienti mentre gli uomini vogliono ascoltare la storiella delle donne arrapate che amano fare sesso per soldi. La gente ha paura di apparire moralista e frigida e così si abbandona a qualsiasi eccesso, come se dire “no” implicasse una condanna sociale.
Alice: Come mentore nello ‘Swan Groups’ho incontrato molte che ritengono che la idealizzazione della prostituzione fornita dai media è difficile da accettare…. La maggior parte di noi ha problemi con l’intimità, con la fiducia e soprattutto con il sesso. Le conseguenze più serie riguardano la relazione con il partner, i figli, ma anche le persone in generale. Parlare di libertà nella prostituzione significa illudersi, è solo una bugia funzionale a lasciare i clienti e le donne esattamente dove sono.
Christina: Andai a raccontare le gioie della prostituzione ai media quando ero una prostituta; era un modo per sopravvivere. Molte volte ho riflettuto sulla questione dei “diritti”. Mi sarei risparmiata la Sindrome Post-traumatica da stress, le perdite di memoria, la depressione, i disturbi del sonno e l’ansia se avessi potuto usufruire del diritto di vedere un medico ogni settimana o fossi stata membro di un sindacato? No. I clienti di prostitute sono diversi dagli altri uomini solo in un aspetto: si trovano mille giustificazioni per giungere alla conclusione che comprare sesso è ok. Sono senza pietà quando pensano che hanno il diritto di usarmi perché hanno pagato. Giustificano le loro azioni dicendo: “Wow, sei così forte, io non potrei mai fare sesso con una di quelle deboli” . Io non potrei mai essere una di quelle che rimangono ferite… Quanto vi sbagliate! Fingere di essere forti è solo un modo per vendere la merce.
Lita: L’unico diritto di cui discutere dovrebbe essere il diritto di uscirne. Aiuti, ad esempio, per le cure necessarie a risolvere quei problemi che affliggono le ex-prostitute, per ricominciare a studiare o per trovare un vero lavoro. Le persone dovrebbero avere il diritto di non essere costrette a vendere se stesse. E non descrivetelo altrimenti: è vendere se stessi. Non è una performance. Sei sola e nuda con uno straniero che grugnisce e suda sopra di te, che risucchia tutto ciò che hai nel petto e infine si svuota dentro di te. Questo è essere una prostituta. Certo, ci sono quelli che dicono “Faccio in fretta, così non sarà poi così male per te”, ma se sai che mi fa male, perché lo fai comunque? Questa mancanza di autocontrollo mi ripugna. L’unica cosa alla quale sono davvero interessati è la taglia di alcune parti del mio corpo e quanto costa. Siamo descritte e vendute come sandwiches.
Pia: Sono stata costretta con la violenza a fare la prostituta. Del fatto che una donna danese possa essere costretta a prostuirsi non se ne parla, ma non sono la sola. La mia situazione è simile a quella di tante straniere che hanno un magnaccia; si, anche le “libere” prostitute danesi ce l’hanno. Molte donne si vergognano, anche quelle che se lo sono scelto da sole, e vorrebbero smettere. Allora perché così tanti politici si impegnano a fare in modo che l’industria del sesso ci trattenga il più a lungo possibile? Dovrebbero preoccuparsi di liberarci dalla prostituzione, invece.
Odile: Non è accettabile il discutere dei danni che ci lascia la prostituzione, perché distrugge l’opinione comune che la vede come un libero scambio di sesso fra spiriti liberi. Le donne che sono state prostitute e che non pensano che la prostituzion e possa apportare qualcosa di buono nella società sono definite frigide, sessualmente represse, beghine e moraliste. Con questi presupposti è possibile discuterne davvero?
Altre testimonianze le trovate qui:
Lettera aperta ad un cliente per bene
Ma ce ne sono molte, molte di più… Caso mai vi venisse voglia di ascoltare davvero, sono certa che andrete a cercarvele da soli.
dirò una cosa banale, forse: le testimonianze, le storie di queste donne vanno rispettate e ascoltate così come tutte le altre, anche quelle che non ci corrispondono
Sì, ma se leggi i commenti degli utenti di quel sito ti chiedi per davvero se sono esseri umani o bestie (senza voler offendere le bestie). Fanno venire il voltastomaco. E la cosa risibile è il loro prendersela a sangue con “melanzane” e “zerbini” e non voler vedere quanto appaiono ben più miseri e schifosi. Boh, io di solito sono per il vivi e lascia vivere, peccato che loro “vivano” sulla pelle di altre persone.
errata corrige: il commento “La situazione reale e’ che invece ognuno valuta la sua vita e se ritiene giusto di emigrare per andare a cercare un lavoro ben pagato in un altro paese, deve essere in grado di farlo. Da questo punto non capisco e non giustifico i commenti da parte di persone benestanti senza un minimo di capacita’ di analisi che troncano sul nascere la possibilita’ che ci siano persone MOTIVATE a fare soldi sfruttando la propria bellezza e persone che VOGLIONO pagare per avere sesso con le prime. Ripeto la seguente situazione: Prostitute che VOGLIONO vendere i propri servizi e uomini che VOGLIONO comprarli ed in mezzo a questa situazione si infilano altri che dicono: No! sono schiave!” appartiene ad un cliente che però ci tiene a farci sapere che non frequenta il portale gnoccatravel, come potete leggere qui: https://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2013/01/19/che-bello-lavorare-in-un-fkk/ (ultimo commento, di Carlo) cito: “non sono un utente di gnoccatravel visto che è un sito di perditempo…” e ancora “Nel salutarla la prego di non ricollocarmi come utente di gnoccatravel visto che anche tra chi usufruisce dei servizi delle prostitute esistono diverse vedute e fazioni che generalmente non sopportano le altre.”
Ok, Carlo, lei non è un utente di gnoccatravel. E’ un cliente di prostitute che non vuole credere che le testimonianze riportate da me e da altri corrispondano a situazioni reali. Continui pure a raccontarsi le storie che preferisce.
Come le ho detto, le mie fonti sono persone reali conosciute in bordelli europei ed extraeuropei non pagine web dove ognuno puo’ scrivere quelloche gli passa per il cervello inventando storie… Non capisco veramente il motivo per cui lei sia cosi’ accanita nei confronti di tale pratica come se le desse fastidio che altre donne (se lei è donna)facciano quello che gli pare come lavoro nei limiti della legalità e la prendesse come un’offesa al genere femminile tale mercimonio…
caro Carlo, forse la risposta è proprio nella parola che lei ha usato: “mercimonio”.
Le sembro “accanita”? Rabbiosa, furiosa? Io mi trovo una persona piuttosto pacata. Il sito gnoccatravel mi ha dato della “figa di legno” e non ho replicato agli insulti con altrettanta veemenza. Invece ho spiegato le ragioni della mia posizione, che nasce dal confronto con altre donne.
Quello che mi offende, e non come donna, ma come essere umano, è la tratta di esseri umani. Non fingiamo che non esistano donne, poco più che bambine a volte, contrabbandate come beni di consumo; ingannate, rapite, violate e costrette a prostituirsi contro la loro volontà. La schiavitù mi offende e mi stupisco di quante persone rimangano completamente indifferenti all’argomento, come se non riguardasse il fenomeno della prostituzione.
http://www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/2013/05/30/news/commissione_europea_in_italia_2381_vittime_di_tratta-60004856/
L’Italia ha il nero primato per tratta di esseri umani in Ue tra il 2008 ed il 2010. Emerge dai dati Eurostat presentati oggi dalla commissaria Malmstrom. Su 23.632 vittime in Europa, 6426 sono in Italia; pari a 1624 nel 2008 su un totale di 6.309 in Ue; 2421 nel 2009 su 7795; 2381 nel 2010 su 9528. I dati rivelano che il 68% del totale delle vittime in Europa sono donne, il 17% uomini, il 25% minori. Il 62% per sfruttamento sessuale – fonte ANSA: http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2013/04/15/Ue-Italia-primato-tratta-esseri-umani-2008-2010_8555451.html
Finché ci saranno uomini ansiosi di comprare corpi, ci saranno criminali disposti a tutto per procurarseli e guadagnarci su. Parliamo di persone, migliaia di persone, delle quali a voi clienti non importa niente e per questo tendo a disprezzare tutti coloro che vanno avanti a ripetere la storia della prostituta felice.
Inoltre http://www.corriere.it/cronache/07_novembre_26/corvi_56b12762-9bef-11dc-84ae-0003ba99c53b.shtml leggo qui: ” A questi clienti — così emerge dalla ricerca — non interessa la storia che è alle spalle della prostituta (per loro infatti «la tratta non esiste» o al massimo coinvolge poche persone e le «vittime» della prostituzione sono proprio i clienti «sfruttati a causa del naturale bisogno di sesso tipico del maschio»). Anzi, dicono di preferire le donne dell’Europa orientale o le cinesi proprio perché provengono da Paesi in cui vi è il «dovuto rispetto» per il maschio e quindi manifestano remissività anche nei confronti dei clienti italiani.
Dietro questa motivazione, poi, ce ne sono altre due: il bisogno di dominio e il rifiuto dell’emancipazione femminile.”
Che cosa dovrei fare? Fare finta di niente e lasciare che il “bisogno di sesso del maschio” giustifichi la riduzione in schiavitù delle donne più sfortunate di me? O magari rinunciare alle conquiste degli ultimi trent’anni e tornare ad assumere un atteggiamento che compiaccia di più i maschi di questo paese per impedire che vengano brutalizzate altre creature al mio posto?
E se invece imparaste a rispettare le donne? A fare l’amore con loro, invece di scoparvele?
Certo che si deve essere proprio illusi e ottusi per pensare che a una prostituta piaccia dare accesso al proprio corpo a degli estranei in cambio di soldi.
E tu che ne sai Lilli 🙂 hai intervistato molte prostitute? A me per esempio cani e gatti fanno schifo eppure vedo moltissime persone per i quali sono il loro feticcio preferito. Come vedi il mondo e vario e le opinioni sono molte! 🙂
Bah come le ho detto lei tira in ballo sempre fonti internet a dir poco ridicole (poi in questo caso MOLTO autorevoli come appunto giornali dove al tizio di turno dicono di riempire tot colonne con tot parole cosa che viene fatta all’istante scrivendo due luoghi comuni o ricopiandoli da vecchi articoli….a sto punto ritengo piu’ autorevole la pagina web con le testimonianze delle prostitute:-) ). Mi pare ovvio che poi se va a parlare con quelli di gnoccatravel otterrà tali denominazioni(almeno se io fossi stato al posto suo non mi sarei stupito). In verità io come schiavi a Roma vedo anche le seguenti 2 categorie: 1)Mendicanti che elemosina soldi sul “posto di lavoro” e non si trovano li per caso perché hanno trovato il posto a sedersi libero ma perché c’e’ anche li una mafia che li gestisce. 2) Musicisti nella metropolitana con bambini al seguito che devono “esibirsi” suonando o raccogliendo i soldi nel bicchiere delle cocacola. Ecco di questi due mondi ovviamente non si parla molto(forse dei ragazzini alcune volte perché suscitano maggiore simpatia a differenza degli invalidi sdraiati per strada.) Non sono forse stati “trattati” tali individui (mi spieghi come fa un invalido senza gambe ad arrivare in Italia dal sud del mondo….)? Mi pare di aver capito una cosa soltanto che a lei non interessa la sorte di queste persone ma semplicemente ribadire i suoi concetti visto che avendo letto anche altre cose postate mi pare di aver capito che si pone come una sorta di femminista, ovvero le da fastidio che gli uomini vadano a scopare con le prostitute…Poi se a quelle non interessano minimamente i sui commenti e si fanno 4 risate intascando uno stipendio quadruplo delle sfigate/sfigati che lavorano al call center a lei non interessa. Il pretesto è che sono di principio schiave anche se arrivasse da lei una prostituta urlante :” Io sono libera e voglio guadagnare moli soldi e li riesco a guadagnare con questo lavoro” lei direbbe che è una schiava a cui hanno fatto il lavaggio del cervello…Per quanto riguarda rispettarle le donne sono in ottimi rapporti con moltissime prostitute con cui sono stato e tranquillamente ci esco in amicizia(cena, discoteca, ecc). Se vuole le dico anche quale sia il mio unico limite oltre cui non vado mai: avere rapporti (da quando ho 24 anni) anche solo di amicizia con donne ITALIANE 🙂 . In ultimo ripeto il succo emerso a mio modo di vedere : a lei stanno sullo stomaco gli uomini che gradiscono avere rapporti a pagamento con donne consenzienti indipendentemente che siano libere o meno adducendo che sono tutte schiave costrette e anche qualora ce ne fosse una non schiava la sua esistenza alimenterebbe il mercato del sesso e quindi anche la richiesta di nuove schiave. Quindi la prostituzione ,ammesso e non concesso che ci siano prostitute libere, genererebbe comunque schiavitù ulteriore quindi sarebbe da proibire (come se visto che vengono vendute le sigarette di contrabbando, per eliminare il contrabbando si vietassero tutte le sigarette cosi’ piu’ nessuno fuma e compra quelle di contrabbando :-). Devo dire che comunque almeno lei ha fatto un’analisi benché non la condivida. Penosi invece sono altri commenti di altre persone (Usavo la parola mercimonio in termini sarcastici. Se proprio la devo riutilizzare ritengo che un esempio di mercimonio da ritenere schifoso è quello di animali domestici comprati in seguito ai capricci di persone che non sanno relazionarsi con altre e lasciati poi liberi con guinzagli chilometrici e senza museruole di morsicare le persone per strada e di urinare e defecare ovunque. Forse si è capito che detesto cani e gatti e GATTARE 🙂 )
Se scrivo di determinati argomenti è evidente che mi interessano se no farei altro. Non so da cosa lei tragga le sue conclusioni. Io qui non ho contestato nessuna prostituta felice, mi sono semplicemente permessa di fare notare che ci sono altre versioni della storiella della sex-worker ricca e soddisfatta. E se ha letto il mio post dovrebbe aver notato che queste ragazze ricche e soddisfatte spesso mentono, soprattutto ai clienti (è un modo per vendere la merce e sbaragliare la concorrenza… lei le pagherebbe se le dicessero “mi fai schifo, questo lavoro mi deprime, ma ho bisogno di soldi?”)
