I poveri papà separati

Ieri un servizio delle Iene ha destato nel web un po’ di scalpore.

Io non stavo guardando la televisione (anche perché non guardo praticamente mai la televisione), ma questa nota mi ha convinta ad andarmi a cercare il video.

Per correttezza, il servizio di Lucci lo trovate qui.

Vorrei chiarire che non ho niente contro “i papà”, intesa come categoria di persone di sesso maschile che hanno concepito, categoria che ricomprende all’interno una moltitudine di individui diversi fra loro. Non neanche nulla contro “i separati”, né tantomeno contro chi si colloca nell’insieme frutto dell’intersezione di questi due vasti gruppi di esemplari del genere umano.

Nella nota de La rete delle reti femminili, quando si parla di “papà separati” non si intende  “persone di sesso maschile che si sono sposate, hanno concepito dei figli e poi si sono separate”, bensì le cosiddette associazioni di “padri separati” che hanno ispirato i contenuti del servizioA queste associazioni viene attribuita una Weltanchauung, (termine che potrebbe essere tradotto come concezione del mondo), questa:

La donna, in quanto tale, è “sotto controllo” (e fino a un certo punto), solo se è tua moglie. Appena è la tua ex farà tanti e tali danni per cui merita solo odio e se ci scappa anche la morte, bè! queste donne sono esasperanti: il femminicidio se lo vanno a cercare.

Avevo già scritto qui di come viene spesso giustificato l’omicidio di una donna da parte dell’ex partner in una delle pagine gestite e commentate dai paladini dei “poveri papà separati”: con l’espressione conflittualità che può degenerare. E di chi è la colpa se degenera? Della donna, naturalmente.

Per queste associazioni il termine femminicidio è inappropriato, perché il femminicidio non esiste:

adiantum

La violenza non ha genere: parlare di femminicidio significa mentire, perché al mondo muoiono molti più uomini che donne.

Per questi signori (e signore) il termine femminicidio sarebbe discriminatorio: usarlo significherebbe accusare il genere maschile nel suo complesso di essere per natura crudele e aggressivo. E questo non è giusto e privo di qualsiasi fondamento scientifico. (Nota bene: non è ironica questa mia affermazione! E’ vero che non è giusto e privo di qualsiasi fondamento scientifico).

Vi invito a leggere la definizione di femminicidio, riportata sul blog dell’Avvocata Barbara Spinelli: trovate qualche accenno ad una biologica predisposizione del maschio alla violenza? Io no.

Invece mi è capitato di trovare una interessante teoria sulla crudeltà femminile:

Le donne sono più spesso autrici di violenze domestiche in tutte le culture studiate. Ciò porta molti esperti alla conclusione che ci sia qualcosa di biologico sulle donne violente in ambienti familiari.

Indovinate dove l’ho trovata? In un blog che si preoccupa della sorte dei “poveri papà separati”; dal blog centriantiviolenza.eu: «Ma ci sono anche uomini vittime degli abbandoni: sono quelli che, nel rispetto della legge e per la vendetta di mogli incattivite, si riducono in miseria e depressione dopo una separazione. Sono quelli della mensa dei poveri, quelli che muoiono in un garage, quelli privati della gioia di vedere i loro figli. Non mi riferisco a persone disturbate o malvagie, ma a quei ex-mariti-padri normali, che non ammazzano nessuno e che sottostanno a decisioni superficiali di giudici e servizi sociali abilitati a disporre della vita altrui.»

Sono quelli del servizio delle Iene.

Non so voi, ma io trovo estremamente contraddittorio il contestare il termine femminicidio perché discriminatorio e contemporaneamente teorizzare una biologica tendenza del genere femminile alla violenza domestica.

La violenza sembrerebbe non avere genere in certi casi per riacquistarlo immediatamente all’occorrenza.

Veniamo ad un altro punto dolente della questione: le cifre.

Secondo le associazioni di papà separati, i “poveri papà separati” sul lastrico sarebbero milioni di milioni:

intelligenza2

Ora: i separati uomini in Italia sono 640 mila, di cui con prole il 34%, pari a circa 200 mila (fonte).

Dove li tiriamo fuori 4 milioni di papà allontanati dai figli? E gli 800 mila in stato di indigenza?

Ammettiamolo… 4 milioni800mila… sono numeri sparati a caso!

Viene da chiedersi: perché? Forse per creare l’illusione di un grave problema sociale?

Che buffo: fare disinformazione gonfiando le notizie allo scopo di allarmare l’opinione pubblica è proprio l’accusa rivolta a chi usa il termine femminicidio:

mazzola

Parliamo del problema dell’assegno di mantenimento: l’ultima rilevazione Istat ci racconta che l’assegno di mantenimento per il coniuge è stato assegnato solo nel 20,6% delle separazioni.

Parliamo dei poveri papà allontanati dai figli: l’89,8% delle separazioni di coppie con figli ha previsto l’affido condiviso.

Veniamo all’argomento più spinoso: ancora l’Istat ci racconta che ben il 75% dei poveri papà separati è risultato non in regola con il pagamento degli alimenti.

L’anno scorso Save the Children ha presentato il dossier Mamme nella crisi che denunciava che: Gli effetti della crisi colpiscono le mamme in modo sempre più grave, evidenziando, in Italia, un circolo vizioso che lega il basso tasso di occupazione femminile, l’assenza di servizi di cura all’infanzia, le scarne misure di conciliazione tra famiglia e lavoro e la bassa natalità, con una pesante ricaduta sul benessere dei bambini. La difficile condizione delle madri nel nostro Paese è infatti uno dei fattori chiave che determinano una maggiore incidenza della povertà sui bambini e sugli adolescenti.

Quanti sono, insomma, questi poveri papà sul lastrico? E in che condizioni sono le loro ex mogli?

Ma soprattutto: considerato che ci sono anche molte “povere mamme separate”, anzi, che ci sono molte più “povere mamme separate” che “poveri papà separati”, perché le Iene non hanno fatto un servizio sul “povero genitore separato” includendo entrambe le categorie? Questa non è discriminazione?

Dovrei a questo punto parlare della questione dei falsi abusi. Ma l’ho già fatto, quindi vi rimando ai post dedicati:

Sui falsi abusi

Errori che costano… la vita

Lei mente

Vorrei concludere condividendo la riflessione de La rete delle reti femminili:

Cari “Le Iene”, ci avete molto deluse. Un programma da cui – almeno finché non ha cambiato conduttori – ci saremmo aspettate più obiettività. Ma ora lo conduce Mammuccari: quello che metteva le donne seminude a carponi, in vetrina sotto a scrivanie trasparenti.

Informazioni su il ricciocorno schiattoso

Il ricciocorno schiattoso si dice sia stato avvistato in Svezia da persone assolutamente inattendibili, ma nonostante ciò non è famoso come Nessie.
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84 risposte a I poveri papà separati

  1. Romano ha detto:

    Fondamentalmente credo ci sia disinformazione. Quindi chi riesce ad arrivare a certe trasmissioni popolari si trova in una posizione di vantaggio per raccontare la propria versione della storia.
    Forse si può parlare con quelli delle iene, che in passato si sono distinti anche per avere smascherato molestatori e affini, non per parlar male dei padri separati, categoria così grande e variegata che rende impossibile generalizzare, ma per raccontare loro della PAS e dell’uso che si fa di questa teoria non riconosciuta e di fatto costruita apposta con un preciso obiettivo, di siti che esprimono posizioni misogine e presentano commenti che istigano chiaramente alla violenza di genere, di personaggi pubblici che esprimono concetti deprecabili e non vengono pubblicamente ripresi e costretti a chiedere scusa al pubblico che offendono, ecc.
    Voglio dire, perchè non passare alle iene la lista di questi siti? Ce ne sono a iosa e credo che l’arma della diffamazione non possa essere usata come ritorsione fosse anche solo per i commenti che non filtrano. A scavare in quel mondo si può arrivare a scoprire cose incredibili.
    La domanda però è, come si fa ad arrivare alle iene e farsi ascoltare. Per la verità gente che conosco ci ha provato e non ha ricevuto risposte. Spesso è inportante avere qualcuno che ti presenta. Siamo pur sempre in Italia dove l’amicizia è un aspetto fondamentale della vita.

