Le femministe che rendono gli uomini effemminati

Ieri un utente della mia pagina facebook mi ha segnalato questo thread; sotto un articolo che parla dell’ennesimo stupro

repubblica

fra i commenti che esortano le donne a non fidarsi dello “straniero” e quelli che gridano “castrazione chimica!”, in risposta ad una donna che protestava contro l’abitudine   dell’italiano/a medio/a – quando si parla di violenza sessuale – di elencare puntigliosamente le imprudenze commesse dalla vittima (perché hai accettato di salire in auto/in casa con lui?), ho trovato questo commento:

commenti1

Che cosa deve fare un “vero” uomo (l’uomo non “affemminato“) quando si trova di fronte una donna nuda?

Il “vero” uomo, mezzo uomo e mezzo mostruosa bestia

meme_twilight

(come ci ricordano i romanzetti sentimentali di maggior successo degli ultimi anni con i loro uomini-lupo e uomini-vampiro, i quali con estrema difficoltà e sacrificio di sé – e solo grazie all’amore, quello con la A maiuscola, eterno ed assoluto – riescono a controllare la loro  natura violenta e distruttiva, evitando di dilaniare la tenera e appetitosa protagonista)

il “vero” uomo, dicevo, di fronte ad un corpo femminile non debitamente occultato deve farne scempio: e quindi lo penetra, lo umilia, lo ferisce, lo tortura.

La pretesa della fragile donna-agnello di appartenere alla stessa specie dell’uomo-predatore (perché il femminismo altro non è che l’idea radicale che anche le donne sono esseri umani) è interpretata di conseguenza come un crudele tentativo di “snaturare” il maschio, portandogli via ciò che lo definisce altro dalla femmina; e ciò che lo definisce altro è proprio questa sua innata tendenza a vivere una sessualità crudele e spietata, che non chiede ma pretende, e spesso non si accontenta dell’orgasmo, ma deve nutrirsi delle urla di terrore e dolore della sua preda.

L’uomo-predatore può passeggiare fra gli agnelli mostrandosi in tutto il suo splendore, e lo fa, ve lo assicuro.

Io, che da perversa femminista di tanto in tanto mi concedo una pericolosa passeggiata fra i sentieri del bosco non lontano da casa mia – tutta sola! – ne incontro parecchi, di baldanzosi runner in microcanotta e micropantaloncini nei quali esplodono grande glu­teo, medio glu­teo e piccolo glu­teo – tutti in perfetta ondeggiante armonia – mentre i bicipiti e i tricipiti luccicano di sudore ai raggi di sole che filtrano fra le fronde… e scommetto che nessuno di questi aitanti giovanotti che mi incrocia, al pensiero che forse siamo soli, ad una distanza sufficiente dall’abitato da poter gridare per ore senza essere uditi da anima viva, prova un brivido di paura immaginandosi ch’io possa colpirlo con uno dei grossi rami che giacciono ai lati del sentiero per poi infierire sul suo corpo fra i cespugli.

Io sono imprudente, e loro no. Io non sono libera di godermi il bosco quando ne ho voglia, loro si. Io devo preoccuparmi che mostrare troppa pelle, con questo caldo, possa essere letto come un invito a strapparla via dalla carne, loro sfoggiano pettorali e dorsali come i pavoni la coda.

Io non vado a caccia, io vengo cacciata: questa è “la natura” che ci viene insegnata.

Che l’essere un predatore sessuale non sia un qualcosa di scritto nel DNA del maschio umano, oltre a dircelo la scienza, ce lo suggerisce il fatto che fin troppo frequentemente al maschio deve essere ricordata, la sua “natura” di famelico incrocio fra l’uomo e la bestia mitologica. E’ così innata e “naturale” nel maschio, l’aggressività sessuale, che deve essere costantemente istruito su come esercitarla.