Evidentemente le fa più comodo negare che esistano situazioni come questa: http://www.comunismoecomunita.org/?p=2950 “Le ragazze giovanissime, anche di tredici e quattordici anni, sono quelle più facili da gestire per gli italos perché ancora non si rendono ben conto di quello che stanno vivendo. Per individuare le “prede” gli italos (coloro che si occupano della tratta verso l’Italia) frequentano in Nigeria le feste di paese, i matrimoni, i funerali, dove c’è sempre qualcuno che filma le ragazze. E questi filmati sono vagliati con attenzione dalla maman: quella è troppo bassa, quella è troppo piatta, quella è troppo vecchia, quella va proprio bene. «Quella piccolina lì, è lei che voglio». Fatta la scelta lo sponsor va dalla famiglia con dei regali dicendo che in Europa hanno bisogno di belle ragazze per fare la modella, la parrucchiera, la sarta, l’attrice. Spesso la famiglia acconsente, e non di rado sono gli stessi genitori a darsi da fare, sanno infatti che «in quella casa lì ci sono i parenti di una donna che porta le ragazze in Europa, hanno visto che la famiglia s’è fatta la macchina, ha comprato la casa. Allora dicono: anch’io». La maman considera un problema il fatto che le ragazze siano vergini, che non siano mai andate a letto con qualcuno e che quindi non hanno esperienza. Per questo chiedono che l’organizzazione rimedi: in Nigeria ci sono quelli pagati apposta per controllare che le ragazze non siano più vergini e, se necessario, «darsi da fare per sverginarle loro».”
Tutto questo mi interessa, anzi, mi addolora. Secondo lei sono storie inventate? Continui a pensarla come vuole. Ma non venga qui a commentare che l’unico problema in questa storia sono “i miei concetti” o “il mio fastidio”.
Forse il suo posto è su gnoccatravel, dove può lamentarsi con gli altri viaggiatori della gnocca su quanto sono melanzane le italiane.
Gli uomini che descrivono le Italiane come melanzane e poi pagano una prostituta straniera per fare sesso mi ricordano tanto la volpe della famosa favola di Esopo 🙂
Guardi, se ne vedono molte a Roma di Nigeriane, in genere sono brutte e ingrassate a dismisura e francamente non mi sembra che ci sia stata una selezione di bellezza. Poi di cosi’ piccole per le strade per fortuna non ne ho mai viste anche se ovviamente sui 17 anni, ahimè, probabilmente ci saranno. In ogni caso ammesso e non concesso che le sue testimonianze (internet) siano vere e che ci siano le prostitute incazzate con i clienti( e ci saranno, ovvio), accetterebbe che quelle NON incazzate ma che lo vogliono fare liberamente si prostituiscano? In più anche se lei dicesse “NON ci sono quelle NON incazzate con i clienti” ed io le dicessi ” Visto e considerato che esiste anche la prostituzione transessuale che spesso è svolta non da transessuali ma da uomini che semplicemente si travestono la notte (e le dico subito che su questo argomento so vita morte e miracoli avendo avuto storie sentimentali con alcuni transessuali vivendoci praticamente insieme e conoscendo fino all’ultimo dettaglio di come funziona il loro mondo), se io mi vestissi da donna, mi truccassi e scendessi in strada consapevole di fare la prostituta(ovviamente sarei un travestito e non un transessuale) volendo andare con i clienti e volendo sfruttare il mio corpo per lavorare, lei direbbe tra le due opzioni:
1) Ok sei conscio e non sfruttato, prostituisciti tanto sono fatti tuoi e dei clienti
2) No fermi tutti è una schiava(schiavo)!!!
Ricordo in ogni caso che quelli che vengono definiti “trattati” esistono anche nel mondo transessuale (anche se li siamo proprio nel libero arbitrio totale e nella consapevolezza totale di provare la fortuna prostituendosi in Italia rispetto a Rio dove si rischia la vita sul serio visto che in Brasile in genere i geniori li cacciano da casa appena dichiarano di essere gay). In questo caso io invece sarei il travestito libero e felice che va a guadagnarsi la pagnotta e che col cavolo che vuole andare al call center a “nobilitare” la sua carriera lavorativa a 600 euro al mese!
Per quel che riguarda gnoccatravel, ne faccio a meno grazie 🙂
Mi dica pure quale delle due opzioni sceglierebbe!
Thanks!
Le aggiungo una nota: per favore visto che mi sembra che lei si appassiona alle cose, non prenda spunto da internet ma le informazioni se le cerchi sul campo per qualsiasi argomento e non solo questo!!! Affidarsi a chi scrive su internet vuol dire nel 99,9% dei casi riportare cavolate anche se l’argomentazione di fondo è veritiera(almeno questa è la mia visione nei confronti de giornalisti e di coloro che vanno a ruota libera avendo accesso alla rete). Ad esempio il mondo delle Nigeriane è molto piu’ complesso di quello riportato (anche se ci sono molte cose corrette nell’articolo) non parliamo poi di quello dei transessuali brasiliani totalmente differente.
I clienti delle prostitute rivendicano il diritto di fare sesso con chi vogliono, quando vogliono ed esattamente come vogliono. Per farlo però hanno bisogno di una categoria di persone che rinunci al medesimo diritto: persone disposte a fare sesso a comando (non quando vogliono) con chiunque (non con chi vogliono) e disposte ad esaudire ogni desiderio dell’altro (non come vogliono). Perché il sesso per qualcuno è un diritto e per altri deve diventare un lavoro?
Io sono dell’idea che gli esseri umani debbano essere tutti indistintamente portatori dei medesimi diritti…
Lei Carlo mi chiede: se io facessi il prostituto? Beh, lo faccia, e poi torni a raccontarmi com’era.
Guardi, non mi trovo nella situazione di lavorare in un call center 🙂
In ogni caso in passato piu’ per gioco che per altro sono stato tirato in ballo da quella che era la mia ex fidanzata trans che mi coinvolse in situazioni a tre con alcuni suoi clienti più bisex che etero(vorrei specificare, per chi non è del giro, che chi va con i trans è generalmente etero , mentre qualcuno è bisessuale ma sono cmq in pochi) e ci scapparono simpatici regalini su carta con il símbolo dell’europa e di colore giallo che intascai ben felice(in verità furono più per la partecipazione che per la scarna e imbranata prestazione…)!
Se avessi avuto un fisico, diciamo più adatto, e le facilitazioni (bordello, situazione regolare, ecc ) ci avrei fatto sicuramente un pensierino buttando nel cesso immediatamente i libri dell’università.
Cmq non mi ha risposto alla domanda.
“Guardi, non mi trovo nella situazione di lavorare in un call center” mi scrive. Quindi la prostituta non lo fa perché le piace, ma solo perché non è nella posizione di aspirare ad un lavoro decente…
Era un commento sarcastico… dove vuole che vada ? Non ho il fisico e anche se ho avuto quelle situazioni spot, non sono state gestite da me visto che non sarei stato capace di organizzarle. E’ un lavoro…mica si improvvisa…
Comunque continuo a capire da quel che leggo che lei cerca di portare avanti la sua posizione da un punto di vista dialettico come a volermi far sbugiardare da solo 🙂
Le continuo a dire: si vada a sporcare le mani in questi ambienti prima di darne una valutazione! Non bisogna essere per forza clienti per prendere la macchina, arrivare al primo luogo di ritrovo dove si prostituiscono i trans, fermarsi, prendersi una bibita(in genere i paninari approfittano di tali situazioni piazzandosi dove stanno trans e prostitute e mettendo sedie e tavolini per i clienti), e farsi 4 chiacchere con queste persone. Le mie esperienze vengono anche da qui, dall’aver passato serate e notti a fare conversazione, rimorchio e amicizia, vedendo i tanti esempi di umanità al mondo e vedendo come questi ambienti siano molto distanti da quelli degli italiani annoiati che devono accollarsi i problemi altrui come missione di vita. Io francamente preferivo invitare una trans o donna ad una serata in discoteca e quella sicuramente(altrimenti non veniva…) era interessata a farsi una bella serata in compagnia e non certo a filosofeggiare sui drammi di schiave, denutrizione, mafie e problematiche esistenziali. Questo infatti è uno dei punti chiave, uscire dall’ottica degli italiani annoiati e problematici ampliando le proprie vedute del mondo e conoscendo persone(che siano prostitute, vista la tematica della discussione, oppure no) di tutte le latitudini e ranghi sociali. Vedrà come sono moltissimi i contesti da cui vengono queste persone e che quello che viviamo io e lei sono solo uno(o forse anche 2…) dei possibili approcci alla vita. Per farle un esempio, i soliti italiani annoiati di fronte ad un ragazzino brasiliano favelato con la pistola in mano ragionerebbero che quello è un bambino da redimere e accudire e se lo andrebbero a prendere nella favela da soli per portarselo in Italia e farlo andare a scuola…Provatelo a chiedere ad un trans(a differenza di quanto si possa pensare non sono in genere provenienti dalle favelas ma sono anzi spesso di ceto medio) se mai gli passerebbe per il cervello di entrare in una favela e se mai solo minimamente considererebbe uno dei bambini di cui sopra come un frugoletto a cui togliere la pistola dalla mano redimendolo. Come minimo vi pigliano per matti nonché per già cadaveri!
Lei ha completamente frainteso la prospettiva di questo post, che non si rivolge a chi si prostituisce. Questo post è rivolto alle persone benestanti, alle persone che non si sono prostuite né lo faranno mai, perché non ne hanno bisogno. Alle persone che non hanno mai avuto un vero problema nella vita e pensano che siccome loro stanno bene e si sentono felici e soddisfatti, allora tutto il mondo sta bene, è felice e soddisfatto e le cose vanno bene così come vanno, alle persone che non si pongono mai il problema che magari per qualcuno la vita non è così allegra e spensierata…
Se lei non vuole accollarsi i problemi altrui, non deve però biasimare chi invece non ha fatto dell’edonismo il principio ispiratore della propria esistenza. Le persone che si pongono dei problemi non lo fanno perché “annoiate”, ma perché un tantino più profonde di chi pensa solo al proprio divertimento.
