Misoginia nel web III: la vacca

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Dal testo: “Dizionario dei Simboli e delle Divinità Egizie” di Manfred Lurker edito da Ubaldini Editore.

La Vacca era l’animale sacro delle Dee Hathor e Iside. Le vacche consacrate a Hathor erano dette Zentei e nell’antichità i monarchi di Dendera avevano il titolo di “pastori della vacca Zentet”. La stessa Hathor, Dea del Cielo, era venerata in forma di vacca. Nel Libro dei Morti (cap. 148) si invocavano sette vacche e un toro perché provvedessero al cibo per il defunto trasfigurato. La “grande Vacca selvaggia” era considerata la madre del sovrano, che a sua volta era spesso paragonato a un toro selvaggio. Nei miti relativi alla nascita divina del sovrano, il re è allattato dalla vacca Hesat, considerata anche la madre del Dio dei morti Anubi e del toro Api. La Vacca, associata sia al cielo sia al mondo inferiore, è un simbolo della speranza in una seconda vita.  I letti sui quali veniva deposta la lettiga durante i funerali erano a forma di vacca. Nei riti misterici di Osiride il corpo del dio era deposto in una cassa di legno a forma di vacca, affinché il dio potesse rinascere di nuovo dal grembo della Vacca Celeste.

Eppure, se leggiamo nel dizionario, troviamo:

Con significato fortemente spregiativo, donna di facili costumi, che si prostituisce o si concede con grande facilità; per lo più come ingiuria volgare, anche in funzione di aggettivo, di frasi offensive, bestemmie e imprecazioni: sei una vacca!; è una gran vacca, quella ragazza, o quella fa la vacca con tutti; porca vacca! Valore spregiativo ha anche in altri casi, riferiti per esempio a donna sformata, o trasandata, oppure in similitudini: stava sdraiato (o più spesso sdraiata) come una vacca (cfr. anche stravaccato).

Molto curioso, se pensiamo che una infinità di bambini sopravvivono proprio grazie al latte di vacca.

Se guardiamo al passato, troviamo Anat, la fenicia Dea Vacca, o la Grande Madre Aditi, dea indiana del giorno e della luce, che compare sotto forma di vacca. Ancora oggi in India la mucca non può essere uccisa in quanto sacra: le vacche girano indisturbate, persino dentro le città, e vivono grazie alle donazioni di cibo degli abitanti…

Molte altre cose ci sarebbero da raccontare sulla simbologia legata alla vacca, della quale rimane qualche traccia persino nella più misogina delle culture, quella greca, grazie  al mito di Europa, ad esempio.

Ma non è questo l’argomento del post.

O forse si, per certi versi.

Navigando a vista sono incappata in una poco simpatica pagina facebook, questa:

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In Italia non mi risulta che i bovini girino per le strade in attesa di essere rifocillati dai cittadini… con chi ce l’ha questa pagina?

E’ presto detto:

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Ce l’ha con le femministe, o meglio con la perfida avvocata femminista, e con le ex mogli che dissanguano il povero babbomat, supportate da una magistratura zerbina e connivente.

Non a caso è una pagina amica del cacciatore di femministe.

Ho già pubblicato un post (questo) che spiega dettagliatamente come, dal punto di vista legale, le cose non possano avvenire nel modo descritto da questa vignetta, perché il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio non è l’unico fattore che un magistrato deve considerare quando stabilisce gli oneri di mantenimento in caso di divorzio: vengono anche valutate le risorse economiche di entrambi i coniugi e, in caso vi siano minori coivolti, le attuali esigenze del figlio, i tempi di permanenza presso ciascun genitore e la valenza economica dei compiti domestici e di cura assunti da ciascun genitore… Tutte queste variabili hanno il medesimo peso in un Tribunale.

Ma l’uomo che odia le vacche evidentemente lo ignora.

Quello di cui è certo, però, è l’incapacità delle donne/vacche di assolvere ai più elementari compiti di un genitore:

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(il commento segnalato con la freccia rossa è di un utente di sesso femminile…)

Il crudele egoismo della donna/vacca non si limita a danneggiare prole ed ex compagno: la donna/vacca è indifferente a qualunque creatura che abiti il pianeta Terra:

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Se a cliccare “mi piace” su questa pagina sono quei padri che si lamentano di essere “ingiustamente” esclusi dalla vita dei figli da donne che, spinte da risentimento, mettono in atto una campagna denigratoria nei loro confronti, mi sento di affermare che forse quelle donne hanno tutte le ragioni di mostrarsi deluse e irritate da simili ex mariti.

