Le due facce della violenza

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Integra il reato di violenza sessuale la condotta di chi prosegua un rapporto sessuale quando il consenso della vittima, originariamente prestato, venga poi meno a causa di un ripensamento o della non condivisione della modalità di consumazione del rapporto, ha sancito una sentenza della Cassazione.

Ancora: Il consenso della vittima agli atti sessuali deve perdurare nel corso dell’intero rapporto senza soluzione di continuità.

La sentenza ci dice, in parole povere, che se ad un certo punto (uno qualsiasi) del rapporto sessuale una delle persone coinvolte decide di interromperlo, nel caso venga costretta a continuare allora si configura il reato di stupro.

Questo mi ha fatto tornare in mente una certa ricerca, ne ho parlato qui:

I Protocolli dei Savi Anziani di Sion

e ho ricevuto anche un interessante contributo in proposito:

In risposta alla Dott.ssa Pezzuolo.

Cito dal paragrafo b)Violenza sessuale l’articolo che commenta i dati raccolti dall’Indagine conoscitiva sulla violenza verso il maschile (pag.37):

La percentuale maggiore (B1 – 48,7%) riguarda il rapporto intimo avviato ma poi interrotto dalla partner senza motivi comprensibili. I compilatori, pur riconoscendo alla donna la libertà di interrompere il rapporto sessuale in qualsiasi momento, riferiscono di rimanerne mortificati, umiliati, depressi.

Fra le domande del sondaggio che riguardano la violenza sessuale contro gli uomini,  infatti, la prima (B1) è questa:

è capitato che una donna abbia iniziato con te i preliminari di un atto sessuale, per poi rifiutarlo senza fartene comprendere il motivo?

Sebbene nessun compilatore affermi di voler pretendere la continuazione di un rapporto non più desiderato dalla donna, o tantomeno di costringerla a portarlo a termine (cito sempre da pag.37), fra le domande in merito al tema violenza sessuale è stata proposta agli intervistati proprio questa situazione.

Insomma, anche se i compilatori non costringerebbero mai una donna a portare a termine un rapporto sessuale, ci dicono però che se ad un certo punto (uno qualsiasi) del rapporto sessuale una delle persone coinvolte decide di interromperlo, nel caso in cui non venga costretta a continuare, si configura una violenza sessuale.

Ci troviamo di fronte ad un dilemma insolubile: che fare?

Immaginiamo la situazione: due persone stanno consumando un rapporto sessuale e ad un certo punto una delle due non ha più voglia di continuare.

Se il rapporto si interrompe è violenza sessuale. Se il rapporto prosegue contro la volontà di uno dei soggetti coinvolti è violenza sessuale.

Non so davvero come concludere questo post.

Posso solo dirvi che mi è passata la voglia di avere un rapporto sessuale…

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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4 risposte a Le due facce della violenza

  1. Schnurrbart ha detto:

    Da temere è la donna quando ama, è capace di superar qualsiasi ostacolo, ogni altra cosa divenendo del tutto inutile. Ma è da temere anche quando odia, ché l’uomo sa essere malvagio, ma ella è capace di malignità, meschinità, cattiveria allo stato più puro.
    F. Nietzsche

  2. savi ha detto:

    Un’altra possibilita’ da considerare nel rapporto sessuale:
    “Immaginiamo la situazione: due persone stanno consumando un rapporto sessuale e ad un certo punto una delle due … ha il suo orgasmo e … non ha più ‘voglia’ di continuare, e lascia l’altra persona nel limbo … o nell’inferno..

    Se il rapporto si interrompe è violenza sessuale? Se il rapporto prosegue contro la volontà di uno dei soggetti coinvolti è violenza sessuale?

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