Il suo è un tentativo di sminuire chi “filosofeggia sui drammi di schiave, denutrizione, mafie e problematiche esistenziali”, come se fossero i veri superficiali, mentre i “profondi” sono quelli che passano le serate tra un festino e un’orgia…
Se lei non si vuole occupare di ciò che non va, non lo faccia. Ma io non sono né annoiata né “problematica”: sono solo meno egocentrica di quanto non lo sia lei…
Bah io avrò una visione cinica per una donna italiana che comunque è condivisa da coloro con cui ho interagito nella mia vita ovvero persone PRATICHE(inutile che le racconti i commenti di disprezzo nei confronti delle donne italiane datimi da donne romene, prostitute e non, che ho conosciuto, (proprio per il concetto di incapacità delle italiane che andava dell’andare a giocare e perdere tempo all’università invece di lavorare al doversi far scarrozzare sempre dal padre all’avere paura di fare 10 metri da sole di notte, ecc) come anche l’opposto da parte di divorziate e separate italiane a cui la romena di turno aveva soffiato il marito e che ho avuto il dispiacere di conoscere portato a forza da amici per fargli da 4 incomodo…). Almeno pero’ questa mia visone si basa su fatti. La vostra(mi pare di aver capito che la visone è comune da parte dei commentatori) visione è invece basata sul idee filosofeggiate e condite con articoli internet senza mai aver conosciuto il mondo reale di cui parlate. Avete mai visto in reale un “festino”? No ? e allora di che parlate??? Non ci volete partecipare? Ci potreste andare e guardare solo per poi farvi una visione chiara di quel mondo di cui parlate senza cognizione di causa( ma che cazzo è sto termine “festino” da giornalista scandalista che solo dal nome fa ridere e da l’idea che la persona che ne parla non abbia la minima idea di quello che dice ma riporti i luoghi comuni sentiti al telegiornale 🙂 ). Non capisco poi il concetto per cui il cosidetto “puttaniare” dovrebbe stare bene per forza, magari il tizio ha lo sfratto, lo hanno licenziato e deve comunque mantenere dei figli. Le ripeto a lei non da fastidio il concetto di schiavismo in se per se e roba simile, a lei da fastidio il concetto di FEMMINA relazionata al MASCHIO, se la vicenda fosse stata a parti invertite non sarebbe stata minimamente interessata ma siccome da quel che ho capito le interessa portare avanti la sua causa femminista tira fuori questo argomento. In pratica e come se tifasse per una squadra di calcio formata da donne contro un’altra formata da uomini…In ultimo le dico che invece di preoccuparmi della fame nel mondo riunendomi in salotto a discuterne con emeriti luminari io preferisco se incontro una prostituta che mi dice che vuole andare a mangiare(cosa non rara a causa delle distanze tra luoghi di lavoro e posti dove poter comprare cibo, acqua, ecc) caricarla, portarla dal primo paninaro per strada e comprargli un panino con salciccia + cocacola. Mi scusi se sono pratico e non mi struggo il cuor con i drammi del mondo a cui non posso dare risposta ma nel mio piccolo faccio quel che posso 🙂
Io mi baso su una diversa interpretazione dei fatti, i fatti e le persone sono sempre le stesse. Solo che io li vedo sotto una luce diversa dalla sua. Se io non posso parlare di prostituzione perché non mi sono mai prostituita, allora non può farlo neanche lei.
Cara Ricciocorno, a certi commentatori gli rispondi tu, ché io non sono capace, anche perché prima di tutto mi scappa la pazienza. Quel che vorrei segnalare, invece, è che non si può fare un paragone tra il prostituirsi di un uomo pagato nei confronti di una donna pagante, da una parte, e il prostituirsi di una donna pagata nei confronti di un uomo pagante, dall’altra. Inutile dire “Ma ci sono, seppur rarissimi, anche gli uomini che si prostituiscono alle donne”. Sì, ci sono, e rarissimi in percentuale, ma sono un’altra cosa. E perché sono un’altra cosa, lo sanno tutte le persone che hanno un corpo, che sono un corpo. Non c’è bisogno di spiegarlo.
Come già detto ho avuto qualche esperienza più per casualità che per altro dove sono stato coinvolto in giochi a tre ed ho beccato la mancetta. Quindi partiamo già dal presupposto che io in passato sono stato pagato per fare sesso e sono stato esercente della prestazione mentre lei no ergo in base al suo commento ultimo io potrei parlare di prostituzione mentre lei no!
Secondo come detto i ruoli sono:
1)Cliente che vuole comprare la prestazione
2)Prostituta che vuole vendere la prestazione e che vuole fare quel lavoro per guadagnare in fretta e bene
3)Terzo incomodo (lei o chi per lei) che arriva facendosi gli affari non propri e dicendo. “No, non si deve fare! è una schiava”””
Come detto lei svolge il terzo ruolo ma in realtà quello che dice va tradotto come:” No non devi prostituirti, non devi vendere il tuo corpo al nemico maschile! Tu sei donna e così facendo fai fare una figura di merda a tutto il genere femminile permettendo al nemico maschile di poter usurpare il corpo di una di noi! Meglio morta che dare il contentino allo spregevole uomo che se fosse per noi dovrebbe portare il burka invertendo cos’ le parti !”
Saluti
Mi dispiace, ma non è vero. Forse per lei io sono il terzo incomodo, ma come ho ribadito più volte non mi rivolgo alle prostitute, mi sono rivolta fin dal principio ai clienti, chiedendo di prestare ascolto anche a quelle voci di prostitute che raccontano una storia diversa da quella che vogliono sentire.
Lei vuole farmi passare come una persona desiderosa di limitare la libertà altrui, ma le cose non stanno affatto così e lei lo sa bene.
Io ho riportato delle testimonianze e lei ha deciso che erano false. Su che basi? Sul fatto che lei va a prostitute e io no. Beh, non è una grande argomentazione, le pare? Per quante sex workers lei possa conoscere, di certo non pretenderà di conoscerle tutte, tutte quelle che sono al mondo. Si è addirittura permesso di dire che un libro scritto da una ex prostituta nigeriana non è corretto nel riportare la condizione delle prostitute nigeriane in Italia, perché lei ne sa di più. Qui chi pretende di parlare per un’intera categoria è lei, non sono certo io, che mi limito a postare le testimonianze delle persone che hanno scelto di condividere la loro esperienza con il pubblico dei lettori.
Carlo, lei parla di commenti dispregiativi fatti da donne romene sulle donne italiane. Beh, sono spiacente di doverle rivelare che i commenti che le donne straniere che si prostituiscono fanno sugli uomini italiani sono di gran lunga peggiori. Vi definiscono dei creduloni, perchépensate di essere dei grandi amatori e che le donne siano molto soddisfatte quando vengono a letto con voi, mentre in realtà dopo si fanno delle gran risate con le loro colleghe nei bagni delle discoteche e degli autogrill (sentito con le mie orecchie). Carlo, si svegli da questo sogno!!! 🙂
Divide et impera… Io queste tecniche le ignoro.
Ma ci crede veramente a quello che afferma? Alle storielline delle sua fornitrici di sesso, che amano il loro lavoro, che è una professione come un’altra e via dicendo? E’ ovvio che non le diranno mai quanto odino praticare la prostituzione! Un venditore di Nike non le verrà mai a dire che quelle scarpe sono state prodotte da un bambino sottopagato di 8 anni!! Si svegli, esca dal suo mondo incantato di sexy fatine! Lei dev’essere un uomo solo, che si paga anche le amicizie, con un rifiuto di affetti familiari. Come fa a considerare le donne italiane solo come sanguisughe? Non crede di parlare per stereotipi? Non si rende conto di non vivere nella realtà e di essersi creato un mondo inesistente di gente come lei? Sinceramente ho sempre avuto una cattiva considerazione, un pregiudizio, per le persone che non danno importanza alla famiglia, sia uomini che donne. Le considero egocentriche, egoiste, emotivamente fredde. L’amore di mia moglie, quello che do ai miei figli, questo lo considero il vero senso della vita. Tutto il resto è uno spreco. Preferisco l’idea di crepare circondato da figli e nipoti, che da solo con la badante a pagamento. Poi uno investe come gli pare il tempo a propria disposizione, ma non può farci credere che il suo sia un bel vivere, e che faccia del bene alle felici e realizzate operatrici del sesso. Si rende conto che queste sue convinzioni sono la prova della sua egoistica visione contorta della società in cui vive. Un consiglio? Io ne parlerei con uno psichiatra, ma uno bravo.
Le consiglio allora di aumentare la cattiva considerazione a cattivissima visto che reputo la famiglia come è concepita in Italia un concetto da sfigati o sfigati pretofili col crocefisso in mano (se nn si fosse capito odio i preti 🙂 )! Le consiglio in ogni caso di rivolgersi lei dallo psichiatra visto le sue fobie delle malattie anche per mettersi un solo accappatoio denotano come il bombardamento mediatico per impaurire i pavidi italiani ,che come si muovono possono incorrere nel perdere la loro preziosa vita, ha fatto effetto! Per quel che riguarda le donne italiane non le considero sanguisughe, non le considero e basta. Esiste il reato di mancato ossequio all’italica signora ? 🙂
Io sono un italica signora, e mi pare che mi stia ossequiando fin troppo con la sua presenza qui. E con questo non voglio dire che è uno sgradito ospite, ma che è qui e cade evidentemente in contraddizione.
Devo dar ragione a chi, come Carlo, dice che alle donne piace il sesso, hanno desideri, fantasie, si masturbano, sono esseri meravigliosamente sessuati.
Anche quando ormai, come me, arrivano agli anta (e magari fossero quaranta) e sono separate già da tempo.
Devo confessare che all’inizio ho provato a guardarmi intorno, ma gli uomini della mia età hanno perso da tempo il loro fascino: stempiati, pancetta e a letto decisamente deludenti. Mi è sembrato di tornare all’adolescenza ma almeno allora dopo la prima, c’era una seconda e una terza volta!
All’inizio ho pensato di rivolgermi a un libero professionista, i gigolò in fondo erano già nelle corti per deliziare l’aristocrazia e vogliamo raccontarci che gli schiavi non facessero “servizietti” alle loro avvenenti padrone? Ma andiamo! Comunque i prezzi erano decisamente proibitivi, poi c’è sempre il fattore igiene e salute. Andare per la strada e montare in macchina il primo che trovi sul marciapiede, non è il mio stile. Io non sono una da schiavi sessuali, ho la mia morale e sono per la tassazione della professione. Allora mi sono decisa e sono andata su un sito specializzato, ww.vivailca**o.com (lo consiglio a tutte!) e mi sono informata.
Ho escluso a priori viaggi “esotici” e anzi mi sono scandalizzata all’idea di donne europee alla ricerca di ragazzini per chiedere prestazioni sessuali in cambio, a volte, solo di un paio di scarpe o una maglietta di marca. Va bene che di sicuro è un piacere anche per loro, ma non ci si può approfittare! È un lavoro e come tale deve essere retribuito.
Naturalmente ho mantenuto il segreto con familiari e amiche, insomma, volevo fosse la mia avventura.
Purtroppo, un giorno ero in rete in cerca del locale migliore e una collega è entrata in ufficio, cogliendomi di sorpresa (sarà che ero immersa nell’estatica visione di quei corpi maschili, muscolosi e tirati a lucido…), morale della favola, mi ha proposto di partire insieme per un weekend di fuoco.
Passaporto, volo, albergo, eravamo pronte.
La prima sera abbiamo scelto un locale a tariffa fissa, entri e consumi quanto vuoi. Arriviamo, diamo un’occhiata alle regole del posto, doccia e via in sala.
Che dire? Erano giovani, poco vestiti, pacco in vista, non tutti bellissimi eh (mai fidarsi delle pubblicità!) e tutti lì per noi.