    • pinzalberto ha detto:

      L’ex marito di mia moglie non paga da anni gli alimenti per la figlia, e se non ci fossi stato io non so come avrebbero potuto sopravvivere. Si trasmettono i servizi sui poveri padri lasciati a se stessi, ma non parlano delle povere madri abbandonate con i loro figli o addirittura che non possono separarsi per evidenti problemi economici e sono costrette a vivere in ambienti familiari malsani. Mammucari è il tipico esempio di maschilismo, colleziona donne oggetto e fidanzate abbandonate. Probabilmente ha messo in piedi il servizio poiché stufo di pagare gli alimenti a Thais….. Mi è sembrato molto strano vederlo alle Iene, pensavo fossero più attenti a certi particolari.

      • Non so nulla della vita privata di Mammuccari e non ho idea di chi sia Thais… Quello che si contesta è il suo operato, le scelte discutibili dei programmi che conduce.

      • valerio ha detto:

        pinzalberto…ti auguro di cuore che quello che subiscono milioni di padri separati,tanto negato dal ricciocorno,possa succere un giorno anche a te…

      • O Valerio: ma milioni cosa?!?! Come si fa a prenderla sul serio? Non ha letto neanche il mio post!!!
        Non ci sono milioni di milioni di papà nelle auto. Se ci fossero li vedremmo ad ogni angolo di strada, non le pare?
        E comunque la invito a riflettere su quanto sia poco carino augurare disgrazie alla gente, di qualunque genere. Lei pretende rispetto per una certa categoria di persone, ma si rifiuta di ascoltare la storia di Alberto, i suoi di problemi.
        Perché i problemi dei poveri papà separati dovrebbero commuoverci, visto che i poveri papà separati non si commuovono per nessuno fuorché per se stessi?

      • pinzalberto ha detto:

        Caro Valerio, ti auguro vivamente di innamorarti pazzamente di una splendida ragazza, come è successo a me. Non ti auguro però di ritrovarti con un ex di questa ragazza che la minaccia di morte, o che riesca, con i suoi costosi avvocati a vendicarsi sui loro figli avuti dalla precedente relazione, e pretendere un affidamento congiunto che interessava solo agli ex suoceri. La differenza è che le madri non piagnucolano ma lottano come leonesse, e questo non viene riportato in risalto dai media, che invece seguono sono le vicende dei padri. Hai mai visto un bambino di 3-4 anni strappato dalle braccia della madre? Ma tu, cosa avresti fatto da bambino senza la tua mamma? Con la scusa della PAS ci sono bambini che vengono dati in affido, ti sembra giusto? Tutto per soddisfare un forte ego maschile. Come si fa a volere questo per i propri figli? Il loro bene è la priorità, e l’affido condiviso non è la soluzione per una stabilità emotiva di un bambino. Nei casi estremi, dove ad un padre viene vietato qualsiasi rapporti con i figli, penso ci siano dei solidi motivi, non voglio e non posso credere che sia solo cattiveria di una madre, di un giudice e di un assistente sociale. E cmq non le auguro neanche che in futuro suo figlia si ritroverà come una madre divorziata, senza aiuti economici da parte del padre, a dover tirar la cinghia per andare avanti.

  2. david ha detto:

    ma tu sei tendenziosa o oggettiva ?….io sono un “GENITORE” sepatato “violentemente” dal propri figlio ho avuto la tentazione istintiva e “maschile” di uccidere la madre, DOPO IL DELIRIO CHE MI HA TIRATO, (Madri mi hanno detto dopo aver letto il mio diario:- “io la avrei gia ammazzata”….). per fortuna io che non sono per niente pacifico, ma proprio per niente, non lo ho fatto succedere, grazie a dio o a Marx che come ad Abramo ha fermato la mano prima che fosse troppo tardi, e ancora lo ringrazio di averci risparmiato tutti e tre a questa “disgrazia”..che sarebbe stata questa “mia” e solo mia violenza… ho cosi’ preferito partire e non tornare…e non mi sono ancora suicidato come avrebbe voluto istintivamente il “femminile”…con la “sua” e solo sua violenza. chi ha scritto questo articolo, non ha figli, e se li ha li vede regolarmente, se no non parlerebbe con questi toni arroganti e con una infinita insensibilita’….. e una grande proriginosa … superficialita’ incallita che li prude sulle mani e che grida:- “vendetta” una infinita “vendetta” !! …..ho amici e amiche che condividono lo stesso calvario di non poter vedere i propri figli, e anche le madri hanno una vita rovinata e pensano spesso al suicidio, chiedilo a Marinella Colombo (che non e’ piu’ mia amica grazie a quella cicciona carivora puzzolente dell’assessore al turismo della toscana che si chiama Vaccona, o qualcosa del genere e alla sua amica “erpes” alias frida, presente a Strasburgo contro lo jugendamt ex confidente di “femminismo a sud” e “maschilismo al nord” ) o alla Coraggio, la nuova generazioni di madri che gridano allo scandalo:- ” ma come devo anche pagare anche gli alimenti?” “ha ha ha !! certo li rispond eil coro greco della legge della Polis :- ” !! e’ tuo figlio lo devi mantenere…!! ” dovremmo fare noi, ch come ridono tante donne di noi? ..se no estradizione e da uno a tre anni di prigione alla tedesca….. chiede a ridere invece non ci viene, ne di loro a queste mamme povere !! (pover eperche mamme che soffrono, non certo perché non sappiano combattere!! per i loro diritti “umani” non di donne ) …chiedilo a te stessa,.cosa rimane di se dopo che ti tolgono un pezzo del tuo cuore..ti e’ mai successo ? allora taci una volt aper tutte….!!! ..fortunatamente, a suo tempo, avevamo fatto di questo una lotta comune contro questo “stato” di cose….finche non si sono messe di mezzo le “femministe” pagate forse dalla mafia e dai socialisti e dai nazisti…? .o chi sa spinte da quali visioni idealizzanti di riscossa amazzone…..o da sogni futuristi di chirurgiche trargender di evirazione di stato del “maschio”…infatti in italia siete ricapitolate ancora al problema maschio-femmina come destra-sinistra …..sarete molte delle 60 enni e 60 enni rompicoglioni….. siete dei trogloditi……ah no scusa delle troglodite……e sicome non siete delle vacche e i nostri figli vitelli (ma da adulti si molti lo saranno dei vitelloni di 30 anni mettili il golfino) noi non siamo tori ne buoi che tirano il carro della vostra liberta’ sessuale..abortista e decisamente violenta egoista e schizofrenica……..e infatti il “femminicidio” e’ la risposta altrettanto ignorante che risponde allo specchio di questa societa’ infame……deviata e “animale” e c’e’ una certa reciprocita’ in questa “violazione” della vita altrui…… d’altronde come affonti il problema tu …..che sei tendenzialmente e orgogliosamente innanzitutto una “femmina” che conta i numeri e ignora i sentimenti e le disgrazie i dolori le violenze dall’ una e dall’ altra parte……..e ti barrichi sulle tue posizioni di “donna” non di “persona”….(to e’ pure una parola femminile, ma tu non no sei una persona ne un genitore, al massimo una donna e madre).e spingi le “donne” contro l’uomo….(a mio parere) buttandole nelle fauci di quella bestia geneticamente assassina e alla guerra e al genocidio e alla violenza sessuale abilmente preparato da migliaia di anni di guerre schifose nate da testate e conflitti tra curnuti caprini e primati dai denti aguzzi e poi coltelli per la conquista della “femmina” più provocante che si eccita a vedere il piu’ forte vittorioso fino a voler sostituirsi a lui e diventare lei stessa la piu’ potente che porta lo fiamma olimpica della vittoria della morte sulla morte.. NON VINCERA’ NESSUNO MA PERDEREMO TUTTI……………continua a contare le “perdite” della tua guerra infame….Generale…