A tale proposito, vi segnalo che quasi in contemporanea al thread di cui sopra, Selvaggia Lucarelli ha pubblicato un promemoria per il maschio italico:

selvaggia_lucarelli

I ” veri” maschi sono quelli che si prendono quello che vogliono, quelli che alle donne non lasciano neanche il tempo di fiatare, che considerano la donna una loro proprietà da tiranneggiare con la scusa della gelosia, che alle loro partner dedicano “ritagli di tempo” durante i quali decidono cosa è meglio per loro (e cosa accade quando una donna non è d’accordo?), ma soprattutto che le fanno capitolare tutte  – perché solo la donna è una troia da biasimare quando “esibisce e regala la gnocca“, mentre l’uomo acquista valore in base al numero di partner.

Maggiore è il numero delle prede, più bravo è il cacciatore.

Possiamo continuare a raccontarci che alla radice della violenza di genere c’è la “natura” predatoria del maschio, e possiamo insistere ad insegnare alle nostre figlie che devono guardarsi bene dal rimanere da sole con un esemplare della sua specie, perché potrebbe improvvisamente trasformarsi in un qualche mostro da romanzo gotico, e divorarle.

Oppure possiamo decidere di piantarla di raccontare agli uomini che per potersi definire tali devono comportarsi come il lupo di Cappuccetto Rosso che ha letto il manuale del perfetto fidanzato abusante.

Se io nel bosco mi guardo bene dallo sfoderare zanne e artigli per balzare sul runner seminudo che tutto solo e distratto dal lettore mp3 saltella gaio fra gli alberi, caro maschio, puoi trattenerti anche tu, perché non ci sono sono prede né predatori, ma un’unica specie: gli esseri umani.

Su Selvaggia Lucarelli e la violenza di genere:

Il mostro e Selvaggia

Su scienza e violenza:

Nulla ci obbliga alla violenza

 

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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30 risposte a Le femministe che rendono gli uomini effemminati

  1. Paolo ha detto:

    “e quindi lo penetra, lo umilia, lo ferisce, lo tortura”

    la penetrazione è umiliante solo quando avviene senza il tuo consenso, quando non la vuoi, ma in quel caso è umiliante anche una palpata sul sedere (anche se non è uno stupro).
    Penso sia sempre bene ribadirlo
    Su quello che ha scritto la lucarelli ecco cosa penso: la Lucarelli e altre sono liberissime di apprezzare uomini del genere così come altre sono libere di non apprezzarli non c’è nulla di male questione di gusti. Vorrei solo ricordare che c’è differenza tra un uomo di carattere, risoluto e un arrogante prepotente che sono sicuro non piacerebbe neanche alla Lucarelli. Anch’io credo che ci possa essere appartenenza reciproca nella libertà, “tu sei mia” può essere romantico come lo è il tu sei mio” e io sarei lieto di sentirmelo dire dalla donna che mi ama ma vorrei condividere con lei le decisioni. e tenete presente che a volte il “principe azzurro” può essere davvero una brava persona gentile, che vive la sua mascolinità in maniera non oppressiva, altre volte è una maschera che nasconde Joffrey Baratheon o simili
    tra l’altro conquistare e sedurre sono cose che può fare un uomo come può farle una donna. A molte donne piace sedurre, ad altre essere sedotte, agli uomini lo stesso..e poi nella seduzione nessuno è mai davvero passivo.

    Per il resto sono d’accordo: la passionalità e anche il lato “animale”, “selvaggio” dell’eros e del sesso non hanno nulla a che fare con lo stupro che è solo sopraffazione e violenza

    • Paolo ha detto:

      e chi continua a dire che gli stupri sono causati dai vestiti sono solo bigotti e sessuofobi. Una donna ha il diritto di vestirsi come vuole e di essere sensuale quando e come vuole (e con chi vuole) e nessuno deve allungare le mani senza consenso. E’ incredibile che ancora non lo si capisca