Ci facciamo un giro, commentiamo, ammiriamo e poi seleziono un bel moro, occhi azzurri, avrà avuto sì e no vent’anni (meno di mia figlia!).
Andiamo nella zona privata, lo squadro e decido per il se**o orale. Mentre mi spoglio gli chiedo: “Ti piace il tuo lavoro? Deve essere una figata, tutte queste donne, un sacco di soldi, immagino l’invidia dei tuoi amici!”
Lui fa un sorriso un po’ tirato e mi risponde: “Sì, infatti, poi così mi pago gli studi.”
Che bravo ragazzo! Mi sdraio e lo lascio fare, quasi sul più bello decido che voglio il servizio completo, lui già pronto (pare che si sparino “pilloline blu” a palla) non si tira indietro. Fa esattamente quello che voglio, a ogni schiocco di dita si cambia posizione, finché vengo! Un orgasmo così penso l’ultima volta di averlo avuto a vent’anni.
Naturalmente lo fermo immediatamente e lo allontano. Non sopporto nemmeno un secondo in più dopo essere venuta. Lo vedo lì, giovane, immobile, la sua bella ere**one e sento dentro un senso di potere inebriante.
Dopo una vita passata con uomini che venivano e festa finita, ora ero io a decidere. Che aspettasse la prossima cliente! Ho pagato non ho mica bisogno di preoccuparmi per lui.
Mi rimetto la vestaglia ed esco a caccia.
Vedo un ragazzo di colore, alto, muscoloso, lo prendo e me lo trascino nel priveè. Ho sempre sognato di farmi uno di colore.
«Facciamo senza preservativo?»
Butto là la mia proposta e lo guardo.
«Tanto fate tutti le analisi settimanalmente, no?»
«Ma non è sicuro… io ho una famiglia… tu non ti preoccupi per tuo marito?»
Scoppio a ridere.
«Ma quale marito… certo questo posto non ha un gran servizio… 200€ buttati.»
Lo vedo in difficoltà, guarda in basso, poi me. Cede. È ancora più bravo del primo, sarà la dimensione, sarà l’eccitazione della novità vengo in men che non si dica e sono ancora più vogliosa di sperimentare. Non gli ho detto del mio herpes genitale, che sbadata… Si curerà, io me lo porto dietro da vent’anni!
Bevo qualcosa e seleziono un ricciolino. L’alcool mi rende disinibita e decido di sperimentare qualcosa di nuovo.
Lui mi guarda e sgrana gli occhi, senza rispondere.
«Ma come a voi uomini non piace a tutti? Non mi dirai che non l’hai mai fatto eh…»
“Chissà in quanti buchi si è infilato ‘sto por*o e ora fa il difficile. Intanto lo vedo come ce l’ha duro, gli piace farsi una donna dopo l’altra, altro che lavoro! E io scema a fare l’impiegata. Questa sì, che è vita!”
Balbetta una storia assurda su un suo collega che si è ritrovato incastrato con necessità di intervento medico e due settimane senza lavoro per via dei danni alla cap***la. Ma figuriamoci! Mi faccio una bella risata e gli dico che quella è l’attività più antica del mondo, può stare tranquillo.
Alla fine, accetta. Iniziamo ma non mi soddisfa. La sensazione non mi piace affatto. Lo fermo, lui si scusa e mi propone un rapporto vag***le con massaggio della cli****de. Nuovo preservativo e si ricomincia, posizione tradizionale ma mai fuori moda.
Al quinto sono sfinita, ma decisamente soddisfatta.
Tranne che per l’ultimo che è venuto prima di me. La cosa mi ha infastidito non potete immaginare quanto e anche lui si è reso conto di essere stato poco professionale e si è immediatamente scusato, rimediando. Alla fine è stata l’esperienza più interessante della serata.
Nuova doccia e in albergo, il giorno dopo sauna a luci rosse e il terzo per vetrine. Quest’ultima soluzione la sconsiglio, si trovano dei bei ragazzi, qualcuno a prezzi stracciati, ma c’è molta meno igiene e il rapporto qualità prezzo non è sempre soddisfacente.
Ormai sono diventata una habitué.
Ora, ho letto un sacco di siti dove dicono che molti di questi giovani si rovinano la salute con le “pillole blu” e le droghe, che arrivano a non provare più piacere e non avere più una vita sessuale normale, che alcuni si sentono oggettificati e dopo qualche anno soffrono di depressione e senso di vergogna per quello che hanno dovuto subire. Io però, lo escludo. Ci ho parlato, erano tutti felici del loro lavoro, in una manciata di anni guadagnano più della maggior parte degli uomini in una vita e poi diciamocelo: a quale uomo non piacerebbe fare sesso con cinque-dieci donne a sera, tutte le sere? È IL PA-RA-DI-SO!
Senza contare il brivido del mistero, stare lì in attesa sul tuo pezzetto di marciapiede, la tua vetrina, in un angolo di locale e aspettare che qualcuna ti scelga, paghi per possederti, una donna qualunque, di qualunque età, stato sociale, umore… belle, brutte, grasse, magre, giovani, vecchie, zuccherose o aggressive: per tutte se lì, pronto! Uhaho! Deve essere inebriante.
Sì, qualcuno mi ha detto che le STD (acronimo inglese di malattie sessualmente trasmissibili) lo preoccupano un po’ e che molti si ritrovano con prostatiti, escoriazioni, candida, herpes, ma insomma quale lavoro non ha i suoi rischi? Io che lavoro a un computer tutti i giorni mi sono persa due diottrie in cinque anni!
Poi, per uno che mi ha raccontato di una violenza da parte di tre donne, quando ancora lavorava per la strada (non sapete quanto mi sono infuriata! Se non fosse stato che erano scaduti i termini, lo avrei portato io stessa a denunciare! Gli hanno somministrato non sa quale droga, ha detto che era come “congelato”, presente ma non in grado di reagire, e a turno hanno approfittato di lui… ora fa solo massaggi ero**ci, poverino, ed è seguito da uno psicologo… ) altri mi hanno raccontato di avere clienti fisse, pensionate gentili che vanno lì tutte le settimane a volte anche solo per fare due chiacchiere e una sve**ina, quasi delle madri che si preoccupano persino della loro salute e non raramente li includono nel testamento.
Ma lo vorrei io un bel vecchietto arzillo che mi mettesse nel testamento per un po’ di sesso!
Ah sarei una bugiarda?! Ma come le donne non godrebbero a sco**re con decine di uomini? Come è possibile che nessuno abbia ancora pensato ad avviare un business del genere?
Ah già, la società patriarcale… dove le prostitute godono nel prostituirsi ma il piacere femminile è un tabù, me l’ero quasi scordata!
PS Vorrei precisare che gli asterischi e le “pilloline blu” sono una tutela per questo blog, in modo da non farlo finire sui motori di ricerca con parole che non hanno niente a che vedere con i normali contenuti e che questo commento è liberamente ispirato a un racconto di mia proprietà e soggetto a copyright.
NB Per il signor Carlo: sì, sono stata per la strada; sì, ho un’esperienza diretta di conversazioni sia con donne sia con transessuali, in entrambi i casi persone che sono diventate, a volte, care amiche. A questo proposito, vorrei precisare che un transessuale è una donna che ha scelto di diventare uomo e una transessuale l’opposto… strano sbagliare il genere quando si convive con qualcuno! Le mie amiche non me lo perdonerebbero mai!
Cara Alice, grazie per la condivisione della sua storia.
Mi addolora molto leggere frasi come “i gigolò in fondo erano già nelle corti per deliziare l’aristocrazia e vogliamo raccontarci che gli schiavi non facessero “servizietti” alle loro avvenenti padrone?”
Ricordo a tutti che la schiavitù è un reato: L’art. 600 cod. pen. punisce “chiunque esercita su una persona poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà ovvero chiunque riduce o mantiene una persona in uno stato di soggezione continuativa, costringendola a prestazioni lavorative o sessuali ovvero all’accattonaggio o comunque a prestazioni che ne comportino lo sfruttamento, è punito con la reclusione da otto a venti anni.”
Questa è una provocazione?
Ci sta raccontando una storia con i personaggi invertiti nella speranza di sollecitare l’empatia da parte dei clienti di sesso maschile?
Temo sia una battaglia persa in partenza…
«Facciamo senza preservativo?»
Ti rendi conto? C’è ancora qualcuno che non utilizza il preservativo in un bordello. Specialmente per una donna, che rischia decisamente di più di un uomo. Spero vivamente che la figlia non viva con lei, basterebbe condividere un accappatoio per trasmettersi qualcosa.
Dal modo in cui certi passaggi sono scritti, mi dá l’impressione che sia una storia a ruoli invertiti, per vedere come reagisce chi commenta.
Si, lo penso anche io…
Mai convissuto. Solo fidanzato e mai avuti raporti con transessuali italiani. Essendo tutti brasiliani quelli conosciuti usavo sempre il termine portoghese “Travesti” che mi risulta esistere solo al maschile (Le chiamano anche Bonecas ma in genere gli piace farsi chiamare Gatas. Impossibile viverci insieme visto che abitano all’interno di scannatoi mezzi scassati 3-4 insieme. In particolare io frequentavo a Roma la zona dove ci fu il noto caso dei personaggio pubblico finito nei guai. Che zona frequenta lei?
Il rapporto senza preservativo sia nei rapporti occasionali sia nei rapporti a pagamento è più comune di quanto si pensi. Non sono casi isolati ma una buona fetta del totale. Li offrono in Europa specialmente Transessuali e donne bianche spesso anche quelle più belle. Le africane (in Europa) al contrario di quanto si pensi sono le più tranquille contrarie a tale pratica.
Se è questa la sua considerazione di famiglia, quella cattolica per intenderci, siamo proprio messi bene. La famiglia è nel cuore. Cmq non sono sposato in chiesa ma solo in comune e mia moglie è divorziata. Le faccio presente che il banale virus della candida si trasmette anche usando lo stesso asciugamano, e non mi sembra un vanto trasmettere l’herpes ad un professionista del sesso con famiglia utilizzando il ricatto, solo perché qualcun’altro l’ha passato a te. Lei faccia pure quello che vuole della sua inutile vita, ma non può farsi passare come un filantropo. Personalmente sarei anche d’accordo con la riapertura delle case chiuse, giusto o meno che sia. Vietarla non le leva dalla strada, legalizzarla forse, e contribuirebbe a sottrarre introiti alla malavita organizzata: meno schiave e meno guadagni. A lei non interessa sapere dove finiscono i suoi soldi? Non fatichi a rispondermi, so già che lei si preoccupa solo di se stesso e non si pone troppe domande.
http://consumabili.blogspot.it/2013/04/la-potente-lobby-dei-prosseneti-spagnoli.html
Checché se ne pensi, la legalizzazione dello sfruttamento della prostituzione (perché in Italia la prostituzione NON è illegale) non danneggia affatto la malavita organizzata… Almeno così ci raccontano dei paesi in cui il tentativo è stato già fatto.
http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?approfondimento_id=3555 E infatti aumenta la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili… Che tristezza!
Lo so, non è il massimo avere sotto casa una FKK, o sapere che lo stato permetta la degradazione umana. Ma non è vietando legalmente il cancro che si ferma la malattia, o vietando l’immigrazione si risolva la clandestinità. I divieti non hanno mai fermato nessuno, specialmente in Italia. La malavita è dietro a tutto: discoteche, night club, locali pubblici in generale, anche se sono tutti legalizzati. Non parlando delle altre categorie, come l’edilizia. La differenza la fa il controllo. Ovviamente non si possono concedere delle licenze per delle casa d’appuntamento, o poi non effettuare regolari controlli (legali, medici e fiscali). Debellare la prostituzione è impossibile, secondo me la si può solo migliorare, e ridurla peggio di così é impossibile. Ma alla fine sarebbe anche inutile discuterne, il Italia è il Vaticano che tiene le redini, e non lo permetterà mai.