    • Gli insulti che mi hai rivolto, li elenco: insensibile, superficiale, rincoglionita, troglodita, violenta, egoista, schizofrenica e per concludere infame. Sono tutti? Non lo so…
      Tanta furia perché ho scritto che non ci sono solo “poveri papà separati”, ma ANCHE “povere mamme separate”.
      Non intendo scendere al tuo livello.
      Non so chi sei e francamente, dopo che senza conoscermi mi hai ricoperto di ingiurie, non me ne frega proprio niente: la compassione me la riservo per chi sa relazionarsi con gli altri in modo civile. Puoi avere tutti i problemi del mondo, ma questo non ti dà il diritto di aggredire perfetti sconosciuti solo perché hanno detto qualcosa che ti ha fatto saltare la mosca al naso. Il tuo comportamento, caro mio, è VIOLENTO.
      Nessun altro tuo commento sarà pubblicato. Non disturbarti a ripassare di qua.

      Ho pubblicato questo commento ma non ne pubblicherò altri di questo genere: la frustrazione non è in alcun modo una giustificazione all’aggressione.
      Io non ho aggredito né insultato nessuno con questo post e non intendo tollerare gli insulti di gente incapace di gestire la propria ira.

    • pinzalberto ha detto:

      Ma hai riletto quello che hai scritto?? E ti chiedi come mai ti hanno levato tuo figlio?? Sei un genitore ed ex marito violento. E poi cosa sarebbe la “Tentazione istintiva maschile”?? Non tirare in ballo tutta la nostra razza maschile, la tua tendenza istintiva violenta è solo tua! Non conosco la tua reale situazione, ma leggendo il tuo post non ci fai una bella figura….. Ti ricordo che in questi casi si pensa al benessere dei più fragili, in questo caso i bambini.

      • “cosa sarebbe la “Tentazione istintiva maschile”?? Non tirare in ballo tutta la nostra razza maschile, la tua tendenza istintiva violenta è solo tua!” E’ molto bella questa cosa che hai scritto, davvero. Non c’è cosa peggiore che fare di tutta l’erba un fascio.
        Ognuno di noi è un individuo a se stante, unico e irripetibile. E questa gente non se ne vuole rendere conto.
        Guardano gli altri, ma percepiscono solo proiezioni di se stessi…
        A questo signore potrebbe davvero essere successo qualcosa di terribile, non lo sappiamo, ma non per questo tutta la realtà è riconducibile ad uno schema ricalcato sulla sua personale esperienza!
        I maschi sono in un modo, le femmine in un altro: questi sono solo stereotipi e che siano stereotipi pericolosi mi sembra chiaro, ormai.

    • valerio ha detto:

      condivido al 100 per cento….

  3. Romano ha detto:

    Bravo David! Quelli come te pensano di essere gli unici a saper usare la forza. Non sai come ti sbagli.

  4. pinzalberto ha detto:

    Grazie! Mi fa immensamente piacere, la tua opinione è molto importante per me, dato che ti stimo tantissimo. Cmq condivido la tua teoria dell’unicità dell’individuo e personalmente non mi sento rappresentato da nessuno 🙂

    • Grazie per l’attestato di stima. Dopo una sequenza di insulti è particolarmente piacevole! 🙂
      E’ bello trovare nelle persone delle cose in comune. Un rapporto su cosa si basa se non su ciò che si può condividere? Questo non ci deve mai far dimenticare che l’altro è comunque un qualcosa di diverso da noi, e che le persone non si possono catalogare secondo categorie preconfezionate…

  5. Romano ha detto:

    Sono d’accordo, parlavo solo di diritto delle persone a difendersi.
    In realtà voglio dire a David di calmarsi e anche, di provare a rilasciare i sentimenti negativi, se sta soffrendo per i suoi motivi. Ci sono sempre, sempre vie di uscita e non bisogna mai e poi mai fare male né agli altri né a sé stessi, qualsiasi cosa succeda. Semmai chiedere aiuto.

  6. Immacolata Cusmai ha detto:

    Chi riceve perpetue vessazioni plateali può quantomeno trovare gli strumenti per difendersi, arginare le intenzioni o semplicemente decidere di ignorare tale violenza. Difficile invece è farlo quando una certa lobby di padri separati comunicano tra loro come facevano una volta i carbonari al tempo del Manzoni. L’originale Carboneria fece esplodere il Risorgimento, questi guerrafondai invece mostrano sempre più spesso l’inopportuno pungo chiuso a discapito della serenità dei figli.

    • No, beh, non userei la parola “vessazioni”! Io posso spegnere il pc e tornare alla mia vita che è, grazie al cielo, serena. Sono una persona adulta e il web non lo vivo come una minaccia. Mi duole pensare a quei ragazzini che a causa di questo genere di comportamenti, reiterati nel tempo, hanno perso il fragile equilibrio che caratterizza i troppo giovani e hanno preso decisioni estreme. E’ un pensiero doloroso.

  7. valerio ha detto:

    Lo scorso 29 gennaio la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato per la prima volta l’Italia per aver violato il diritto al rispetto della vita familiare di Sergio Lombardo, che dopo la separazione dalla moglie per anni non ha potuto incontrare, se non in pochi episodi, la figlia. Nel 2003 il Tribunale dei minori di Roma aveva affidato la custodia prevalente della bambina, che allora aveva 2 anni, alla madre, stabilendo che il padre la visitasse due pomeriggi a settimana, due fine settimana al mese fino ai 3 anni della bimba, e poi ancora 3 giorni per le feste di Pasqua, sei nelle vacanze di Natale, dieci giorni in estate. Questa disposizione non è mai stata applicata: dal 2003 al 2005 Lombardo ha presentato diversi ricorsi, tutti accolti, ma la madre si è sempre opposta a fargli incontrare la figlia.
    I tribunali di primo e secondo grado hanno sempre delegato ai servizi sociali l’organizzazione degli incontri, che però non sono avvenuti se non in modo saltuario. La situazione è proseguita anche successivamente al 2005, quando i giudici hanno limitato la custodia prevalente alla madre e poi ingiunto più volte ai servizi sociali di pianificare gli appuntamenti. «Tra il 2009 e il 2010 Lombardo – scrive la Corte di Strasburgo – ha ricorso ai tribunali più volte per far rispettare i suoi diritti. Finché nell’ottobre 2010 anche il tribunale dei minori ha dichiarato l’interruzione de facto degli incontri. Solo nel 2011 la madre ha cominciato a non opporsi più: i tribunali hanno quindi ordinato la chiusura del procedimento e ai servizi sociali di sorvegliare che la bambina proseguisse un programma di sostegno psicologico».
    Per la Corte europea l’Italia dovrà pagare 15 mila euro di danni più 10 mila di spese a Lombardo, perché «anziché prendere misure proprie a garantire il diritto di vedere la figlia, il tribunale italiano si è limitato a prendere nota della situazione della bambina e a ordinare a più riprese ai servizi sociali di mantenere il programma di sostegno psicologico, prima per la madre e poi anche per la bambina». «È una sentenza innovativa per un problema che riguarda moltissimi casi» spiega a tempi.it l’avvocato Matteo Santini, direttore del Centro studi e ricerche sul diritto di famiglia.