  2. Rossana ha detto:

    “se io fossi un uomo”… Se questa Signora fosse un uomo, sarebbe allora la copia brutta di un uomo. Quella copia che non le permetterebbe di scrivere, che non le permetterebbe di avere un’opinione sua. Che la metterebbe su un piedistallo (o cubo) come una bambolina da carillons( vele ricordate, che giravano ad una melodia e stufavano presto, tanto da farci chiudere la scatola?). La cambierebbe anche lui, su quel piedistallo. Non la porterebbe a cena, se non magari all’inizio, per poi pretendere che cucini per lui, ma mai con l’abilità della madre. Che sicuramente pronuncerebbe la frase “ora a te ci penso io”, magari corredata da due sonori ceffoni. E marcherebbe certamente il suo territorio, soprattutto pisciando in piedi al cesso, sicuro che lei, provvida, pulirà subito dopo. Eh cara Selvaggia.. se tu sei in quel posto e scrivi anche idiozie, non lo devi sicuramente a quell’uomo che tanto desideri, ma ad altre. Si, bada bene .. ad ALTRE. E ora continua pure a cercartelo, quell’uomo. Te lo lasciamo con grande generosità.

  3. IDA ha detto:

    Il commento che dice3/4 uomini effemminati , si riferisce al fatto di Roma? Non mi risulta che sia andata nuda da lui. ( a parte non sa nemmeno scrivere, “Affemminati” non si dice ma effemminati o effeminati) Nuda o vestita penso che per lui era lo stesso. Il commento rientra nella cultura dello stupro, è sempre colpa della donna, che è procace, troppa carne esposta, deve stare più attenta, non fidarsi, in pratica non uscire di casa, salvo poi essere stuprata dal marito,padre o fratello, ma almeno rimane in famiglia! Comunque in questo caso, visto che l’aggressore è uno straniero, lei verrà considerata solo un’imprudente, ma se l’aggressore era italiano, ecco allora era tutto da dimostrare perché le donne sono delle calunniatrici e simulatrici, l’acqua bollente sulle gambe? le è caduta mentre scolava la pasta e ora vuole calunniare quel poveruomo. Si perché gli uomini sono cacciatori, o vittime di donne calunniatrici.
    Il dominio maschile si fonda sulla differenza sessuale, si esprime e si manifesta con il sesso. Il sesso per molti uomini è solo esercizio di dominio. Per giustificare il loro dominio usano la scienza, la natura umana, l’uomo è uomo, il testosterone, tutto si giustifica con la natura, la stessa natura che condanna la donna, ma sono secoli che fanno così.
    Forse una volta gli uomini erano meno “animali”, 20/30 anni fa, non so, o forse ora si possono leggere nei loro commenti sui social e giornali e prima stavano zitti. A me questi uomini oltre a farmi paura, mi fanno anche pena. Meglio uomini effeminati che certi maschi .

    • Si riferisce – se non ricordo male – ad un commento precedente che sosteneva che anche una donna decidesse di circolare nuda, questo non autorizza una violenza sessuale 🙂

      • IDA ha detto:

        Ecco, si.. effettivamente un uomo cosa può fare di fronte ad una donna nuda? O rimanere fermo o saltarle addosso, e un uomo vero li salta addosso, uno effeminato rimane fermo. Perchè non ha a che fare con un essere umano, ma con un “parco giochi,” e se uno non l’occulta e lo lascia incustodito non si può lamentare se uno ci va a fare un giro sulla giostra gratis.

  4. Morgaine le Fée ha detto:

    “il “vero” uomo, dicevo, di fronte ad un corpo femminile non debitamente occultato deve farne scempio: e quindi lo penetra, lo umilia, lo ferisce, lo tortura.”
    Mi fa pensare anche allo stesso uso del linguaggio gergale quando usa termini riferiti originariamente alla penetrazione: “inculare”, “fottere”, “fucked up”, “mi hanno trombato” (all’esame, ed es.), “siamo fottuti” sono usati gergalmente come sinonimi di imbrogliare/sopraffare/rubare/ (sia nella versione attiva che passiva), subire una disfatta. La penetrazione viene associata ad un atto di sopraffazione, mentre i penetrati sono persone in qualche modo sottomesse, umiliate, deprivate di qualcosa di materiale o psicologico.
    Mi chiedo se questo modo di usare il linguaggio sia un riflesso di come sia stato tradizionalmente inteso il ruolo della sessualitá maschile come atto di sopraffazione anziché come parte di un piacere reciproco della coppia.