Debellare l’omicidio è impossibile: che facciamo, lo depenalizziamo? Possiamo decidere di controllarlo… Dai questa non è una argomentazione seria! 🙂
Mi sembra che l’omicidio sia già depenalizzato….purtroppo 🙂 Negli States ti fai 25 anni di galera per frode fiscale, in Italia diventi premier. Lo so, è rischioso in un paese come il nostro, dove la mafia la fa da padrona, concedere la liberazione della prostituzione, come quella degli stupefacenti. Ma non vedo altre strade. Ci sarebbe quella di abolire totalmente il denaro contante, niente soldi, niente reati, ma ci ritroveremmo a vivere come in un Grande Fratello (nn con la Marcuzzi). Sicuramente non la risolvi multando i clienti, e il Governo ha il dovere di risolvere una volta per tutte la piaga della schiavitù sessuale. Come ho già detto, peggio di così non si può fare, abbiamo già toccato il fondo. La liberazione non sarà la soluzione migliore, ma non ne vedo altre…… Bromuro nell’acquedotto? 🙂
Io credo davvero nell’educazione al rispetto dell’altro. Se ci fermassimo a pensare che molte delle persone invischiate nell’industria del sesso sono schiavi a tutti gli effetti, persone vendute come lo erano quelle che finivano una volta nei campi di cotone degli Stati Uniti, e che quel genere di schiavitù alla fine siamo riusciti ad abolirla…
La prostituzione non coinvolge solo la dimensione fisica del sesso, ma qualcosa di più profondo: l’immaginario maschile e femminile, riguardo alla passione amorosa. Abbiamo tutti sognato l’amore che doveva coniugarsi e intrecciarsi al desiderio dell’altro, all’attesa dell’abbraccio, del contatto pelle contro pelle.
La prostituzione lacera quest’associazione.
Per me è sconcertante che sia NORMALE questa dissociazione, che da molti sia considerata un bisogno.
E non vorrei sottacere l’impatto che la prostituzione ha sul rapporto tra i sessi …
Se ci sono donne che fanno sesso a pagamento, non può essere così terribile sottomettere una donna ad una prestazione sessuale, no?
Questo, almeno nella mente dei criminali. Non tutti sono criminali, ovvio, ma questa domanda, questo dubbio, potrebbe sfiorare anche chi, alla fine, di reati come lo stupro non ne commette ed infatti, quasi ogni volta che si legge di stupri, i commenti su lei che se la sarebbe andata (in qualsiasi modo) a cercare, piovono a mille.
E comunque molti uomini insultano le donne chiamandole “puttane” quasi che sia normale che tutte le donne possano essere tali.
il punto è che una donna che fa sesso a pagamento (a maggior ragione se è vittima ma anche se non lo è) non è assolutamente responsabile di ciò che c’è nella mente bacata di alcuni criminali e/o uomini stupidi. Io so da sempre che esiste la prostituzione e non ho mai pensato che siccome c’è la prostituzione allora lo stupro non è tanto terribile e non sono uno raro.
personalmente credo sia bellissimo legare desiderio sessuale e amore, non condanno chi la pensa diversamente
peraltro le persone che per svariate ragioni vivono separatamente e più o meno felicemente sesso e amore non sono tutte invischiate nella prostituzione.
Per me è importante che ci sia consenso reciproco
E’ evidente che ci credi davvero, si sente che ci metti l’anima in tutto quello che fai e scrivi. Non potresti mai fare politica, tu non scenderesti mai a compromessi in materia di rispetto ed educazione. Ma la pace nel mondo rimarrà sempre una splendida utopia, almeno in questo secolo. Arriveremo ad una società mondiale stile Star Trek? Non so, ma nel frattempo cosa facciamo? C’è molto da cambiare, ma si possono compiere solo piccoli passi ed è deleterio rimanere fossilizzati nell’attuale vergognosa situazione, e limitarsi a sensibilizzare sull’argomento le nuove generazioni non basta: negli States ci sono voluti 100 anni per l’abolizione della schiavitù. E’ necessaria più concretezza. Tu cosa presenteresti al governo come disegno di legge? Saviano insegna: la guerra alla mafia è efficace solo se si combatte il loro business non i singoli capimafia. Ricordati che siamo tutti schiavi di qualcuno. I nostri vivono nel terzo (quarto) mondo. Sono quelli che producono le nostre costosissime scarpe da tennis, che respirano al posto nostro i solventi per fabbricarci i prodotti di uso comune, che ci assemblano gli I-phone e crepano sotto le macerie mentre cuciono i nostri abiti. Per un mondo migliore non dovremmo limitarci solo ad non andare a mignotte, ma a non acquistare prodotti scaturiti dallo sfruttamento del lavoro, o esportati da paesi senza le basilari leggi di tutela dei diritti umani. Ovvero: affondare l’economia mondiale. Sono sicuro che questa situazione non durerà ancora per molto, e chi la pagherà saranno i nostri nipotini, che dovranno crescere i figli in una società fatiscente .
Da quel che ho capito, soffri di ansia da prestazione. Io consiglio una terapia mirata a comprendere come mai non riesci ad affrontare un rapporto paritario con una donna, ma devi per forza pagare qualcuno che metta in scena il tuo desiderio estetico, allo scopo di eliminare la possibilità di “non essere all’altezza”
Ti perdi qualcosa, davvero. E’ bello fare l’amore… Ci sono uomini che ci riescono. Puoi farcela anche tu, ne sono certa. Chiedi aiuto.
A parte questo tuo personalissimo e tristissimo disagio, per il quale mi dispiace, io ho il diritto di esprimere il mio parere come chiunque altro. Ho il diritto di chiamarti misogino, anche se la cosa non ti piace. Si, sei misogino, E non ti sto facendo una violenza, dicendolo, rassegnati e smettila di piagnucolare. L’avversione verso tutto ciò che è donna è evidente dal tuo resoconto, mio caro. Le donne ti spaventano, e per questo le detesti. Ma il problema è tuo e solo tuo. Sei misogino.
Si capisce da quello che scrivi che soffri molto, ma il problema non sono “le donne” (ci sono centinaia di migliaia di donne e tu non puoi ricondurle tutte ad una mitologica orrenda donna) il vero problema sei tu.
Tutti veniamo rifiutati, più e più volte nella vita, gli uomini come le donne. Non è questo terribile dramma, fattene una ragione.
E adesso che ti ho dimostrato la mia empatia, caro, permettimi di dimostrarla anche a tutte quelle donne costrette a prostituirsi contro la loro volontà: sono tante, tantissime, ed è per loro che scrivo quello che scrivo. La schiavitù procura sofferenze ben maggiori di quelle che soffri tu. Le donne vittime di tratta vengono ingannate, segregate, picchiate, stuprate, drogate e quindi avviate alla prostituzione. Tutte drammatiche esperienze molto più dolorose dello sperimentare il rifiuto di una donna. http://www.meltybuzz.it/violenza-donne-video-shock-tratta-schiave-a110364.html
Quindi, scusami se mi interessa relativamente poco del tuo “inappagamento”, ma penso che la libertà delle persone ridotte in schiavitù venga prima.
Non avevo finito di parlare….
E tu senza neanche leggermi sai già tutto di me.
Non ho nessuna ansia da prestazione poichè non mi misuro in base a quanto faccio con le donne.
Il mio distacco da esse discende da come esse mi hanno trattato molto prima che io anche solo pensassi quanto per te è “astio”.
Inverto il tuo ordine.
RIspondo prima al tema della libertà, dicendoti che sono il primo a non volere donne segregate nella prostituzione. Non me ne sento responsabile, in quanto non è con esse che mi voglio appagare. Secondo me ne sei più responsabile tu che ti opponi alle soluzioni proposte dalle attiviste prostitute e quindi contribuisci a mantenere lo stato di cose attuale: è nell’illegalità (totale o anche solo parziale come in Germania dove al legge sulla prostituzione è inutile perchè contrastata nei fatti da quella sull’immigrazione) e nella stigma sociale del mestiere (di cui, certo, troppo uomini sono corresponsabili assieme alle donne) che i video da te citati descrivono la realtà! Se nessuno considerasse immorale o illegale la prostituzione libera quel mercato non sarebbe florido per la malavita. Se viceversa si considerassero immorali e illegali certe letture, la mafia guadagnarebbe sull’index librorum proibitorum.
Per inciso, non sono fra i clienti che prima usufruiscono delle sacerdotesse e poi le disprezzano o se ne infischiano quando rivendicano i diritti. Fosse possibile, dedicherei l’equivalente dell’iva sulle prestazioni al comitato diritti civili delle prostitute.
Non c’è alcun bisogno che tu mi dimostri che la schiavitù è peggio del rifiuto.
Non puoi però darmi dello schiavista se non cerco le schiave, chè sarebbe come dare dello schiavista a chi va da un calzolaio per comprare un paio di scarpe solo perchè al mondo ci sono i bambini sfruttati da certe multinazionali.
Ora veniamo a me. Sono il primo a farmi delle domande.
A) Sono io uno sfigato?
Forse, ma allora resta da spiegare perchè la stragrande maggioranza dei giovani e meno giovani maschi, compresi dunque, probabilisticamente, non solo i brutti, gli antipatici, gli stupidi, i banali, i rozzi, i meschini, anche (necessariamente) quelli carini (anche quelli oggettivamente belli come Bred Pitt), anche quelli simpatici (anche quelli capaci di far più ridere di Chiambretti), anche quelli intelligenti (anche chi nel suo piccolo è considerato una sorta di novello Eistein), anche quelli d’intelletto squisito e non banale, d’animo delicato e poetico, di sentire nobile ed elevato, devono compiere fatiche degne di Ercole per conquistare i favori di una qualsiasi fanciulla, mentre la quasi totalità delle donne, ivi comprese anche (per non dire, probabilisticamente, soprattutto), quelle di aspetto (esteriore come interiore) men che mediocre, quelle di bellezza non alta ma di comportamento sempre altezzoso, quelle più furbe che intelligenti, quelle scontate nei pensieri e nei gusti, di animo volgare e prosastico, di sentimento soltanto simulato, può vantare, anche quando lontane anni luce dal sogno estetico dell’anima contemporanea (per la loro altezza a livello di un tavolino, per le gambe storte, per braccia pelose, per le chiome inguardabili quando non appena uscite dalle mani di un parrucchiere, per i loro culi grassi, per i loro ventri deformi, per le loro forme tutte sgraziate) schiere di amici, ammiratori, corteggiatori pronti a tutto per un sorriso, può sedersi ad un tavolo e aspettare che il più intraprendente (e magari anche carino) degli uomini offra da bere, può stare dalla parte di chi mette sotto esame, sceglie con calma e intanto si gode la situazione di preminenza psicosessuale (arrivano a sposarsi/fidanzarsi anche veri e propri mostri estetici ed arpie morali)?
Abbiamo tutti qualche sfiga o forse vi è, specie in Italia, una sopravvalutazione estetico-filosofica della figura femminile, che dal dolce stilnovo alla demagogia femminista è andata ben oltre il segno della natura?
B) Miro a donne troppo belle?
Forse, ma allora mi dovete spiegare come faccio a sentirmi felice e appagato nella sfera sessuale se quanto per natura mi spinge verso il mondo femminile, ovvero il bisogno di godere della bellezza nelle grazie di colei che interpreta il sogno estetico dell’anima contemporanea, deve “accontentarsi” o addirittura “attendere e reprimersi” per cause di forza maggiore.
Se per natura, quasi per istinto, sono mosso a disio verso le lunghe chiome, il claro viso, il corpo statuario, l’alta e slanciata figura, le lunghissime gambe perfette, la pelle liscia ed indorata come riva baciata dall’onde e dal sole, le braccia scolpite, le forme rotonde dei seni, il ventre piatto e levigato e l’altre grazie ch’è bello tacere, per cultura (a prescindere dalla mia volontà ), quasi per bombardamento mediatico, il mio immaginario erotico (tramite riviste, televisione, pubblicità ) viene in tal senso confermato e definito, come faccio a contentarmi, o addirittura a provare quella sensazione di pienezza e perfezione propria dell’amore (il quale, come insegna il Convivio platonico, è ritrovamento della parte mancante di sè grazia a cui si riconquista la primordiale completezza), se non mi trovo innanzi ad una fanciulla di bellezza pari almeno a Belen?