    Perché?
    In questi casi di separazione e divorzio spesso si verifica l’ostruzionismo di un coniuge per non fare vedere il figlio all’altro coniuge. Gli strumenti dell’ordinamento italiano sono molto lenti e poco efficaci. Spesso accade ad esempio che il genitore con la custodia prevalente non porti il figlio all’appuntamento con l’ex coniuge: la procedura prevede che ognuna delle parti debba rivolgersi ogni volta al tribunale e ciò ovviamente richiede mesi prima di una decisione dei giudici. Si creano procedimenti su procedimenti e non se ne viene fuori. Nei casi più gravi vi sono denunce tra i coniugi che vanno ulteriormente approfondite dal tribunale e ogni volta il tribunale sospende momentaneamente la facoltà di visita al minore per accertare se le denunce sono strumentali e il bambino magari finisce per rivedere il genitore dopo anni.

    La corte europea ha puntato il dito anche contro le misure dei servizi sociali, «automatiche e stereotipate».
    Sì perché a volte i percorsi stabiliti dagli assistenti sociali sono lenti, perché i servizi hanno in carico diversi casi da seguire. Inoltre, sulla base di relazioni degli stessi servizi sociali, a volte superficiali, il tribunale dei minori si trova a prendere decisioni senza avere i corretti strumenti per farlo. Ogni caso dovrebbe essere valutato sotto il profilo sociale, psicologico. Invece le misure adottate sono spesso stereotipate quando nel diritto di famiglia non ci sono mai casi identici.

    Con il Centro studi, lei ha un punto di vista importante sulle famiglie italiane. Ci sono altri casi come quello Lombardo?
    I casi sono davvero tantissimi, centinaia se non migliaia. Di fatto anche con l’affidamento condiviso, il genitore che ha il collocamento prevalente può fare il bello e il cattivo tempo. Questa prima sentenza della Corte europea, però, per me potrà cambiare poco, perché vanno modificate le procedure nel diritto di famiglia. Vanno messe in atto delle procedure immediate. Tutti ricordiamo il caso del bambino di Padova, strattonato dalla polizia: è una vicenda nata in un contesto simile a quello di Lombardo, una lotta tra i genitori. In quel caso il provvedimento del giudice è stato eseguito sì, ma brutalmente. È chiaro che non bisogna arrivare a quel punto: sotto questo punto di vista anche noi avvocati abbiamo un compito importante, quello di tutelare il diritto più importante del minore, prima che quello dei singoli assistiti.

    Leggi di Più: Corte europea condanna Italia: non tutela padri separati | Tempi.it
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    • Ma nel mio post c’è scritto da qualche parte che non esiste al mondo un papà separato con dei problemi reali e dolorosi? Se c’è scritto mi citi la frase, per favore.
      Io ho scritto che non ce ne sono 4milioni, che è una cosa diversa.
      Io ho scritto che non ci sono SOLO poveri papà separati, ma anche tante povere mamme separate, che però le Iene si guardano bene dall’intervistare. Perché interessano solo i problemi dei papà e non quelli delle mamme? E’ questa la domanda che pone il mio post.
      Eccole, le povere mamme italiane: http://www.huffingtonpost.it/2013/05/07/i-diritti-delle-madri-secondo-i-bambini_n_3227240.html?utm_hp_ref=italy
      Cito: Intervita ha realizzato la campagna “Mia Mamma è (anche) una Donna” lavorando con alcuni centri che aderiscono al progetto Frequenza200, network nazionale contro l’abbandono scolastico. I centri in questione rappresentano tre delle realtà metropolitane più importanti d’Italia: Milano, Napoli e Palermo. A Milano il centro Zero5 opera in quartieri con una forte percentuale di bambini stranieri e dove il processo di integrazione è ancora incompiuto. A Napoli l’associazione ha lavorato con il centro I.A.M.M.E., che si trova nel quartiere San Lorenzo-Vicaria, una delle zone in cui l’emarginazione sociale è più forte. Con tassi di disoccupazione e sottoccupazione alle stelle, le sirene della criminalità organizzata rappresentano una facile tentazione per gli adolescenti che abbandonano la scuola. I ragazzi spesso vivono in famiglie molto numerose e a basso reddito, dove le mamme sono il punto più fragile: giovanissime, con pochi studi alle spalle e non autosufficienti dal punto di vista economico e lavorativo. Anche a Palermo le realtà indagate sono spesso problematiche: il centro Arteca si trova nel quartiere Borgo Vecchio, dove molti ragazzi, invece di andare alla scuola dell’obbligo, lavorano in nero o sono ingaggiati in attività criminali.
      Il progetto ha dunque coinvolto 1.500 bambini tra Milano, Napoli e Palermo, chiedendo loro di raccontare chi sono le loro mamme, che problemi affrontano ogni giorno, cosa amano fare e cosa le rende tristi. Il tutto per arrivare a elaborare una lista dei diritti che i figli vorrebbero vedere riconosciuti alle loro madri, ma che, evidentemente, ancora non lo sono.”

      Cosa vorrebbero questi bambini per le loro mamme? “Vorrei che avesse il diritto a non essere maltrattata, che potesse uscire di casa”. E ancora: “vorrei che avesse diritto a essere allegra”, “a spendere 50 euro tutti per sé”.

      Gli adulti dovrebbero ascoltare i bambini, qualche volta.
      O magari sempre.

  8. Luca ha detto:

    Le faccio notare che la frase che denuncia come maschilista «Ma ci sono anche uomini vittime degli abbandoni: sono quelli che, nel rispetto della legge …» in realtà non proviene da un blog di papà separati (chissà perché ce l’ha tanto con loro…?), bensì da un articolo di Federica Mormando sul Corriere:

    http://27esimaora.corriere.it/articolo/quellincapacita-di-sopportare-la-perdita

    • Si legga il blog che ho citato, centriantiviolenza.eu (che riporta la frase della 27esima ora). Ci racconta, fra le altre amenità, che le donne sono “biologicamente” crudeli.
      Lo sa chi manifestava questo genere di idee non molto tempo fa?
      “Il giovanetto ebreo, dai neri capelli crespi, spia per ore ed ore, con un’espressione di gioia satanica nel viso, la ragazza ignara, che egli poi sconcia nel suo sangue ed estolle dal suo popolo. Con tutti i mezzi egli cerca di rovinare i fondamenti razziali dei popoli soggetti. Allo stesso modo egli rovina programmaticamente donne e ragazze, non teme neppure di strappare le barriere razziali che separano gli altri popoli. Furono ebrei a portare sul Reno i negri, sempre nella speranza e con lo scopo chiaro di contribuire così ad un imbastardimento della razza bianca, per precipitarla dalle sue posizioni politiche e culturali e cacciarsi al suo posto. Un popolo di razza pura, che è cosciente del suo sangue non sarà mai assoggettato dall’ebreo. Costui non potrà essere che il signore di popoli bastardi.
      Perciò egli cerca programmaticamente di abbassare il livello razziale, corrompendo e avvelenando i singoli.”
      (A. Hitler, La mia vita, Milano, Bompiani, 1939, pp. 352-353. Traduzione di B. Revel)

  9. Delita ha detto:

    Se non è’ discriminatorio o screditante un articolo come il tuo, non so proprio quale altro lo sia.
    Avete toccato il fondo, la prossima volta che qualcuno si suicida perché non può vedere i figli o finisce dalla mamma perché la moglie (che non ha mai fatto un cazzo nella vita a parte la -finta- moglie e la mamma) gli ha prosciugato i conti, scrivo ai giornali che è’ tutta disinformazione e che Batman non esiste.