    • Vlad ha detto:

      questo linguaggio non ha mai impedito di vivere il sesso penetrativo come piacere reciproco e non lo impedisce

      • Sandra ha detto:

        Vlad parla per te e per le persone che la pensano come te, a tantissimi/e ferisce e disturba quel linguaggio anche impedendo di vivere serenamente un rapporto sessuale.

      • Paolo ha detto:

        ovviamente quel linguaggio non va usato in presenza di chiunque nè tantomeno di colei che si ama.
        dico solo che se vediamo in un film dei personaggi che lo usano questo non ci impedisce di vivere una sessualità sodisfacente

      • IDA ha detto:

        Non si parla di scelte individuali, ma di linguaggio. Morgaine le Fée ha centrato il problema. La ricchezza, la complessità e la varietà del linguaggio contraddistingue l’uomo dagli animali.
        linguaggio, è l’elemento fondamentale, perché chi ha il dominio ha anche il linguaggio ed è il linguaggio che determina il dominio maschile e lo rende come un fatto naturale e ineluttabile. È il linguaggio che stabilisce il ruolo, i compiti le funzioni, stabilisce chi è il dominatore e il dominato. La donna è “sbattuta” perché è l’uomo che ha il potere e il linguaggio per farlo, non il pene, ma il potere e il linguaggio.
        Per offendere un uomo bisogna associarlo ad un qualcosa di femminile e comunque non esiste un corrispettivo di “puttana” per il maschio etero. I termini “puttana”; “troia” e un’infinità di sinonimi, servono a stabilire chi è il dominante e chi il dominato, serve a stabilire che il dominante ha il diritto di vessare la vittima, serve a colpevolizzare la vittima.. l’uso e l’abuso di queste parole è feroce ed esercita la tirannia sull’io fisico e mentale di chi le riceve, come il definire le donne “calunniatrici” è un abuso del maschio, che ci ricorda che siamo solo delle subalterne. Il linguaggio ha il compito di interiorizzare la subalternità.
        Il commentatore, di sopra degli uomini effeminati, con il suo linguaggio, ci fa capire anche chi è, per questo è importante capire il linguaggio e il suo significato, per poter evitare certa gente. Con la speranza che almeno in una cosa abbia ragione, che i ¾ degli uomini sono effeminati, e di veri maschi come lui sono una minoranza e se ne può fare anche a meno.

      • Paolo ha detto:

        il punto è che gli uomini diversi dal commentatore non sono effeminati, sono veri uomini forse più di lui.
        Il “vero uomo” non è quello che resta fermo davanti alla donna nuda e nemmeno quello che le salta addosso, il vero uomo è quello che “salta addosso” alle donne (o anche agli uomini), nude o vestite se lo desiderano e se lui le desidera..e se il desiderio reciproco non c’è non salta addosso a nessuno
        sul linguaggio: ho già detto ciò che penso fermo restando le considerazioni di Ida

    • paolam ha detto:

      Ciao Morgaine, ho vissuto da adolescente un’epoca in cui avevamo deciso di bandire il sessismo nel linguaggio, per cui vaffanculo etc. era una parola offensiva e sessista e denigratoria, ma proprio per il retroterra concettuale che implicava, quello che spieghi tu. Si vede che era una battaglia persa. Scusate il pessimismo di oggi.