Non è uno scherzo: una bellezza meno compiuta mi lascierebbe il pensiero di non avere il massimo dell’umanamente concepibile, di non essere innanzi a colei che dà forma e vita ai miei sogni.
Mi potrei “contentare” (come in effetti si contentano le donne, quando al posto del loro principe azzurro accettano provvisoriamente un uomo normale, purchè non le faccia faticare, le porti a cena, le accompagni in viaggi e vacanze, le faccia sentire massiamemente belle e disiate, le faccia ridere, le sappia perdere negli imperi dell’illusione e del sogno, le sappia mostrare cor gentile, le sappia accostare la bellezza corporale di donne a quelle bellezze non corporali e non mortali con cui nei versi, nei marmi e nelle musice sono divenute dee le donne cantate dai poeti) se almeno le “donne comuni” si concedessero senza troppi sforzi (o magari facendo per me quanto deve fare di solito un “uomo comune” per loro). In tal caso potrei abbandonarmi al loro agire, lasciando siano loro a fare tutto, e verificare per prova se il bisogno di divertimento o sentimento, per una notte o per una relazione, possono comunque, anche senza Belen, essere appagati.
Poichè ogni donna, a prescindere dal proprio livello estetico e intellettivo, pretende da qualsiasi uomo l’avvicini, la sopportazione delle stesse fatiche, degli stessi tempi, delle stesse tensioni psicologiche, delle stesse sofferenze fisiche e mentali (per non dire le stesse irrisioni al disio, le stesse umiliazioni pubbliche e private, gli stessi disagi da sessuali ad esistenziali) che pretenderebbe Miss mondo, ogni tentativo di accontentarsi cade per me a priori.
C) Non ho mai incontrato ragazze con cui possa trovarmi in sintonia?
Forse, ma anche le pulcelle con cui ho immediatamente e senza sforzo stabilito un legame di empatia o di amicizia sentimentale (ma non erotica), con cui vi è una affinità elettiva nel sentire il mondo e nel consolarsi delle ferite del vivere, con cui vi sono confidenze intime o almeno simpatie reciproche, si trasmutano completamente non appena dalla corrispondenza platonica si finisce (da una parte o dall’altra) prossimi al desiderare uno sviluppo in senso erotico.
Non appena la relazione fino ad un attimo prima paritaria, amichevole e soddisfacente per entrambi diviene simile all’asimmetrico rapporto madonna-messere anche la fanciulla più simpatica, aperta e “alla mano” diviene (anche se non soprattutto quando è interessata davvero a noi) irriconoscibile. Non solo non farà mai nulla per farsi avanti per prima o per facilitare il compito di chi deve farsi avanti (di chi LEI vuole si faccia avanti), ma può addirittura dilettarsi a renderlo più arduo con ambiguità da risolvere (attuate per capriccio, vanità , accrescimento del proprio valore economico sentimentale, gratuito sfoggio di preminenza erotica o sadico diletto nel suscitare disio per compiacersi della sua negazione e di come questa resa ), prove da superare (imposte per verificare il reale grado di interesse dell’uomo, come le famose serie di dinieghi e respingimenti cui il vero corteggiatore deve resistere) e costi (materiali e morali), dolori (di corpo e psiche), fatiche di ogni genere, sacrifici (finanziari e temporali), rischi (di ferimento, inganno e patimento), frustrazioni (fisiche e mentali a volte fino all’ossessione), umiliazioni (pubbliche e private) e disagi (di ogni sorta) da sopportare (e inflitti per mera vanagloria nel poter misurare la propria avvenenza in base a quanto un uomo è disposto a offrire e soffrire per lei).
D) Vedo tutto nero? Sono troppo rinunciatario?
Forse, ma è una constatazione oggettiva che nessuno, ripeto nessuno (a prescindere dal fatto di tentare continuamente o meno, di farsi sempre avanti o di essere schivo, di essere ottimista o pessimista), fra i maschi a me simili per condizione sociale, ricchezza e “potere” sia mai riuscito a conquistare o anche solo ad avvicinare una donna potenzialmente in grado di interpretare il mio sogno estetico. Solo chi mi supera per evidenti doti di ricchezza (e non già di sensibilità , intelletto, cultura o cuore) riesce in effetti ad accompagnarsi a fanciulle che potrebbero inserirsi (sia pure nella fascia bassa) nell’insieme delle attrici, modelle, ballerine cui il mondo contemporaneo affida il compito di rappresentare la bellezza. Ma a prezzo di costi materiali e morali, sacrifici e impegni non certo irrilevanti (che forse non sarei disposto a sopportare neppure per Belen).
E) Sono ossessionato dalla bellezza e dimentico i bisogni sentimentali?
Forse, ma in primis, per natura dell’uomo, è dalla debolezza estetico-erotica che si profonda la debolezza sentimentale (chi è superficiale in questo punto è superficiale nell’istinto), e in secundis non vedo quale bisogno sentimentale potrei appagare con chi fin da principio mi tratta da specchio su cui testare l’avvenenza, da pezzo di legno innanzi a cui permettersi di tutto, da pupazzo da sollevare nell’illusione e poi gettare nella delusione o, nel migliore dei casi, da attore costretto alla parte del casanova o da giullare per farla divertire.
Io tengo presente più di tutti che l’uomo è platonicamente composto da corpo, anima e spirito, ma al contrario di tutti non penso che i bisogni delle tre parti debbano per forza essere uniti nella ricerca della donna (manco fosse il graal: quello della cavalleria era solo un simbolo).
Ritengo dunque saggio appagare i bisogni naturali grazie alle sacerdotesse di venere (di bellezza ben più alta e nova di quella delle donne medie conquistabili), pagando subito e in moneta (con la certezza del corrispettivo) anzichè dopo anche e soprattutto in fatiche, tempo, sincerità , dignità e recite, appagare i bisogni sentimentali grazie alle superne creazioni della grande arte (donne ideali partorite dalla mente dei più puri e fanciulleschi fra gli uomini, gli artisti, che nelle figure femminili hanno quasi sempre trasposto, vedi il Tasso, la parte più sincera e preziosa della propria maschilità repressa dalla società e dalle donne che volevano “l’uomo forte”, e quindi delicate, profonde e sensibili come nessuna donna reale potrà mai essere) e appagare i bisogni spirituali tramite sport come l’automobilismo o l’alpinismo in cui la ricerca di quanto è massimamente difficile, duro, pericoloso, selettivo, mortale, necessitante di fatica, costranza, freddezza, abilità e coraggio (e quindi, per questo avente in sè più valore) può avvenire sulla base sì della fortuna e delle proprie abilità (e non già del capriccio soggettivo inconoscibile a priori di una donna) e senza permettere alla dama di turno di sfogare il suo arbitrio e la sua perfidia su di noi (o di sbranarci in ogni senso economico-sentimentale). Il coraggio degli eroi e quello degli imbecilli ha questo di differenza (in un caso si rischia sulla fortuna e sulla virtù, nell’altro ci si mette nelle mani di una donna).
Qualunque siano le risposte, non sono fatti tuoi. Mentre sono fattti di tutti gli argomenti inaccettabili che adduci.
La tua argomentazione è pari a quella dei maschilisti i quali sostengono che quando una donna prova disagio ad essere molestata il problema è la sua “eccessiva sensibilità” o il suo “comportamento”.
Invertito, il tuo ragionamento è parimenti becero,
Sono stato vittima di stronzaggine quando ero ingenuo ed allora la colpa è mia, non già delle tante e troppe stronze che infestano questo mondo.
Se davvero il problema sono io, il 90% degli uomini è problematico (alla faccia delle donne “più complesse”),
TROPPO COMODO dire che in ogni rapporto si devono subire compromessi e rifiuti, ben sapendo che per la struttura naturale e quindi sociale dei rapporti di coppia e dell’ars amandi, nonchè per la disparità di numeri e desideri nell’amore sessuale, spetta nella quasi totalità dei casi a noi subirli!
Se è davvero così, perchè ogni tanto non corteggiano anche le donne? Perchè non si fanno mai avanti? Perchè si tengono stretto QUEL privilegio che ci costringe a pagare per simulare l’amore?
Puoi anche aver ragione che fare all’amore senza pagare sia bellissimo, peccato che senza la prostituzione psichica del corteggiamento nessuna (nemmeno le migliori e più simpatiche amiche) voglia concedere tale bellezza. Ecco perchè mi rivolgo all’altra prostituzione.
Vorrei tanto credere alla tua buona fede, ma i fatti mi costringono a pensare diversamente. Quando l’empatia delle femmine umane sarà tale da farle rinunciare al corteggiamento (che è IL CONTRARIO DELLA PARITA’, checchè tu ne dica) allora cambierò idea.
Non sono tutte mostri le donne dici? Ma è questo il problema! Anche le più empatiche e simpatiche in QUEL CAMPO pretendono questo dispari rapporto chiamato “corteggiamento”.
A me risulta evidente come il “gioco della seduzione” costituisca la sublimazione di ogni tirannica vanità e di ogni vanagloriosa prepotenza della donna tramite il desio dei sensi (la quale nega apertamente l’uomo possa porsi su un piano di parità chiedendo un corrispondente per quanto agito o subito in prospettiva del proprio bisogno ben noto alla donna, ed afferma chiaramente il di lui ruolo essere quello di un freddo specchio su cui provare l’avvenenza, di un pezzo di legno innanzi a cui permettersi di tutto – qualsiasi provocazione più o meno sessuata, qualsiasi tensione psicologica indotta, qualsiasi irrisione al disio, qualsiasi umiliazione pubblica e privata, qualsiasi inflizione di senso di nullità davanti alla bellezza, inappagamento fisico e mentale fino all’ossessione, disagio da sessuale ad esistenziale – o comunque di un attore costretto a recitare da seduttore per compiacerne la vanagloria o da giullare per farla divertire magari lasciandosi irridere al disio, e in ogni caso non andare mai più in là rispetto all’amico-ammiratore disposto a dare tutto in pensieri, parole ed opere per la sola speranza, al cavalier servente pronto a tutto per un sorriso, al mendicante alla corte dei miracoli d’amore costretto nell’attesa trepidante della sportula a guardare dal basso verso l’alto colei dal cui solo gesto dipendono il paradiso e l’inferno) e quindi anche implicitamente come la galanteria altro non sia che una maschera di servitù imposta a tutti gli uomini verso tutte le donne di cui tutto l’oriente ride come ne avrebbero riso i Greci e come il corteggiamento costituisce un residuo di corvèe medievale (in cui la parte umile deve offrire e soffrire di tutto per presentare il meglio di sè senza secondi fini, ma nella contentezza di sacrificarsi per un dovere divino, mentre la controparte signorile, dopo aver graziosamente accettato, può a capriccio concedere tutto il bene o tutto il male) indegno di un uomo libero.
A te non pare evidente perchè sei evidentemente abituata a tale privilegio.
Comunque non ti preoccupare, non farò del male a nessuna, se non a chi vuole usare la legge per limitare la libertà mia e delle poche donne con cui vado d’accordo. Non puoi usare le schiave come scusa per cambiare le leggi a tuo piacimento. Se lo fai ti poni alla pari dei preti. Io sostengo la legalizzazione perchè è ciò che sostengono i comitati di prostitute libere, non perchè lo dicono certi clienti sui forum….
sei libero di vedere tirannia nel gioco della seduzione, io vedo un gioco dove nessuno è davvero passivo
Hai scritto un papiro e dici che le mie conclusioni sono affrettate? Io non giungo a conclusioni sulla base di niente, ma sulla base di quello che hai scritto. Mi racconti i tuoi drammi esistenziali e se commento mi rispondi che non sono fatti miei?
Insomma, se il tuo è un soliloquio, apriti un blog tutto tuo, ti prometto che non verrò a commentare.