    • Sostenere che non esistono solo maschi in difficoltà, ma anche femmine in difficoltà è discriminatorio? Dovreste comprarvi un dizionario della lingua italiana una buona volta…
      La discriminazione consiste in un trattamento non paritario attuato nei confronti di un individuo o un gruppo di individui in virtù della loro appartenenza ad una particolare categoria.

      E mi raccomando, informi al più presto le pubbliche amministrazioni di annullare gli ordini dei giganteschi fari che proiettano il pipistrello in cielo.

  10. giorgioalloisiani ha detto:

    Il servizio delle iene è solo campagna politica. Ormai tutta mediaset sta facendo campagna elettorale “femminista” (Vedasi la crociata di Barbara d’Urso). Ovviamente senza servizi che facciano percepire certi fatti come se fossero problemi sociali (ad esempio quei 4 milioni che non esistono da nessuna parte), le “iniziative” come quelle della d’Urso non verrebbere viste come realistiche.

    Non ho nulla in contrario alla lotta contro le ingiustizie, ma ho parecchio contro le persone che innalzano loro stesse a livello di “Paladini della giustizia” (guarda caso le definizione sarebbe azzeccata anche per “Le Iene”.)

    C’è da riflettere seriamente qui (e vorrei far notare inoltre, che non è possibile commentare il video di mediaset.. Ovvero niente libertà d’espressione. Hanno paura che la gente legga i commenti che potrebbero far dubitare dell’onestà di quanto detto?).

    Non vorrei spostare la discussione sulla politica, ma oltre un certo limite la “senzazionalità delle nozitizie” se esagerata a tal punto da rendere le notizie parzialmente fasulle o incoerenti, può essere solo spiegata in un modo (se escludiamo che chi scrive i servizi sia un emerito i********, cosa che escludo a priori).

  11. Romano ha detto:

    @giorgioalloisiani
    Giorgione, non sto a leggere tutto il tuo commento perché non ci ho voglia.
    Stai tranquillo, parlare di femminismo è un po’ come parlare di guerra fredda. Non se ne occupa più nessuno tranne alcuni che comunicano con qualche donna a mezzo avvocato e che cercano scuse per qualcosa. Per il resto davvero è un argomento politico che non esiste, non esce mai anche parlando di politica con il 99.9 % dei maschi.

  12. Romano ha detto:

    @giorgioalloisiani
    Giorgione, però ti posso dire che in compenso ci sono alcuni che parlano di nazifemministe in tv che suscitano l’ilarità del pubblico e quindi si sentono di fornire spiegazioni.
    Meglio vedere voyager, più istruttivo e realistico.

  13. Emanuele Di Felice ha detto:

    “Ora: i separati uomini in Italia sono 640 mila, di cui con prole il 34%, pari a circa 200 mila”.
    Il dato si riferisce ai padri separati complessivi o per anno?

    “ben il 75% dei poveri papà separati è risultato non in regola con il pagamento degli alimenti”.
    Il dato è al netto di coloro che non possono pagare(reddito basso,disoccupati,carcerati,malati)? Oppure hai fatto di tutta un’erba un fascio?

  14. Emanuele Di Felice ha detto:

    “l’ultima rilevazione Istat ci racconta che l’assegno di mantenimento per il coniuge è stato assegnato solo nel 20,6% delle separazioni.”
    Di questi più del 90% sono gli ex mariti che mantengono le ex mogli (in cambio di nulla!).
    Inoltre,il dato non tiene conto del pregresso, cioè degli uomini che per anni pagano gli assegni ai quali ogni anno si aggiungo dei nuovi.
    Il divorzio esiste da quasi quarant’anni.

    • Quindi? Questo dimostrerebbe che ci sono 4 milioni di maschi sul lastrico? O che le donne se la passano benissimo, invece? Queste considerazioni che cosa ci vogliono raccontare?

      Letto il rapporto di save the children? Immagino di no.

    • Lilli ha detto:

      Quindi il 75% di quel 20,6% di uomini che dovrebbe pagare il mantenimento alla ex moglie (economicamente più debole) non lo fa.

    • Morgana ha detto:

      La frase più emblematica che ha scritto è questa:
      “ex mariti che mantengono le ex mogli (in cambio di nulla!)”
      Si capisce da queste frasi quale sia il concetto che molti uomini hanno delle donne
      (e mogli)
      Devono mantenere le mogli solo fintanto che hanno una loro “utilità”,
      le ex mogli che non danno nulla in cambio non servono più quindi non
      devono più ricevere il mantenimento.
      Mi piacerebbe sapere se per gli uomini come lei le ex mogli si devono “guadagnare” il mantenimento con qualche servizietto d’obbligo….

  15. lesbabiones ha detto:

    Cara Ricciocorno,
    sono anch’io qui per attestarti la mia stima. e ti ringrazio per il lavoro puntuale e difficile che fai su questo blog. il servizio delle iene me lo sono perso (per fortuna). Se potessi porterei qui anche io la mia storia, storia di un affido “condiviso” imposto a me e a mia figlia, quando di condiviso ci sono solo i reiterati soprusi, ricatti, manipolazoni, che dopo 7 anni non accennano a diminuire. E il vittimismo, e le minacce.
    Con tutto questo, sono ben consapevole che accanto a storie come la mia ci siano tante separazioni fra genitori equamente responsabili, rispettosi, consci del fragile equilibrio da tutelare ogni momento nei confronti dei propri figli e figlie.
    scusa se scrivo confusa, faccio così fatica a verbalizzare ciò che sento e ciò che vivo.
    ringrazio anche Pinzalberto, è importante (e raro) che giungano messaggi e testimonianze anche dal mondo maschile.