  5. Morgaine le Fée ha detto:

    (che poi, se fossi una donna non impegnata, un uomo come lo descrive Selvaggia Lucarelli non me lo cagherei neanche di striscio) 🙂

  6. primavera ha detto:

    Lucarelli grazie ma uomo così già avuto ora lo lascio a te. Vuoi l’indirizzo? Vedrai che vita rose e fiori..soprattutto quando al “sei mia” si aggiungeranno epiteti da maschio maschio come “troia” e qualche maschia spinta contro il muro. Davvero un ameno ricordo..
    forse decidere insieme e condividere potrebbe essere una soluzione e certamente ci troveremmo a quel punto sì di fronte ad un uomo come si deve!
    vorrei che la Lucarelli la smettesse di parlare per tutte e dare agli uomini certi suggerimenti. Grazie!

  7. Maura Maria Rosa ha detto:

    Concordo che l’articolo in questione sia malriuscito e possa suscitare questi commenti, ma credo che siate un po’ troppo severi con Lucarelli. Credo che lei volesse dire molto più semplicemente che non se ne può più degli uomini bambini, che non prendono decisioni, che sono l’altra faccia del maschio predatore, altrettanto fastidiosi. Quelli che non sanno prendersi responsabilità, quelli che regrediscono alla infanzia, quelli che ti lasciano sola nei momenti di difficoltà, quelli che hanno le crisi di mezza età. Quelli che non lasciano la moglie ma si tengono l’amante. Quelli che ti vogliono, ma non troppo. Forse sì, forse no. Quelli che ti dichiarano amore eterno oggi e domani spariscono con un sms. Che ti lasciano, ma non troppo. Che si lasciano amare, ma non sanno amare. Corteggiare. Proteggere Gli insoddisfatti cronici, gli indecisi, quelli che si masturbano nei lori drammi interiori. Che non sanno cosa vogliono e non lottano per averlo (non con prepotenza, ma con determinazione) Perché è vero che, di fronte allo stato presente dei rapporti tra uomini e donne moltissimi reagiscono come cavernicoli, ma molti altri reagiscono squagliandosela. Che non è affatto femminilizzarsi (con buona pace di Macchiavelli e soci, magari si femminilizzassero, visto che le donne non scappano affatto). Ma palesando la propria vera mascolinità del “son tanto fragili, fatti di briciole che l’orgoglio tiene su”.
    Violenza e codardia, stessa faccia, stesso sesso . Ecco, io in questo momento ho a che fare con un uomo così e capisco Lucarelli.
    Penso lei volesse solo dire che vuole uomini assertivi. Poi, concordo, il tutto le è venuto molto male.

    • Appunto. Le è venuto molto male. Perché da nessuna parte nel suo status io leggo di uomini che non sanno prendersi delle responsabilità, o di insoddisfatti cronici che si masturbano coi loro drammi interiori, e non sono così brava da leggere nella mente della Lucarelli per trovarvi tutte queste cose.
      Se vado su wikipedia leggo: “Selvaggia Lucarelli è un’opinionista, conduttrice televisiva, blogger, conduttrice radiofonica, scrittrice e attrice teatrale italiana.” Se una persona che si occupa di comunicazione quando scrive “le viene molto male”, sono severa io se lo faccio notare?

    • IDA ha detto:

      Ma esistono uomini assertivi? Con un eccessiva autostima di se ce ne sono molti, anche troppi. Anche se è indispensabile l’autostima per essere assertivi, ma da sola non basta.
      Poi perchè volere un uomo in un modo o in un altro, oppure una donna?
      Rispettiamo il nostro compagno/a di viaggio come persona con tutti i suoi pregi e difetti e pretendiamo di essere rispettate in egual modo.

      • Paolo ha detto:

        concordo ida ma è legittimo anche avere delle preferenze

      • IDA ha detto:

        Certo Paolo.. che tutto è legittimo, ma va anche detto che il discorso che fa Maura è monto più complesso di come l’ho ridotto io.