Io certo non penso “che tutti gli uomini sono in un certo modo”, che è invece il trattamento che tu riservi alle donne.
Se determinati stereotipi sono ben radicati in questa società, non è certo colpa delle donne, ma di quegli uomini che pretendono di etichettare come “troia” ogni donna sessualmente intraprendente. Quindi, mio caro, chi è causa del suo mal pianga se stesso… Se il patriarcato è irrazionale io non ne ho colpa.
Il patriarcato ha cantato per secoli secoli la donna casta virtuosa e ha preteso che la donna si negasse ogni piacere sensuale… Questo vi rende sessualmente insoddisfatti? Allora si prendono le donne più povere e si trasformano in prostitute.
Questa è storia, caro, studia un pochino e poi torna più preparato.
E informati meglio: oggi, in Italia, la prostituzione non è reato, chiunque può praticarla liberamente. Quello che è reato è lo sfruttamento della prostituzione, il lenocinio.
La tratta di esseri umani non dipende dalle norme che regolano la prostituzione, bensì dal fatto che la domanda è di gran lunga superiore all’offerta: non ci sono abbastanza donne che decidono di intraprendere questa strada, ed è solo per questo che si rende necessario rapirle e obbligarle. Legalizzare il lenocinio dovrebbe convincere più donne a diventare prostitute?
Non credo, francamente. Fare la prostituta significa fare sesso con persone che non abbiamo scelto: il sesso è un piacere anche per le donne e farlo per denaro non è piacevole. Lo so perché mi sono letta il blog di una prostituta, in cui scrive ciò che pensa mentre è con i clienti: tutto fuorché “che bello!” (se io fossi uno che va a prostitute, mi umilierebbe tantissimo leggere certi resoconti)
Alle donne non piace prostituirsi, è una dura realtà, ma è così: la stragrande maggioranza delle donne non valuta la possibilità di scegliere una simile “professione”.
Ti piacciono le donne “belle”? Anche la bellezza è una mera costruzione culturale e non ha nulla a che fare con “la natura” dell’uomo.
“Chiedete a un rospo cos’è la bellezza, il bello assoluto, il to kalòn. Vi risponderà che è la sua femmina, con i suoi due grossi occhi rotondi sporgenti dalla piccola testa, la gola larga e piatta, il ventre giallo, il dorso bruno…” ha scritto Voltaire. Riflettici su.
Vorresti sembrare profondo, ma sei solo un maschilista.
Se pensi che ci siano “donne stronze” in giro, beh sappi che neanche tu risulti troppo simpatico.
tutti noi siamo un mix di natura, cultura e storia anche la nostra concezione di bellezza (maschile e femminile) ma questo non la rende una cosa negativa anzi.. Quanto poi all’attrazione, si può essere attratti da chi è bellissimo/a come capita di essere attratti da chi non lo è e la bellezza anche fisica ha una sua pluralità
La certezza è che fai paura, con questo atteggiamento non allontanerai sole le donne, ma anche gli uomini. Non solo in amore, anche il amicizia ci deve essere reciprocità, non puoi obbligare qualcuno ad esserti amico come non potrai mai obbligare una donna ad innamorarsi. I rapporti umani, di qualsiasi tipo, vanno conquistati e meritati. Ti consiglio di far legge questi tuoi interventi ad uno psicologo o semplicemente ad un assistente sociale, anche per me hai bisogno di aiuto e di acquisire un po’ di stima e sicurezza in te stesso, che probabilmente ti manca.
il corteggiamento poi è una cosa legittima, esiste così come la galanteria ciò non toglie che una donna possa prendere l’iniziativa.. Ci sono donne che ci tengono alla galanteria e altre no ma è legittimo.
Ci sono donne stronze come ci sono uomini stronze.
E di essere irrisi e rifiutati per svariati motivi, capita a tutti
irrisi, rifiutati e anche ingannati da chi diceva di amarci o si serve del nostro amore o dell’attrazione sessuale che suscita…anche queste cose succedono. Io poi sono per valutare caso per caso, ci sono alcune persone che meritano di essere irrise, è vero che una donna può manipolare un uomo ed è anche vero che gli uomini si fanno manipolare volentieri
Donne e uomini nella loro diversità sono moralmente e intellettualmente pari nel bene
e nel male, ovviamente
Cara Ricciocorno schiattoso penso che quanto da te scritto sul mondo della prostituzione sia un insieme di stupide idiozie e velleità , di mistificazioni e di notizie incomplete e appositamente distorte.Per i seguenti motivi:
1)Il tuo discorso non si basa su fonti ed esperienze dirette ma piuttosto su stupidi stereotipi (sex worker=schaiva).Naturalmente non hai mai visitato e toccato con mano i cosiddetti FKK o altri “bordelli” in paesi come Germania,Svizzera,REpubblica Ceca ecc.Le tue fonti sono solo le voci che circolano su internet(dove ognuno può scrivere ciò che vuole) strumentalizzando una discussione un pò goliardica di un certo Spaccaculi per propagandare quella che tu ritieni essere la realtà.Inoltre quando qualcuno ti ha fatto notare che forse la realtà era diversa ti sei chiusa nel tuo stupido e infantile dogmatismo rispondendo in modo pedantesco(es.”non è vero.Tutte le prostitute sono vittime.Non esistono donne che si prostituiscono volontariamente”).
2)Le tue considerazioni MORALI mi interessano meno di 0.Ogni individuo e ancora di più ogni società ha i suoi valori , il suo modo di concepire il sesso, la famiglia ecc.Qualcuno può considerare prostituirsi per soldi come immorale;altre invece non lo ritengono tale.Le sue opinioni sono assolutamente soggettive e di oggettivo non hanno nulla.Ma anche in questo caso ho visto una ventata di INTOLLERANZA e FANATISMO da far paura al peggior dittatore(“visto che a me non piace prostituirmi allora bisogna fare in modo che non lo facciano neanche le altre”).Un nuovo Voltaire in gonnella.
P.S:da quanto ho notato la sua abilità di ragionare è alquanto scadente.
P.S.2:la verità non propagandata e libera da ogni lente bigott/femminista su FKK ecc. è questa:http://www.dailymotion.com/video/xqk7uz_le-iene-sesso-e-benessere-in-germania-2-5-2012_shortfilms
Io non ho mai toccato né mai toccherò con mano la realtà degli FKK perché non sono un uomo e non pago per fare sesso.
E’ buffo che non vengano mai delle libere sex-workers a riempirmi di insulti, ma sempre voi clienti, paladini della libertà altrui…
Non mi abbasserò al tuo livello e non risponderò alle tue offese (stupida, infantile, intollerante, fanatica), mi limiterò a farti i complimenti per le argomentazioni: chi non è d’accordo con me è stupido, infantile, disinformato, intollerante e fanatico… A me questo sembra un modo di ragionare scadente. Ma ovviamente è solo la mia modesta opinione…
Comunque ci sono delle inchieste sull’argomento FKK: https://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2013/06/14/legalizzerei-la-prostituzione/
Che ci raccontano: ” La legge non sembra aver avuto alcun impatto positivo, secondo gli esperti. Peggio ancora: la condizione delle prostitute si sarebbe deteriorata.”
Ma naturalmente la condizione delle prostitute non è una cosa che possa interessare i clienti, interessati solo a rivendicare i loro, di diritti…
Aggiungo: http://www.spectator.co.uk/features/8835071/flesh-for-sale/
“Legalisation has not been emancipation. It has instead resulted in the appalling, inhuman, degrading treatment of women, because it declares the buying and selling of human flesh acceptable. And as the Dutch government reforms itself from pimp to protector, it will have time to reflect on the damage done to the women caught in this calamitous social experiment.£
Traduzione: “La legalizzazione non è stata emancipazione. Il risultato di rendere accettabile la compravendita di carne umana è stato invece il degradante e disumano trattamento delle donne coinvolte. Il governo olandese sta ora pensando a come rimediare al danno fatto con questo disastroso esperimento sociale.”
Incredibile, questa è la classica tecnica berlusconiana, ovvero negare l’evidenza. Il Sig.Antonio oltre a chiudersi nel suo guscio riesce anche a ribaltare le tue alte competenze linguistiche e relazionali. Si può essere in disaccordo con le tue opinioni, ma asserire che il tuo modo di ragionare è scadente gli avrà fatto crescere il naso…..
🙂
mahh che dire … ho seri dubbi che alle libere sex workers importi alcunché di convincere ricciocorno schiattoso degli evidenti vantaggi economici che qualunque donna [non soggetta ai di lei dogmi di moralità] veda nel farsi pagare [per una cosa che tutti gli uomini per loro natura desiderano…] La verità come sempre sta nel mezzo: esistono le situazioni di sfruttamento (come in qualunque altro lavoro…) ed esistono le imprenditrici di sè stesse. Tornando al topic sul sito gnoccatravels mi domando chi sia l’ utente che ha aperto la discussione linkando questo blog … (adesso risulta bannato dal forum… chissà perché … 🙂 ). In passato, e parliamo di 2 o 3 anni fa , che io ricordi , semmai era una tale utente Mary87 (blogger di “comunicazionedigenere.worldpress.com” a essere entrata abusivamente nel forum in questione con l’ evidente intento di trollare . Ma non perdiamoci in queste speculazioni, non voglio certo fare della filosofia di basso livello … tanto meno in un blog “sbilanciato” come questo. Ci sono studi che dicono una cosa e studi che ne dicono un altra … fare la guerra del link a questo o a quel sondaggio o intervista é una idiozia … Con questo lungi da me voler spingere chi parla per sentito dire nei suddetti postriboli , ma chi parla presumendo di conoscere situazioni e intenzioni di chi esercita la professione più antica del mondo o pecca di ingenuità o di mala fede. Io fossi una femminista combatterei l’ eccessivo materialismo delle nuove generazioni che portano sempre più spesso a scegliere la strada dei soldi facili …. non credo che esistano blog di maschilisti che difendono a spada tratta gli uomini che anziché ammazzarsi di stress e fatica per 1000 € al mese hanno scelto di spacciare cocaina …. non li reputano “vittime” ma figli di …. o peggio . Fossi in voi io cercherei di crescere un po e lascerei perdere generalizzazioni
Oh, un po’ di sano complottismo! Questo si che è dare una svolta “seria” alla conversazione! Instilliamo il sospetto che qualcuno – lo chiameremo “Mary” – si sia introdotto per linkare il mio blog all’interno del forum, un qaulcuno misteriosamente scomparso… Cavolo, dovrebbero farci una puntata di “Mistero”! Contattali e suggerisci: poveri clienti di prostitute perseguitati da una lobby di isteriche!
la letteratura racconta da secoli storie di donne che quando non hanno più nulla da offrire ripiegano sulla vendita del proprio corpo, in una prospettiva storica è ipocrita dire che sia un bel lavoro o un lavoro desiderabile per una donna, perché quasi sempre alle spalle non ci sono storie felici. Anche quando questa attività, liberamente scelta, viene infiocchettata con lusso, fronzoli, centri benessere e clienti danarosi, resta pur sempre degradante. Perché in fondo una donna che sceglie liberamente di arricchirsi riducendosi a strumento di piacere, non è comunque una donna libera, è schiava del materialismo, del sistema, di una scala di valori sballati. Non differisce dalla persona, uomo o donna, che passa la sua vita a lamentarsi perché non possiede la macchina costosa o l’ultimo modello di cellulare o magari la moglie bellissima ventenne.
Tutto sommato io penso che nel sito di gnoccoso regni una sostanziale povertà umana, il che non ha niente a che vedere con l’estrazione sociale, il numero di lauree, la stessa povertà che non nego ci sia anche tra alcune donne del resto, una povertà nell’incapacità di apprezzare pienamente la complessità dei rapporti e soprattutto la tolleranza, la capacità di perdonare e amare anche l’imperfezione, di andare oltre, di estendere i propri orizzonti. Purtroppo che ci piaccia o no le persone in grado di fare questo sono poche e lo saranno sempre di più in futuro.