    • Grazie per l’attestazione di stima. Quello che vorrei restituire è proprio questo: non esiste una unica storia, quella dei “poveri papà” e delle mamme cattive. Esistono anche brave mamme che soffrono e papà cattivi o inadeguati. A volte ad essere inadeguati sono entrambi i genitori, a volte è solo lo Stato che combina guai, introducendosi con violenza nella vita delle famiglie… Insomma di situazioni ce ne sono tante, ognuna diversa dall’altra. Ma l’informazione ci rimanda solo immaginette standard, solo una prospettiva, solo un punto di vista: i poveri papà.
      E questo non è giusto…

  16. Claudio ha detto:

    Brave, ammazziamoli tutti gli uomini, che sono tutti stronzi e razza inferiore.
    I figli devono essere di proprietà esclusiva delle donne perché sono razza superiore.
    Bisogna dichiarare guerra agli uomini e sottometterli alle donne

    • pinzalberto ha detto:

      Ha dimenticato di dire che tutti gli extra-comunitari sono dei delinquenti e andrebbero uccisi, e che l’olocausto ebraico è sono un’invenzione comunista. Lei non meriterebbe di crescere neanche un cane, altro che un figlio! Se queste sono le sue conclusioni su quanto detto e scritto su questo blog, non varrebbe la pena neanche di risponde, è evidente che lei è solo un provocatore e si evince dalle frasi insensate che ha scritto. Le mogli non sono colf che si licenziano quando non producono più gli stessi servigi e i figli sono la parte lesa in una separazione. Se una donna, di comune accodo con il marito, rinuncia alla carriera per dedicarsi alla famiglia, è giusto che pretenda parte delle entrate, in quanto ha contribuito anche lei allo sviluppo e crescita professionale del consorte. In caso di madre lavoratrice, ovviamente gli alimenti vanno solo per il mantenimento del figlio, in base al reddito del padre. I casi limite riportati dalle Iene non fanno statistica, come non lo fanno le madri che si ritrovano a crescere i figli da sole. Fortunatamente la maggior parte delle separazioni terminano con accordi decenti fra persone intelligenti…….quasi……

      • Romano ha detto:

        Caro PinZalberto,
        Premesso che sono d’accordo con te su tutto, ma tu credi che quelli che mettono certi commenti cerchino di fare un dialogo costruttivo?
        Alcuni che mantengono la calma si limitano a fare propaganda, anche con i vari siti clone uno dell’altro. Altri ormai sono con la schiuma alla bocca e non sono più nemmeno in grado di agire per la propaganda. Non c’è molto da parlare con queste categorie, specialmente poi con quelli che hanno la schiuma alla bocca e sono all’ultimo stadio.
        Saluti.

  17. Claudio ha detto:

    Brave, sono con voi, è ora di dirlo chiaro e forte che i padri separati sguazzano nel lusso, guadagnano 7 miliardi di euro al mese, vanno in giro con 20 ferrari ciascuno, e hanno 25 ville in Sardegna a testa.
    Bisogna fare la guerra agli uomini, che hanno come unica missione la distruzione delle donne.
    Eliminiamo una volta per tutte il maschio dalla terra, i rifiuti vanno eliminati

  18. “ammazziamoli tutti gli uomini, che sono tutti stronzi e razza inferiore… è ora di dirlo chiaro e forte che i padri separati sguazzano nel lusso, guadagnano 7 miliardi di euro al mese, vanno in giro con 20 ferrari ciascuno, e hanno 25 ville in Sardegna a testa.
    Bisogna fare la guerra agli uomini, che hanno come unica missione la distruzione delle donne.
    Eliminiamo una volta per tutte il maschio dalla terra, i rifiuti vanno eliminati…”

    Queste sciocchezze le scrive lei, io non le ho mai scritte, caro Claudio.

  19. vittorinof ha detto:

    Innanzitutto, il termine “femminicidio” è oggettivamente un termine senza senso e chi pensa che abbia qualche motivo di esistere è un povero ritardato senza la minima speranza. E questo lo dico per mettere subito in chiaro da parte so. Detto questo, quello che troppa gente non capisce è che i fatti e la logica non si piegano alle frustazioni ideologiche di qualcuno, a quello che gli fa comodo, al politicamente corretto… “Cari ‘Le Iene’, ci avete molto delusi.” dite. “Le Iene” è un programma che a me non piace, ma, se ha voluto fare un servizio basandosi sui fatti e sulla logica piuttosto che su quello che vi sarebbe piaciuto sentire, non potete fargliene una colpa.
    P.S.: Spero che non seguiate il calcio, o la “Gazzetta” si ritroverà presto sommersa da lettere di protesta per non aver scritto che l’Italia ha vinto gli ultimi mondiali.

  20. “Innanzitutto, il termine “femminicidio” è oggettivamente un termine senza senso e chi pensa che abbia qualche motivo di esistere è un povero ritardato senza la minima speranza.” Perché? Non ce lo spiega. Dovremmo crederle sulla parola?
    “troppa gente (chi? di chi sta parlando?) non capisce è che i fatti (quali?) e la logica non si piegano alle frustazioni ideologiche di qualcuno (e non sappiamo chi), a quello che gli fa comodo (ma a chi???) , al politicamente corretto…”
    La logica (dal greco logos, ovvero “parola”, “pensiero”, “idea”, “argomento”, “ragione”) è lo studio del ragionamento e dell’argomentazione e serve a chiarire quali procedimenti di pensiero siano validi e quali non validi.
    Ecco, il suo, caro vittorinof, non lo è. Si trovi qualche blog che parla di calcio, forse è più ferrato.

  21. donnecontro ha detto:

    Sulla cifra dei 4 milioni di separati confermo che si tratta di un dato non corrispondente al vero, forse si tratta di un banale refuso. Per il resto: la prima indagine Istat parla chiaramente, distinguendo, tra separazioni e divorzi. Il dato del 20.6% di assegni di mantenimento si riferisce alle separazioni, ossia ai cosiddetti “divorzi consensuali” che spesso prevedono accordi di mantenimento diciamo informale. Diverso è il caso dei divorzi conflittuali, in cui il mantenimento a carico è attivato praticamente sempre. Concediamo il beneficio del dubbio al Ricciocorno e diciamo pure che si è trattato di una piccola disattenzione. Relativamente all’affido condiviso, evidentemente non è stata letta l’inchiesta di Adiantum, in cui si evidenzia che nel grosso degli affidi condivisi si usa la formula (illegale) del genitore prevalente, di fatto tramutando il condiviso in esclusivo. Dunque, esiste un’enormità di esclusivi travestiti da condivisi, e la percentuale è facilmente reperibile. Ma anche questo, mettiamola così, potrebbe essere una piccola mancanza del Ricciocorno. Per quanto riguarda gli alimenti non corrisposti, infine, si omette di informare il lettore sull’entità dei mantenimenti: dal link, si vede chiaramente che i parla di cifre di 5mila euro a figlio e 3mila euro per la consorte (corrisposti solo per mantenere “lo stesso tenore di vita” antecedente il divorzio). Non c’è da stupirsi che, di fronte a esborsi simili, la maggior parte delle persone risulti insolvente. Ma anche questo, il Ricciocorno non lo dice.

  22. DitaVonDottir ha detto:

    Complimenti, bell’articolo che ho letto con piacere.

  23. charliepersol ha detto:

    Fai così: immgaina di dovere lasciare dall’oggi al domani casa tua, di continuare a pgare il mutuo per quella casa di dover litigare OGNI VOLTA per vedere tuo figlio. Di dover mantenere tua moglie non solo perché le hai “regalato” di fatto la casa (e non un bracialetto da qualche centinaiao di euro: la casa) ma perché tua moglie non spende una laira dell’assegno ai bambini per i figli, ma per sé.

    Di sentire ogni giorno PANZANE su presunti femminicidi che sono solobanali omicidi come le donne commettono in pari numero.

    Poi parli

    • Fai così: immagina di sentirti ripetere mille volte questa storiella e di incontrare un sacco di donne che lavorano dalla mattina alla sera e non ricevono un euro dall’ex marito, che accampa un sacco di scuse per non contribuire alle spese per i figli, che non si presenta neanche agli incontri con i figli accampando sempre un sacco di scuse e per di più va in giro a raccontare bugie sulla ex-moglie… Io di donne così ne conosco tante. Di uomini che dormono in macchina non ne ho mai visto uno, ancora! Se fossero 800 000 ne avrei dovuto incontrare almeno uno!