  8. Maura Maria Rosa ha detto:

    Scusa, ma a me sembra che quando Lucarelli scrivi di uomini irrisolti, indecisi, anaffettivi, sempre in cerca di una via di uscita e scorciatoie, ecc. descrive una realtà che molte di noi (lei stessa ne scrive spesso in prima persona) patiscono. E che sono quelli da me descritti. Con tutto il rispetto per chi, come Primavera, ha subito i disastri di un uomo prepotente, posso assicurare che anche il tipo irrisolto, indeciso, ecc fa danni spaventosi per chi si trova a viverci accanto. Io, in cura oncologica da tre anni, sto (forse) per essere lasciata da un marito dopo trent’anni che da un anno mi dice vado perché non ti amo più o forse sì, ma vado e poi resta. Ma voglio, dice, divertirmi e rifarmi una vita, ma poi resta. Irrisolto e indeciso. Ecco, un uomo che quando ti vuole, ti vuole e quando non ti vuole, non ti vuole, sarebbe una buona cosa. Non che ti vuole tuo malgrado, che ti vuole e te lo dice (poi vedi tu). ma se il tuo è un sì, allora non ci ripensa dopo 15 giorni! E se non ti vuole (questo tuo malgrado), si comporta di conseguenza. Che esplicita i propri desideri, che ogni tanto ti fa sentire protetta, guidata, non prevaricata. Anche la sua bambina, ogni tanto, come gioco. Io non ci vedo prevaricazione, violenza, io ci vedo: Oggi a te ci penso io!. Io ci ho capito questo.

    • A me sembra che lei scriva ben altro, e mi baso su aggettivi come “perentorio” – che significa letteralmente “che non ammette obiezioni” (dal latino tardo peremptorius, der. di perimĕre «distruggere, annientare») – e a metafore che rimandano al regno animale, come “marcate il territorio con virilità” (la marcatura del territorio – e i proprietari di cani e gatti possono confermarcelo – è un comportamento che indica il possesso di una proprietà e una volontà di dominio).
      C’è una profonda differenza fra l’essere accudenti (mi prendo cura di te) e l’essere “perentori” (si va a cena dove decido io), fra l’essere sicuri dei propri sentimenti (io amo te) e l’essere possessivi (tu sei mia), e a me sembra che la Lucarelli non la comprenda, questa differenza.

      • IDA ha detto:

        Sono d’accordo, a me aveva dato particolarmente fastidio quel ” marcare il territorio”, pensavo che fosse un problema mio, ma vedo che non è così.

    • IDA ha detto:

      Maura, da quello che ho capito, più che indeciso mi sembra furbo. o meglio è un comportamento tipico degli uomini. Penso che lo devi forzare te ad una scelta definitiva, dolorosa ma definitiva, perchè lui non la farà mai, se non è costretto o meglio lo farà quando te sarai totalmente distrutta. Come forzarlo non lo so, lo devi trovare te il modo e sarà una scelta dolorosa.
      Con il padre dei miei figli ci sono stata ventitre anni, l’ultimo anno che sono stata con lui, per me è stato devastante, mi ci sono voluti tre anni per ritrovare un mio equilibrio. Ma sono andata via io, se aspettavo lui, buona Ugo! Certo avevo la possibilità di farlo, avevo la casa dei miei genitori che era libera, ma ero in mobilità, con problemi economici che ora si sono aggravati, era un salto nel buio, ma è una scelta che ho dovuto fare per salvarmi la vita. Lui non l’avrebbe mai fatta. Dopo tre mesi che sono andata via, lui è tornato insieme alla sua compagna, con cui aveva una storia da più di un anno, forse due. Se io non andavo via, lui era sempre li, quindi è stato un bene, sia per me che per lui, che ha anche perso un pò di pancia.
      Ti abbraccio. IDA

  9. Chiara ha detto:

    Come risaputo seguo sempre questo blog, che ho anche già citato nel mio. Adoro gli articoli del blog e seguo tutti gli argomenti che tratta. Sono stata nominata per il Liebster Award, ed ho deciso a mia volta di nominare Il Ricciocorno Schiattoso, uno dei pochi blog che continuo a leggere con grande passione.

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