Salve, mi permetto di intervenire perchè, a differenza di altri siti, lei ha cercato quantomeno di approcciare la discussione in maniera pacata e soprattutto “aperta” ad ascoltare opinioni alternative. Non condivido ugualmente la prospettiva.
La prospettiva dalla quale nascono questi articoli è puramente femminile. Inutile specificare che una donna non spende soldi per fare sesso; chi lo fa esiste, ma quali sono le proporzioni? Siamo diversi, viviamo la sessualità in maniera diversa e abbiamo esigenze diverse. Supponendo che non pensi che il genere femminile è una razza superiore, allora sarebbe interessante parlare delle motivazioni che spingono un uomo a cercare la prostituzione. Ho il sospetto, però, che sia questo veramente a fare paura alle donne.
Perchè i numeri sono chiari. Un uomo su 2 è stato con una prostituta, mentre uno su 4 ci va con una certa abitudine (non specificato se mensile o settimanale ma poco importa). Mi pare evidente che qualunque donna dovrebbe avere la consapevolezza che il proprio padre o il fratello o il fidanzato sia stato con una prostituta (forse tutti e 3). Questo terrorizza veramente la donna, ma è la dura realtà. Su gnoccatravels esistono 20mila iscritti e quasi mezzo milione di persone lo visita mensilmente. Su un campione così vasto sussistono varie tipologie di persone: le bestie, gli educati, i sensibili e i malvagi. A meno che non sia disposta a dichiarare che la gran parte degli uomini sono repellenti.
Quindi qual è il motivo che porta questi uomini (tanti uomini non dimenticatelo perchè questo è il punto) a insistere su questa abominevole pratica?
Lasciamo stare le prostitute costrette a questo lavoro, la pedofilia e altre terribili crimini che non entrano nè in questa discussione nè nel sito gnoccatravels perchè tanto ovvia è la conclusione a riguardo.
Io vi faccio un rapido esempio: sono diventato padre a 26 anni, forse un pò troppo presto, ma era la donna giusta. Dal mio primo figlio ho praticamente smesso di fare sesso con la mia donna che, come milioni di donne, dopo i figli hanno delle esigenze diverse. Fare sesso 2 volte al mese di cui una e mezza mi accorgo che non ne ha voglia mi ha frustrato molto. Secondo lei, è corretto che un uomo a 26 anni reprima i propri istinti per il resto della sua vita? Oppure deve trovarsi un amante? Lei mi potrà dire che non tutte le donne sono così; io so che quasi tutti gli uomini in simile situazione avvertono lo stesso problema.
Non le sto dicendo che io vado con le prostitute, le sto chiedendo di guardare dalla prospettiva dell’uomo per un attimo.
Non conosco la realtà delle sex-workers, ma suppongo come lei che buona parte non ami questo lavoro in fondo, ma lo faccia ugualmente per denaro; partiamo dal presupposto però che trattasi comunque di libera scelta. Mi preoccuperei molto di più di operai sfruttati per pochi denari a lavorare in condizioni deprecabili; onestamente provo più pietà per questi.
Mi piacerebbe sentire una sua opinione a riguardo.
saluti!
Non metto in dubbio che sia dura trovarsi a non avere un partner sessuale, e ricosco senza problemi che è frustrante non poter appagare i propri desideri, tutti i desideri, non soltanto il desiderio sessuale. Ciononostante non credo che la frustrazione sia sufficiente a giustificare la pretesa di “usare” il corpo di un altro essere umano per soddisfarli, se quell’essere umano non prova il medesimo desiderio. Il sesso, è mia opinione, si fa almeno in due, e dovrebbe essere appagante per tutti i soggetti coinvolti.
Io credo che la differenza fra l’uomo e la donna non stia nella “quantità” di desiderio. Ci sono siguramente persone che hanno più o meno voglia di fare sesso, ma questo non dipende dalla forma dell’apparato riproduttore, ma dal fatto che ognuno di noi è un individuo diverso da ogni altro.
La differenza fra uomini e donne è determinata dalla cultura nella quale siamo immersi. E se gli uomini fossero davvero interessati ad un mondo in cui tutti si sentono liberi di fare sesso, innanzi tutto smetterebbero di giudicare le donne sulla base della loro condotta sessuale, ma le incoraggerebbero a seguire i loro desideri: https://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2013/12/30/bose-uwadia/
Mi scrive: “Non conosco la realtà delle sex-workers”, però comunque si sente più solidale verso “gli operai sfruttati per pochi denari”. Perché? Io le consiglio di leggere qualcuna delle testimonianze che ho pubblicato in questo blog, prima di emettere dei giudizi… Ad esempio:
http://infosullaprostituzione.blogspot.it/2014/07/carole-le-violenze-subite-ammorbano-la.html
http://infosullaprostituzione.blogspot.it/2014/08/si-diventa-escort-perche-si-e-troppo.html
L’ha ribloggato su randomwriterr.
“Mi chiedo: ma che ve ne frega di quello che penso io? Se la vostra coscienza è a posto, se siete convinti di non fare nulla di male, perché vi turbano tanto le mie parole?
La verità è che la vostra coscienza non è per niente linda come volete darci ad intendere, così mi scrivete papiri di giustificazioni… a me, che neanche vi conosco e che non potrei impedirvi di fare ciò che fate neanche se lo volessi con tutte le mie forze!”
Sapere cosa c’è di divertente? che è proprio quello che le Sentinelle dicono ai gay.
Questo è quello che scrivono le sentinelle: https://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2014/04/17/le-sentinelle-in-piedi/
Trova le differenze con questo post.
E’ l’argomento che io ti critico. Poi potevo scrivere Sentinelle in piede come Tempi.it, tutti quelli che schifano i gay gli rinfacciano sempre del perché si vergognano e di cosa gliene frega se gli omofobi pensano che siano dei malati, esattamente come voi fate coi clienti delle prostitute.
Io non scritto da nessuna parte che i clienti di prostitute sono “malati”.
C’è una differenza sostanziale fra il cliente di prostitute e l’omosessuale, mi stupisce che tu non la comprenda.
L’omosessualità è uno degli orientamenti sessuali, è l’orientamento proprio di una persona che prova sentimenti di amore, desiderio e attrazione sessuale nei confronti di persone dello stesso sesso. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso ufficialmente l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali il 17 maggio 1990, ma l’Apa già negli anni ’70 aveva provveduto ad eliminarla dal DSM, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Oggi come oggi definire l’omosessualità una “malattia” è contrario a ciò che afferma la comunità scientifica.
Andare a prostitute è un comportamento, non è un qualcosa che afferisce alla categoria dell’essere. Andare a prostitute è una scelta – al contrario dell’orientamento sessuale – e io sono convinta che sia una scelta sbagliata. Questo non mi accomuna in alcun modo alle sentinelle in piedi.
Brava Ricciocorno ad avere la pazienza di leggere tutto questo ed ascoltare tutti … magari questo speach di Toni Mac su Ted aiuta ? http://goo.gl/uRRYWf , saluti
http://www.gnoccatravels.com/viaggiodellagnocca/16843/recensione-di-viaggio-a-zanzibar-e-dar-es-salaam-stagione-di-caccia-alle-pantere-nere-gnocche/
osceno! sembra di leggere una sorta di resoconto di un avventuriero bianco a caccia di “pantere nere da domare!”
che schifo di sito. Poi il fatto che specificano che sono ragazze giovanissime fa venire ancora di più i brividi.
Guarda solo questo pezzo: “Unico difetto: a volte manca l’acqua e quindi bisogna farsela portare con dei secchi dalla donna delle pulizie, che attinge dal pozzo che si trova comunque sempre lì dentro; inoltre spesso manca la corrente e quindi in camera non funzionano i ventilatori a pala (caldo assassino), e di notte rischiate di scopare a lume di candela (simpatica questa situazione però!). Consigliato per i più avventurosi.”
ovviamente a questo signorino non viene in mente che tutte le donne che sta citando nell’articolo, tra “culi e bocce” a cui lui dà pure un voto, sono tutte donne che si vendono a lui perché costrette dalla fame e dalla miseria. Non hanno neanche l’acqua, eh, ma lui non ci pensa, non collega. è pure convinto che queste donne ne traggano soddisfazioni dal suo “talento virile italiano”
“poi ovviamente dipende dai casi perchè alcune ce le hanno enormi, ma spesso sono anche ben messe fisicamente a livello di costituzione. Inoltre alcune, visto che per loro è normale avere almeno un figlio in età molto giovane, tendono ad avere a volte, superati i 23/24 anni, le tette mangiucchiate e cadenti a causa dell’allattamento (io ne avrò trovate 2 o 3 così) e qui non se le rifanno come da altre parti perchè non ci sono soldi, perciò è meglio trovarsele più giovani possibili, e quindi dai 18 ai 23 anni. Inoltre la loro statura è nella media, quindi difficilmente troverete in giro delle nanerottole (anche se ogni tanto qualcuna salta fuori), e invece non è difficile incontrare ragazze alte 1,70, o addirittura 1,75 m. Inoltre essendo un amante del genere cioccolato (anche se devo dire che amo tutte le belle fighe di ogni parte di questo pianeta) non posso omettere di elogiare le loro labbra carnose, che secondo me sono tra le più sensuali e gustose da baciare che ci siano al mondo, per non parlare poi di come usano la lingua per spompinare (è meglio che non ci pensi, perchè inizio a star male….).”
Guarda anche quest’altra cosa disumana:” Penso che non serva nemmeno ricordare il fatto che se si viene in Africa il colore della pelle della fauna locale che si incontra va dalla mulatta color caffè-latte (più caffè che latte!), spesso originarie di Arusha, città che sforna molte perle, con in mezzo tutte la varie tonalità di colore che non si discostano molto dal marrone scuro, fino alle panterone nere color ebano, originarie soprattutto di Dar, delle sue zone limitrofe e ovviamente di Zanzibar.”
FAUNA?!
Trattano e parlano di donne come se fossero carne al macello. “In 4 mesi me ne sarò scopate in totale più di una trentina; oltre a quelle già accennate in precedenza durante il mio racconto, ve ne descrivo solo alcune tra quelle che davvero lo meritano.”
Che squallore, che disumanità. Prima di leggere il tuo blog non ero a conoscenza di questa fogna, ho visto che hanno elencato praticamente tutti i posti del mondo (inclusi luoghi poverissimi e anche di religione islamica)
L’idea che un italiano medioborghese possa davvero andare in uno di quei posti e pagare una ragazzina in miseria per violentarla nei modi che descrivono (c’è da sentirsi male) mi mette addosso uno squallore disgustoso.
è qualcosa di davvero allucinante, essere così disumani, soprattutto nei confronti di ragazzine nate in ambienti palesemente degradati e miserabili, che sono disposte a farsi violentare per avere qualche euro in cambio.
Vorrei pensare che sia tutto uno scherzo, per quanto osceno, che sia umorismo nero, ma mi rendo conto che le storie che raccontano lì sono tremendamente vere. altro che ironia e scherzi, sono dei predatori affamati di donne da violentare in quei modi orribili. Solo a leggere un articolo pescato a caso nel topic dell’Africa mi vengono in brividi, mi immagino gli altri post… sicuramente ci sono donne occidentali che si vendono per arrotondare (e poi quasi sempre se ne pentono), senza necessità per fame, ma in Africa o Asia si sa che le donne lo fanno per fame. Come si può abusare così una donna, rovinarla, ampliare il male che già c’è nel mondo è qualcosa che non riuscirò mai a capire. e se venir chiamata “melanzana” significa “essere una donna che non approva il sito gnoccatravel e considera con orrore i suoi utenti, li considera disumani e sadici”, allora sono fiera di essere melanzana. rovini i corpi e le menti delle donne, specie le più esposte a questi sfruttamenti, e tutto per un orgasmo che potresti ottenere con la tua mano destra senza fare del male a nessuna… 😦
che tristezza, Ricciocorno! e ben vengano i tuoi post su quel sito e sul quel genere di sotto-umano che li popola!
comunque su questo sito orribile hai fatto solo due post? eventualmente puoi linkarmi altri scritti fatti?
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Un branco di sfigati problematici, omini insomma
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