      • pinzalberto ha detto:

        Sono 20 anni che contribuisco a mantenere la figlia di mia moglie, e il presunto padre non si prende la briga di spendere neanche un centesimo per lei. Le ho fatto da tassista fino ai 18 anni, giorno e notte, le pulivo il vomito quando stava male, continuo a lavarle l’auto e di occuparmi delle piccole manutenzioni e le ho insegnato pure ad andare in bicicletta. Come ringraziamento il paparino non le ha permesso di chiamarmi papà, anche dopo la nascita del fratellino. E per il bene della bambina abbiamo sempre assecondato le richieste dell’ex. Di situazioni ce ne sono tante in giro, la legge può solo non far torto ai bambini, che sono gli unici da tutelare. Tutto il resto sono solo screzi di adulti non ancora cresciuti.

      • charliepersol ha detto:

        E VORREI PURE VEDERE CHE TE L’AVESSE PERMESSO!!!

        Ma con quale FACCIA vi permettete di sfottere gente che ha problemi seri dicendo che ALTRI sono degli stronzi. E poi bisognerebbe se questo sia pure vero, visto che stai nel letto di una che aveva una bambina piccola a cui hai pure pensato fosse normale togliere la figura del padre…

        …ma non sarà che magari ha ragione lui?

        La realtà è che ogni fatto è un caso a se stante. Ed andrebbe discusso nel merito. Anche se poi NEI fatti le miusure della cosa sono talemtne evidenti che se devo fare di tutta un’erba un fascio faccio prima a dire che le donne con le separazioni ci marciano abbondantemente.

        Se io entro in un Tribunale, da maschio sono automaticamente penalizzato. Se ci entra una donna è automaticamente vittoriosa. E a dirlo adesso sono pure i tribunali europei: cosa ci vuole di più perché vi vergogniate di queste affermazioni indecenti????

      • Da che pulpito, mi viene da rispondere. Pretendi comprensione e compassione ma la neghi a chiunque non condivida pienamente le tue idee. Non credi alla storia di Alberto, ma pretendi che la tua storia venga creduta. Insulti le persone e ti lamenti di essere una vittima. Ci accusi di giudicare e non fai che esprimere giudizi su una storia che non conosci…

  24. pinzalberto ha detto:

    Eccolo!! “Te l’avesse”, come se fosse una concessione fornita a me personalmente! Complimenti, questa è la risposta egoista del maschio ferito! A me non fregava assolutamente niente di come mi avrebbe chiamato. E’ la bambina che ci è rimasta male, crescere in casa con un fratellino che chiama papà il nuovo marito della mamma, e lei no. Ma evidentemente questo non lo può capire, il suo ego non glie lo permette evidentemente. Questo, secondo lei, è l’amore paterno? L’amore per i figli va conquistato, non preteso per diritto di nascita! E prima di accusare gli altri per il fallimento di un matrimonio, sarebbe utile farsi un bel esamino di coscienza. Poi i tribunali hanno il dovere di proteggere i più deboli in società. E cmq la casa è rimasta a lui, non abbiamo preteso assolutamente niente da gente del genere. E le 250 euro al mese che non paga, se le può infilare dove so io, abbiamo vissuto bene anche senza quelle. Non c’è niente di peggio di un genitore egoista.

    • Romano ha detto:

      Ehi Pinzalberto, ma non vedi che Charlipersol è un violento, almeno a parole? Cosa ci parli a fare, in più spara le solite minchiate sui Tribbbbbunali italici che favoriscono le donne.
      Mi chiedo solo se parla così alla gente quando fa una discussione in strada. Secondo me lì misura bene chi si troba davanti.

  25. Signor Onestà ha detto:

    sono assolutamente d’accordo sul fatto che il femminicidio, come fenomeno, sia inesistente. SI parla di fenomeni individuali, isolati e specifici, non di una cultura generalizzata di violenza verso le donne. Le femministe che strumentalizzano la morte di queste donne per punire e svilire gli uomini mi fanno un pò paura… si tratta comunque dell’ennesimo panico morale.

    • Parimenti non esiste la mafia, ma solo singoli criminali e non esiste il razzismo, ma singoli individui che odiano quel particolare individuo per motivi assolutamente individuali… La pioggia non esiste: esistono solo un sacco di gocce …

    • Romano ha detto:

      Parole al vento le tue, Signor Onestà. Sei un negazionista così come ci sono gli asserzionisti della PAS, che non è scientificamente riconosciuta e che ribaltano tutto parlando di negazionisti della PAS.
      Ci sono negazionisti della violenza di genere che spesso sono anche asserzionisti della PAS ed arrivano al delirio parlando di abusologi. Roba dat far spanciare dalle risate se non si trattasse di gente pericolosa con cui non serve parlare.

  26. pinzalberto ha detto:

    @ L: Lo stesso vale anche per la madre, anzi peggio. Dovrebbe vivere con il suo stipendietto e mantenere da sola un figlio? La crisi non c’è solo per i padri, la grave situazione economica del paese vale per tutti, ma lo Stato italiano deve preoccuparsi innanzitutto di proteggere i bambini e garantire loro una vita degna. Entrambi i genitori hanno l’obbligo di concorrere al mantenimento di un figlio in base alle proprie possibilità economiche, e ovviamente è più importante salvaguardare il minore.

  27. Francesco ha detto:

    Avete credo volutamente dimenticato la questione casa coniugale che assegnata quasi sempre alla madre preclude al papà la possibilità di una vita dignitosa e lascia la madre nel confort domestico! La questione è spinosa e la discussione lunga e articolata ma non ammettere che le donne sono privilegiate tutelate e protette oltremisura rispetto agli uomini vuol dire semplicemente avere il paraocchi!

  28. pietroconconi ha detto:

    Egregio Ricciocorno,
    leggendo il suo articolo e le sue risposte ai commenti mi è venuta subito in mente una frase letta in un blog che diceva
    “I politici usano le statistiche come un ubriaco usa i lampioni: non per la luce ma per il sostegno.”.
    Questa è la stessa sensazione che le sue parole mi hanno dato.
    Non è così semplice e chiaro come dice lei.
    La sofferenza di un genitore separato (e, attenzione, ho detto genitore, non mamma o papà) non puo’ essere generalizzata in questo modo.
    Lo trovo inopportuno, quasi violento.
    Come sicuramente sarà la sua prossima risposta.
    Saluti.
    Pietro Conconi.

    • Lei mi trova violenta? Davvero? Perché riporto dei dati concreti con le relative fonti ed esprimo un parere su questi dati? Lei mi parla invece di “sensazioni”… E’ molto poco concreto, non trova?

      Se io sono quella “violenta”, immagino che utti quelli che commentano sotto i miei post dandomi dell’insensibile, superficiale, rincoglionita, troglodita, violenta, egoista, schizofrenica e infame siano dei teneroni, giusto?

      Io trovo il suo intervento poco obiettivo. Ma probabilmente esprimo questa opinione solo perché sono una persona aggressiva.

  29. Francesco ha detto:

    Basta essere obiettivi e leggere obiettivamente le leggi e le sentenze per verificare che le donne sono privilegiate. Che poi nonostante ciò risultino ancora povere è un altro discorso. Probabilmente perchè sono poco tutelate lavorativamente. Ma questo è un’aggravante per una società che crea disparità e ostilità di genere. Di cui il decreto sul femminicidio altro non è che l’ennesima conferma di una società e un parlamento che non sa affrontare le problematica usando misure controproducenti.