Credo di poter aggiungere che questi padri hanno ben poco da insegnare ai loro figli. Piuttosto, quei figli che si mostrano riluttanti a trascorrere il loro tempo con padri del genere avrebbero molto da insegnare agli adulti che spendono il loro tempo costruendo pagine di questo tipo.

Sull’argomento misoginia nel web:

Il cacciatore

L’argumentum ad feminam

Corsi e ricorsi storici

La proiezione, Vajassa Faldocci e Der Stürmer

La violenza

Sam e Bunny

Ricerca: sulle 90 vittime

Caccia alle streghe

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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9 risposte a Misoginia nel web III: la vacca

  1. pinzalberto ha detto:

    A parte le solite pagine fb di dubbia seriet, senza originalit, le ennesime create in questo social network dove se pubblichi la foto del seno di tua moglie, mentre allatta tuo figlio, ti eliminano inesorabilmente e poi permettono la creazione di gruppi, misogini, razzisti, fascisti senza fare una piega. Per il resto, la mamma che non molla il telefono sarebbe da prendere a calci nel deretano, idem per le donne in pelliccia. Non per le donne, ma per le pellicce! Hai scelto due cattivi esempi, saranno pure stati pubblicati da dei deficienti, ma sono pienamente condivisibili. Se definisci Balotelli un coglione, non razzismo, la pura verit! 🙂 P.s. L’imprecazione “porca Vacca” l’ho sempre presa come una bestemmia nei confronti della religione Ind, visto che le vacche sono considerate sacre. Non l’ho mai intesa nei confronti di una donna. Per luso del termine vacca, si sa, gli italiani sono dei maestri nellarte delle offese. Siamo un paese di poeti e di cretini.

    • Ho scelto gli esempi giusti, invece. Questa pagina intende diffondere il messaggio che “tutte” le donne siano così: irresponsabili, zoccole, avide e malvagie. O almeno tutte quelle separate. Difatti di intitola: Italia REGNO delle vacche. Le vacche regnano sugli altri, che assumono il ruolo di sudditi/vittime.

      Questo mio post non sostiene che non esistano donne malvagie o irresponsabili: ce ne sono, come ci sono uomini malvagi e irresponsabili, ma l’Italia non è soggiogata da donne/vacche avide e crudeli.

      Un aneddoto: ero studentessa universitaria. All’appello il professore mi chiese di vedere il suo libro; uno studente che avesse voluto sostenere il suo esame era obbligato ad acquistare il suo libro. Esistono le biblioteche, i libri si possono anche prendere in prestito, ma lui insieme al libretto pretendeva di vedere la copia nuova fiammante del suo libro. Gli dissi che non lo avevo. Mi rispose che non potevo sostenere l’esame. Ribattei che non capivo cosa gli impedisse di interrogarmi: non conosceva forse la materia, che aveva bisogno di un volume sotto mano? Mi mise un votaccio e me ne andai.
      Un’ingiustizia, ti pare?

      Eppure non ho reagito aprendo pagine facebook dal titolo “L’Italia: il regno dei professori stronzi”, o “I professori universitari fanno schifo”, “L’Università: il regno dei bastardi”… Quello era un professore: generalizzare non è corretto.

      Questi signori stanno cercando di promuovere una proposta di legge che elimini l’assegno di mantenimento per TUTTE le donne, togliendo al magistrato il potere discrezionale di stabilire caso per caso un sostegno alle donne separate con figli, e lo fanno nel peggiore dei modi: con queste triviali dimostrazioni di misoginia, instillando nell’opinione pubblica la convinzione che esista una categoria di persone (che sono: femmine, separate e madri) che opprime l’altra metà del cielo, costituita da maschi buoni, inermi e vittime…

  2. missloislane79 ha detto:

    E’ solo una delle moltissime pagine create dai soliti noti. Sì, sono padri separati, ormai la loro storia ha fatto il giro del web. Hanno una pagina “madre” dal titolo fuorviante in cui pubblicano tutte stronzate di questo genere, portando la “vera” causa di ALCUNI padri in difficoltà sotto una luce che più negativa non si può. Sono gli stessi che hanno clonato più di 50 siti e link a siti di effettivo interesse per le donne che subiscono violenza, ma credo che per questo sia stato fatto qualcosa, perché da un po’ di tempo la pagina madre era stata sospesa e quando è tornata hanno modificato leggermente (solo leggermente!!!) i contenuti.

  3. dario ha detto:

    ma è ovvio che il passeggino è vuoto e quella tiene il telefono apposta per fare la foto 🙂 certo non metto in dubbio che sia accaduto veramente, ma ce ne va di fortuna/sfortuna a immortalare il preciso istante :). Bell’articolo!

  4. lorenzo ha detto:

    niente

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