      • Francesco ha detto:

        sentenze che assegnano la casa e i figli sempre alla madre anche quando applica in maniera evidente la PAS e usa i figli a soli fini economici, oppure quelle che non condannano le donne che fanno false denunce a puro scopo di mettere fuori gioco i mariti. Mi dispiace per voi, perchè forse vorreste che non fosse così, ma non tutti gli uomini sono violenti, e questa legge penalizza tutti incrementando ed incentivando le false denunce che continueranno a tutelare le donne furbe, e non quelle vittime, a discapito degli uomini per bene. Perchè chi è delinquente di natura continuerà ad esserlo indipendentemente dalle leggi e le violenze continueranno se non si fa opera di prevenzione. Inasprire le pene, e attuare pene preventive serve solo a mettere in galera gli uomini a prescindere, non a colpire i violenti!!!! Prevenire significa fare giustizia. Quindi per evitare questi orrori occorre semplicemente una giustizia certa veloce ed adeguata. I colpevoli, e solo loro, marcirebbero in galera, e sono colpevoli anche le donne che denunciano il falso!!!

      • Non mi risulta che “i mariti” vengano penalizzati, è una indebita generalizzazione visto che mariti oggettivamente violenti conservano tutti i loro diritti. La cronoca ci dimostra che bambini e donne non sono adeguatamente tutelati: mi rendo conto che vorresti che non fosse così, ma purtroppo ci sono degli uomini che sono dei violenti. Le leggi servono a tutelare le persone a rischio, che oggi muoiono senza che venga mosso un dito. E a proposito dei falsi abusi, facciamo un po’ di informazione:

        Le false accuse e i cerchi nel grano

        Le “false accuse” in Australia: gli studi confermano che sono comuni come i quadrifogli


        A proposito: la Pas non esiste.

  30. pietroconconi ha detto:

    Egregio Ricciocorno
    ho provato a resistere alla tentazione di non scrivere più su questo blog.
    Prometto a me stesso di non farlo appena dopo queste mie poche righe, perchè il suo ultimo commento proprio non riesco a digerirlo.

    Leggendo il suo post l’avevo subito inserita nel mio personale insieme di neo-nazi-femministe con tutto quello che ne deriva.
    Affermare che la Pas non esista, così, con una frase buttata lì alla fine dell’ennesimo rigurgito di
    violenza sessista nei confronti dei padri le rende la giustizia che merita.

    “Condivisione di una esperienza. Dialogo. E pagina dopo pagina, un legame che diventa sempre più unico e speciale, un legame che non è più solo quello tra una madre e un figlio, ma fra due persone che su un terreno comune si confrontano e si scoprono più affini di quanto avrebbero mai potuto immaginare.”
    Questo ha scritto lei

    Il ricciocorno e il suo perché


    Parole bellissime che stridono profondamente poi con l’ineluttabile convinzione che, solo la sua esperienza personale sia la unica sola fonte di verità su una realtà molto ma molto più complessa di una semplice “mamma martire, papà cattivo e violento”.
    Per questo ho deciso di non seguirla più, perchè non puo’ esserci dialogo con chi non vuol sentire.
    Quando suo figlio crescerà diventerà uomo e spero per lui padre.
    E per lei, molto probabilmente, sarà il padre più bravo al mondo, una persona per bene, sempre presente, un grande esempio.
    Ecco, volevo solo semplicemente farla soffermare sul fatto che, come suo figlio, ora, ci sono centinaia e centinaia di padri meravigliosi allo stesso modo.
    In bocca al lupo.

    • Piangerò un po’, ma sono convinta che troverà altri blog, frequentati da persone più affini al suo “sentire”.

    • pinzalberto ha detto:

      Mi sembra che sia lei a non capire. Il ricciocorno ha sempre riportato le sue fonti, fino all’ultima riga, non si è mai inventata niente, e tantomeno arrampicata sugli specchi. Risponde sempre con fatti comprovati, non ricorre MAI alla violenza verbale anzi, allontana gli utenti maleducati. Quando lei scrive “violenza sessista nei confronti dei padri ” dimostra pienamente di non aver capito niente di questo blog, ed a questo punto fa benissimo a non leggerlo, è tempo sprecato.

  31. Monica ha detto:

    Adoro il tuo articolo e credo tu sia stata troppo buona con la categoria di “uomini” che non sanno nemmeno cosa significa essere genitori. Io penso sempre al maschicidio, perché non merita di vivere un uomo così: che ha messo al mondo una vita come fosse un animale e abbandona i figli…. anzi molti animali di genere maschile non lo fanno mai.
    Oggi le donne devono fare tutto di più . Lavorare dentro e fuori casa, badare ai figli e magari avere una vita propria. Sono stanca delle minchiate dei poveri padri. Ma dove sono? Fatemi nomi e cognomi! Vi assicuro non ci sono. Sono molto pochi i padri discriminati davvero e MAI se la passano così male come tutte le donne separate o comunque madri single che esistono in Italia. Come dovrebbero lavorare mai a tempo pieno se devono stare con i figli? …e quanto dovrebbero guadagnare per farli crescere decentemente, fargli praticare sport per es e pagare tutte le utenze? Il tempo e i soldi non cadono dal cielo. Il 90% dei padri single non accompagna i figli neanche a scuola. Il 50% di figli di genitori separati vede il padre pochissimo. Dato che non avete saputo fare i padri con la presenza, l’affetto e tutto quello che deve dare la figura paterna, PAGATE! E non vi lamentate, perchè il contributo economico non è niente in confronto alla fatica che OGNI giorno una madre single deve affrontare per far quadrare tutto e mi riferisco casa, scuola, capricci, cucina, lavoro e posso aggiungere le infinite cose che una famiglia deve affrontare ogni giorno. Mi dispiace ma l’ago della bilancia pende troppo da una parte. Ma il termine maschicidio non si è mai sentito….eppure presto o tardi le cose DEVONO cambiare e questi inutili servizi fanno parte di tutte quelle trasmissioni che hanno e stanno rovinando l’Italia. Che schifo! Iene addio!

    • pinzalberto ha detto:

      Forse era solo un argomento tanto a cuore a Mammucari, visto gli assegni che deve pagare per il figlio. Ultimamente ho notato anch’io che Le Iene sono peggiorate. Cercano solo lo scoop a tutti i costi, senza dover indagare più di tanto, e l’ho appurato con altri servizi (ad esempio con il depuratore ad osmosi inversa). All’epoca scrissi subito alla redazione, ma stranamente non ricevetti alcuna risposta.

  32. Pingback: Sindacalismo patriarcale | Massimo Lizzi

  33. Morgana ha detto:

    Gli uomini dominano la società, l’economia e … la TV.
    E con essa l’informazione, anche quando è falsa.
    La parità dei diritti uomo/donna NON esiste ancora,
    in nessuna parte del mondo!
    Esempio di campagna militante maschilista: Le IENE.
    In moltissimi dei loro servizi riportano dati FALSI e MISOGINI,
    quelli in cui la gente crede perché ” è stato detto anche in tv”…
    senza contraddittorio, senza che le persone si sentano in dovere di
    porsi dei dubbi e informarsi autonomamente su ciò che viene raccontato.
    E i commenti i alcuni signori a questo articolo sono ancora più allucinanti del servizio
    delle Iene…

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